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Autore: caramel coffee    07/10/2012    4 recensioni
[...]cominciarono a cadere le prime gocce di pioggia, che si trasformarono presto in un vero e proprio temporale. L’acqua esplodeva toccando terra in una miriade di goccioline trasparenti.
Ma a loro questo non importava; mai come allora si erano sentiti così vicini, e niente li avrebbe più fatti separare.

La mia prima fanfictiooon *^* *meemozionata* Una EndoKaze senza un significato preciso, non ambientata in un determinato momento, ma sempre una EndoKaze, ed EndoKaze è bueno ;D
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sollevò appena il viso dal cuscino. Guardò il nome sul display del telefono che stava squillando da un bel po’ ormai, e chiuse la chiamata. Non avrebbe di certo risposto.

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-Click.-
“Dannazione.”
Per l’ennesima volta, lo aveva chiamato. E per l’ennesima volta, lui non aveva risposto.
Era comprensibile, certo, dopo quello che era successo doveva sentirsi confuso, ma magari avrebbero potuto parlare, cercare di chiarirsi…
Alzò gli occhi al cielo. Era coperto di nuvole grigie, e in lontananza si intravedeva qualche lampo.
“Presto pioverà, sarà meglio tornare a casa.”
Mise il cellulare in tasca e si avviò per la strada.

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Kazemaru afferrò il cellulare, e lo accese. Il display era vuoto. Non una chiamata, non un messaggio. Lo aveva importunato per ore, poi si era rassegnato.
Forse avrebbe dovuto rispondere prima.
“Bah, ma che mi importa.”
Giusto. Che gli importava? Non era successo niente. Assolutamente niente. Più o meno…
“No!”
Scese dal letto con un balzo e si affacciò alla finestra.
“Che tempo del cavolo. Ma adesso ho bisogno di uscire…”
Prese la giacca, abbandonata su una sedia da quella mattina –quella strana, inconsueta, mattina- e uscì dalla stanza.
-Io esco!-
Aprì la porta. Faceva davvero freddo. Forse il freddo avrebbe placato quel calore che si sentiva dentro, un calore piacevole, certo, ma che lui non voleva accettare.
“Dove… potrei andare?”
Camminò per un po’ senza una meta. Poi vide qualcosa che attirò la sua attenzione.
“Quello è…”
La coda di cavallo verde non lasciava dubbi. Si avvicinò per vedere meglio, e notò una macchia rossa accanto a quei capelli verdi.
“Ah, sono Hiroto e Midorikawa.”
Avrebbe potuto parlarne con loro, magari, però… non voleva disturbarli durante il loro appuntamento. Vide i due ragazzi che si scambiavano un bacio.
Un lungo bacio.
Un lunghissimo bacio.
“Ma non gli manca il respiro?”
Poi Hiroto si allontanò, e Midorikawa andò nella direzione opposta.
-Midorikawa…?-
Il ragazzo si voltò.
-Oh, Kazemaru!-
-Eri con Hiroto, sì?-
Il verdino arrossì.
-Ehm… sì… quel ragazzo è davvero… la mia anima gemella.-
Disse l’ultima parte con una certa enfasi, e Kazemaru rimase un po’ turbato. Anima gemella…
-Tu invece? Che ci fai fuori con questo tempo?-
-Oh, avevo bisogno di schiarirmi un po’ le idee.-
Midorikawa lo guardò. Lo conosceva troppo bene, sicuramente si era accorto che qualcosa non andava.
-Tutto bene, Kazemaru?-
Appunto.
-Ma certo! Va tutto a meravigl…-
-Non mi mentire, ho capito che sei turbato.-
Si morse un labbro. Poteva raccontarglielo? Magari lo avrebbe preso in giro a vita. Però Midorikawa era uno dei suoi migliori amici, sapeva di potergli dire tutto. Ma nonostante questo c’era qualcosa che lo frenava.
-Kazemaru? Sei ancora fra noi?-
Si accorse delle mani del ragazzo che si agitavano davanti al suo viso e sollevò lo sguardo. Erano arrivati alla sede del club di calcio. In un lampo gli tornò in mente cos’era successo quella mattina, in quel posto.
“Perché proprio qui dovevamo venire?”
-Ehm sì, stavo riflettendo.-
-Ti decidi a raccontarmi tutto? E’ da un po’ che non sento un po’ di gossip!-
Gli scappò un sorriso; Midorikawa riusciva sempre a tirarlo su di morale.
-Bhe, ecco.. allora…-
-Va bene, d’accordo, non hai voglia di parlarne. Mi costringi a tirarti fuori le cose con le pinze.-
Ecco, adesso cominciava l’interrogatorio.
-Chi?-
-Io…-
-Tu e?-
-Io e….-
Trattenne il respiro.
-Io e Endou.-
Una serie di espressioni passò sul viso dell’amico: prima stupore per la rivelazione, poi soddisfazione per essere riuscito a scoprirlo, e infine l’espressione di uno che aveva già intuito qualcosa.
-LO SAPEVO!-
-Ma cosa urli scemo, ti sento benissimo!-
-Scusa scusa, è che sono emozionato!-
-E di che?-
-Ma scusa, si è sempre saputo che tu piacevi a Endou! Sono contento che finalmente sia successo qualcosa.-
Qualcosa. Esatto. Effettivamente era successo qualcosa, non poteva negarlo.
-Va bene, ti racconto tutto.-
-Sìì!-
Era successo dopo gli allenamenti del mattino. Gli altri ragazzi erano già usciti, ed erano rimasti solo lui e Endou, che lo stava aspettando.
-Endou, mi faresti la coda?-
Come al solito chiedeva a lui di aiutarlo a legarsi i suoi lunghi capelli turchesi. Ormai era una specie di rito che non poteva mancare.
Allora si era avvicinato e aveva preso l’elastico dalla sua mano. Kazemaru lo aveva sentito tremare quando lo aveva sfiorato.
-Ichirouta?-
-Dimmi Endou.-
-No, nulla.-
Aveva cominciato a legargli i capelli, con movimenti un po’ impacciati. A Kazemaru piaceva farsi toccare i capelli. In particolare da lui.
A un tratto aveva sentito qualcosa di morbido sul collo. Non ci aveva messo molto a capire che erano le labbra di Endou.

-CHE COSA?-
-Ssssh taci, fammi continuare.-
Era arrossito di colpo. Più rosso del rosso. Più rosso dei capelli di Hiroto.
-Endou, cosa stai facendo?-
Per tutta risposta lui lo aveva abbracciato da dietro e aveva ripreso a baciarlo, stavolta con più foga, lasciando una scia di baci su tutta la lunghezza del collo.
-Ichirouta…-
“Aiut!”
-Mamoru… ehm, Mamoru..?-
Il ragazzo castano gli aveva afferrato i polsi e lo aveva fatto girare verso di lui. Kazemaru si era perso nei suoi occhi, ma subito si era riscosso.
-Endou, non cred…-
Lo aveva zittito con un bacio. Sulle labbra. Tentò di fargliele schiudere per entrare con la lingua, ma il turchesino fu ben attento a tenerle serrate. Non riusciva a crederci.
Endou gli era sempre sembrato così lontano, così irraggiungibile. Da sempre provava dei sentimenti per lui, ma non riusciva ad accettarli. Non voleva. E adesso, mentre quello che era stato il suo sogno per molti anni, si stava realizzando, lui continuava a respingerlo. Come un insetto fastidioso. Ma gli faceva piacere. Oh, se gli faceva piacere sentire le labbra del suo capitano sulle sue. Ma non era pronto. Lo aveva allontanato in malo modo.
-Ichirouta, tutto bene?-
Era arrossito –se possibile- ancora di più, ed era scappato urtandolo con la spalla. Si immaginava perfettamente la sua espressione delusa e affranta, ma non si voltò.

-Ecco, è tutto.-
Kazemaru sospirò per poi guardare l’amico, che lo fissava a bocca spalancata.
-Tu… tu… lo hai respinto??-
-Ovviamente! Cosa dovevo fare? Ritrovarmi in una situazione ben più scomoda su una delle panche degli spogliat…-
-Ma mica dovevate necessariamente arrivare a questo! Potevate semplicemente baciarvi, rivelarvi i vostri sentimenti e che so, tornare a casa mano nella mano, per esempio!-
Mentre immaginava la scena a Kazemaru sfuggì un gemito: Midorikawa aveva ragione, accidenti.
-Perché a te Endou piace, giusto?-
Abbassò gli occhi.
-Sì.-
-Allora ti consiglio di rifletterci bene. Io vado a casa, fra poco qui diluvia. Tu pensaci.-
Lo salutò con un cenno della mano e poi lo guardò andar via.
“Avrò fatto bene a dirglielo?”
Un tuono squarciò l’aria.
“Sarà meglio andare...”
Si incamminò a passo svelto verso casa, ma dopo pochi passi si fermò. Non poteva crederci.
“No, tutti ma non lui, ti prego.”
E invece era proprio lui! Endou era seduto sui gradini davanti al portone della scuola, e si fissava le mani tristemente. Non ci mise molto ad accorgersi di lui.
-Ichirouta…?-
Arrossirono insieme.
-Ecco, io…-
-Sì, insomma, volevo dirti…-
Arrossirono ancora di più quando si accorsero di aver parlato all’unisono.
Kazemaru sorrise.
-Comincia tu.-
-Va bene. Volevo dirti… che… non mi dispiace affatto quello che ho fatto stamattina.-
Il ragazzo dai capelli blu rimase interdetto; pensava si sarebbe scusato.
Si avvicinò fino a sedersi vicino ad Endou.
-A me dispiace di averti lasciato lì così. E di non aver risposto alle tue telefonate. E ai tuoi messaggi.-
Endou gli posò un dito sulle labbra. Kazemaru sussultò a quel tocco.
-Non ti scusare. Era comprensibile che avresti reagito in quel modo. In fin dei conti, sono stato troppo avventato, non avrei dovuto farlo così, senza preavvis…-
-Sai, devo dirti che neanche a me è dispiaciuto quello che hai fatto stamattina.-
Il ragazzo castano lo guardò stupito. Poi il suo viso si illuminò.
-Davvero, Ichi-kun?-
-Sì, Mamoru. Anzi, mi è anche piaciuto.-
E sorrise. A Endou sembrò si illuminasse il mondo.
Si avvicinò a lui. Kazemaru glielo lasciò fare, e niente impedì alle loro labbra di unirsi. Ma stavolta il turchesino non esitò; abbracciò il suo capitano e permise alle loro lingue di incontrarsi, gustandosi quella magnifica sensazione. Il suo sogno si stava realizzando nel migliore dei modi.
Dopo pochi secondi cominciarono a cadere le prime gocce di pioggia, che si trasformarono presto in un vero e proprio temporale. L’acqua esplodeva toccando terra in una miriade di goccioline trasparenti.
Ma a loro questo non importava; mai come allora si erano sentiti così vicini, e niente li avrebbe più fatti separare.
E restarono così, abbracciati, sotto la pioggia scrosciante; ma il loro calore era più forte dell’acqua gelida.
Kazemaru sorrise ancora: adesso anche lui aveva un’anima gemella.



*Angolino dell'autrice che sta cascando dal sonno*
Oddio, la mia prima fic :'D
Forse ho messo troppi punti.
E troppi dialoghi.
E il titolo non c'entra un bel niente.
Aaaaaargh. çwç
Ringrazio chi recensirà (?) o anche solo chi leggerà (?) la mia storia :3
*scompareH °-°*
  
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