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Autore: wendynoh    09/10/2012    2 recensioni
A Sam Evans è sempre stato insegnato ad amare il Natale, anche quando le avversità non lo permettevano. Per lui il Natale rappresenta gioia, solidarietà, famiglia. Quando però persino al ragazzo più volenteroso della terra viene meno la fiducia nella magia del Natale, la situazione diventa davvero desolante. Sarà in grado Sam di ritrovare lo spirito natalizio che sembra ormai perduto?
Verde. Verde come un quadrifoglio. Verde come lui.
Sam Evans non può davvero smettere di credere nel Natale.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Rory Flanagan, Sam Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ritagli d'Irlanda'
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Christmas wrapping - campane, agrifogli e sapori di casa.


Freddo, sentiva tanto freddo.

La vigilia di Natale era alle porte e il ragazzo aveva deciso di passare alla casa di riposo dove la sera successiva avrebbe trascorso il suo tempo, aiutando coloro che ne avevano davvero bisogno.

Pessima idea, pensò.

Il cappotto pesante che copriva a malapena le cosce lasciava scoperte le gambe costrette ad accumulare calore attraverso il tessuto dei jeans; i guanti di lana che non permettevano fino in fondo alle sue mani di mantenersi al caldo erano completamente nascosti all'interno delle tasche; il cappellino che non riusciva a coprire l'intera capigliatura lasciava che la frangetta bionda venisse ricoperta da tanti piccoli fiocchi di neve, pronti a scivolare sulla punta del naso per poi depositarsi nell'enorme sciarpa che gli copriva il viso fin sopra le labbra. Faceva davvero troppo freddo per poter rimanere fuori casa ancora a lungo.

Mai come quel giorno, il ragazzo si era odiato così tanto. La sua famiglia gli aveva sempre trasmesso un forte spirito natalizio, fin da quando era bambino. C'erano stati dei periodi in cui pensare al Natale come ad una festa in cui gioire dei doni di Dio era stato difficile, quasi impossibile; eppure lui non aveva mai smesso di credere alla magia di quel giorno così speciale.

La verità era che per la prima volta in tutta la sua vita, non si sentiva veramente a casa. E allora che senso ha festeggiare il Natale se hai perso fiducia nella magia?

Strinse il cappotto attorno a sé quasi volesse morire stritolato da quella morsa, il freddo di quella sera era una motivazione perfetta che credeva sarebbe bastata alla sua famiglia se lui non fosse mai tornato a casa. Quantomeno, non con le sue gambe.

Fissava ancora la porta della casa di riposo che lo aveva ospitato fino a qualche ora prima, quando era uscito di casa pieno di buoni propositi.

Era tutto completamente bianco intorno a lui, persino il parco che lo divideva da casa sua aveva perso tutto il verde che vantava durante i mesi estivi. Un clima di festa animava la città: lucine scintillanti inondavano le vetrine di tutti i negozi con il loro bagliore; ghirlande dorate decoravano le strade che davano verso la piazza; zampogne e fisarmoniche travolgevano i passanti in danze sfrenate, rubando un sorriso anche ai più diffidenti; banchetti di caramelle attiravano le folle di bambini, imploranti nei confronti delle loro mamme che non potevano fare altro se non accontentarli; panettoni e torroncini strabordavano dalle buste delle signore che uscivano dai supermercati, salutate dai ragazzi all'entrata mascherati da elfi. Poco più a destra, un banchetto colmo di addobbi per l'albero di Natale attirava l'attenzione delle persone, compresa quella del biondo: un ragazzo ben piazzato e con un accenno di barba e una ragazza più piccolina e con un delizioso cappellino posato sulla testa sorridevano alla gente che passava lì davanti e suonavano due campanelle in modo da far divertire anche i bambini; i loro gesti innocenti travolgevano gli animi delle persone come di fronte ad una cioccolata calda o un buon libro, come di fronte alla persona che si ama. Sam non si era mai sentito così solo.

Distolse lo sguardo da quella scenografia che sapeva tanto di familiarità e decise di incamminarsi verso casa, dove per lo meno ci sarebbero stati una coperta e una stufa accesa ad aspettarlo. Si lasciò alle spalle quel clima di festa e si addentrò all'interno del parco, dove a malapena riusciva a distinguere le panchine ricoperte dalla neve. La brezza invernale gli scompigliava i capelli, così che il ragazzo dovette sistemarli più volte per poter vedere dove stava andando. Aveva ormai perso l'uso dell'olfatto, poiché la punta del suo naso si sarebbe potuta staccare dal resto del corpo da un momento all'altro. Percorse il parco per buoni dieci minuti e quando scorse il cancello che affacciava sulla via principale non potè fare a meno di fermarsi, come se tornare a casa non fosse davvero ciò che voleva. Posò il suo sguardo sui rami spogli degli alberi, dai quali cadevano piccoli fiocchi di neve depositata nelle ore precedenti. Un vento leggero gli accarezzò il volto, trascinandolo verso la sua destra quasi come volesse indicargli la strada. Il ragazzo si girò e tutto quello che vide fu uno sprazzo di verde in mezzo al bianco candido della neve, un piccolo filo d'erba rimasto immune al gelo dell'inverno. Si avvicinò incuriosito da quello spettacolo e quando fu abbastanza vicino da poterlo osservare dall'alto, si accorse che non si trattava di un comune filo d'erba ma di un minuscolo quadrifoglio appena sbocciato. Anche se con titubanza si tolse un guanto e si chinò affascinato da quella visione per poter sfiorare con le dita il quadrifoglio, facendo attenzione a non intaccare la sua infinitezza. Credeva di aver trovato finalmente qualcosa che gli appartenesse, qualcosa che gli somigliasse fino in fondo, che potesse essere sua, che potesse capirlo. Quel Natale si sentiva esattamente un piccolo quadrifoglio sommerso dalla coltre di neve. Le sue dita scorsero lungo le foglie con tutta la delicatezza possibile, per quanto il freddo gli permettesse di non tremare. Rimase a fissare quello spettacolo ancora per un po', fin quando un'altra ondata di vento gli percosse il viso, scompigliando leggermente i capelli che fuoriuscivano dal cappello. Con la mano ormai immobilizzata dalla morsa del freddo alzò il volto, e tutto quello che vide furono un paio di occhi verdi almeno quanto quel quadrifoglio intenti a fissarlo con dolcezza. Senza distogliere lo sguardo si alzò in piedi e frastornato da ciò che stava succedendo rimase immobile. Due mani calde cinsero la sua, nuda al contatto con la lana; un'ondata improvvisa di calore pervase tutto il suo corpo come una scossa elettrica, facendo riacquistare colore al suo viso ormai pallido. Tutti i pensieri dell'ultimo periodo furono scacciati via da quel semplice tocco, niente aveva più importanza ormai. Sorrise, per la prima volta felice che fosse davvero arrivato il Natale.

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