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Autore: lithi    07/10/2012    2 recensioni
Spoiler 04x04
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Cosa resta di questo adesso, cuore mio? Cosa?
Due anime strappate e abbandonate ai lati opposti di un letto sfatto e coperto da telefonate inesistenti e messaggi mai inviati che si cercano ancora, ma che hanno troppa paura di ritrovarsi.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Decidete voi la voce da dare a questo mio sfogo...
Vi amo tutti....
E ricordatevi: COURAGE. Staremo bene.

Giulia


 




Ho sentito il tuo cuore battere con il mio per la prima volta quel giorno su una scalinata di marmo.

Il corrimano in ferro battuto conosceva già la leggerezza della tua mano, prima ancora che la mia ti sfiorasse ferma in un saluto e i muri bianchi facevano da sfondo alla tua bellezza.

Decine di ragazzi correvano per i corridoi, ma io vedevo solo te. Sentivo solo te. Volevo solo te.

E ancora non lo sapevo.

Ancora non sapevo quanto in profondità saresti entrato nella mia pelle, nelle mie mani, nel mio cuore.

Ancora non sapevo che quel giorno, il giorno in cui ti ho conosciuto, ci avrebbe condotti a questo.

Ancora non conoscevo la dolcezza del tuo sguardo e la musica della tua voce.

Mi sono ritrovato con la mano nella tua, la stessa mano che adesso sta strappando il tuo cuore, quel cuore che amo tanto, così tanto da far male, dal tuo petto.

Mi sono ritrovato con la mano nella tua, e mi sono fatto trascinare nelle tue giornate, nelle tue risate, nei tuoi pensieri.

Mi sono ritrovato con la mano nella tua, ed è così strano non sentirla più qui, appoggiata al mio cuore come l’anno scorso, su un palcoscenico circondato da una platea vuota.

Forse è stato un caso averti incontrato quel giorno. Un caso che avrebbe segnato tutta la mia vita. Qualcuno lo chiamerebbe destino.

Ma esiste davvero il destino, amore mio?

Non siamo forse noi a tracciare le fila della nostra vita?

Davvero dobbiamo dare la colpa e il merito di tutto quello che è successo, di tutto quello che siamo stati, di tutto quello che siamo, a una figura che se ne sta lì, in disparte, e ci guarda seguire il percorso che ci troviamo davanti?

Vorrei che fosse così ma non posso.

Non posso credere che tutti i baci, tutte le carezze, tutti i “ti amo” sussurrati contro la pelle dell’altro, siano stati voluti da altri che noi.

Ma non sarebbe più facile?

Non sarebbe più facile credere che i nostri tradimenti siano stati dettati da qualcun altro? Che i nostri cuori siano rimasti leggeri come quel giorno sulla scalinata?

Non sarebbe più facile dare la colpa a lui, al destino, per averci messo di fronte a questa situazione, adesso?

Oh si. Lo sarebbe.

Ma non sarebbe giusto.

Perché io ti ho voluto. Ti ho voluto con tutto me stesso.

Ho lottato per te.

Ho gioito per te.

Ho pianto per te.

Io l’ho fatto. E l’ho fatto perché eri tu.

Eri tu che mi facevi battere il cuore, che mi toglievi il respiro, che mi facevi tremare.

Eri tu quello al mio fianco, il sorriso che cercavo, gli occhi che trovavo.

Cosa resta di questo adesso, cuore mio? Cosa?

Due anime strappate e abbandonate ai lati opposti di un letto sfatto e coperto da telefonate inesistenti e messaggi mai inviati che si cercano ancora, ma che hanno troppa paura di ritrovarsi.

Perché ci siamo traditi.

Entrambi lo abbiamo fatto.

Abbiamo tradito le promesse che ci sussurravamo tra i capelli e sopra le labbra quando nessuno guardava.

Le abbiamo tradite per corpi sconosciuti e cocktail alla frutta.

E abbiamo permesso a un solo attimo di cancellare tutto quello che di nostro avevamo costruito.

Abbiamo permesso alle nostre paure più profonde di prendere il sopravvento e di rovinare il nostro amore.

 



Sento il calore gelido della tua schiena attraverso la mia.

Quanto vorrei poter stendere un braccio e accarezzare il tuo viso, spostare i tuoi capelli, cercare le tue labbra.

Quanto vorrei lavare via tutto il dolore che abbiamo inflitto l’uno all’altro con mille e più baci, mille e più carezze, mille e più sorrisi.

Quanto vorrei stringerti forte tra queste lenzuola e sussurrarti per l’ennesima volta “ti amo”.

Ma non lo farò.

So che non lo farò.

Fa ancora troppo male anche solo pensarlo. Non sembra giusto. Non più.

Perché io ti ho fatto soffrire.

Io, la stessa persona che avrebbe dovuto difenderti dal mondo. Io ti ho colpito dove nessuno poteva arrivare. Dove nessuno era ancora arrivato.

E vorrei solo dirti “ricominciamo insieme”.

Riportami all’inizio.

Riportami su quella scala di marmo e riviviamo insieme di nuovo il nostro amore.

Ma non stanotte.

Stanotte il mio sonno sarà buio e pieno dei fantasmi che sono riuscito a tenere lontano quando avevo la tua mano sulla mia.

Stanotte la mia anima mi darà la caccia in un gioco che non posso ma vorrei tanto perdere.

Stanotte, per la prima volta, mi abbandonerò totalmente al gelo che ti sei lasciato dietro e sprofonderò nella solitudine che è la tua assenza.


 


Salvami anima mia.

Riportami indietro.

  
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