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Autore: Lady Cheshire    09/10/2012    3 recensioni
[N/Touko]
Semplicissima storia, niente di imponente. Touko ha viaggiato per due anni tra Kanto e Jotho, crescendo e conquistando medaglie. N ha esplorato Unima in lungo e in largo, riconquistando la fiducia di persone e Pokèmon. Ma per lui, lei è un pensiero fisso che non lo abbandona mai, per lei, lui è un triste ricordo, lontano nel tempo. La lontananza li fa soffrire... e se si rincontrassero? Spero di avervi incuriosito, leggete e recensite numerosi C:
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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      1. I miss you!

                                                         

Era notte, una notte come tante, ma quest'oggi non vi sono la luna, ne le stelle. Solo il nero del cielo che si confondeva con l'orizzonte scuro e indistinto, tra gli alberi si intravedevano sfocate le luci della città non molto distante da dove mi trovavo. Una delle tante città dove ho seminato solo terrore, tutto per colpa di mio padre. Stupido vecchiaccio, mi hai trattato come un burattino per tanti, tantissimi anni. Mi hai costretto ad allontanarmi dai miei Pokémon, gli unici amici che avessi mai avuto, e mi hai impedito di vederli come tali. Alla fine, a forza dell' educazione che mi hai dato ho finito per considerare i Pokémon come strumenti, ho perso il sorriso che dovrebbe illuminare il mio viso da diciannovenne, mi hai tarpato le ali. Tutto a causa tua e della tua follia. Più  volte mi hai spedito lettere chiedendomi di liberarti o vendicarti, ma le ultime che mi hai mandato non mi sono nemmeno scomodato ad aprirle. Puoi essere mio padre o chi che sia, non ho più intenzione di vivere alle tue dipendenze e ai tuoi scopi, non ne vale la pena. Voglio continuare a viaggiare per sempre, vedere sempre posti nuovi, incontrare gente diversa che mi saluti col sorriso. Il sorriso... Lei é stata la prima a sorridermi, nonostante il nostro primo spiacevole incontro a Quattroventi, lei mi aveva afferrato per la manica e mi aveva detto che stavo sbagliando. Già allora aveva tentato di aprirmi gli occhi, ma ero stato troppo cieco per capire le sue parole. Eppure quel giorno, a Zefiropoli, fuori dalla palestra, lei mi aveva detto "sorridi!" mettendo gli indici agli angoli della bocca, mostrandomi il suo luminoso sorriso. Ogni volta che ci incontravamo, io ti sfidavo, mi dava fastidio il tuo continuo sorridere, e quindi volevo batterti, renderti triste... Ma ho fallito. Ho fallito perché tu hai sempre vinto, perché anche se ti infastidivo tu mi sorridevi, perché per quanto volessi allontanarti da me, tu eri sempre più presente nella mia vita, perché mi hai ridato la luce. Ho provato persino a portarti dalla mia parte, ma non ci sono riuscito.
«Touko... Chissà chi é la persona che sta guardando il tuo sorriso in questo momento» sussurro stringendo le ginocchia con le braccia e appoggiandovi il mento. Passo una mano tra i miei capelli, insolitamente corti, mi faceva uno strano effetti nonostante li abbia tagliati da diversi anni, ora li tengo corti ma forse, un giorno, li farò crescere di nuovo. Li ho tagliati quando ci siamo separati, quando ti ho lasciato in quel castello eretto dietro la Lega, quando ti ho visto diventare sempre più piccola e poi sparire. Credo che sia il mio modo per dirti che ho capito, che voglio pagare il mio errore. Mi manchi, mi manchi tantissimo e non capisco perché. Non capisco perché, quando ho saputo che hai battuto Narlo, ti ho mandato quel peluche a forma di Celebi, firmandomi anonimo. Ma forse tu avevi già capito che ero stato io, perché mi avevi mandato il tuo cappello, quello bianco da cui non ti separavi mai. Ora pende attaccato alla mia borsa, ogni volta che lo prendo in mano mi sento triste, perché so che sei lontana. Sei a Jotho adesso, verso nuove avventure lontana da qui, lontana da...me.
«Perché? Perché mi manchi così tanto?» sono così confuso, eppure é solo una ragazzina, un mocciosa che mi ostacolava ogni volta, che mi ha umiliato tante volte. Eppure perché mi fa così male averti lontana? Sento così nostalgia di quei grandi occhi azzurri sempre allegri... Mi manchi, mi manchi terribilmente, ora non mi resta altro che scivolare lentamente nella consapevolezza dei miei errori passati e nel buio che circonda la mia anima. Mentre sono immerso nei miei pensieri, Zorua si accoccola sul mio grembo e mi guarda con occhi curiosi.
«Che c'é Zorua? Vuoi tirarmi su? Grazie... Touko, dove sei adesso?» ed ero scivolato nel sonno appoggiato ad un albero, mentre iniziava una pioggia leggera.

  
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