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Autore: LuluXI    07/10/2012    5 recensioni
“Il cosmo a noi ostile abbraccia una vasta area, in cui ora regna la morte” prese la parola Shaka “Non so dire quanto sia forte il suo possessore, fatto sta che ha il controllo sulla periferia di Atene. Ha eretto una barriera, molto simile a quella che circondava il castello di Hades.”
“Ma perché seminare tutto questo terrore?” domandò Shun “Cosa lo spinge a comportarsi così?”
"Il desiderio di Vendetta" (Dal Capitolo 2)

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Per grazia di Atena e delle altre divinità, i Saint ritornano in vita. La priorità di Death Mask è quella di ritrovare sua figlia che, nel frattempo, lotta per sopravvivere nelle terre gelide della Norvegia. Dopo tre anni di pace, Death Mask è costretto ad interrompere le sue ricerche infruttuose: un nuovo nemico minaccia Atene e i suoi abitanti e lui, Ikki e Shiryu devono recarsi nel covo nemico; agli altri Saint il compito di vegliare sul Santuario, su Atene e su Rodorio, per spergiurare la catastrofe.
[Seguito de "La Maschera della Morte e la Vendetta", di cui non è strettamente necessaria la lettura; possibli OOC, dato che il tutto è una "What If?": cosa sarebbe successo se Death Mask avesse avuto una figlia?]
Genere: Avventura, Guerra, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Dragon Shiryu, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una figlia per la morte'
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Il ciclo si ripeteva
Mentre le esplosioni tuonavano nel cielo
Tutto ciò di cui avevo bisogno
Era l’unica cosa che non riuscivo a trovare
(Linkin Park, Burn it down)

 
“Ritengo sia opportuno agire” disse Kanon, alzandosi in piedi “Non possiamo permettere che tutto questo continui” concluse, osservando prima Atena, poi gli altri Saint presenti: lui era l’unico a non indossare un’armatura.
“Forse sarebbe più opportuno aspettare ancora un po’: non abbiamo molte informazioni circa questo nostro nemico. Non possiamo certo agire alla cieca” replicò Saga.
“Fatto sta che il nemico va fermato” si intromise Aldebaran. “Saga, tu non hai visto la distruzione che si lascia alle spalle: campi bruciati, villaggi devastati…”
“E tutti i cadaveri hanno sul volto espressioni di puro terrore: massacra indistintamente uomini, donne e bambini.” Prese la parola Hyoga. “Non c’è limite alla brutalità di questo individuo.”
“Tuttavia Saga ha ragione” si intromise Camus, alzandosi in piedi a sua volta “Sappiamo troppo poco di questo nemico”.
“Fate silenzio un attimo, ve ne prego.”
 
Alla richiesta di Atena, che li osservava tutti, seduta sul suo scranno sopraelevato, i Saint presenti tacquero. La dea lasciò scivolare lo sguardo sui dodici Gold Saint, per poi guardare Kanon e tutti i Bronze Saint: l’unica sedia vuota era quella dove, nell’ultima riunione, si era seduto Shiryu che era momentaneamente rientrato a Goro-Ho.
“Ognuno di voi ha avuto un compito in questo periodo instabile” continuò quando vi fu silenzio “Ikki, tu che hai indagato sul nostro nemico, che cosa hai scoperto?”
Il Bronze Saint della Fenice, non appena fu interpellato, si alzò in piedi. “Gli attacchi più frequenti si sono verificati nella zona periferica di Atene. Vi sono anche altri casi nel resto della Grecia, ma sono isolati… quasi quelle fossero delle esercitazioni per il massacro imminente” rispose, per nulla turbato dagli sguardi dei presenti puntati su di lui “La zona è stata interamente evacuata: coloro che non hanno abbandonato le loro case, non si sono salvati.” Concluse, sedendosi nuovamente.
 
“Cos’altro sappiamo?” domandò la dea e fu Death Mask ad alzarsi in piedi.
“L’affluenza di anime nella Valle della Morte è aumentata, ma non sono molte quelle che finiscono nella voragine che li conduce negli inferi” rispose, incrociando le braccia. “Molte continuano a vagare senza meta e, a differenza delle altre, assumono dei contorni molto più netti e delineati e si potrebbe dire che si tingano di azzurro.”
“Il cosmo a noi ostile abbraccia una vasta area, in cui ora regna la morte” prese la parola Shaka “Non so dire quanto sia forte il suo possessore, fatto sta che ha il controllo quasi totale sulla periferia di Atene. Ha eretto una barriera, molto simile a quella che circondava il castello di Hades attorno ad un quartiere di periferia, dove si trova probabilmente il suo rifugio.”
“Ma perché seminare tutto questo terrore?” domandò Shun “Cosa lo spinge a comportarsi così?”
“Il desiderio di Vendetta.”
 
Tutti, istintivamente, si voltarono verso l’ingresso dove si vedeva chiaramente Shiryu, appena tornato da Goro-Ho.
“Come fai a saperlo Shiryu?” domandò Seiya, osservando l’amico che stringeva i pugni.
“Perché lo ha scritto sulla parete della mia casa a Goro-Ho” replicò il Saint del Dragone “E ha rapito Shunrei”.
Per un po’ nessuno disse nulla: nessuno osò obbiettare dicendo che, a dire il vero, non potevano essere certi che il nemico fosse lo stesso.
Toccò ad Atena rompere il silenzio.
“A questo punto non possiamo indugiare oltre: troppe vite sono state sacrificate senza una ragione.”
A quelle parole, tutti i presenti annuirono.
“Tuttavia sarebbe inutile attaccare tutti insieme: è vero, non conosciamo la potenza del nostro nemico, ma se ci recassimo tutti in quella che crediamo essere il suo rifugio rischieremmo troppo.” Proseguì la dea, nel silenzio generale.
“Ikki tu hai indagato su quanto succede e per questo sei colui che potrebbe più facilmente individuare la base operativa del nemico. Partirai assieme a Death Mask: le sue capacità mi sembrano le più adatte alla situazione.” Concluse la dea, alzandosi in piedi. “Gli altri rimarranno a difesa del Santuario mentre alcuni andranno a tenere sotto controllo Atene.”
“Fatemi partire con loro” intervenne Shiryu, avanzando verso lo scranno di Atena, che lo osservò silenziosa “Sei sicuro Shiryu?” domandò lei e, alla sua risposta piena di convinzione, la dea non potè fare a meno di accettare.
 

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“Pensi che la dea abbia fatto bene a mandare quei tre?” domandò Aldebaran a Mu, staccandosi dalla colonna della casa dell’Ariete alla quale era appoggiato, per avviarsi verso la sua casa.
“La dea sa quello che fa Aldebaran” fu la risposta del Saint dell’Ariete.
“Lo so Mu, ma se Ikki non costituisce un problema, non dobbiamo dimenticare che è stato Shiryu ad uccidere Death Mask.” Replicò l’altro “E sappiamo bene entrambi com’è fatto Death Mask”.
Mu si voltò a guardarlo, con un mezzo sorriso sul volto “Bhe, amico mio, non dimentichiamoci che entrambi combattono per la giustizia. Inoltre, ora come ora, Death Mask ha ben altro per la testa.” Concluse, pensieroso.
“Già…da quel che ho capito, questa situazione non gli piace” rispose il Saint del Toro “C’è qualcuno che gioca a fare il suo lavoro: erano le anime dei suoi nemici a vagare per l’eternità senza riposo e questa entità a noi nemica sembra fare lo stesso.”
 
“Si, è così, ma forse non è solo quello…è da parecchio che è strano…”
“Bhe, non pensarci troppo Mu!” rispose Aldebaran, dandogli una pacca sulla spalla “Altrimenti rischi di farti scappare il nemico quando attacca!” concluse, ridendo. “Torno a difendere la mia casa Mu: abbi cura di te.”
“Anche tu Al… E stai tranquillo, non dovrai sporcarti le mani: se qualche nemico arriverà qui, non andrà oltre”
“Non ne dubito!” fu la risposta del Toro, che sparì poco dopo diretto alla seconda casa.
 

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“E’ uno scenario desolante” fu la constatazione di Milo. Era seduto su una roccia, dalla quale poteva vedere l’intera città di Atene. Qua e là riusciva a scorgere alcuni degli altri Saint che, in molti casi, erano le uniche figure visibili: la città di Atene era praticamente deserta.
“La città è stata evacuata questa mattina: non c’è più nessuno, ad Atene” fu la risposta di Camus, in piedi alle sue spalle.
“Perciò... noi semplicemente dobbiamo assicurarci che questo individuo non si sposti da qui” fu la constatazione del Saint dello Scorpione “Esatto?”
“Esatto” concluse l’Acquario.
“Sempre di poche parole tu eh?” disse Milo, rialzandosi in piedi, soffermandosi ad osservarlo.
“Siamo in guerra, Milo…”
“Siamo in guerra, Milo” ripetè lo Scorpione, imitandolo “E con ciò? Non possiamo più parlare? L’ultima volta che c’è stata una guerra e non abbiamo parlato, poi non abbiamo più potuto farlo” continuò, camminando avanti e indietro. “Quindi, potresti anche collaborare.”
 
Per un po’, nessuno dei due disse nulla: rimasero in silenzio ad osservare tutti gli altri Saint che, come loro, erano stati incaricati di tenere sotto controllo la città, pronti a spostarsi in qualche altra zona della città, se necessario.
“Mi chiedo se Death Mask e gli altri riusciranno a portare a termine la missione…”
“Abbi fiducia Milo, sono dei validi Saint.”
“Lo so Cam, ma Death Mask mi sembrava… pensieroso”
“Lo sai bene quanto me che è cambiato Milo…”
“Si ma Cam, in questi ultimi anni quanto tempo è rimasto al Santuario? Pochissimo.” Replicò lo scorpione. “Solo negli ultimi sei mesi, da quando si è manifestato  il nemico, ha smesso di viaggiare: qualcosa lo preoccupa.”
“E immagino che tu avrai un’idea al riguardo…”
“Penso cercasse la bambina.”
“La bambina?”
Milo annuì, tornando a guardare Atene.
“Nessuno l’ha più vista dalla morte di Saga. Ora che è tornato in vita, si starà domandando dov’è finita. Inoltre…” tornò a guardare Camus “Ha passato molto tempo nella Valle della Morte.”
“Secondo te teme che ci sia anche lei tra le vittime del massacro?”
“Già…”
“Bhe Milo” Camus tornò a guardare, a sua volta, Atene. “Potremmo non scoprirlo mai che ne è stato di lei”.
 
 
Note:
Si, ci siamo spostati da Goro-Ho al Santuario… Nella zona calda, dove questo nemico (che, a detta di Shyriu, è lo stesso che ha rapito Shunrei) ha concentrato i suoi attacchi… o almeno così sembra. Ho voluto dare una panoramica un po’ su tutti i Saint all’inizio, per poi concentrarmi sui singoli…perché? Perché la storia riguarda Death e la sua “Happy (?) Family” e mi sembrava giusto mostrare cosa pensano di lui i suoi colleghi ù.ù La bambina di cui parlano Milo e Camus, penso di non dover spiegare chi è… o sbaglio?
Si, lo so, per ora non sta succedendo niente ma… bisogna iniziare con pochi indizi per poi svelare l’arcano, non si può avere tutto subito! xD Se inizio subito con morte, botte e sangue…poi non è divertente!

   
 
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