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Autore: Emily27    08/10/2012    4 recensioni
Era il giorno del suo compleanno, venerdì, e Derek lo aveva trascorso cullandosi nel pensiero di come avrebbe passato quel weekend, cosa che lo aveva fatto stare di buonumore per l'intera giornata. Fino a pochi minuti prima, quando aveva ricevuto quella telefonata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Penelope Garcia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buon compleanno Derek

 

 

 

 

 

Era il giorno del suo compleanno, venerdì, e Derek lo aveva trascorso cullandosi nel pensiero di come avrebbe passato quel weekend, cosa che lo aveva fatto stare di buonumore per l'intera giornata. Fino a pochi minuti prima, quando aveva ricevuto quella telefonata. Adesso sul suo volto si leggeva delusione, mentre dalla finestra del suo ufficio contemplava il buio ormai calato sulla città. Se n'erano già andati quasi tutti a casa e lui era ancora lì, seduto alla scrivania con il portatile aperto sul rapporto che stava scrivendo prima di rispondere alla chiamata.
Stava per caso diventando come Hotch? Il vecchio Hotch, perchè quello nuovo in quel momento era diretto all'aeroporto per andare a prendere Beth. Anche lui il giorno successivo sarebbe dovuto andare all'aeroporto a riabbracciare qualcuno, ma ora non più.
Un leggero bussare alla porta aperta lo riscosse dai suoi pensieri facendolo voltare in quella direzione, dove Garcia era ferma sulla soglia.
“Ehi, sei ancora qui?”
La ragazza era in vena di scherzare, poi vide la sua espressione seria, spostò lo sguardo sul cellulare vicino al computer e comprese al volo. Guardò di nuovo Derek e disse: “Non riuscirà ad essere qui nel fine settimana vero?”
“No” rispose lui stringendosi nelle spalle, gesto che significava Cosa ci vuoi fare?
Mi spiace.”
Non è così grave, è già successo anche a me, e comunque l'avevamo messo in conto” disse Morgan con noncuranza, come se la cosa in fondo non avesse molta importanza, ma Garcia lo conosceva abbastanza bene da sapere che di importanza ne aveva eccome e che quello era soltanto un modo per nascondere la sua delusione. Quella di un Derek in versione uomo innamorato, un Derek ancora migliore.
E tu che ci fai ancora qui?” domandò lui sviando il discorso.
Sto aspettando che Kevin finisca un lavoro.” Garcia fece una pausa in cui espirò forte l'aria dai polmoni, per poi dire velocemente e tutto d'un fiato: “Usciamo a cena lui me l'ha chiesto ed io ho accettato spero di aver fatto la cosa giusta.”
Derek si illuminò traendo le sue conclusioni.
Questo significa che...”
Alt, frena!” lo bloccò Penelope. “Questo significa che sarà soltanto un'innocua cena tra amici.”
Anche Derek conosceva abbastanza bene Garcia da capire che stava solo cercando di andare con i piedi di piombo circa un riavvicinamento con il suo ex fidanzato.
Ok, ma ricordati che io vorrò essere il tuo testimone” disse puntando l'indice verso l'amica.
Garcia lo guardò di traverso e fu lì per replicare, quando il cellulare che teneva in mano l'avvisò dell'arrivo di un messaggio. Kevin aveva finito e la stava aspettando all'ascensore.
Vado.”
Divertiti bambolina” le augurò Morgan facendole l'occhiolino.
Penelope lo salutò e si era già allontanata di qualche passo, quando tornò indietro a riaffacciarsi alla porta dell'ufficio.
Lei ti ama.”
L'espressione di Derek si fece dolce e le sue labbra sorrisero.
Lo so...”
Scappo!”
Garcia andò via correndo, facendo udire il rumore dei suoi tacchi mentre percorreva il corridoio.
Derek chiuse il file del rapporto e cliccò su una cartella che conteneva delle foto. Ne aprì una e sullo schermo comparvero lui ed Emily con le facce buffe, se l'erano scattata da soli. Sorrise pensandoci, poi fece scorrere le altre che li ritraevano al Constitution Gardens di Washington, sotto la pioggia londinese e abbracciati sullo sfondo del London Bridge. Ce n'erano anche alcune di Emily da sola, con il suo splendido sorriso, e Derek guardandole sentì il bisogno di averla lì con sé, di poterla stringere, baciare, accarezzare, un bisogno talmente grande da fargli male.
Stavano insieme da quasi un anno, cioè dal momento in cui avevano capito che la mancanza che sentivano l'uno dell'altra non era quella che si prova per un semplice amico. Così era iniziata la loro relazione a distanza, con entrambi consapevoli di tutto ciò che essa avrebbe comportato, soprattutto per due persone che svolgevano il loro tipo di lavoro.
Si sentivano sempre e si vedevano ogni volta che era possibile, era anche capitato che avessero attraversato l'oceano per stare insieme una giornata soltanto, a fare l'amore, a parlare e a fare di nuovo l'amore, perchè poteva passare molto tempo prima che si fossero rivisti. Proprio per questo motivo ogni attimo era prezioso e andava vissuto fino in fondo.
Non ce l'aveva con Emily se il giorno dopo non sarebbe venuta a Washington come avevano programmato, il loro lavoro era così e lo sapevano entrambi, solo che aveva creduto per giorni di poterla avere tutta per sé quel fine settimana ed era stata una delusione apprendere il contrario, inoltre il fatto che fosse il suo compleanno gli faceva sentire maggiormente la sua mancanza. Non si vedevano da più di un mese, da quando lui era stato a Londra per tre giorni.
Derek con un sospiro rassegnato chiuse il portatile e decise che era ora di andare a casa.

 
Derek aprì la porta del suo appartamento ed entrò accendendo la luce nell'ingresso. Subito percepì un movimento nella penombra del salotto adiacente e istintivamente la sua mano andò alla Glock che portava in vita. Tenendola puntata davanti a sé con tutti i sensi all'erta, entrò in salotto e premette l'interruttore per fare luce anche lì.
Fu allora che vide il musetto di un gatto nero fare capolino da dietro il divano. Era Sergio.
Derek mise a posto la pistola accompagnato da una sensazione mista di leggerezza ed euforia, non tanto perchè sollevato che in casa non ci fossero intrusi, o quanto meno non pericolosi, ma perchè il gatto di certo non poteva essere arrivato da Londra da solo.
Era tremenda la sua Emily, gli aveva fatto credere, tristemente dispiaciuta, che un caso di importanza vitale l'avrebbe trattenuta a Londra per quel fine settimana. E lui ci era cascato! Iniziò a dubitare delle sue qualità di profiler e a credere in quelle di Emily come attrice. Ma era felice.
Andò da Sergio e lo prese in braccio, la bestiola fece le fusa e miagolò, strusciando la testa sotto al suo mento.
Ciao bello” disse accarezzandolo. “Dov'è la tua padrona?”
Qui” gli rispose una voce alle sue spalle. Si voltò. Emily era appoggiata contro lo stipite dell'arco che divideva la zona giorno da quella notte, avvolta nel suo accappatoio bianco.
Derek adagiò Sergio sul divano e andò a prenderla fra le braccia. Finalmente la poteva toccare, sentire, senza che fosse soltanto una voce al telefono. Affondò il viso fra i suoi capelli appena lavati, profumavano, e mormorò: “Sei tremenda...”
Emily si staccò leggermente da lui per guardarlo, ridendo e sfregando il naso contro il suo.
E tu sei un credulone. Buon compleanno Derek.”
Lo baciò, perchè le sue labbra non potevano restare un secondo di più lontane da quelle di lui, e lo stesso valeva per Morgan, il quale, mentre le loro bocche si saziavano l'una dell'altra, le slacciò la cintura dell'accappatoio, per infilarvi sotto le mani e accarezzare la pelle vellutata della sua schiena, scendendo poi verso le sue rotondità e risalendo sul suo seno.
Quando Derek le sfiorò il collo con le labbra, Emily chiuse gli occhi ed emise un gemito, attraversata da un brivido di eccitazione. Lo voleva, da giorni, da un mese, dall'ultima volta in cui lo aveva sentito suo. Il giubbotto e la maglietta di Morgan volarono rapidamente a terra, e riprendendo a baciarla sulla bocca lui la guidò in direzione della camera da letto, ma Emily ad un certo punto si fermò, gli prese le mani e gli fece cambiare rotta attirandolo verso il bagno.
Dopo una lunga giornata di lavoro quello che ci vuole è una bella doccia...”

 
Erano entrambi coricati su un fianco sotto al piumone, nudi e vicini, a guardarsi in silenzio nella luce soffusa della lampada sul comodino. Emily tracciò il contorno del viso di Derek accarezzandolo con le dita, era così bello... Gli sfiorò le labbra e lui le trattenne la mano per posarvi un bacio leggero. Derek le mancava ogni giorno di più. Se all'inizio era stato quasi eccitante rivedersi dopo lunghi periodi di lontananza, in seguito aveva incominciato a desiderare di averlo accanto nella vita quotidiana, svegliarsi e addormentarsi con lui, guardare un film insieme sul divano, o fare quello che avevano fatto un'ora prima nella doccia.
Vedendo che sorrideva lui domandò: “A cosa stai pensando?”
A te.”
Che onore!”
Derek le accarezzò un fianco, la baciò sulla spalla e poi sulle labbra. “Sei il più bel regalo di compleanno che abbia mai ricevuto” disse a pochi centimetri dal suo viso.
Dovresti ringraziare Clyde che si è offerto di eseguire un arresto al posto mio.” Emily gli schiacciò il naso con un dito. “Invece di essere geloso.”
Morgan si allontanò da lei e guardò da un'altra parte mettendo il broncio. “Non sono geloso, non di lui almeno, è quel Rawson che mi dà sui nervi, ti ronza sempre intorno!”
Ad Emily venne da ridere, la divertiva quel suo fare il geloso quando invece si fidava ciecamente di lei, ormai era diventato quasi un gioco.
Mick non ronza, è uno dei migliori agenti della mia squadra, collega nonché amico.”
Anche noi lo eravamo...”
Ma lui non è Derek Morgan...” disse Emily stuzzicandogli l'orecchio con le labbra, e lui si voltò a guardarla di nuovo.
Certo che no! E poi ha quell'irritante accento inglese.”
Questa volta fu il turno di lei d'imbronciarsi.
Ti ricordo che è lo stesso accento che ora ho anch'io.”
Sì, ma su di te è estremamente sexy...” Derek la baciò facendo scivolare una mano lungo il suo corpo caldo. “Lo vedi, non riesco a starti lontano... Il mese prossimo chiederò ad Hotch un'intera settimana libera.”
Potremmo andare in vacanza, resta solo da vedere se il mio capo mi darà il permesso.”
Io dico che ci sono buone probabilità, considerando che il tuo capo sei tu.”
Risero e Morgan la strinse a sé, mentre Emily metteva la testa nell'incavo del suo collo, pensando che sarebbe stato magnifico poter trascorrere una vacanza con lui, da quando stavano insieme non erano ancora riusciti a farlo. Si immaginò con Derek su di una spiaggia caraibica, su una nave da crociera, oppure semplicemente nella tranquillità del suo appartamento.
Pensò alla mail che aveva ricevuto quel giorno, quando aveva controllato la posta prima di partire. Derek non gliene aveva fatto cenno, forse perchè, credendo che non l'avesse ancora vista, non intendeva rovinarle la sorpresa. In effetti era stata davvero una sorpresa, qualcosa che l'aveva lasciata di stucco e anche leggermente perplessa.
Oggi ho ricevuto una mail, era un curriculum...” buttò là sollevando lo sguardo ad osservarlo per vedere la sua reazione. Stava facendo l'indifferente.
Da chi?”
Un agente dell'Fbi, esperto di crimini ossessivi e cintura nera di judo.”
Uhmm... Ottimo.”
E' da valutare.”
Come da valutare?” disse Derek arricciando la fronte. “Ci sono tutti gli elementi perchè possa essere un valido acquisto per la tua squadra.”
Dovrei conoscerlo, vedere come si muove sul campo... Comunque ha allegato una sua foto...”
Com'è?”
Non sarai geloso anche di lui?!”
Ti ronzerà sempre intorno!”
Emily sorrise, poi fece un sospiro e si sollevò poggiandosi su un gomito. “Derek, è vero o è uno scherzo?” lo interrogò con fermezza.
E' vero” rispose lui, ed il suo sguardo era così serio da non lasciare spazio a dubbi.
Emily non si aspettava una cosa del genere e lì per lì non seppe che dire, si limitò a contemplare in silenzio i suoi occhi scuri che la guardavano fiduciosi e innamorati. Quella era una questione importante di cui parlare seriamente, ma non in quel momento, ora voleva solo dedicarsi ad essere felice.
Scosse la testa. “Tu non sai cosa significa stare ai miei ordini.”
Non vedo l'ora di scoprirlo...”
Emily si abbassò su di lui e lo baciò, poi si staccò dalle sue labbra quel tanto che bastava per sussurrargli: “Allora iniziamo subito...”
Riprese a baciarlo e Derek si arrese felicemente ai suoi baci e alle sue carezze, alla sua passione, assecondando il suo volere. Oh sì, lo avrebbe fatto per il resto della sua vita.

 

 

  
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