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Autore: BeeMe    08/10/2012    7 recensioni
#Annie - Athazagorafobia - Paura di essere ignorati, o di dimenticare.
#Effie Trinket - Chromofobia - Paura dei colori sgargianti
#Haymitch - Phasmofobia - Paura dei fantasmi
#Gale - Filofobia - paura dell' amore
#Enobaria - Fobofobia - paura di avere una fobia, di avere paura.
#Pollux - Laliofobia - paura di parlare, paura delle parole.
#Johanna -Dendrofobia - paura di alberi, foreste e legno
#Alma Coin -Atomosofobia- paura delle esplosioni atomiche.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Haymitch - Phasmofobia - Paura dei fantasmi

 

“Perché non sei felice?”

Era una domanda ingenua, da bambina, e Haymitch non aveva detto niente.

Lei aveva corrugato la fronte, cercando di capire cosa stesse pensando, ma il ragazzo sapeva come tenere le persone lontane dai propri pensieri.

Eppure in qualche modo sentiva gli occhi blu della ragazza insinuarsi nella sua testa, comprendere cose che neppure lui sapeva.

Non era felice, ma non conosceva il perché. Aveva una famiglia, una bella ragazza che lo aspettava a casa, ma non era comunque soddisfatto.

E mentre Maysilee lo guardava Haymitch capì che non sarebbe mai potuto essere felice senza di lei.

L’aveva conosciuta nel negozio di caramelle della sua famiglia e lei l’aveva conquistato con il suo sorriso così sincero, così puro.

Ogni giorno lui attraversava il Distretto 12 per vederla, ma fino a quel momento non se n’era nemmeno reso conto. C’era sempre una scusa, qualcosa da fare vicino a Maysilee.

Lei sorrideva di più quando lui era in giro, gliel’aveva rivelato la sua gemella. Erano uguali in tutto, ma nemmeno lei aveva lo stesso sorriso Maysilee.

Lei era come l’ombra della sorella, una ragazza a cui Haymitch non aveva donato più di uno sguardo.

Era Maysilee quella per cui valeva la pena combattere.

Quando li avevano estratti per i cinquantesimi Hunger Games, Haymitch l’aveva cercata nell’arena, ma lei sapeva come nascondersi.

Era stato quando un Favorito lo stava per uccidere che lei era arrivata, sorridente come sempre. L’aveva salvato e non l’aveva più lasciato se non quando aveva capito che erano troppo pochi.

Haymitch non avrebbe mai potuto ucciderla, Maysilee lo sapeva, ma nemmeno lei avrebbe mai potuto fargli del male.

E così se n’era andata.

Haymitch l’aveva ritrovata qualche minuto dopo, ma era troppo tardi.

Quel giorno Haymitch pensò che sarebbe stata l’ultima volta che l'avrebbe vista. Si impresse nella mente ogni suo particolare, ogni sfumatura dei suoi grandi occhi blu.

Maysilee gli sorrise prima di morire.

Un piccolo sorriso che per lui significò tutto.

Quando tornò a casa non aveva più motivi per essere felice, lei non c’era più.

Il Presidente non lo sapeva, non se n’era accorto, e fece scomparire tutto ciò che legava ancora Haymitch alla sua vecchia vita.

Se n’erano andati tutti, la sua famiglia, la sua ragazza, Maysilee.

Pianse per loro, affondò la testa nel cuscino della sua nuova casa e si lasciò finalmente andare.

Quando si stava per addormentare lei era tornata.

Era un’ombra, uno scintillio sfuggente che Haymitch aveva colto appena. Eppure era lei.

Riconosceva i suoi capelli d’oro e i suoi occhi blu, quelli capaci di leggerti l’anima.

Maysilee non sorrideva, aveva smesso quando era morta, ma gli era rimasta accanto.

Si era dissolta nel vento appena Haymitch aveva cercato di alzarsi, ma lui la sentiva cantare canzoncine da bambini.

La sua voce risuonava ovunque, nella stanza, in giardino, dentro la sua testa.

Quando era sorto il sole Haymitch era andato il più lontano possibile da casa sua, si era seduto vicino alla recinzione che lo separava dal bosco.

E lei era tornata.

Questa volta era reale, fatta di carne e ossa al posto di sottili filamenti d’argento.

Haymitch aveva chiuso gli occhi, voleva che se ne andasse, ma quando li aveva riaperti lei si era seduta al suo fianco.

“Perché non sei felice Haymitch?” gli aveva chiesto piano e lui aveva visto i suoi occhi socchiudersi cercando di capire cosa lo rendesse triste.

Occhi nocciola non blu

Era l’unica cosa che la rendeva diversa da Maysilee per il resto lei e sua sorella erano uguali.

E mentre lei gli chiedeva se era felice Haymitch vide i suoi occhi sfavillare e fondersi con quelli della gemella.

Occhi blu, non nocciola.

E Haymitch era scappato perché la realtà stava diventando qualcosa che lui non era più in grado di capire.

Vedeva Maysilee nel viso della sorella, la sentiva cantare ogni notte e ogni volta il dolore tornava più forte.

Era stata una vecchia donna del mercato a vendergli la prima bottiglia di liquore.

A Haymitch non interessava più cosa pensava la gente, voleva solo smettere di vedere Maysilee.

A volte il suo cuore gli chiedeva il motivo di quella scelta, perché non voleva più vedere il viso della ragazza che l’aveva incantato, ma la Maysilee che Haymitch vedeva non era la stessa di cui si era innamorato.

Quella ragazza era tornata a casa rinchiusa in una bara scura.

La Maysilee che lo perseguitava era l’ombra di se stessa, uno spettro che voleva trascinare Haymitch nel suo mondo di morte.

E lui scappava ogni volta.

Un giorno lei era scomparsa, se n’era andata insieme al presidente Snow.

E Haymitch aveva cominciato a cercarla in ogni ragazza che vedeva.

Non se ne rendeva conto, gli era diventato naturale come respirare.

Erano due mondi diversi, troppo lontani per incontrarsi, eppure Haymitch voleva rivederla.

Voleva indietro colei che gli aveva rubato il cuore, tornare indietro quando lei era ancora felice, voleva vedere Maysilee sorridere.

 

Angolo Autrice

Perdonatemi per questa cosa che ho scritto e che mi vergogno a pubblicare. Haymitch è terribilmente OOC, mi dispiace per quelli che volevano una Haymitch /Maysilee fatta bene :(

Il prossimo capitolo sarà meglio, promesso! :D

Baci <3

Bee

  
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