Fanfic su artisti musicali > Cody Simpson
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Autore: Lulu_Tommo22    08/10/2012    2 recensioni
Dal testo: La voce di un ragazzo accompagnata dal suono del piano catturò completamente l'attenzione di Luisa che incantata da quelle note che scorrevano delicate e sicure sui tasti del piano. La ragazza si avviò lentamente insicura verso la fonte di quella melodia. Il ragazzo stava suonando al di là di una porta a vetri e Luisa riusciva a scorgere solo una chioma bionda che si muoveva ritmicamente seguendo seguendo il picchiettare delle sue dita su quello splendido pianoforte a coda. Solo quando la musica cessò Luisa si riscosse dalla fase di estasi in cui era entrata e quando vide che il ragazzo si stava per alzare la paura si impossessò di lei e fuggì via.
***
I wish you were here
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*I need the silence of our music*


 
 



 
Le strade a quell'ora erano tutte deserte, la pioggia continuava a cadere creando piccole melodie che Luisa ascoltava mentre si dirigeva verso la metro. Le era sempre piaciuto quel piccolo percorso a piedi prima di mettersi a sedere con le cuffiette del suo i-pod nelle orecchie, mentre il suo sguardo si spostava a guardare le persone senza soffermarsi più di tanto su ognuno di loro. Un giorno era uguale al successivo come al precedente, solo il suo umore potea far cambiare la sua visione delle cose. Luisa a causa della pioggia insistente che non accennava a smettere si era fermata sotto un portico. Non si era mai accorta in tutti quegli anni della melodia che proveniva da quel palazzo, forse perchè per ascoltare la pioggia non si era messa le cuffiette. Il gelo le entrava nelle ossa. -Maledizione!- imprecava Luisa. La ragazza si sfregava le mani per riscaldarsi, quando un ragazzo con una chitarra sulla schiena entrò dalla ala sua destra. Spinta dalla curiosita dopo un po' varcò la soglia. La musica che si sentiva da fuori lì dentro sembrva amplificata. L'ingresso non era ampio, c'era solo una rampa di scale in fondo al corridoio. Salì le scale e si ritrovò davanti ad un grande corridoio. Nei lati vi erano quelche sedia con forme arrotondate, Luisa si sedette in una vicino ad una finestra e guardò fuori. Si sentiva che il riscaldamento era acceso, forse la giusta parola per definire quel luogo era "ospitale" o almeno era quello che Luisa pensò dopo poco che era giunta lì. La finestra si affacciava in un giardino, probabilmente interno all'edificio dove al centro vi era un fontana, la pioggia però rigava il vetro ed era quasi impossibile riuscire a cogliere tutti i dettagli. Luisa sbuffò e si alzò di scatto, una ragazza di sedici anni come lei in piena esplosione ormonale ora se ne stava a girare per un corridoio di un palazzo che non conosceva invece di stare da i suoi amici a fare cavolate come i normali adolescenti. -Che vita del cavolo!- si ritrovò a dire ad alta voce. Salì un'altra rampa di scale fino a ritrovarsi al piano superiore.

I wish you were here
Yeah, I wish you were here
Music is better
And lights are brighter when you are near
Am I making it clear?
The music is better

and right now I just with you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here


 
La voce di un ragazzo accompagnata dal suono del piano catturò completamente l'attenzione di Luisa che incantata da quelle note che scorrevano delicate e sicure sui tasti del piano. La ragazza si avviò lentamente insicura verso la fonte di quella melodia. Il ragazzo stava suonando al di là di una porta a vetri e Luisa riusciva a scorgere solo una chioma bionda che si muoveva ritmicamente seguendo seguendo il picchiettare delle sue dita su quello splendido pianoforte a coda. Solo quando la musica cessò Luisa si riscosse dalla fase di estasi in cui era entrata e quando vide che il ragazzo si stava per alzare la paura si impossessò di lei e fuggì via. Correva veloce verso quella metro che avrebbe dovuto prendere qualche ora prima, per fortuna la pioggia aveva cessato di cadere anche se l'asfalto era comunque bagnato. Anche i giorni successivi Luisa si precipitava sempre dal suo affascinante pianista misterioso per poi scappare appena lui stava per alzarsi. Solo una volta aveva incrociato i suoi occhi, quando uno specchietto posizionato sul piano aveva riflettuto il suo sguardo concentrato. Il ragazzo aveva gli occhi azzurri ed anche se non era molto come notizia ma almeno era un indizio in più per scoprire la sua vera identita. Un giorno Luisa non potè passare dal conservatorio perchè era il compleanno di sua sorella e si era ripromessa di andarla a prendere a scuola. Siccome sua sorella andava in quarta elementare lei doveva attraversare praticamente tutta la città, visto che l'elementari era lontana dalla sua scuola superiore. In questo periodo Luisa era stata molto attratta dalla scuola di musica, un po' come se fosse una droga per lei, ormai vedere quel ragazzo e sentire le sue melodie era diventata un ossessione. Un venerdì pomeriggio era arrivata davanti a quella palazzina più tardi del solito, perchè era rimasta a scuola più tempo visto che la sua classe doveva ogranizzare un incontro, o meglio un piccolo concertino di beneficienza. Quando giunse sotto i portici non sentì più il piano suonare e quindi decise di tornarsene a casa quando una mano la bloccò. -Pensavo non saresti più venuta- disse il ragazzo dietro alle sue spalle. Lei si voltò per guardare quel ragazzo che in quel momento aveva definito pazzo, visto che non lo conosceva. Appena si voltò riconobbe subito i due occhi blu che una volta aveva intravisto da uno specchietto. Luisa si infiammò, aveva sempre pensato che lui non si fosse mai accorto della sua presenza e invece aveva saputo anche riconoscerla in mezzo di strada, chissà quante volte l'aveva guardata oltre quella volta in cui i loro sguardi si erano incrociati. Il ragazzo sorrise nel vedere l'effetto che aveva avuto su di lei.
-Come ti chiami- chiese lui per riprendere il discorso.
-Luisa- disse lei ancora evidentemente imbarazzata. Lei si sforzò di sorridere e lui ricambò.
-Alla prossima allora- disse lui notando il disagio della ragazza -e non scappare sempre quando mi alzo- continuò lui prima di voltarsi e incamminarsi con un ghigno soddisfatto stampato in faccia, che naturalmente Luisa non poteva vedere.
Dopo quel giorno Luisa non aveva più avuto ne il tempo ne il coraggio di andare a vedere quel ragazzo di qui non sapeva ancora il nome suonare. Ormai Natale era alle porte così come il concerto di beneficienza, così una settimana prima del saggio tutti partecipanti si erano ritrovati nell'auditornium della scuola di Luisa per provare. Ovviamente la vi era anche la classe della ragazza ad assistere alle prove, visto che dovevano organizzare loro tutta la serata. Gli "ospiti" erano arrivati, chi in anticipo, chi in orario c'erano tutti. Luisa se ne stava con i suoi compagni di classe quando qualcuno le sussurrò all'orecchio.
-Non sei più venuta- disse il ragazzo, lei riconoscendo la voce avvampò.
Dopo essersi calmata si voltò in direzione del ragazzo.
-Non ho più avuto tempo- si giustificò lei sinceramente. Lui le sorrise un po' pensieroso e poi annuì. I partecipanti si sussegiuvano.
-Cody Simpson- disse ad un certo punto Marco, il ragazzo che doveva presentare i partecipanti. Un ragazzo biondo si fece avanti, anzi il ragazzo biondo che Luisa ascoltava sempre fino a poco tempo prima. Cody Simpson, ecco il suo nome pensò lei. Il ragazzo si posiziono davanti al pianoforte e iniziò a suonare, suonava da dio, Luisa si sentiva come se fosse in paradiso, poi lui guardò verso di lei e dopo un sorriso iniziò a cantare.

 
Lately I got this feeling
I don't know what's the meaning
But I know it's strong
And it's over you
All I want is to be home with you
Oh ooh oh
I'm coming right back
Oh ooh oh
Livin' without you is a
Noo Noo
I'm coming right back
Oh ooh oh


 
La canzone continuava e Luisa lo ascoltava in silenzio senza staccargli gli occhi di dosso. Era davvero bravo quello sbruffone! Il pomeriggio trascorse fino fra la musica, i partecipanti non erano tutti bravi, c'erano di ottimi come Cody ma anche di decenti e basta. Certo tutti un minimo sapevano fare e poi si impegnavano molto. Alla fine Luisa si stava dirigendo fuori dal cancello quando una voce che lei ormai conosceva bene la riscosse dai suoi pensieri. -Ciao- disse Cody dopo averla raggiunta.
-Mi segui?- disse lei alzando un sopracciglio.
-Non sapevo che andavi a scuola qui, comunque a me sembra che sei te che mi spii mentre suono- disse lui con uno sguardo malizioso. Lei arrossì ma la colpa poteva essere data benissimo al freddo, in quel momento iniziò a piovere.
-Maledizione!- imprecò Luisa notando di non aver preso l'ombrello a casa la mattina. Ma subito la pioggia che cadeva leggera sul suo volto cessò e lei alzò lo suardo. Un ombrello la copriva e poi lei si sentì avvolgere in un abbraccio.
-Così ci pareremo entrambi- disse Cody imbarazzato, lei avendo notato l'imbarazzo del ragazzo scoppiò a ridere. La passegiata fu piacevole, i due chiaccheravano del più e del meno come fossero amici di vecchia data.
-Non mi inviti ad uscire?- disse ad un certo punto lui sarcastico.
-Perchè dovrei uscire con te?!- disse lei sorpresa.
Lui la guardò a fondo incatenando il proprio sguardo con quello di Luisa.
-Perchè mi venivi sempre a vedere, pensavo che ti interessavo- disse il ragazzo con un sorriso malizioso stampato in faccia.
-Veramente io venivo a sentirti- rispose tranquillamente la ragazza sottolineando la parola "sentirti". Cody alzò le spalle e dopo aver lasciato Lucia al coperto sotto il tettuccio della stazione della metro si allontanò un po' per poi girarsi a salutarla.
-Alle quattro e mezzo domani... ti vengo a prendere a scuola- disse Cody prima di sparire fra la pioggia.
Il giorno successivo quando Lucia era appena uscita da scuola, da una faticosa giornata di scuola visto che aveva fatto anche il pomeriggio, si ritrovò con davanti a se una moto nera. Il ragazzo si levò il casco integrale e solo allora lei riconobbe Cody.
-Salta su- disse lui porgendole il casco.
-Io lì non ci salgo- protestò le stringendosi le braccia al petto.
Dopo circa cinque minuti di litigi Ccody sbuffando scese dalla moto e si avviò a piedi lungo la strada accanto ad una contenta Luisa.
-Che mi racconti?- chiese il ragazzo per intavolare una specie di conversazione.
-Che sono distrutta!- esclamò lei. Lui rise.
-Ci credo, non mi è mai piaciuto andare a scuola nemmeno a me- disse lui, lei alzò un sopracciglio per il passato usato e lui se ne accorse.
-Ho smesso di andare a scuola appena ho compiuto sedici anni, ora suono la sera in qualche locale oppure la mattina lavoro nel bar dei miei zii- spiegò lui e Luisa annuì per dare segno di avere capito.
-Hai un ragazzo?- chiese lui un'altra volta di punto in bianco.
-No perchè?- chiese lei curiosa, cercando di non mostrarsi tale.
-Almeno posso essere sicuro di riuscire a conquistarti senza avere un occhio nero-
-Pensi di riuscire a conquistarmi?- chiese lei scettica, anche se sapeva in cuor suo che in realtà l'aveva già conquistata.
-Almeno ci posso provare spudoratamente- rispose lui ignorando la domanda.
Il pomeriggio passò velocemente e senza che i due se ne rendessero conto era giunto già il momento di separarsi. Ormai le vite di Luisa e Cody erano unite da un filo che si stava ingrandendo sempre di più, forse prima o poi ance nella loro storia verrà scritta la parola lieto fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
**The big day, the big men**

 
Finalmente il giorno del concerto era arrivato. Cody non faceva altro che camminare su e giù per il corridoio, in attesa del suo turno. Nonostante Luisa li avesse rassicurato che lui era meraviglioso e non doveva avere paura, ma andare sul palco e mostrarsi a tutti, lui aveva comunque paura eppure era abituato a cantare e suonare nei pub davanti a centinaia di ragazze urlanti e mezze nude che sembrava volessero mangiarselo anche solo a parole, certo vi erano anche dei ragazzi i cui sguardi non erano per nulla rassicuranti. La paura era dovuta a Luisa, quella ragazza l'aveva stregato sin dalla prima volta che l'aveva vista. Cody aveva creduto di vedere un angelo quando mentre suonava il piano, il suo specchietto che era sempre poggiato sul pianoforte aveva riflesso il volto di quella ragazza che tranquilla lo ascoltava. Una volta a forza di guardarla aveva pure saltato una riga dello spartito, ma ovviamente lei non se n'era accorta. Invece durante l'assenza di quella ragazza mentre suonava, nei giorni in cui lei gli aveva poi detto che era stata impegnata, lui era diventato addirittura scontroso, ormai era completamente dipendente da lei. La canzone finì e il presentatore iniziò a parlare.
-... ed ora abbiamo l'onore di avere sul palco una nuova stella emergente, Cody!-
Tutte le ragazze presenti nella sala saltarono in piedi appena udirono quel nome, già perchè lui era molto popolare, non che fosse un donnaiolo, anzi di relazioni ne aveva avute ben poche perchè non aveva mai creduto nell'amore e non era nemmeno il tipo da una scopata e via, lui le donne le rispettava! Cody si fece avanti e in silenzio raggiunse il suo bel pianoforte a coda. Si sedette e passò il suo indice su tutto il bordo del piano, così lui riusciva a sentirsi in sintonia con il suo bello strumento. Un tasto, una nota, una canzone, un significato...
È per te Luisa pensò Cody mentre suonava con l'anima e il cuore.

 
Lately I got this feeling
I don't know what's the meaning
But I know it's strong
And it's over you
All I want is to be home with you
Oh ooh oh

I'm coming right back
Oh ooh oh
Livin' without you is a
Noo Noo
I'm coming right back
Oh ooh oh

 
Questa canzone, la loro canzone. Grazie a queste semplici parole Luisa si era fermata la prima volta ad ascoltare, grazie a questa melodia era nato quel che ancora non aveva un nome ben preciso, ma che entrambi speravano.
 
I wish you were here
Yeah, I wish you were here
Music is better
And lights are brighter when you are near
Am I making it clear?
The music is better
And right now I just with you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here

 
In questo periodo questa canzone aveva sempre fatto da sfondo alla loro storia. Mentre suonava andrea rivedeva tutto quello che in queste settimane era successo, dalle visite di Luisa nell scuola di musica, all'incontro nell'auditorium della scuola fino a tutte le volte che erano usciti in sieme, come amici è ovvio.

 
At night
A different city
Brighter lights, should be pretty
But they can't compare, no
To the light from you
All I want right now is to be home with you
Oh ooh oh
I'm coming right back
Oh ooh oh
Livin' without you is a
Noo Noo
I'm coming right back
Oh ooh oh

 
La canzone era a fine e dopo Cody si era ripromesso di compiere un passo importante per la sua vita. Intanto Luisa stava ascoltando con occhi sognanti il "suo" Cody che come mille altre volte sembrava un dio a suonare. Lei da piccola aveva sempre voluto imparare, ma la musica che le usciva non era così delicata.

 
I wish you were here
Yeah, I wish you were here
Music is better
And lights are brighter when you are near
Am I making it clear?
The music is better
And right now I just wish you were here
Oh ooh oh
Righ now I just wish you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here
Oh ooh oh
Right now I just wish you were here


 
ody si voltò, non gli interessava sapere che al pubblico era piaciuta la sua canzone, a lui bastava vedere se Luisa ne era felice. Purtroppo le luci puntate sul palco non gli permettevano di vedere le faccie delle persone che erano a vedere. Se ne andò forse un po' deluso verso le quinte, tutti i suoi compagni di avventura lo abbracciarono complimentandosi con lui. Mancavano ancora due concorrenti prima della fine dello spettacolo. Qualcuno lo abbracciò di slanciò da dietro e lui in un primo momento si irrigidì ma poi riconobbe le mani di Luisa.
-Che ci fai qui?- chiese lui contento di vederla.
-Cos'è tutta questa felicità?- ci scherzò sopra lei.
-è l'adrenalina post spettacolo- si giustificò lui e lei annuì.
-Sei stato spettacolare- disse lei facendolo ridere -come sempre- aggiunse iniziando a ridere a sua volta mentre lui si fece improvvisamente serio.
-Tutto a posto?- domando Luisa notando che Cody si era fermato.
Lui annuì -Esco a prendere una boccata d'aria-
-Ti accompagno- si offrì lei e insieme uscirono in silenzio. L'atmosfera fuori era tranquilla, non vi era un'anima, erano solo loro due. Il freddo pungente di dicembre si faceva sentire e Luisa si strinse nel giubbotto. Cody se ne accorse e la strinse in un abbraccio per riscaldarla.
-Grazie- sussurrò lei sentendo il fiato caldo di lui fra i capelli.
-Sicura di potermi resistere?- sussurrò lui dopo averla voltata con il viso contro il suo petto. Lei alzò la testa con fare interrogativo anche se aveva ben capito a cosa si riferiva l'amico. Cody si chinò leggermente a darle un leggero bacio sulla fronte al quale lei sussultò. Lui si allontanò un po' per fissarla negli occhi ma pochi secondi dopo non resistette più al desiderio di baciarla e si chinò di nuovo, questa volta però verso la bocca. Lui iniziò ad assaporare le sue labbra senza mai invadere troppo, poi quando la resistenza di Luisa era cessata insinuò la sua lingua ad esplorare il palato della ragazza. Lei si strinse di più a lui sollevandosi sulle punte. Finalmente quel legame che li univa si era solidificato per bene in un semplice e puro bacio.

 
I wish you were here








Angolo autrice:
Ayooo gente! Che ne pensate? all'inizio ero tentata di inserirla nella sezione romantica, chiamando in protagonista Andrea, ma poi mi sono chiesta, perchè non inserirla in questa nuova sezione dato che l'idea mi è venuta proprio ascoltando "Wish you were here?" Lo so, era meglio la chitarra, dato il cooprotagonista, ma non so, mi ispirava il piano, con la sua melodia dolce e delicata. Poi è una fanfiction certe cose si posso inventare! Se volete lasciate un commentino, mi farebbe tantissimio piacere. 




 
  
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