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Autore: Phobos_Quake 3    08/10/2012    1 recensioni
Seguito di “Dolls And Robots War”. Con la distruzione di Unità Alice, il mondo ha riacquistato la pace perduta. Purtroppo, però, nuovi e misteriosi robot compaiono dal nulla e sembra proprio che il loro unico scopo sia distruggere Shinku e le sue sorelle. Da dove vengono? Possibile che Alice sia ancora viva?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo



Il fastidioso suono dell’elettrocardiogramma è l’unica cosa che mi tiene compagnia, oltre al diario che sto scrivendo, in questa triste stanza d’ospedale. Ho perso il conto dei giorni, ma Jun è ancora qui, in coma, e sembra non volerne uscire. Mi hanno spiegato che se continuo a parlargli, c’è speranza che si risvegli, ma nonostante ci provi, sembra tutto inutile. Nel frattempo, inganno il tempo scrivendo. Per la seconda volta. Per spiegare cos’è successo al mio piccolo “servitore”, come mi diverto a chiamarlo, bisogna fare qualche passo indietro nel tempo. Erano passati sei mesi dalla distruzione di “Unità Alice”, il pacifico robot creato da mio padre Rozen e diventato un essere sanguinario a causa di un incidente, e gli umani sopravvissuti avevano ricostruito la città di Tokyo in breve tempo. Io e Jun passavamo giorni tranquilli e spensierati. Ormai Alice era un lontano ricordo. O, almeno, così pensavamo. Eravamo seduti sul divano e stavamo guardando in tv un vecchio telefilm: Alfred Hitchcock Presenta. L’episodio era “La specialità della casa”, tratto dall’omonimo racconto di Ellin Stanley e quando il simpatico regista ci diede il saluto finale, sorrisi.
-A quanto ho visto la carne umana sembra molto buona. Mi chiedo se è veramente così. Quasi quasi ti cucinerei in umido con patate novelle.- dissi a Jun senza guardarlo.
Quando poi lo guardai, aveva gli occhi sbarrati di terrore.
-Tu… tu sei pazza!- mi disse.
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere.
-Non… non è divertente!-
-Ti consiglio di guardarti le spalle.- dissi continuando a ridere.
-Oh! Taci un po’!-
Senza preavviso, con un balzo felino, gli saltai addosso facendolo cadere all’indietro sul divano.
-Ahia! Ripeto e ribadisco: Tu sei pazza!-
-Ahia? Ma se questo divano è morbidissimo!-
-Ma caderci così, fa male!-
Detto questo, iniziò a guardarmi.
-Che c’è?-
-Dato che sei sopra di me, sembra più di vedere una scena osé anziché horror!-
-Sei un porcello!- dissi arrossendo e allontanandomi da lui.
Mi misi all’altro lato del divano con la testa bassa. Stavolta fu lui a ridere di gusto.
-Piantala!-
Lui però non aveva voglia di smettere.
-Ho detto piantala!-
-Suvvia, non prendertela per così poco!-
Non risposi rimanendo con lo sguardo basso in segno di offesa. Fu allora che mi prese, mi mise sulle sue ginocchia e posò la mia testa sul suo petto. Il battito regolare del suo cuore mi dava un senso di serenità, mente lui mi accarezzava i capelli.
-Non… non dire più queste cose. Sei solo un bambino.-
-Ehy, ho dodici anni. Sono grande ormai!-
-No, sei piccolo! E non metterti contro di me, altrimenti ti farò pentire. Tomoe è uscita, quindi non potrai contare sul suo aiuto stavolta!-
Tomoe viveva nella casa accanto alla nostra.
-Va bene, basta!-
Continuò ad accarezzarmi i capelli mentre in tv risuonavano le note di Ghosts dei Pendragon. Adoravo quella canzone, in particolare quando il cantante diceva:
-Your eyes, your eyes are full of stars!-
Quell’attimo di serenità fu interrotto dal rumore di un vetro rotto. Jun si alzò per andare a vedere, fece un passo e si arrestò di colpo. Davanti a lui c’era un tipo vestito da pagliaccio con capelli ricci biondi, un vestito rosso con maniche blu e un cappellino dello stesso colore.
-Chi diavolo…?-
Non appena il pagliaccio mi vide, alzò le mani che, in realtà, erano due lame.
-Ah!-
Come una pistola, sparò le lame verso di me, ma Jun, d’istinto, mi fece da scudo e le lame gli si ficcarono sulla schiena. Non fece neanche un lamento, ma si limitò a sorridermi prima di accasciarsi a terra.
-J… Jun! Perché l’hai fatto? Perché?- gli chiesi non le lacrime agli occhi.
Il pagliaccio, era ormai chiaro che si trattava di un robot, tirò fuori altre due lame e potei sentire chiaramente la sua voce metallica ripetere:
-Eliminare la Rozen Maiden rossa!-
Accecata da una rabbia incontenibile, volai come un proiettile verso il robot e gli diedi un pugno tanto violento da scaraventarlo dall’altra parte della stanza. Nonostante questo, si rialzò, il suo naso si aprì rivelando una piccola mitragliatrice e iniziò a sparare. I proiettili andavano a segno, ma non mi facevano nulla. Numerosi petali iniziarono a roteare attorno a me e li lanciai contro il mio avversario. Fu scaraventato in aria, distruggendo soffitto e tetto, ed esplose. Una volta finito, m’inginocchiai accanto a Jun in lacrime. Non sapevo assolutamente cosa fare. Ero sconvolta e impaurita. Quando suonarono il campanello, mi sentii risollevata e mi precipitai ad aprire. Erano Tomoe e Hinaichigo.
-T… Tomoe…- dissi piangendo.
-Che cosa ti succede Shinku? Sei sconvolta, qualcosa non va?-
-Jun è… è…-
-Cos…?-
Hinaichigo era entrata in salotto e urlò per poi iniziare a piangere anche lei. Quando anche Tomoe entrò, afferrò subito il telefono e chiamò un’ambulanza. Nell’attesa spiegai cos’era successo e quando l’ambulanza arrivò, non dissi nient’altro neanche quando arrivammo all’ospedale. Ero troppo sconvolta per parlare.



Data Di Creazione: 5/8/2012

Nota: Il robot pagliaccio è praticamente lo stesso che si vede nel primo episodio della serie.
   
 
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