Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Kazeko92    07/10/2012    3 recensioni
La ragazza fissa ancora nella sua direzione, incantata. Quel maggiordomo era assolutamente stupendo e il suo sguardo intenso la metteva in imbarazzo. Quegli occhi di quello strano colore, rosso, che l'avevano stregata dal primo momento... Non aveva mai visto un uomo così bello... e per la prima volta in vita sua sentiva il cuore battere a mille
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Sebastian, è tutto pronto?"
SEBASTIAN: (fa un leggero inchino) yes, my lord...
CIEL: bene. (borbotta) Proprio ora doveva venirmi a trovare?!? Per due settimane, poi!!! Come se non avessi proprio niente da fare...
SEBASTIAN: (sorride) my lord, qualcosa vi irrita?
CIEL: sta zitto... (sale le scale. Sebastian ridacchia ma all'improvviso fissa la porta)
SEBASTIAN: non vi conviene allontanarvi. Sono già qui
CIEL: (sospira) e va bene... (si avvicina alla porta. Sebastian aspetta un po' e poi apre)
"CIIIIIIIIIIIIIIIIIIEEEEEEEEEEEELUUUUUUUUUUUUUUU"
(una macchia gialla e rosa passa davanti agli occhi del maggiordomo e si scaglia sul piccolo conte, che non riesce a fermarla e viene avvolto da due forti ma dolci braccia)
CIEL: L-Lizzie!
LIZZIE: Cieeeeeeeeeel!!! Da quanto tempo non ci vediamo!!! Mi sei mancato!!!
CIEL: ho avuto molto da fare, purtroppo...
LIZZIE: (offesa) tu hai sempre da fare...
CIEL: (vena che pulsa) non è certo colpa mia... comunque, chi è la persona di cui mi hai parlato nella lettera?
LIZZIE: ah si! (si gira sorridendo verso la porta) dai, Victoria, entra! (una ragazza sulla ventina, alta, magra e dai capelli lunghi e lucenti entra timidamente. Lizzie la trascina dentro e la fa avvicinare a Ciel) Eccola! È una cugina alla lontana...  viene da Bristol. È venuta a Londra da poco, quindi volevo farle conoscere il posto. Dato che qui il paesaggio è bellissimo ho pensato di farla restare nella tua villa per qualche giorno. Così possiamo stare insieme anche noi (sorride radiosa) contento?
CIEL: (nervoso) non sai quanto...
LIZZIE: (lo stringe e struscia la testa alla sua) lo sapevo... non è adorabile, Victoria?
VICTORIA: (imbarazzata) s-si...
CIEL: (sospira) Sebastian, aiuta i nostri ospiti a portare i bagagli nelle loro stanze
SEBASTIAN: (fa un inchino) yes, my lord... (prende alcuni dei bagagli, aiutato da Paula che, insistendo, l'ha convinto e da altri domestici) da questa parte, signorine... (fa un piccolo inchino e indica la strada. Lascia i primi bagagli nella stanza di Lizzie e conduce Victoria alla sua. Le sorride) questa è la vostra stanza. (la ragazza annuisce rossa. Entra nella stanza e si guarda intorno. Il maggiordomo intanto sistema i bagagli sul pavimento) È di vostro gradimento?
VICTORIA: (rossa) s-si... è bellissima...
SEBASTIAN: (sorride) ne sono contento. La cena sarà pronta a breve. Intanto potete cambiarvi. Di qualsiasi cosa abbiate bisogno potete chiamarmi, sarò a vostra completa disposizione
VICTORIA: g-grazie...
SEBASTIAN: dovere, my lady... (fa un inchino ed esce dalla stanza, chiudendo la porta. La ragazza fissa ancora nella sua direzione, incantata. Quel maggiordomo era assolutamente stupendo e il suo sguardo intenso la metteva in imbarazzo. Quegli occhi di quello strano colore, rosso, che l'avevano stregata dal primo momento... Non aveva mai visto un uomo così bello... e per la prima volta in vita sua sentiva il cuore battere a mille. Non sapeva che fare. Lui era un maggiordomo. Non stava bene che una ragazza come lei pensasse certe cose della servitù.
Si siede sul letto e si guarda i piedi)
VICTORIA: uff che faccio ora?
"Che vuoi fare?"
VICTORIA: (alza lo sguardo e diventa subito rossa) n-niente, cugina!
LIZZIE: (ride e le si avvicina) ti piace questo posto?
VICTORIA: (sorride e annuisce) molto bello, davvero...
LIZZIE: già. (la fissa) Come mai quella faccia? A che stai pensando?
VICTORIA: a niente...
LIZZIE: (sorride) sei molto timida, eh? Dai, dai! (la tira facendola alzare) Andiamo a fare un giro della casa, ok?
VICTORIA: o-ok... (viene trascinata da Lizzie per tutto l'edificio. Ciel si unisce a loro poco dopo e inizia a presentare la casa. A un certo punto Sebastian si avvicina e annuncia che la cena è pronta. Tutti si recano nella sala da pranzo e Sebastian inizia a servire. Victoria non lo guarda. Fissa il suo piatto silenziosa e imbarazzata)
LIZZIE: qualcosa non va?
CIEL: la cena non le piace, signorina Victoria?
VICTORIA: (rossa) n-no non è quello!!! Anzi, è tutto buonissimo!!! (inizia a mangiare senza dire niente. Ciel e Lizzie la guardano confusi)
LIZZIE: (sorride) vedrai che ti ambienterai presto alla nostra città... (continua a mangiare sorridendo. Ciel fissa la ragazza per un po' ma ricomincia a mangiare.
La serata passa in fretta. Piano piano Victoria sembra ambientarsi di più e inizia anche a chiacchierare col giovane conte anche dopo che Lizzie si è allontanata con Paula per prendere delle cose dai bagagli. Il suo sguardo però passa spesso al maggiordomo. Ciel non può fare a meno di accorgersene)
CIEL: la presenza del mio maggiordomo le crea dei problemi? Lo faccio uscire dalla stanza?
VICTORIA: (rossa) n-no! No no nessun problema! È solo che...
CIEL: solo che...?
VICTORIA: ecco... (diventa ancora più rossa) i suoi occhi...
CIEL: occhi?
VICTORIA: s-si... i suoi occhi... sono particolari, no?
CIEL: (la fissa per un po') si... sono piuttosto particolari. Che ne pensa?
VICTORIA: b-beh... niente... sono solo... particolari
CIEL: già...
VICTORIA: è...è tardi. Sono piuttosto stanca. Grazie mille per l'ospitalità. Vado a dormire
CIEL: prego...
VICTORIA: buonanotte... (si allontana e si dirige verso la sua stanza)
CIEL: Sebastian...
SEBASTIAN: si, bocchan?
CIEL: quella ragazza ti fissa troppo... non vorrei avesse capito qualcosa
SEBASTIAN: chiunque pensa che i miei occhi sono particolari... tra gli umani non ci sono occhi rossi...
CIEL: si, ma nessuno ti fissa in quel modo. Non sappiamo chi sia di preciso... neanche Lizzie la conosce bene. Cerca di capire che cosa nasconde
SEBASTIAN: (fa un inchino) yes, my lord...
 
Victoria apre leggermente gli occhi. Sente bussare. Si mette piano piano a sedere e si strofina gli occhi
VICTORIA: chi è?
SEBASTIAN: il maggiordomo, my lady...
VICTORIA: (rossa) c-c-c-c-che c'è?!? È successo qualcosa?!?
SEBASTIAN: vi ho solo portato la colazione
VICTORIA: n-n-non dovevi disturbarti! Mi preparo e scendo insieme agli altri...
SEBASTIAN: il conte e lady Elizabeth sono usciti a cavallo... non torneranno prima dell'ora di pranzo
VICTORIA: a-ah... e... perchè non hanno aspettato?
SEBASTIAN: lady Elizabeth ha pensato che foste stanca per il viaggio così ha preferito lasciarvi riposare. Nel pomeriggio, però, hanno previsto un picnic sul prato
VICTORIA: ah... va bene... che bel pensiero (sorride)
SEBASTIAN: posso entrare, my lady?
VICTORIA: u-u-u-u-u-un attimo!!! Mi preparo!!! (si alza di scatto)
SEBASTIAN: faccio entrare la cameriera a darvi una mano
VICTORIA: g-grazie... (la porta si apre piano piano e una ragazza con gli occhiali entra. Fa un inchino e aiuta la ragazza a vestirsi. Poco dopo la cameriera esce lasciando entrare il maggiordomo con un carrellino. Sorride alla ragazza e chiude la porta)
SEBASTIAN: gradite del tè?
VICTORIA: (abbassa lo sguardo rossa) s-si grazie... (Sebastian gliene versa un po' in una tazza e glielo porge sorridendo. La ragazza prende la tazza con mani tremanti e beve a piccoli sorsi. Non riesce a guardare il maggiordomo. L'imbarazzo è troppo)
SEBASTIAN: posso chiedervi una cosa?
VICTORIA: (per poco non fa cadere la tazza) c-certo!
SEBASTIAN: (si avvicina al suo viso lentamente e la fissa sussurrando) vi piacciono i miei occhi?
VICTORIA: (si irrigidisce) i-i-i-i-i-i-i-io... (la tazza le cade e il tè si versa sul vestito. La ragazza si alza di scatto ma Sebastian si avvicina subito)
SEBASTIAN: vi siete bruciata? (la fa sedere, si inginocchia su una gamba e le pulisce il vestito con un tovagliolo. La ragazza è tutta rossa)
VICTORIA: u-un po'...
SEBASTIAN: dove?
VICTORIA: (si prende il dito) n-non è niente...
SEBASTIAN: permettete? (le prende delicatamente la mano e le bacia dolcemente il dito. La ragazza lo fissa tutta rossa. Il cuore batte fortissimo. Le sue mani tremano. Il suo respiro si ferma per secondi che sembrano infiniti. Non dice una parola. Non muove più un muscolo. Osserva solo quel bellissimo maggiordomo che le tiene la mano e la bacia. Il dolore della bruciatura è passato. Ora non è più il dito a bruciare... ma tutto il suo corpo! Sebastian alza lo sguardo e le accarezza la mano) Vi fa ancora male?
VICTORIA: n-no... è passato...
SEBASTIAN: (sorride) ne sono lieto... (le bacia la mano) perdonatemi... vi ho fatta agitare con la mia sfacciataggine...
VICTORIA: m-ma no! S-sono solo... ecco...
SEBASTIAN: solo...?
VICTORIA: i-io... (ricomincia a tremare. Sebastian le bacia di nuovo la mano)
SEBASTIAN: perdonatemi ma ieri non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione con il conte...
VICTORIA: n-non fa niente...
SEBASTIAN: vi piacciono i miei occhi?
VICTORIA: (con labbra tremanti) e-e-e-e-e-e-e-ecco... s-sono... sono p-particolari... (Sebastian la fissa negli occhi e lei non riesce più a distogliere lo sguardo) s-sono... sono... bellissimi...
SEBASTIAN: solo bellissimi?
VICTORIA: sono... meravigliosi... un rosso... così intenso... ipnotico...
SEBASTIAN: non vi preoccupa il fatto che siano così strani?
VICTORIA: no... sono bellissimi...
SEBASTIAN: (si avvicina ancora facendola stendere sul letto) sapete perchè ho questi occhi? (la ragazza scuote piano piano la testa e Sebastian sorride) Volete... conoscermi meglio? (Victoria annuisce lentamente, tutta rossa) Anche io... (si china su di lei) vorrei conoscervi... (le morde lentamente il lobo dell'orecchio facendola rabbrividire) perdonatemi... sono davvero sfacciato...
VICTORIA: è... è proibito... non dovrei fare certe cose con la servitù... (Sebastian la fissa negli occhi) ma... ma... (deglutisce) nessuno... lo saprà
SEBASTIAN: (ghigna e si china di nuovo su di lei) certamente, my lady... (le bacia lentamente il collo e scende sul petto. Si toglie un guanto e con una mano le accarezza la gamba, alzandole lentamente la gonna. La accarezza sempre lentamente, salendo... di più... sempre di più... le accarezza l'interno coscia e sale con le dita. La ragazza freme e chiude forte gli occhi per l'imbarazzo. Sebastian ride, come se le avesse letto nel pensiero) non vi preoccupate... lasciatevi andare... (inizia a muovere le dita e la ragazza emette un leggero gemito. Socchiude gli occhi e lo guarda rossa. Cos'era quella sensazione? Bruciava... bruciava tutto... ma non era doloroso... al contrario. Era piacevole... bellissimo... stupendo... grandioso!!! Il calore si diffondeva, come se fosse un essere a parte, libero di muoversi. All'improvviso il calore sembra esplodere. La ragazza stringe forte il copriletto con le mani e inarca leggermente la schiena. Ansima. Guarda Sebastian ancora tutta rossa e sudata. Il maggiordomo ghigna) Avremo molte occasioni per conoscerci, my lady... ora è tornato il mio padrone con la sua fidanzata... è meglio se non ci vedono (si alza. Pulisce rapidamente la mano senza farla vedere dalla ragazza e rimette il guanto. Si gira e sorride alla ragazza) Stanotte... stanotte ci vedremo di nuovo. Siete d'accordo?
VICTORIA: (ancora ansimante) s...si...
SEBASTIAN: perfetto... (esce col carrellino. Victoria fissa il soffitto senza dire più niente. Fa un sorrisino. Si sente una bambina... non si era mai sentita tanto felice in vita sua... e non vedeva l'ora che arrivasse notte)
 
La villa è silenziosa. Tutti dormono. Il conte... la marchesina... la servitù... solo Victoria non dorme. Lei aspetta. Paziente. Guarda il grande pendolo nella sua stanza e sorride. Mancano pochi minuti a mezzanotte. Durante la cena, senza farsi vedere, Sebastian le aveva lasciato un bigliettino dove le indicava ora e luogo dell'incontro. A mezzanotte, nel roseto. Esce dalla sua stanza e scende nell'atrio senza fare il minimo rumore. Si reca nel giardino e corre verso il roseto sorridendo felice. Quando arriva al luogo dell'appuntamento il suo sorriso si allarga ancora di più. Sebastian osserva le rose e ne coglie una. La annusa dolcemente e gira lo sguardo sorridendo
SEBASTIAN: siete arrivata, my lady...
VICTORIA: (sorride rossa) certo...
SEBASTIAN: (sorride e si avvicina. Le bacia dolcemente la mano con un inchino e le porge la rosa) my lady siete bellissima...
VICTORIA: (rossa) g-g-g-grazie...
SEBASTIAN: venite... qui è facile essere visti dal resto della servitù
VICTORIA: o-ok...
SEBASTIAN: (le prende la mano e la porta al centro del roseto. Si guarda intorno e si nasconde dietro le rose con la ragazza. Le sorride e la fissa negli occhi) ora nessuno ci potrà disturbare...
VICTORIA: (fa un sorrisino timido) s-si...
SEBASTIAN: (le bacia la mano e lentamente sale. La guarda di nuovo negli occhi) posso sapere qualcosa di più su di voi? (le mordicchia il lobo dell'orecchio)
VICTORIA: (freme) t-tutto quello che vuoi...
SEBASTIAN: (la fa stendere) il vostro nome è Victoria?
VICTORIA: s-si...
SEBASTIAN: (ghigna) bellissimo nome... (le bacia il collo) siete una cugina alla lontana di miss Midford, giusto? Venite da Bristol...
VICTORIA: (chiude gli occhi lasciandosi baciare) si...
SEBASTIAN: come mai siete venuta a Londra?
VICTORIA: n-non avevo mai visto la città natale dei miei genitori... volevo vederla. E rivedere mia cugina. Loro, poi, avevano nostalgia di questi posti e hanno deciso di tornare per qualche giorno
SEBASTIAN: capisco... (le alza lentamente la veste accarezzandole le gambe) sapete... chi sono io?
VICTORIA: (freme) i-il... il maggiordomo... del conte Ciel Phantomhive...
SEBASTIAN: esatto... (si abbassa leggermente il pantalone) che altro potete dire di me? Cosa pensate di me?
VICTORIA: (lo guarda con occhi socchiusi. Il viso è tutto rosso) s-sei... la prima persona... che mi ha fatto battere il cuore così forte...
SEBASTIAN: (ghigna) capisco...
VICTORIA: chi...chi sei, se no?
SEBASTIAN: io? (sorride) Sono solo... un diavolo di maggiordomo... (la ragazza sorride senza accorgersene e il maggiordomo inizia a muoversi lentamente sul suo corpo, facendola gemere. Victoria cerca in tutti i modi di trattenere la sua voce per evitare di farsi sentire da qualcuno, ma i suoi tentativi risultano vani. Quel senso di calore... fuoco... energia incandescente che le riscalda tutto il corpo... quel senso di piacere infinito... non riusciva a trattenerlo! Si stringe forte a Sebastian, inarcando leggermente la schiena. Il maggiordomo le bacia il petto lentamente e la ragazza piano piano si rilassa. Ansima, completamente sudata. Chiude leggermente gli occhi per recuperare energie. Sebastian sorride) Tutto bene, my lady?
VICTORIA: (sorride felice) si... (Sebastian le bacia il petto e lei avvolge le braccia alla sua testa sorridendo come una bambina. Era davvero felice... più felice di quella stessa mattina... se l'avessero scoperto i suoi genitori per lei sarebbe stata la fine. Ma non le importava. Aveva perso la testa per quel maggiordomo... e nessuno poteva impedirle di vederlo di nascosto e unirsi a lui in quel caldo vortice di passione)
 
Il giorno dopo Victoria sembrava più serena. L'imbarazzo sembrava sparito del tutto. Parlava normalmente, senza arrossire e senza balbettare. Lizzie le sorride
LIZZIE: sono contenta che ti sia liberata dalla timidezza
VICTORIA: eh?
LIZZIE: massì... sorridi sempre, parli molto, non arrossisci più... ti trovi bene qui, eh?
VICTORIA: (arrossisce leggermente ma fa un ampio sorriso) si... sto benissimo (ridacchia. Lizzie la guarda sorridendo. Ciel la fissa e lancia uno sguardo rapido a Sebastian, che versa il tè in una tazza, si avvicina al conte e posa la tazza sul tavolino)
CIEL: (sussurra) che hai scoperto?
SEBASTIAN: (sorride) tutto nella norma.
CIEL: bene. Mentre loro dormono spiegami che ti ha detto
SEBASTIAN: yes, my lord (si avvicina alle due ragazze e versa loro del tè. Ciel sorseggia il suo senza dire niente.
Più tardi, dopo cena, le ragazze si ritirano nelle loro stanze. Sebastian accompagna Ciel nella sua e lo aiuta a prepararsi per la notte)
CIEL: allora? Che è successo?
SEBASTIAN: per ora non ho scoperto nulla di compromettente. Cercherò di andare più a fondo
CIEL: perfetto. Cerca di scoprire più che puoi
SEBASTIAN: (fa un inchino) yes, my lord...
(il giovane conte si siede sul letto e si toglie la benda all'occhio. Si stende sotto le coperte e Sebastian esce dalla stanza portando via il candelabro e lasciando il suo signorino dormire. Gira l'angolo del corridoio e vede Victoria che lo fissa rossa, vestita solo con la veste da notte)
VICTORIA: non...non ti trovavo da nessuna parte...
SEBASTIAN: (sorride. Si inginocchia e le bacia la mano) vi chiedo scusa... come maggiordomo devo prendermi cura del mio padrone...
VICTORIA: già... lo so (sorride) infatti non me la sono presa
SEBASTIAN: questo mi fa sentire davvero sollevato
VICTORIA: (sorride) s-stai con me? La mia stanza... è troppo buia. Ho paura...
SEBASTIAN: di che cosa avete paura, my lady?
VICTORIA: n-non lo so... ho solo paura
SEBASTIAN: (sorride e le bacia di nuovo la mano) capisco... vi terrò compagnia, allora... (la ragazza sorride radiosa e si dirigono insieme verso la sua stanza. Sebastian fa un profondo inchino e la ragazza entra. Il maggiordomo chiude silenziosamente la porta e gira la chiave. Guarda la ragazza che gli sorride seduta sul letto. Lascia il candelabro sul comodino e si inginocchia di nuovo. Le prende una gamba e la bacia dolcemente) Siete davvero bellissima quando sorridete...
VICTORIA: (sorride radiosa arrossendo un po') grazie... (Sebastian sale lungo la gamba e la fissa negli occhi. Si alza lentamente e si avvicina al suo viso. La ragazza lo fissa sapendo di non riuscire a resistere al suo sguardo) questa volta... restiamo insieme tutta la notte... quindi?
SEBASTIAN: se lo desiderate... ne sarò più che felice, my lady...
VICTORIA: si... lo desidero... lo desidero ardentemente...
SEBASTIAN: (si china a baciarle il collo) allora esaudirò il vostro desiderio... (inizia a spogliarla lentamente. Alza la sua veste scoprendo le gambe... il grembo... il petto... getta via la veste senza neanche guardarla. Bacia il collo della ragazza con passione crescente. Lei freme ma allunga le braccia. Inizia a sbottonargli il panciotto. Sebastian ride) con calma, my lady... (si toglie la giacca e la fissa negli occhi) ora potete continuare... (la ragazza arrossisce ma finisce di sbottonargli il panciotto. Sebastian lo toglie e lo lancia via sul pavimento. Victoria cerca di sbottonargli la camicia ma il maggiordomo continua a ridere. Sfila la cravatta e si lascia sbottonare la camicia. La lancia sul pavimento e fissa la ragazza. Victoria diventa rossa. Per la foga non riesce a pensare. Gli fissa i pantaloni ma non si muove. Sebastian ride ancora) non vi preoccupate... (toglie subito scarpe e pantalone e le sorride) questo potete anche non farlo... (Victoria annuisce rossa e il maggiordomo le bacia il petto. Sale sul letto e lei indietreggia un po' per stendersi meglio. Sebastian spegne il candelabro e toglie i guanti, lasciandoli sul comodino)
VICTORIA: perchè hai spento?
SEBASTIAN: se ci vedesse qualcuno finiremmo entrambi in un mare di guai, my lady...
VICTORIA: già...
SEBASTIAN: siete triste?
VICTORIA: un po'... (gli accarezza il petto, arrossendo) v-volevo vederti... vedere la tua pelle...
SEBASTIAN: (sorride) avrete un'altra occasione... potete starne certa
VICTORIA: (sorride felice) certo... (gli prende la testa dolcemente e lo bacia. Sebastian la accarezza facendo scivolare la mano lungo un fianco. Scende sulla coscia e lentamente arriva sotto il ginocchio, tirandolo verso di sé e facendo scivolare la ragazza sotto il suo corpo. Le bacia il petto nudo e inizia a muoversi. La ragazza emette dei gemiti ma si copre subito la bocca con le mani. Questa volta non può permettersi di farsi sfuggire neanche un filo di voce. Guarda Sebastian con occhi socchiusi ma pieni di felicità. Quella notte le sembrò eterna)
 
I giorni passano in fretta. Talmente in fretta che Victoria non ci aveva neanche fatto caso. Arriva il giorno della partenza e tutta la felicità sembra crollare. Dopo giorni così intensi era arrivato il momento di tornare a villa Midford e poi a casa, a Bristol. Che ne sarebbe stato del suo amore? Sarebbe svanito tutto nell'aria come fumo... già... solo fumo. Era sbagliato in partenza. Sapeva che sarebbe finito ma non poteva pensarci. Non VOLEVA pensarci... quell'uomo l'aveva fatta sentire la donna più felice del mondo. Amata... completa... la sua anima aveva toccato il cielo, le stelle, il sole. E si era bruciata. Bruciata in un insieme di energia, piacere e passione. Chissà se avrebbe avuto altre possibilità di sentirsi così... di sicuro non sarebbe più riuscita a vedere il suo amato Sebastian. Quell'amore era destinato a finire. E anche se le faceva male, doveva accettarlo.
Mentre pensa a tutto questo, la ragazza resta ferma a fissare la finestra. Non dice una parola.
LIZZIE: Victoria? Tutto ok? Sei tornata silenziosa...
VICTORIA: (scuote leggermente la testa) sto bene, tranquilla...
LIZZIE: (la guarda triste ma subito sorride) ti sei proprio divertita, eh? Non ti va più di tornare a casa, vero?
VICTORIA: già... è esattamente quello che pensavo...
LIZZIE: (sorride radiosa) lo sapevo che ti saresti divertita. Non ti preoccupare, vedrai che presto sarai di nuovo qui!
VICTORIA: (la guarda) tu dici?
LIZZIE: (annuisce) ti sei divertita, no? Ed è la città natale dei tuoi genitori, giusto? Avranno di nuovo nostalgia del posto e tornerete tutti insieme
VICTORIA: (la fissa per un po'. Non ci aveva pensato... fa un ampio sorriso) si... certo che torneremo
LIZZIE: (sorride e la tira, facendola alzare) dai andiamo. È tutto pronto (la ragazza sorride e la segue al portone d'ingresso. All'esterno la carrozza è già pronta. Tutti i bagagli sono al loro posto. Paula sorride aspettando la sua padrona e Ciel e Sebastian sono fermi dall'altro lato della porta. Lizzie abbraccia forte Ciel ed esce con la sua dama di compagnia ma Victoria si ferma. Sorride al conte)
VICTORIA: grazie mille per l'ospitalità
CIEL: di niente. Sono contento che si sia divertita, signorina Victoria (la ragazza sorride e guarda per un attimo il maggiordomo, che la fissa sorridendo alle spalle del conte. Le fa un piccolo inchino e il sorriso della ragazza si allarga ancora di più)
LIZZIE: Victoriaaaaaaaaaaaa forza andiamo! I tuoi genitori ci stanno aspettando!
VICTORIA: arrivo. (esce e si dirige verso la carrozza. Mentre questa parte rivolge un ultimo sguardo a villa Phantomhive. Sussurra) a presto... Sebastian...
CIEL: (osserva la carrozza allontanarsi) allora? Alla fine che hai scoperto?
SEBASTIAN: (ride) assolutamente niente, bocchan...
CIEL: come sarebbe a dire niente?!?
SEBASTIAN: la ragazza si era solo infatuata... tutto qui
CIEL: ... tutto qui?
SEBASTIAN: (ghigna) tutto qui, my lord...
CIEL: (lo fissa) te n'eri accorto dall'inizio, vero?
SEBASTIAN: vi chiedo di perdonarmi per non avervelo detto...
CIEL: ti sei voluto divertire... tsk sei davvero un maniaco...
SEBASTIAN: no, my lord... sono solo un diavolo di maggiordomo... (ride)
  
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