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Autore: weasleywalrus93    09/10/2012    3 recensioni
-Si chiama John, piccola.-
-Solo John?-
-John Winston Lennon. E questo bambino cambierà il mondo-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liverpool, quel 9 ottobre 1940, era nuvolosa. Come sempre d'altronde. Forse in quel periodo lo era un po' di più per via delle bombe.

Una donna alta, con i capelli rossi sciolti sulle spalle e con un pancione che indicava una gravidanza portata a termine quasi del tutto, passeggiava per le strade della città, a braccetto con il marito.

Nell'aria risuonò una sirena. Si avvicinava un raid aereo proveniente dalla Nazione del Terzo Reich. La gente per strada cominciò a correre alla ricerca del rifugio anti bombardamento più vicino.

La coppia cominciò a correre, per quanto possibile dal pancione di lei.

Improvvisamente, una fitta allo stomaco la fermò e la costrinse ad accasciarsi per terra. L'uomo si girò spaventato, corse verso la moglie e vide il marciapiede bagnato.

-Qualcuno mi aiuti! A mia moglie si sono rotte le acque!-

Si chinò sulla moglie, che respirava a fatica. Qualcuno li raggiunse. Era il proprietario del negozio davanti al quale si erano fermati. Aiutò l'uomo a prendere la donna e insieme corsero per la città ormai deserta, alla ricerca disperata di un rifugio. Il rombo dei caccia del Luftwaffe si faceva sempre più forte. Sarebbero arrivati tra pochissimo.

-Venite qui! Ci sono i signori Smith! La signora è terribilmente preoccupata per la sorella-

Un ragazzino si affacciò dall'asfalto. Agitava le mani nella loro direzione. Dovette urlare a squarciagola per farsi sentire e sovrastare i motori degli aerei tedeschi. Fece scendere i due uomini per delle ripidissime scale che li portarono al sicuro sotto il livello della strada, in una prigione di cemento.

-Julia!-

Una donna alta, i capelli neri stretti in una crocchia, lineamenti severi si avvicinò a passo di corsa, spintonando le altre persone, soccorrendo la sorella priva di sensi.

-Portatela di là! Le donne vengano con me! Ho bisogno di voi. E portate dell'acqua e dopo datemi dei panni puliti!-

I due uomini la adagiarono sul pavimento di una stanzetta angusta e uscirono allo sguardo severo della donna.

-Piccola disgraziata. Gliel'avevo detto di restare a casa nello stato in cui si trova ma siccome io ho sempre torto...-

Tolse l'elegante cappotto verde scuro e lo sistemò sotto la testa di Julia. Si rimboccò le maniche della camicetta color panna mentre una ragazzetta lentigginosa che poteva avere non più di 14 anni faceva riprendere la donna svenuta.

Il marito della donna era appoggiato a un muro del bunker e sfregava le mani con fare nervoso.

Un boato. Poi un altro. Dopo un altro ancora. Erano arrivati in città. I bambini più piccoli urlarono tra le braccia delle madri. I più grandicelli si nascosero nei fratelli o nelle sorelle maggiori, i quali li accarezzavano cercando disperatamente di calmarli e di calmare se stessi.

Ci fu un suono inconfondibile. Era stata sganciata una bomba da un aereo sopra di loro. Nel frattempo dalla stanzetta antigua arrivò forte e chiaro l'urlo di una donna.

L'uomo mise le mani tra i capelli. Non poteva pensare che il suo primo figlio stava nascendo mentre quei bastardi tedeschi distruggevano la sua città.

La bomba toccò il suolo. Il bunker tremò. Il rumore era assordante. I bambini più piccoli cominciarono a piangere disperatamente e nemmeno le madri riuscivano a calmarli. La donna urlò di nuovo.

-JULIA!-

L'uomo si era lanciato nella direzione della stanzetta ma due grossi uomini lo fermarono. Conscio che la sua presenza avrebbe provocato solo confusione, tornò ad appiattirsi contro il muro, impotente a tutto quello che stava succedendo.

La gente era terrorizzata. Tantissimi altri boati si fecero sentire sopra il bunker e lo scossero in modo preoccupante.

Improvvisamente il silenzio.

Dalla stanzetta vicina si sentirono degli urletti. Ma non erano della donna.

La donna alta e con i capelli corvini uscì, tenendo in braccio un fagotto fatto di asciugamani. Gli urletti venivano da li.

La gente si guardò con una nuova speranza dipinta negli occhi. Forse la guerra aveva appena distrutto la loro città, ma qualcosa di incredibile era appena successo la sotto.

-E' un maschio-

L'uomo si avvicinò alla donna con gli occhi lucidi. Lei tolse un lembo di un asciugamano azzurra e lui potè vedere per la prima volta il suo primo figlio.

Gli occhietti chiusi, le manine che si muovevano appena nell'involucro di coperte e asciugamani. L'uomo lo prese in braccio, mentre dalla folla cominciò un piccolo applauso. Si recò dalla moglie sdraiata a terra, sudata ed esausta.

-Non è bellissimo?-

-E' la cosa più bella che io abbia mai visto. Sei stata bravissima-

Il bambino minacciò di piangere. L'uomo lo diede in fretta in braccio alla madre. Dei bambini entrarono correndo e si accovacciarono vicino a Julia per poter vedere il neonato.

-Come si chiama?-

Julia guardò un attimo il marito e sorrise. Poi si rivolse alla bambina con le trecce bionde che le aveva posto la domanda.

-Si chiama John, piccola.-

-Solo John?-

-John Winston Lennon. E questo bambino cambierà il mondo-


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Spazio autrice:
buon salve bellissimi! ebbene si in un momento di follia ho creato questa flash fic su cosa può essere avvenuto il 9 ottobre di ben 72 anni fa. il tutto mi frullava in testa da quando ho saputo che il nostro caro lennon nacque durante un raid aereo. e allora perchè non immaginare cosa sia potuto succedere? ed è uscita completamente da sola :)

spero sia di vostro gradimento :) ovviamente i personaggi della ff non sono di mia proprietà (destino crudele) però la storia è frutto della mia mente malata. spero vi piaccia :)


tantissimi auguri di buon 72esimo compleanno, John Winston Ono Lennon.
  
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