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Autore: Mari24    09/10/2012    6 recensioni
Non riesco a placare le risate e pure tu ridi insieme a me.
Ma mentre le nostre risate scemano, vedo che riprendi a fissarmi.
Piano piano smetto di ridere anche io.
Sai che mi imbarazza quando mi fissano, così mordendomi il labbro inferiore abbasso lo sguardo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sto qui, sdraiata sulla barca a godermi quel poco di sole e tranquillità prima che Rob ci chiami per riprendere a girare.

Per una volta non vedo l’ora di andare via. Sono stanca.

Sto dormendo male questi giorni. Non so perché.

In fondo la scena del mattino dopo l’abbiamo già girata e non è questo a preoccuparmi.

Mi volto e ti vedo al cellulare.

Sicuramente starai parlando con qualche tua amichetta. Una di quelle nuove suppongo.

Faccio una smorfia disgustata e chiudo gli occhi, lasciando che il calore del sole e l’ondeggiare della barca mi cullino, facendomi assopire.

Dopo non so quanto tempo qualcosa si contrappone a me e il mio adorato sole che mi scalda la pelle.

Apro gli occhi e tu mi stai proprio davanti, fissandomi.

Un sorriso mi nasce spontaneo ma quasi subito mi fermo.

L’anno scorso abbiamo passato un anno burrascoso, so perché e lo sai anche tu. E purtroppo anche i fan se ne sono accorti.

Ti guardo con aria interrogativa, facendoti capire indirettamente che voglio sapere perché mi fissi.

-“S-scusa. Non volevo svegliarti.”- mormori.

-“Non importa. Non stavo dormendo.”- dico mettendomi a sedere e grattandomi la gamba.

-“Ti fa male? Ti brucia? Stana devi stare attenta quando ti addormenti al sole. Potresti bruciarti e scottarti, per non parlare delle malattie della pelle…”- dici premuroso sedendoti veloce accanto a me.

Mi fa sorridere il pensiero che nonostante tutto ti preoccupi per me.

-“Grazie ne parlerò con il mio medico!”- ti rispondo ridacchiando.

La tensione si è affievolita e tu stesso sorridi timidamente ora.

-“Hai visto i tweet dei fan dopo che è uscita la foto nostra ‘colti sul fatto’?”- mi chiedi mimando con le dita le virgolette.

-“Nostra?!”- ti chiedo maliziosa.

-“No, ok! Mi sono spiegato male!”- dici diventando di uno strano colorito.

Mi scappa da ridere vedendo la tua faccia seria e che cerca di non farmi arrabbiare.

-“Oh si certo! Davvero molto diverte! Ti facevo una persona sensibile, che non prende in giro gli altri!”- dici facendo finta di essere offeso.

-“Ahahah oddio Nathan! Dovevi vederti! Sei diventato di un colore strano! Direi un bel verde kiwi!”- ti rispondo.
Non riesco a placare le risate e pure tu ridi insieme a me.

Ma mentre le nostre risate scemano, vedo che riprendi a fissarmi.

Piano piano smetto di ridere anche io.

Sai che mi imbarazza quando mi fissano, così mordendomi il labbro inferiore abbasso lo sguardo.

-“P-per favore Stana…”- mi dici balbettando.

Rialzo lo sguardo su di te confusa. Per favore cosa?!

-“Non morderti il labbro. Lo sai che effetto mi fa.”-

Ah già! Quello.

Sbuffo e smetto di tormentarmi il labbro.

A questo punto penso che la conversazione sia finita. Il nostro piccolo momento di show mattutino l’abbiamo avuto.

Così mi stendo nuovamente cercando di abbronzarmi ancora un po’.

-“Ti ho osservata prima.”- sputi fuori dal nulla.

-“Quando?”- chiedo stupita riaprendo gli occhi.

Come puoi avermi osservato se eri al telefono?

-“Quando stavo parlando al cellulare. Eri così assorta nei tuoi pensieri che non ti sei neppure accorta che Christopher e gli altri si sono lanciati in acqua!”-

-“Cosa? Davvero?”- chiedo ancora più sbalordita e, voltandomi, vedo Christopher che è fradicio e sta battendo il cinque con un altro ragazzo della troupe.

-“E tu perché mi osservavi se eri al telefono? Non era una conversazione interessante?”- chiedo pungente.

Già quell’ennesima ragazza bionda che ti porti appresso e sicuramente a letto, mi irrita l’esistenza.

-“Sei…gelosa?”- chiedi con un sorriso soddisfatto.

-“NO! Io non… io NON sono gelosa!”- dico sbuffando e alzandomi allontanandomi da te.

-“No, ehy Stana! Aspetta!”- sento che mi chiami ma onestamente non ho voglia di aspettarti.

Ti ho aspettato per troppo tempo e tu te ne sei fregato altamente di me, calpestando i sentimenti che provavo per te, come se ci fosse passata sopra una mandria di elefanti.

-“Stana! Stana!”- mi chiami ancora ma io non mi fermo, quando ad un certo punto sento che mi afferri il braccio.

-“Possiamo parlarne?”- mi chiedi.

Hai una bella faccia tosta.

-“Non mi pare né il luogo né il momento adatto.”- rispondo gelida.

-“Non ne abbiamo mai parlato.”-

-“Stai scherzando vero? Ne vuoi parlare proprio adesso?”

-“Lo so che sei arrabbiata con me…”-

-“No sono molto di più che arrabbiata Nathan. Io non ne posso più.”- dico liberandomi della tua presa ed entrando velocemente nel mio camerino.

Mi siedo sul letto e mi prendo la testa fra le mani.

Non ho il diritto di trattarti così. Hai fatto la sua scelta. Hai sempre scelto le altre e non me.

Anche quella notte di un anno fa.

Sapevo che mi sarei scottata, sapevo bene che non ce l’avrei fatta a sopportare di vederti con un’altra donna, eppure non sono riuscita a respingerti come la testa mi diceva di fare.

Siamo stati a letto insieme, abbiamo fatto l’amore, ma forse per te non è stato così speciale come lo è stato per me.

Non ne abbiamo mai parlato, non abbiamo mai affrontato l’argomento. Semplicemente la mattina dopo non eri con me e sul set ti comportavi come se nulla fosse successo.

 

Sento un lieve bussare.

So che sei tu.

Sospiro e so che tanto finché non apro non te ne andrai. Abbiamo già dato abbastanza spettacolo per oggi.

-“E’ aperto.”- mormoro.

Tu entri e vedo che non sai che cosa dire.

Già. Non sai mai cosa dire con me.

-“Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Non pensavo che fossi…”-

-“Che fossi così arrabbiata?”- dico, ma questa volta la mia voce è calma.

-“Si. Perché non me l’hai mai detto?”-

-“E che cosa avrei dovuto dire? Nathan dopo quella notte, mi hai evitato come la peste. Mi hai cancellato da twitter e agli eventi, anche se c’eravamo entrambi, non mi hai proprio calcolata! Cosa ti dovevo dire?”- dico incrociando le braccia al petto.

-“Non lo so! Qualsiasi cosa!”-

-“Tu mi hai evitato e io mi sono solo adattata.”- rispondo gelida.

Ti avvicini e io arretro.

-“Ero fidanzato all’epoca. Mi sentivo in colpa!”-

-“E’ vero, eri fidanzato. Ma non mi pare di averti sedotto o di averti costretto a fare qualcosa che non volevi. Solo che poi sei rimasto il solito stronzo che si porta a letto una ragazza diversa ogni sera.”- dico e involontariamente un nodo mi stringe la gola.

Nonostante gli abbia detto che è uno stronzo non ci posso fare nulla. Sono gelosa delle donne che gli girano intorno e sono stufa marcia di sentirmi così.

Cerco di trattenere le lacrime, così mi mordo il labbro.

-“Ti prego non morderti il labbro.”-

-“Non dovrebbe importarti se mi mordo il labbro o no.”- sussurro.

-“Mi importa sempre di te.”- dici serio piantando i tuoi occhi sui miei.

Mi scappa una risata sarcastica. Questa è bella!

Sei triste e lo vedo dal tuo sguardo.

-“Voglio solo capire una cosa Stana. Pensi sia stato un errore quella notte?”- dici avvicinandoti sempre di più.

-“C-considerando com’è andata d-direi… di si.”- sussurro ma abbasso lo sguardo.

Non lo penso.

Non penso affatto sia stato un errore, ma se voglio stare meglio devo lasciarmi questa storia alle spalle, essere un’attrice professionale e fare il mio lavoro.

Sto ancora indietreggiando e sento il muro dietro di me.

-“Sai… ho capito che mi sono innamorato di te quando abbiamo girato l’ultima scena di 'Always'.”-

Sbarro gli occhi e alzo lo sguardo.

-“Hai ragione. Hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me. Ho fatto finta di nulla dopo quella notte. Ero spaventato e non sapevo cosa provavi. Poi Evelyn mi aveva chiesto di cancellarti da twitter. Era gelosa di te. Non so… forse in qualche modo aveva capito che l’avevo tradita e da allora non faceva altro che controllarmi. Poi l’ho lasciata e ho cercato di recuperare il nostro rapporto, fallendo miseramente a quanto pare.”- dici con rammarico.

Apro la bocca per parlare, ma non so cosa dire.

Sono stata male in quei mesi, sono stata uno schifo, ma cercavo di non darlo a vedere.

Cercavo di essere la solita Stana.

-“Quando abbiamo girato “Always”… beh lì, tutte quelle ore passate a baciarti, ho capito che non avrei voluto fare altro nella vita. Volevo solo te.”-

Wow. Dichiarazione in pieno stile Fillion.

Mi sento le guance andare in fiamme e sto continuando a mordermi il labbro.

-“E per te è stato un errore?”- chiedo con un filo di voce.

Abbassi lo sguardo. Improvvisamente i tuoi piedi sono molto interessanti.

-“Sul momento pensavo di si. Ma solo dopo ho capito quanto avevo perso e quanto stavo perdendo.”-

Annuisco e non dico nulla.

Mi sento svuotata.

-“Però questo non ti ha impedito di avere altre donne. Anche dopo che abbiamo registrato ‘Always’.”-

Si, ho visto le tue foto con quella donna bionda a Montecarlo. Se avessi voluto davvero me non saresti andato con lei.

-“Cosa? No no!! Suzanne non mi interessa! Non avevamo neanche la stanza insieme. Io voglio solo te.”-

Ti avvicini ancora ma io non posso indietreggiare.

Merda!

-“Pensi che sarà un errore?”- mi chiedi

-"C-cosa?"- chiedo balbettando.

-"Questo!"- dici prendendomi velocemente il viso fra le mani, ma non faccio in tempo a realizzare che le tue labbra sono sulle mie.

Perdo del tutto la lucidità.

Pensavo che in questi mesi mi fosse passata, ma è evidente che non è così.

Le tue mani scivolano sui miei fianchi e i ricordi di quella notte si affacciano prepotenti nella mia testa.

Le tue mani, la tua bocca sulla mia pelle, il tuo sapore.

Cerco di staccarmi ma in quel momento decidi di approfondire il bacio e io sono persa.

Completamente persa.

Non ho idea di quanto tempo sia passato so solo che ci siamo staccati.

Alcune lacrime mi scendono sulle guance e non riesco a reprimerle.

Mi vedi piangere e subito asciughi le mie lacrime.

-“Non… non posso Nathan. Non posso cascarci di nuovo. Mi farai ancora male e-e io…”- dico poggiandoti una mano sul petto per allontanarti.

-“Io non voglio essere da nessun’altra parte se non qui con te.”-

-“Già. Ma con la donna con cui stavi parlando al telefono? Io non posso rischiare che ti vengano altri sensi di colpa.”-

-“Al telefono? Stavo parlando con mia madre. E’ l’unica che sa cosa provo per te. Ti prego devi credermi.”-

-“I-io…”-

-“Ok.”- dici semplicemente uscendo dal mio camerino.

Non capisco.

Mi molli così? Di nuovo?

Ti seguo incerta.

-“IO AMO ALLA FOLLIA QUESTA DONNA!!”- urli in mezzo alla troupe.

Sgrano gli occhi.

Porca miseria!

Mi catapulto da te cercando di portarti via da lì e sperando inconsciamente che nessuno ti abbia sentito e che in quel momento fossero tutti distratti guardando un elefante volante.

-“Nath che stai facendo?”- dico afferrandoti il braccio, ma mi accorgo di essere la settima gradazione di rosso.

Ti volti verso di me e mi dici:

-“Quello che avrei dovuto fare tempo fa.”-

Mi prendi il viso fra le mani e mi baci di fronte a tutti.

Sento fischi di approvazione e applausi e anche un ‘Era ora!’ e so da chi proviene, ma non mi interessano.

Hai fatto una cosa che non mi sarei aspettata. Sorrido contro le sue labbra e quando ci stacchiamo sussurro:

-“Non ti ho ancora perdonato.”-

-“Ma lo farai vero?”- mi chiedi sfoderando la tua faccia da cane bastonato.

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa sorridendo, allontanandomi da te per ritornare a lavoro.

Mi afferri la mano e intrecci le dita con le mie.

-“E’ una promessa questa. Always.”- dici sincero.

-“Always.”- rispondo sorridendo.

 

 

   
 
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