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Autore: keepfearless_Belieber    08/10/2012    2 recensioni
Destiny si sentiva un po' come in un film, quel ragazzo le piaceva parecchio, fin dal primo giorno. Lui? Beh lui voleva ammettere che provava qualcosa, ma non voleva.
" Tutta colpa di Cupido" erano le parole che Destiny pronunciava alla sua vista.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.

Il giorno dopo essere stata in ospedale mi sentivo particolarmente stanca, era una di quelle giornate in cui non volevo andare a scuola, rimasi a casa, rinchiusa sotto le calde coperte a fissare fuori. Pioveva, pioveva veramente tanto. Amavo il rumore della pioggia, ma la odiavo.
Mia mamma non era andata al lavoro, voleva tenermi d'occhio ma io stavo bene. Controllavo ogni dieci secondi il cellulare per vedere se Justin mi aveva cercato. La nostra foto era incorniciata sul comodino, fissarla era bello. Nonostante ci fossero stati momenti di merda lo amavo con tutto il mio cuore e se pensavo a lui il cervello cominciava a bruciarmi e senza che io faccessi niente mi compariva un sorriso sul viso, come un ebete.
Non era mia intenzione starmene a letto tutto il giorno, volevo uscire, volevo assaporare quella triste aria, per vedere se combaciava con il mio stato d'animo. Mi vestìì, molto in fretta anche se nessuno mi aspettava, ma più che starmene in casa a far niente... Mia madre non avrebbe condiviso questa decisione, ma dovevo uscire, ne avevo bisogno.
- Hai preso l'ombrello?- chiese lei con aria preoccupata,
- Si mamma, non sto fuori molto-
- Non puoi uscire quando smetterà di piovere?-
- No, è proprio in questi momenti che ho bisogno di uscire-
Rigirai due volte di seguito la sciarpa al collo e uscì di casa.
Il tempo faceva veramente schifo, la pioggia era impertintente e scendeva come se non volesse smettere. Guardai più volte il cielo per vedere se tra le nuvole s'intravedeva il sole, ma niente. Odiavo questo tempo, l'odiavo con tutta me stessa.
M'incamminai verso il parco, il parco mio e di Justin.
Avevo paura che l'obrello potesse rompersi dal gran che pioveva, il vento soffiava fortissimo, forse non era stata una buona idea uscire di casa. Ma si sa, non ho mai buone idee.
Le strade erano deserte, passavano macchine ogni morte di papa, mi sentivo bene perchè ero sola, magari fosse sempre così.
Il parco, come la strada era deserto, le panchine bagnate, l'erba fradicia e i sedili delle altalene pure. Guardai il cielo e incominciai a piangere, solo in questi momenti puoi farlo, la gente guarderà il tuo viso e non si chiederà mai come stai, penserà solamente alla pioggia, il tuo viso sarà sempre un mistero e quelle lacrime anche, chissà se sono frutto dei tuoi sentimenti oppure solamente goccie bagnate cadute dal cielo. La gente non se lo chiederà mai.
Piangevo a testa alta, piangevo come se fosse la prima volta, piangevo urlando, piangevo perchè ero sicura che non ci fosse nessuno, piangevo per sfogarmi, piangevo e basta.
Non è vero che odiavo la pioggia, alla fine stavo trovando un sacco di cose positive in essa, era il mio perfetto rifugio all'aperto, non potevo rifugiarmi standomene in un angolino, no.
Mi sedetti in in un tavolino, i soliti tavolini situati sotto gli scivoli, mi sentivo una bambina, anche perchè occupavo praticamente tutto il posto a sedere.
In momenti come questi avevo bisogno soprattutto di abbracci veri e solo una persona era in grando di darmeli. J.
Non facevo altro che pensare, pensavo all'incidente, alla mia prima volta, al mio egoismo, alla mia stronzaggine, pensavo a lui.
Dov'era, cosa faceva, con chi era, sarebbe tornato?
A volte pensavo che fosse colpa mia, perchè non posso essere perfetta? Perchè ho troppi difetti? Perchè Justin mi ama lo stesso?
Piansi ancora di più, più forte, urlando e guardando il cielo dimenticandomi del trucco. Potevo benissimo reciate Kung fu Panda.
Tuonava e avevo paura, fin da piccola ho avuto paura dei tuoni ma mai dei lampi.
Mi appoggiai completamente al tavolino e mi misi le mani sulla faccia. Stavo male ma allo stesso tempo stavo bene.
In quel preciso istante mi sentì toccare la spalla. L'ansia saliva. Mi girai di scatto dimenticandomi del pianto.
- Piangi per colpa mia?- era Justin, era tornato, di nuovo.
Piansi di nuovo e andai ad abbracciarlo, chissene frega se era andato via di nuovo senza darmi spiegazioni, volevo solo lui. Ero attaccata a lui, come un koala che si attacca ad un albero, era caldo e sentivo il suo cuore battere forte, ora stavo letteralmente bene. Mi strinse a se, ancora più forte, mi baciò la testa. Le sue labbra, morbide e liscie, non me le ero dimenticate.
Avevo i capelli completamente bagnati, non ero sotto l'obrello, l'avevo dimenticato sul tavolino, ma non m'importava.
- Ho avuto troppa paura di perderti- mi disse, lui non piangeva mai,
- Ma ora sono qua- dissi io, staccandomi dal suo petto. Mi prese il viso, le nostre bocche s'incontrarono e combaciavano perfettamente. Infilò la lingua, quel baciò durò tantissimo, ma ne avevo bisogno, ero fredda dentro, avevo bisogno di questo per sentirmi calda.
Mi prese le mani e entrammo dentro la casetta sotto lo scivolo. Mi misi sopra la sue gambe e lo abbracciai di nuovo.
- Mi perdoni anche questa?- mi chiese,
- Si, ho rischiato di morire, non avrei mai voluto lasciarti in quel modo-
Il suo sguardo si fece più triste, qualcosa non andava.
- Tutto bene?- gli chiesi accarezzandogli una guancia,
- Mi sento in colpa, non dovevo lasciarti andare con Damon-
- Smettila, la colpa è solo mia, sono stata io l'egoista che ha fatto di tutto per farti stare male e il risulato l'ho ottenuto, ma non volevo, se sapevo che avrei fatto l' incidente non sarei salita su quella macchina, sarei venuta da te, non è colpa tua, non è mai stata colpa tua. Prometti che non te ne andrai mai più? Avevo paura di non rivederti-
- Te lo prometto-
Ci baciammo, di nuovo. Amavo la pioggia, l'amavo con tutta me stessa, è uno dei momenti migliori per baciarsi, sentire le gocce enormi picchiare sul tuo viso, sentire il freddo all'esterno del tuo corpo mentre dentro bruci, è semplicemente fantastico.
- La lettera, perchè te ne sei andato?- chiesi,
- Te l'ho detto, pensavo che fosse tutta colpa mia, il senso di colpa era troppo forte, Caitilin, tu, non potevo permettere che accadesse di nuovo, così me ne sono andato, pensavo che senza di me saresti stata meglio, ma ho capito solamente dopo essermene andato che io senza di te sono perso, ti amo Destiny, credimi-
- Non avrei sopportato l'idea di perderti, non pensarlo mai più. Ti amo anche io-
Fuori aveva smesso di piovere, il momento romantico era finito, uno spiraglio di luce uscì fuori e i bambini che uscivano da scuola stavano dominando il parco giochi. Ce ne andammo, quel posto non ci apparteneva più.
Andammo a casa sua, non c'era nessuno, avevo bisogno di lui nel migliore dei modi. L'amore, la parole dice tutto.
I nostri corpi nudi sul letto erano un misto di semplicità e compatibilità.
Perfetti per una sola occasione, non sprecata.
Eravamo bagnati e sudati, ma il calore del corpo nudo si faceva sentire e i respiri della pelle erano caldi. Erano caldi anche i baci e le carezze.
Una giornata tra freddo e caldo: compatibile.


Spazio autrice:

Bellezzeeeeeeeeeeee, vi annuncio che la storia sta giungendo al termine, anzi credo che finirà con un ultimo capitolo, I'm so sad. No ok, lo sono veramente, questa è la mia prima FF e sono contenta che l'abbiate letta insieme a me... No sentite, i ringraziamenti li faccio la prossima volta. Anyway, non piangete, non sbavatevi il trucco per colpa mia perchè subito dopo questa storia ne pubblicherò un'altra, l'ho messa su insieme ad una mia compagna di classe che ringrazio tantissimo, sarà un capolavoro, forse. AHAHAH. Grazie alla recensione del precedente capitolo, ci tengo a ringraziarti anche qua, sei gentilissima e mi fa piacere leggere i tuoi commenti riguardo a questa storia. Oggi mi sentivo ispirata! Bene, ora non vi annoio più, sei vi è piaciuto questo capitolo RECENSITE DONNEEEE! RECENSITEE, RECENSITE E RECENSITEEEEEE. Giorgia.

  
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