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Autore: AryaH    09/10/2012    1 recensioni
Lento e inesorabile, lo strumento d'argento avanzò verso la sua stessa gola. Nel momento stesso in cui le fredde dita metalliche sfiorarono la carne tiepida del collo, Minus seppe che era finita.
One shot sugli ultimi pensieri di Peter Minus prima di morire.
[Terza classificata al contest "Morsmordre: parlami di chi lo ha evocato" indetto da Rosmary sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Peter Minus, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dita d'argento



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Malfoy Manor - Sotterranei

Disarmato e impotente, Peter Minus osservava Harry e Ron in piedi davanti a lui, le pupille dilatate dal terrore.

Lo sguardo dardeggiò dalla sua bacchetta, ora nelle mani di Ron, a Harry, che aveva appena tentato di strangolare, per posarsi infine sulla sua mano d'argento. La mano che il Signore Oscuro gli aveva donato la notte in cui era risorto, come premio per i suoi servigi, ora gli si rivoltava contro.

Lento e inesorabile, lo strumento d'argento avanzò verso la sua stessa gola. Nel momento stesso in cui le fredde dita metalliche sfiorarono la carne tiepida del collo, Minus seppe che era finita.

Non era nato per essere un Mangiamorte. Non era nato neppure per essere un Grifondoro.

Come molte cose che accaddero nella sua strana vita, ci fu trasportato.

- Peter! PETER! Vuoi sbrigarti a buttare quella spazzatura? - lo apostrofò una donna minuta, nervosa e dai modi bruschi. - Oh, santo cielo, guarda come ti sei combinato! Ma che fai, ti rotoli nel fango? E quel colletto strappato? Non aspettarti che ti compri una camicia nuova, sai? -

Un Peter Minus sui dieci anni, piccolo, giallastro e impacciato, abbassò vergognoso il capo, torcendosi nervosamente le mani, incapace di reggere oltre lo sguardo di disgusto con cui la madre sembrava trapassarlo da parte a parte.

Non era mai piaciuto a sua madre. Forse perché le ricordava troppo il padre, che l'aveva abbandonata quando era ancora incinta. Di conseguenza non aveva mai conosciuto il calore dell'affetto materno. Sotto quegli sguardi spietati e disgustati, il piccolo Peter era cresciuto impacciato e insicuro.

- Minus Peter! -

Peter mosse alcuni passi esitanti verso lo sgabello di legno, poi la professoressa McGranitt gli posizionò il Cappello Parlante sugli spettinati capelli color topo.

- Uhm...difficile...molto difficile... - mormorò il Cappello nella sua testa. - Dove ti colloco? -

- Grifondoro, ti prego...vorrei rendere mia madre fiera di me... almeno per una volta... -

- Grifondoro, eh? Ne sei proprio sicuro? -

- Ti prego, Grifondoro...per favore... -

Contrariamente a qualsiasi aspettativa, Peter Minus venne assegnato alla Casa di Grifondoro. Il Cappello Parlante tiene conto delle scelte degli studenti. Tuttavia, come Silente stesso si ritrovò ad ammettere qualche anno più tardi, forse lo Smistamento avviene troppo presto.

La mano d'argento gli aveva quasi fasciato il collo.

Minus vide Harry tentare di allontanare la mano con uno colpo secco. Invano.

Gli occhi allarmati di Harry si incatenarono a quelli piccoli e sbarrati di Minus.

Harry. Così simile a suo padre, James. Eppure aveva gli occhi di Lily.

 

Era una tranquilla mattina di aprile e James aveva afferrato il Boccino d'oro  che gli svolazzava intorno per la quarta volta di fila.

Peter lo guardava estasiato, battendo le mani ogni volta che le dita dell'amico si serravano intorno al minuscolo oggetto dorato.

Remus studiava e Sirius stava osservando alcune ragazze del terzo anno, alle quali un'improvvisa folata di vento aveva sollevato la gonna.

Tutto troppo tranquillo per i Malandrini.

James sbuffò. Poi il suo viso si allargò in un ghigno.

- Mocciosus! -

- Oh, guarda chi ha deciso di far prendere un po' d'aria ai suoi capelli unti! - commentò Sirius a voce abbastanza alta perché Piton sentisse.

James e Peter risero. Remus si limitò a sollevare cauto gli occhi dal suo libro.

- Ehi, Mocciosus! Lo sai che hanno inventato lo shampoo? - gridò James in modo che anche gli studenti nei paraggi sentissero. - Vediamo cosa si può fare...Gratta e Netta! -

- Lascialo stare! -

Lily.

Curioso il destino.

Quelli che erano stati i suoi migliori amici erano diventati i suoi nemici. Nemici per la sua stessa vita.

Non avrebbe voluto tradirli. Ma era stata colpa loro.

Loro, l'avevano scelto come Custode Segreto, nonostante lui avesse detto che Sirius sarebbe stato più adatto.

Loro, gli avevano affidato la propria vita.

Chi poteva biasimarlo se, quando il Signore Oscuro l'aveva minacciato di una morte lenta, dopo crudeli e dolorose torture, aveva preferito salvare la propria di vita?

Dopotutto, in tutti quegli anni trascorsi ad Hogwarts, non era riuscito a compiere una sola azione degna di un Grifondoro.

Perché cominciare proprio ora?

- Molto bene - disse compiaciuto Voldemort. - Vedo che finalmente hai capito da che parte stare, Codaliscia. Ti meriti un premio, non credi anche tu, Nagini? -

Il serpente sibilò, stringendo ulteriormente il corpo di Minus nelle sue spire. Il volto dell'uomo era violaceo e sofferente, gli occhi pieni di terrore.

- Lascialo - ordinò e il serpente lasciò immediatamente la presa. Voldemort afferrò violentemente il braccio destro di Minus scoprendogli il polso.

Con un movimento deciso, Voldemort gli affondò la punta della bacchetta nella morbida carne. Minus emise un gemito. Successivamente un dolore lancinante lo assalì. Sentì gli occhi pizzicargli, le lacrime lottare per uscire, mentre l'intero braccio sembrava andargli a fuoco.

Improvvisamente, così com'era venuto, il dolore cessò.

Al suo posto, il Marchio Nero inciso a fuoco sulla sua carne.

- Ricordati, Codaliscia. - sibilò Voldemort, il volto cereo illuminato da un sorriso malvagio. - Se mi tradirai, io lo saprò. -

 

Le dita d'argento si serrarono con più forza intorno alla sua gola. Harry cercava di allentare la presa delle dita di metallo, mentre Ron tentava un inutile - Relascio! -

Il volto di Minus da violaceo stava diventando blu, gli occhi sempre più sbarrati.

Quella stessa mano che il Signore Oscuro gli aveva donato, lo stava punendo. Lo puniva per aver esitato nello strangolare Harry. Per quell'unico atto di pietà.

Ironia della sorte, ora era lui ad essere strangolato.

Minus cadde in ginocchio. Nel medesimo istante Hermione lanciò un urlo lancinante dal piano superiore.

Era finita. Finalmente.

Per un uomo che aveva sempre vissuto all'ombra degli altri e poi nel terrore, la morte sembrava quasi un angelo nero che lo sollevava dalle pene.

Era un codardo, lo sapeva.

Aveva tradito i suoi migliori amici. Aveva tradito il Signore Oscuro, seppure per un brevissimo istante di debolezza. Non si meritava altro che quella fine.

Eppure si chiese se avrebbe rivisto James, Lily e Sirius.

Non si aspettava il perdono. Solo comprensione.

Comprensione per un uomo che non aveva mai conosciuto l'amore.

Comprensione per un uomo che non era mai stato amato e l'unica cosa che avesse mai desiderato era essere apprezzato.

Gli occhi di Codaliscia si rovesciarono all'indietro. L'uomo fu scosso da un ultimo sussulto, poi rimase immobile.

Il corpo inerme steso sul freddo pavimento di pietra.

Le dita d'argento ancora serrate intorno al collo.


Pacchetto scelto:
 Api Frizzole

Note:  Peter Minus è uno dei personaggi che più detesto, quindi con questa storia non intendo assolutamente trovare una giustificazione al suo comportamento, ma ho solo cercato di darne una mia personale motivazione. Inoltre, non avendo mai scritto su di lui o un Mangiamorte, è stata una bella sfida!  

  
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