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Autore: Brooklyn_Rogers    09/10/2012    2 recensioni
Si tratta di una serie a sé, che comincia qualche anno prima dell’incontro fra Ichigo e Rukia, anche se questi non appariranno mai nella storia. I protagonisti saranno un nuovo personaggio e la sua Zampakuto. La storia seguirà la loro crescita e il loro imparare l’arte del combattimento fino all’incontro con Hitsugaya, che ormai figura come un diciassettenne, e Oshiko, la sorellina di Yoruichi, un’indomabile quindicenne in fuga dalla Soul Society. Da qui in poi la storia si intreccerà con questi due personaggi e la trama sarà più complessa.
Un piccolo avvertimento! Io ho visto Bleach solo fino alla fine della 2° Serie (il salvataggio di Rukia), quindi tutto ciò che riguarda Hitsugaya e gli altri personaggi che nominerò, sarà riferito solo a quella serie.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Papà! Vieni a vedere cosa ho fatto!- Hisayuki si alzò e si avvicinò alla bambina dai capelli dorati che correva verso un albero. Indicò poi un nodo piuttosto grosso, nel quale era conficcata una freccia nera in pura energia.
-Tsuki! Sai benissimo che non devi usare il tuo arco dove c’è altra gente.- con l’espressione da cagna bastonata, dissolse il dardo.
-Papà, ti posso chiedere una cosa?- l’uomo la prese in braccio, incapace di resistere alla figlia.
-Certo, Bimba. Cosa c’è?- lei indicò la croce che aveva tatuata sul polso, la fonte dei suoi poteri.
-Siamo tutti e due dei quincy, vero?
-Sì, ovvio. Perché?- sistemò la treccina destra a Tsuki.
-Perché le tue frecce sono azzurre e le mie nere? Sembrano cattive.- Hisayuki sospirò di fronte all’ingenuità della bambina.
-Ah, Bimba. La mamma era uno Shinigami, lo sai bene. Quindi i tuoi poteri di quincy si sono intrecciati con la magia demoniaca, capisci? Non è una cosa negativa, significa solo che sei molto più potente di me. E ora sorridimi, dai, Bimba.- lei rise. Adorava suo padre quando la chiamava Bimba, le ricordava la mamma. Anche lei la chiamava così.
-Papà, quel bambino non ti ricorda Taiga?- indicò uno dei molti orfani ospiti della chiesa locale. I bambini senza genitori venivano accolti da un prete, che ogni martedì pomeriggio li portava a giocare al parco.
-Taiga?- si girò nella direzione segnalata dalla figlia. Il soggetto interessato aveva corti capelli castano scuro, e profondi occhi azzurri.
-Taiga aveva i capelli neri, Bimba.
-A me ricorda Taiga.- replicò lei –Posso andare a parlargli?
Hisayuki annuì e Tsuki corse verso il bambino. Intanto lui si avvicinava al prete. Comparando lui e sua figlia, di certo quest’ultima conosceva meglio Taiga, in quanto in grado di analizzare accuratamente ogni tipo di potere spirituale nonostante la giovane età.
-Buongiorno.- disse educatamente al funzionario religioso.
-Buongiorno a lei. Cosa la porta da me?- rispose lui.
-Quel bambino, quello con i capelli scuri. Perché è qui?- il prete chiuse gli occhi.
-Ci sono molti bambini con una storia come la sua. Tuttavia, lui è il più malinconico, come se ancora aspettasse qualcuno. Si chiama Kazuko. Non ricorda il suo cognome. È stato trovato a vagabondare vicino alla chiesa e lo abbiamo subito accolto.- il quincy annuì, stupefatto dalla triste storia del piccolo Kazuko.
La bambina aveva raggiunto il suo nuovo Taiga.
-Come ti chiami?- chiese Tsuki al bambino.            
-Kazuko.- rispose con quest’unica parola, non aggiunse altro.
-Bene, Kazuko-chan, io sono Okamoto Tsuki.- gli sorrise, ma lui continuò a disegnare sulla sabbia.
-Che disegni?- ma Kazuko non reagì.
-Bimba, dobbiamo andare a casa.- prese in braccio la piccola, che salutò il suo nuovo amico.
-Ciao, Okamoto-chan.- rivolse lo sguardo verso il viso solare di lei. Sulla sabbia aveva scritto “Io non sono niente, nelle mani di nessuno, ma fra le dita della persona giusta, io diventerò me stesso”.
 
-Capo, il tipo che ieri è venuto a salutarla non è lo stesso che le ha portato una Zanpakuto un paio d’anni fa?- Urahara annuì.
-Esatto.- l’ex-shinigami stava ripercorrendo la lista degli ultimi clienti, come al solito non molto lunga.
-Che tipo di Zanpakuto era quella?- nella conversazione fece il suo ingresso Jinta, che, ormai stufo di pulire il cortile davanti al negozio, aveva lasciato il compito a Ururu.
-Era molto strana. Ho analizzato quell’arma diverse volte e sono riuscito a capire ben poco. L’unica cosa chiara è che si tratta di una spada diversa da tutte le altre. Ogni volta che il padrone muore, anch’essa cessa di vivere. Tuttavia, dopo qualche tempo, riappare in un’altra forma, come una persona totalmente nuova. Inoltre non conserva alcun ricordo della vita precedente, e fino a quando non incontra il suo nuovo Shinigami, non sa nemmeno di essere una Zanpakuto. Può essere definita simile a una fenice. Inoltre, ogni volta che rinasce, il suo nome, il suo Shikai e il suo Bankai cambiano a seconda della persona che la impugna. L’ultima volta che l’ho vista si chiamava Taiga ed era la Zanpakuto di una Shinigami ricercata dalla Soul Society per il reato di aver salvato un Quincy dalla morte. Quello che nessuno sa è che Akane, lei si chiamava così, ha avuto una figlia da quel Quincy, lo stesso che ha portato Taiga qui. La bambina è così metà e metà, e ho paura che diventi troppo potente per essere controllata. Con la giusta Zanpakuto, potrebbe distruggere l’intera Soul Society.
Il silenzio calò nella stanza: Urahara era terribilmente, spaventosamente serio.
  
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