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Autore: Mrs Spoon    07/10/2012    5 recensioni
“Credevo non tornassi più..” ha sussurrato lei, sdraiata lì vicino a me.
E dopo essermi voltato verso di lei l’ho vista sorridere, mentre mi porgeva la coda di spago che imprigionava il suo palloncino rosso, e gli impediva di volare via.
“Non ti avrei mai lasciata sola..” risposi stringendo la sua mano fra le mie, così che lo spago le intrappolasse, e non smettessi più di sentire la sua pelle sulla mia.
Oggi, ancora una volta, guardiamo quel cielo costruito dalle nostre menti, con le nostre mani unite a tenere insieme alto quel palloncino rosso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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And It will be just like you were never gone.

Ormai dormire è diventato quasi impossibile, la paura di non trovarla mi tiene sveglio e le mie notti si trasformano in ore di panico. Quando chiudo gli occhi lei è li, c’è sempre stata, e il pensiero che ogni notte potrebbe essere l’ultima in cui incontrare i suoi meravigliosi occhi color cioccolato mi distrugge a tal punto, da non riuscire a chiudere occhio.
È da una settimana che prendo delle pillole, già, quelle stronze mi fanno svegliare con un mal di testa da cane, ma in compenso quando le prendo crollo come un sasso, perciò sopporto e continuo ad usarle.
La prima notte in cui ho dormito sotto l’effetto dei sedativi mi sono trovato sdraiato ai piedi del solito albero, sotto il mio corpo ho percepito la solita erba umida e, respirando, ho sentito i polmoni riempirsi della solita aria vergine, tanto pura da far bruciare la gola.
“Credevo non tornassi più..” ha sussurrato lei, sdraiata lì vicino a me.
E dopo essermi voltato verso di lei l’ho vista sorridere, mentre mi porgeva la coda di spago che imprigionava il suo palloncino rosso, e gli impediva di volare via.
“Non ti avrei mai lasciata sola..” risposi stringendo la sua mano fra le mie, così che lo spago le intrappolasse, e non smettessi più di sentire la sua pelle sulla mia.
Oggi, ancora una volta, guardiamo quel cielo costruito dalle nostre menti, con le nostre mani unite a tenere insieme alto quel palloncino rosso.
“Harry..” soffia lei dando un senso a questo incontro, che fino ad ora si è limitato alla contemplazione reciproca della nostra vicinanza.
“Si?” rispondo abbandonando il cielo, per i suoi occhi.
“E se un giorno sognassi qualcosa che non sono io?” domanda poi voltandosi verso di me.
“Machi, tu sei il mio pensiero fisso! Durante il giorno non faccio altro che ricordare i tuoi occhi, cerco di disegnarti, perché non ho una tua foto, anche la tua immagine è sempre impressa nella mia memoria. Da quando apro gli occhi la mattina inizio il conto alla rovescia del tempo che manca al momento di richiuderli la sera. Come potrei mai sognare qualcosa che non sei tu?”
Quel pensiero, quel tormento che vivo ogni giorno mentre prendo il caffè al bar, mentre vado a lavoro e mentre torno a casa, lo sente anche lei.
Come posso pensare di riuscire a tranquillizzarla, quando anche io ho il fiato mozzato fino al momento in cui non vedo quel palloncino rosso sospeso sopra la mia testa?
Quanto potrebbe credere alle mie parole, potendo ancora vedere sulle guance i fantasmi delle lacrime solitarie che verso quando lei non è con me?
“Arriverà il momento in cui entrambi smetteremo di venire qui, perciò devi giurarmi che manterrai vivo il ricordo.. io lo farò.” Risponde lei guardandomi con quegli occhi profondi come pozzi, nei quali vedo riflesse tutte le sue emozioni e le sue paure.
“Te lo prometto.” Rispondo senza distogliere lo sguardo.
Restiamo in silenzio per attimi infiniti, continuando a guardare il cielo.
La sento irrigidirsi un poco, poi si volta verso di me.
“sto per svegliarmi..” mi avvisa lei stringendo, come riflesso della tristezza, la mia mano con più forza di prima.
“Prima dimmi, perché non lasci volare quel palloncino?” domando cercando con tutte le mie forze di tenerla lì con me.
Sorride, quasi come se la risposta sia delle più ovvie.
“Perchè quando sarà il momento..”
Apro gli occhi incontrando il soffitto della mia camera.
“lo faremo insieme..” ripeto la fine della frase che mi ha detto prima di sparire.
Sta per cominciare un nuovo giorno, un nuovo giorno in cui sarò solo con i miei pensieri e il mio lavoro.
È da tempo, ormai, che anche nei momenti in cui le voci delle persone sono così forti da far male, in cui vengo urtato dalla gente mentre percorro la strada fino al mio ufficio, mi sento totalmente solo, proprio come se intorno avessi solo uno sfondo bianco, senza neanche aria buona da respirare ed erba verde da calpestare.
Ormai il mondo vero è quello in cui sto mentre ho gli occhi chiusi, questa è solo una fase di transito, proprio come se la mia notte fosse adesso.
In ufficio sono stato protagonista di uno scherzo, e gli altri mi hanno etichettato come il collega più noioso e asociale mai avuto.
'Se ne andassero a fanculo. io lì fuori ho qualcuno che mi aspetta..' penso con convinzione prendendo la mia giacca, quando ormai si è fatta ora di andare.
Finalmente arrivo a casa.
Butto tutte le mie cose all'aria andando in cucina per prendere qualcosa a casaccio dal frigorifero, giusto perché le pillole non si possono prendere a stomaco vuoto, e poi vado a sdraiarmi sul letto.
Sbattendo le palpebre mi accorgo di quanto diventi sempre più difficile riaprirle ogni volta e il solito terrore, che ha inizio appena il mio corpo si rilassa e le luci si spengono, viene smorzato dall’erba che mi solletica il collo.
Sorrido respirando profondamente e poi apro gli occhi.
Il palloncino non c’è.
Mi sollevo immediatamente sui gomiti e volto la testa verso Machi.
No, non può essere!
Lei non è qui, al suo posto c’è solo quel che resta del palloncino rosso.
Mi alzo in piedi e giro intorno all’albero, sperando, pregando, che abbia solo cambiato luogo dove sdraiarsi.
Ma non è così.
No!” urlo realizzando che in quel mondo, sono totalmente solo.
Il rombo di un tuono risponde alla mia voce, e in breve tempo il cielo viene oscurato da nubi grigie come la mia anima.
Inizio a correre per scappare da quella solitudine, mentre piccole gocce taglienti cadono dal cielo infrangendosi contro la mia pelle.
Avevi detto che l’avremmo liberato insieme!” urlo al nulla mentre la pioggia diventa più fitta.
Devo svegliarmi!
Mi do un pizzicotto, stringo tanto i pugni da affondare le unghie nella carne, mi tolgo la maglietta sperando che la pioggia mi aiuti a svegliarmi, ma è tutto inutile.
Cazzo Harry, svegliati porca puttana!
I tuoni continuano a ringhiarmi contro, mentre tutto il mio mondo sembra accartocciarsi su se stesso.
Sprofondo le mani nei miei capelli bagnati e li stringo nei pugni accasciandomi per terra.
Vedo pezzi di cielo cadere sull’erba e creare solchi nel terreno come fossero macigni e nei buchi rimasti in alto si creano cascate d’acqua che sommergono in pochi attimi il mio mondo.
Cerco di nuotare verso il cielo, ma è tutto troppo difficile e sento le mie forze esaurirsi, quasi come se risucchiate via dal gelo dell'acqua.
Capisco che non mi resta molto tempo e che a breve morirò affogato nei miei stessi sogni, nelle mie stesse paure.
L'acqua mi sommerge e rimango nel silenzio dell'apnea osservando le bollicine salire a galla e sopravvivere, diversamente da me. ‘Machi, stammi vicina
Spalanco gli occhi  annaspando e tossendo, stringo le coperte nei pugni e finalmente respiro.
Ti sbagliavi, Harry, non c'è nessuno che ti aspetta.
Era tutto solo uno stupido sogno.
Mi prendo qualche attimo per calmare i battiti accelerati del cuore e poi mi volto verso la sveglia.
Sono le sette di sera.
“Cazzo, ho dormito quasi un giorno intero!” sbotto alzandomi in piedi.
Prendo il mio cellulare e trovo un trigliardo di chiamate perse da parte del mio capo, in più un messaggio in segreteria.
Schiaccio il tasto per ascoltarlo e immediatamente lo sento urlarmi contro.
“Styles, razza di buono a nulla! Hai deciso di prendere le vacanze in anticipo? Sei un fallito e da oggi anche disoccupato. Si, hai capito bene, io ti lic..” blocco il messaggio vocale e ne incido uno io personalmente.
“Faccia un po’ di sesso, si vede che è in astinenza.”
Poi lancio il telefono contro il muro e vado a vestirmi per fare una passeggiata fuori.

(Ascoltate questa da ora in poi http://www.youtube.com/watch?v=SLJqJ6BDPnQ)

Londra è caotica a tutte le ore in questo periodo, è la vigilia di Natale e le persone girano come trottole da un negozio all’altro cercando regali economici ma soddisfacenti per tutti.
Mi lascio cadere all'indietro fino a che la mia schiena non tocca un lampione e inizio ad alitare nell'aria osservando le nuvole di condensa che il freddo provoca, proiettando su di esse un po' tutta la mia vita, come in un cinema.
Osservo bene i miei momenti felici, i Natali passati, i fallimenti, gli amori, e vedo lei.
Machi.
Bella e impalpabile come sempre che mi sfiora la mano all'ombra dell'albero.
Della musica si insinua nei miei pensieri e mi riporta con l'attenzione al presente.
Guardandomi intono noto tre musicisti di appena sedici anni a testa, si vede che hanno soldi abbastanza solo per pagare il pasto della giornata, eppure suonano i loro stumenti e cantano con lo stesso orgoglio con cui un miliardario conta le sue banconote.
Mi siedo lì sul marciapiede e li ascolto suonare il loro pezzo assaporando ogni nota, fino a che non si fermano guardandomi con curiosità.
“Se mi fate cantare con voi vi offro la cena..” rispondo estraendo cento sterline dal portafogli.
Vedo i loro occhi brillare e poi ricominciano a suonare più animatamente di prima, e questa volta unisco la mia voce alla loro, e per la prima volta da tanto tempo, rido.
Dopo entriamo in una taverna e mangiamo un buon pasto caldo insieme a fiumi di birra, ridendo e raccontandoci storie come se ci conoscessimo da una vita, poi però ad un certo orario mi dicono che si è fatto tardi, che devono portare i soldi che hanno guadagnato alla loro famiglia e che anche se con nessun regalo sotto l’albero, per loro è importante passare il natale a casa.
Io rispondo che è tutto ok, che è stato bello passare la serata con loro e gli auguro un buon Natale, poi ci dividiamo e torno ad essere solo per le vie di Londra.
È mezzanotte meno un minuto, mancano solo sessanta secondi alla mattina di natale e io sono qui.
Dov’è la mia famiglia? Dove sono i miei amici?
Ho mandato tutto a quel paese per una vita indipendente, per un lavoro che ho odiato dal primo giorno e ora sono solo.
Alzo lo sguardo verso il cielo  e vedo un puntino bianco, qualcosa che scende con una leggerezza ed eleganza immane, lentamente si posa sulla mia guancia, per poi sciogliersi in pochi attimi.
Ne vedo un’ altro, e un altro ancora.
Minuscoli fiocchi bianchi cadono dal cielo e si sciolgono col calore umano, mi fanno sentire meno solo.
Mezzanotte.
“Buon Natale Machi..” sussurro al cielo.
“Buon Natale Harry” sento dire da dietro di me.
Sbatto gli occhi incredulo.
Mi volto lentamente, quasi totalmente immobilizzato dalla paura di aver sognato tutto.
Poi però la vedo.
Ha un cappottino rosso, un basco e dei guanti blu, mentre regge un enorme pacco rosso fra le braccia.
“M-machi?” domando incredulo, vedendo per la prima volta dal vivo quegli occhi meravigliosi.
“Per te..” risponde lei porgendomi il gigantesco regalo.
Mi avvicino piano e lo sorreggo insieme a lei, a dividerci c’è solo quella scatola e lei con lo sguardo, mi invita ad aprirla insieme.
“pronto?” domanda mettendo le sue mani sulle mie.
“Pronto” rispondo.
Alziamo insieme il coperchio e dalla scatola si libra nell’aria il palloncino rosso, che sale in cielo andando incontro ai fiocchi di neve.
Lo seguo con lo sguardo fino a che mi è possibile, poi torno a guardarla.
Ha un leggero rossore sulle guance e i cristalli di ghiaccio le si sono posati sulle ciglia, conservando la loro bellezza senza sciogliersi.
“Sei bellissima” sussurro accarezzandole una guancia.
“Sei bellissimo” risponde lei lasciando cadere la scatola che divide i nostri corpi.
Cerco le sue labbra e le trovo per la prima volta, reali, proprio sulle mie.
Sento il suo calore, non è un sogno!
Il bacio diventa più profondo e passionale, poi muore in un sorriso, mentre insieme alziamo lo sguardo verso il cielo, ridendo.
Per la prima volta,

Insieme.
 
This is Spartaaaaa!
 
Eccovi una nuova os appena sfornata!
No, in realtà l’ho scritta da due settimane, ma mi è venuto in mente solo oggi di pubblicarla xD.
Ma bando alle ciance. (ahahahahhahahahahaha eh si, a ridere anche me ahahaha)
Che ve ne pare?
In realtà ho scritto questa os per due mie amiche a cui l’avevo promessa: Chiara e Maria Francesca.
Per questo la ragazza si chiama Machi, non è solo un nome di merda che ho buttato così tanto per scriverne uno, è l’abbreviazione di Mariachiara, che a sua volta è un modo per unire i nomi di queste mie due amiche che sono entrambe innamorate di Harry (?) e sono sorelle.
Yo, sono proprio una genia!
Per la storia ho tratto ispirazione da uno dei miei libri preferiti: ‘Dream’ di Donatella De Spirito, dove appunto la protagonista conosce nei suoi sogni un ragazzo, che poi in futuro incontrerà ecc, ecc.. ve lo consiglio :D
Spero davvero che vi piaccia, anche perché è la prima ff che scrivo senza quelle due sciagurate di Elisa e Sara, perciò ci metterò la faccia e conoscendomi credo che se non venisse apprezzata perderei il coraggio di scrivere ahahah, si, sono proprio la Ginevra problematica e mezza fusa di ‘parliamo dell’amore, ma scriviamo d’altro’ lol, sono davvero la copia sputata al femminile del buon vecchio Louis.
A proposito di Lou, non immaginate come mi sono sentita in colpa a scrivere solo di uno dei ragazzi.. davvero, è una cosa che mi ha fatto quasi passare la voglia di continuare, ma avevo una missione e l’ho portata a termine :’) poi magari i risultati fanno pena, ma pff, non importa.
Oook, è inutile aggiungere che questo è anche il mio primo spazio autrice, perciò mi sento una minchiona e non so che cavolo scrivere.
Sta a voi darmi un po’ di coraggio, chicas!
Bien, sono stanca morta e al pensiero delle tre ore di greco che mi aspettano domani a scuola mi viene voglia di infilarmi il computer in gola e spedirmi da sola all’altro mondo, perciò per evitare di fare cose di cui mi pentirei (soprattutto perché in paradiso non hanno i One Direciton xD) vado a nanna.
Mi scuso nel caso ci sia qualche errore, ma ho fatto delle modifiche all'ultimo momento e sono troppo stanca per rileggere xD
#Muchlove.
-Ginevrrrrrrra.
 
 
 
 
  
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