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Autore: Seki    09/10/2012    6 recensioni
In realtà poteva anche finire così, era solamente il suo orgoglio che imponeva al suo cuore di continuare a battere, anche se bruciava ogni secondo di più, avvelenandolo, per mantenere fede a quella promessa fatta a se stesso.
[Lost Canvas; KardiaDegel]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Aquarius Degel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Poison Fire

 

Bruciava.

Tutto il suo corpo era in fiamme.

Un giovane ragazzo portò la mano destra a stringere il suo petto, all’altezza del cuore, mentre le gambe tremanti lo costrinsero ad appoggiarsi ad una delle fredde pareti della sua nuova casa, un po’ per trovare sostegno, un po’ per cercare di spegnere quel fuoco che lo stava logorando dentro.

-Dannazione!-

Ansimava, faticava a parlare, ma la sua ostinazione gli dava comunque la forza per arrabbiarsi con il mondo.

-Non può finire così…non ancora…-

Già, non poteva finire così.

Testardamente, il ragazzo mosse qualche passo, ma il suo corpo non gli diede retta, preso com’era a combattere contro il fuoco che aveva dentro, e le sue gambe cedettero.

Nuove imprecazioni fuoriuscirono dalle sue labbra.

In realtà poteva anche finire così, era solamente il suo orgoglio che imponeva al suo cuore di continuare a battere, anche se bruciava ogni secondo di più, avvelenandolo, per mantenere fede a quella promessa fatta a se stesso.

Tuttavia il calore era troppo forte e la sua potenza aumentava sempre di più.

Lentamente riaprì gli occhi che non si era reso conto di aver chiuso, e le sue iridi blu vennero catturate da un bagliore dorato.

Il sacro Gold Cloth dello Scorpione, in un angolo, lo osservava, come a scrutare, nella sua immobilità, la sua determinazione, mentre il suo possessore ricambiava lo sguardo con occhi colmo di quel fuoco, intriso dello stesso veleno della costellazione che lo possedeva, che lo stava uccidendo.

-Non mi arrendo.-

Sussurrò, poi svenne.

In quel momento, la Sacra Armatura si illuminò.

******

Gelo.

Tutto il suo corpo sembrava immerso nel ghiaccio.

C’era qualcosa che non andava, qualcosa al di fuori della norma, e questo potere al di fuori degli schemi –il freddo- ebbe il potere di svegliarlo.

I suoi occhi si aprirono e la prima cosa che videro fu un soffitto a volta, che ricordò essere quello della sua attuale camera, mentre le sue dia si avvolsero attorno a morbide lenzuola; tuttavia, non era interessato al come fosse giunto in quel luogo: la sua attenzione era completamente catturata dal battito del suo cuore.

Il fuoco si era spento.

Il veleno si era ritirato.

Era vivo.

Non gli importava di come fosse possibile, era semplicemente grato per questo, perché, ancora una volta, le fiamme non l’avevano divorato…Poteva continuare a cercare l’avversario perfetto per lui.

-Finalmente ti sei svegliato.-

Improvvisamente una voce calma e severa lo raggiunse, distraendolo dalla regolarità del suo battito, rendendolo improvvisamente conscio della presenza di qualcuno al suo fianco, come se fosse rimasto li a vegliare il suo sonno.

Era un ragazzo che dimostrava pochi mesi in più di quanto non ne dimostrasse lui, dai lunghi capelli che sembravano aver rubato il colore dell’acqua e gli occhi di un azzurro pari a quello del cielo.

Ma quello che sorprese di più il neo Saint dello Scorpione, non fu la bellezza che quella figura emanava, bensì l’intensità del gelo che pervadeva il suo cosmo.

-Chi sei?-

La domanda uscì spontanea, incontrollabile.

-Sono il Saint dell’Acquario. Il mio nome è Degel.-

Le parole erano colme di una nota di educazione e di una calma che conferivano al tono del Cavaliere la stessa freddezza del suo cosmo.

Lo Scorpione rabbrividì.

-E che ci fa il Saint dell’Acquario nella casa dello Scorpione?-.

Gli occhi di Degel lo studiarono per un secondo e, quando parlò, la sua voce sembrò tremare.

-Non lo so.-

La sorpresa andò ad insidiarsi negli occhi di che stava ascoltando, mentre il suo silenzio divenne un invito a dare spiegazioni.

-Non so cosa sia successo: il Cloth dell’Acquario ha improvvisamente iniziato ad emettere un bagliore dorato, per poi sparire. Sono giunto fin qui seguendo la scia di luce, per poi trovarsi riverso a terra.-

Come a confermare la storia, in un angolo, le Armature dell’Acquario e dello Scorpione, vicine, emanarono un leggero bagliore, quando entrambi si volsero ad osservarle.

Il ragazzo non dubitò un solo istante del racconto, e fu questo che –forse- lo mise in allarme.

-Quindi sei stato tu a portarmi qui…-

L’Acquario annuisce, ma non aggiunge nulla: per lui già troppe parole sono state sprecate.

Ma la testardaggine dello Scorpione non demorde: ha bisogno di capire in che modo quel ragazzo è riuscito a spegnere il suo fuoco, quale antidoto ha usato contro il suo veleno, perché c’è qualcosa –è il suo sesto senso a dirglielo- che gli dà la certezza assoluta che è stato proprio lui a salvarlo, a permettergli di vivere ancora, controllando quella tecnica proibita che, sebbene lo distruggerà, un giorno, lo porterà a vivere il più grande scontro del secolo.

-Come…?-

-Con il mio cosmo.-

Degel non gli diede il tempo di concludere la domanda, in una prensione che, anche appena nata, si dimostrò preludio di qualcosa più grande, che solo il tempo riuscirà a definire correttamente.

-Ho lasciato che le energie fredde che dominano il mio cosmo fluissero dentro di te.-

Inaspettatamente, le guance del ragazzo si tinsero leggermente di rosa, in una pallida imitazione dell’imbarazzo.

Istintivamente, le dita di Scorpio corsero a sfiorare le proprie labbra: erano gelide.

Tuttavia, si scoprì non infastidito dalla cosa, ma- e qui sta il ridicolo- grato.

Il ragazzo scoppiò in una risata folle e improvvisa, sotto lo sguardo perplesso di Degel, e capì.

Era stato il suo Cloth a salvarlo, richiamando al suo fianco l’unico Cavaliere in gradi di generare un cosmo totalmente opposto al suo, a, proprio per questo, permettere per essere quel pezzo mancante che andava a completare quel puzzle contorto che era la sua vita.

-Kardia-

Riuscì a pronunciare solo il suo nome, tra le risate, perché, per il suo orgoglio, ringraziare qualcuno che ancora non conosceva, sarebbe stato uno sacco enorme, ma Degel capì, rendendo quel legame appena sbocciato più forte, e si limitò ad annuire, mentre i loro cosi comunicavano per loro una promessa non detta.

-Raffredda il mio cuore allo stesso modo in cui io scalderò il tuo.-

 

 

 

 

 

°Angolo della Seki°
Qusto è….non so nemMeno io cos’è, a giaceva nella confusione del mio cervello da un po’ e quindi eccolo qui.
Invado FINALMENTE anche il fandom di Saint Seiya, anime/manga che adoro con tutta me stessa, con una delle coppie che amo: Kardia e Degel.
Che poi, non è che ho scritto chissà cosa…una semplice riflessione su un finto primo incontro kardiadegelliano (ovviamente con esplosione di cuori e congelamente annessi!)
Non so nemmeno se qualcuno abbia già scritto una cosa del genere, perché questo fandom è così ampio che non sono nemmeno arrivata alla sua fine XD nel caso fosse così non era mia intenzione rubare idee altri…ditemelo, se così fosse!
Detto ciò vado a mangiare.

Baci, Seki

   
 
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