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Autore: _Extraordinarygirl_    09/10/2012    2 recensioni
la mia storia parla di due persone che si conoscono su un treno a Berlino uno fa un pittore e l'altra non è specificato. La donna poi si innamora del pittore che in futuro chrede di essere ricambiata mi so scoprirà non essere così. e' la prima storia sia che scrivo sia che pubblico e sperò che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero in treno, in partenza per Berlino, il viaggio era lungo ed io avevo trovato uno scompartimento vuoto “che fortuna” pensai  con un treno così affollato non ci avrei mai sperato”.
Ad un tratto entrò un uomo nello scompartimento; aveva i capelli neri e gli occhi celesti, indossava un soprabito, non riuscivo a vedere nient’altro oltre ai mocassini marroni. L’uomo si sedette di fronte a me, ero così imbarazzata che non dissi neanche” buongiorno”; lui però non lo sembrava affatto, iniziò, infatti, a chiedermi come mi chiamavo << Elisa Ambrosini >> fu la mia risposta<< e lei invece, come si chiama?>>Marco D’Agostino, come mai è su questo treno?>> cominciò a farmi ogni tipo di domanda, a partire da che lavoro facessi fino ad arrivare ai nomi dei miei parenti. Io credevo che fosse un po’ impertinente, ma continuavo a rispondere alle sue domande per non sembrare troppo scortese. Ad un certo punto, però, non riuscii più a restare ferma a rispondere alle sue domande e gliene feci una io: << Marco >> ormai anche lui aveva iniziato a chiamarmi per nome, << lei che lavoro fa? >>
<< Io faccio il pittore, infatti sono in viaggio per Berlino proprio per mettere in esposizione alcuni miei dipinti, ecco, guardi questi! >>. Il primo quadro che mi fece vedere ritraeva una donna con un bambino in grembo su di un ponte al tramonto, la cosa di quel quadro che più mi aveva colpita era l’espressione della futura madre, non avevo mai visto dei particolari così dettagliati in un quadro e non avrei mai creduto che un uomo così impertinente potesse mai creare certi capolavori. Un altro dei dipinti era un bambino bellissimo, Marco mi disse che era una sua immagine da bambino, aveva infatti i suoi stessi occhi.
Non so in che modo sia potuto accadere, ma guardando i suoi dipinti iniziai a provare qualcosa per il pittore.
Essendo ancora lungo il viaggio lui mi propose di fargli da modella, le parole che seguirono la domanda uscirono dalla mia bocca senza che io le pensassi, la risposta era senza dubbio << Sì>>. Non riuscii a stare ferma tutto il tempo in cui il quadro “prendesse vita”, Marco infatti mi sgridò molte volte, ma non lo fece con cattiveria, anzi era molto dolce e divertente ed io mi innamoravo sempre più di lui. Il quadro, una volta finito, era bellissimo, la donna ritratta era identica a me, ma allo stesso tempo non riuscivo a pensare che quello splendore potessi essere io.
Ci volle giusto il tempo per farmi innamorare follemente di lui che il treno arrivò a destinazione. Mi feci dire da Marco il luogo e il giorno dell’esposizione dei dipinti e prendemmo due strade diverse.
I tre giorni in cui ho aspettato di poter rivedere Marco furono un Inferno, non riuscivo a non pensarlo, ma soprattutto non riuscivo a fare il mio lavoro, fui infatti licenziata, ma credo ce il motivo del mio licenziamento sia giusto.
Arrivò infine il giorno dell’esposizione, c’erano molti quadri bellissimi, ma io riuscivo a guardare solo i suoi. Lo cercai tra la folla ed infine lo trovai. Uscimmo per andare al bar di fonte, pioveva, pioveva forte, ma nonostante ciò io non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, ad un tratto, non so cosa mi fosse passato per la testa, lo baciai. Fu la sensazione più bela della mia vita. Andammo nel suo appartamento e mi offrì uno scotch andammo in camera da letto e questa volta fu lui a baciare me, iniziò a spogliarmi ed io non facevo resistenza, solo la mattina dopo, quando mi svegliai nuda nel suo letto mi accorsi dell’errore che avevo fatto.  Mi vestii e corsi a casa mia senza neppure salutare Marco. Le lacrime scendevano dai miei occhi come un se fossero un fiume ed io non riuscivo a fermarle, non potevo credere di aver passato la mia prima notte con uno praticamente sconosciuto. Mi misi sul mio letto, ormai non avevo neanche più un lavoro, non sapevo che fare, allora pensai alla notte scorsa, pensai a lungo, e giunsi ad una conclusione: anche se era stato un errore io mi ero innamorata di quello sconosciuto ed era stata la notte più bella della mia vita, quindi dovevo andare da lui e parlargliene, dirgli tutto quello che provavo.
Arrivai al suo appartamento,bussai con le mani che mi tremavano e con tutto il discorso in testa, ma ad aprire la porta non fu Marco, bensì una donna con una fede al dito ed osservando bene le mani di Marco anche lui ne aveva una,” è impossibile che io non l’abbia notata,non può essere stato così stronzo da mentirmi in questo  modo” ma quando vidi il bambino che si nascondeva dietro le sue gambe, identico a quello del dipinto, capii tutto: non solo ero stata solo l’avventura di una notte, ma ero solo stata presa in giro.
   
 
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