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Autore: cocochanel    10/10/2012    21 recensioni
-Hai il lardo nel cuore-
Risate.
-Oddio, ti sta uscendo la ciccia dalle orecchie!-
Risate.
-Ma copriti, cesso!-
Risate.
Non mostrarti debole, continua a ripetersi Celeste.
-
a te che stai leggendo, per favore, continua a lottare. 
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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dedicato a chi decide di lottare, a chi può ancora lottare, a chi NON SMETTE di lottare. 

 

 

Celeste odia gli specchi, e ogni volta che si guarda allo specchio fa una smorfia di disgusto. Come stamani. Si sente orribile, come sempre. Come ogni giorno della sua fottuta vita. 
Cerca di aggiustardi i capelli, invano. Si sente orribile lo stesso. 
-E inutile che ti guardo allo specchio, sei brutta lo stesso- mormora Cristian, suo fratello, fuori dal bagno scherzando. 
Ma il piccolo non sà che il suo scherzare è un' altra lama nel cuore, un altro insulto da segnare. 
La mora prendere lo spazzolino e si lava i denti. Si sciacqua la faccia per poi truccarsi. Deve coprire la sua faccia, orribile, disgustosa, orrenda. 
Si mette un pò di fard cercando di corpire se stessa. Si odia, con tutto il cuore.
Approfitta che manca ancora molto per prendere il pulman,  e si siede per terra prendendo una lametta che guarda con leggerezza.
Finalmente può farsi del male. 
Gira il polso destro, quello con più cicatrici. Si raccoglie i capelli in una coda per non ostacolare il suo lavoro.
Sospira e si passa la lametta sul polso procurando un taglio né profondo, né piccolo. Vede il sangue scendere ma poco se ne importa, non se ne vorgogna, è il suo modo per sfogarsi. 
-Tesoro, fra poco devi prendere il pullman- la risveglia dai suoi pensieri la madre, facendola sussultare. Scatta in piedi, posando la lametta nel lavandino, la sciacqua e la riposa nel mobile. 
La ferita le bruca, ma mai come il dolore psicologico. 
Quello è più infame. 
-Ora esco- sbiascica. 
Prende una pezza e cerca di aggiustare il danno, lo stringe al polso e il sangue si ferma un pò. Indossa una felpa, che copre ferita e corpo. 
 
Si ritrova davanti la sua scuola e l'incubo incomincia. 
Passa davanti a dei ragazzi che la guardano in modo strano, si sussuranno qualcosa per poi ridacchiare. 
Non ha sentito quello che hanno detto, ma sicuramente l'hanno presa in giro. 
In silenzio senza proferire parole, cerca di raggiungere la sua classe più velocemente possibile. 
Si siede sentendo delle risatine da alcuni suoi "compagni", risatine che la fanno piangere dentro. Sospira cercando di non farci caso, ma purtroppo oltre alle risatine le battutine diventano più offensive. 
-Hai il lardo nel cuore- 
Risate.
-Oddio, ti sta uscendo la ciccia dalle orecchie!- 
Risate.
-Ma copriti, cesso!-
Risate.
Non mostrarti debole, continua a ripetersi Celeste. 
Le ore passano e le battutine si fanno ancora più cattive. Il cuore e l'autostima della ragazza, scoppiano in mille pezzi spargendosi per terra mentre cerca di non piangere, mentre cerca di non sentire ciò che dicono, mentre muore. 
 
Si avvia velocemente nel bagno delle ragazze, dando un pugno nel muro che la fa piangere. E l'ora di pranza, ma lei non mangia.
Non può mangiare. 
Si sente una merda, la sua vita è una merda, lei è una merda, il suo corpo è una merda. Tutto ciò che la circonda è merda. 
Ha bisogno di dolore.
Perché lei sente di meritarselo. Si asciuga frettolosamente una lacrima, e singhiozzando nota una forbice caduta lì per caso.
La passa sotto all'acqua per non prendere infezioni. 
Celeste crede di non meritare felicità. 
Guarda la forbice ancorfa per un pò finché d'un tratto i colori si fanno più chiare e le voce al di fuori del bagno ovattate.
Poi... buio.
 
Quando apre gli occhi, si guarda intorno e si ritrova sempre nel bagno della scuola. 
Scuote la testa che le gira in modo atroce. 
Si alza e si pulisce il pantalone. 
-Ciao- le soffia qualcuno alle spalle. 
Si gira di scatto, spaventata e si trova davanti un... ragazzo? Con delle ali? Indietreggia di riflesso, terrorizzata. 
-Chi sei?- domanda con un filo di voce. 
-Il tuo angelo costude, piacere Niall- trilla felice. 
La mascella di Celeste potrebbe toccare terra.  
-Chi cazzo sei? Senti coso, ti denuncio, sai!- sbotta in preda al panico. 
Il tizio ride. 
-Celeste sono il tuo angelo costude, e sono qui per farti vedere che una vita senza te, per le persone che ti amano non è bella- sussurra. 
-Primo: nessuno mi ama. Secondo: Sono morta?- urla la ragazza. 
L'angelo accenna una risatina. 
-No, non proprio. E come se la tua anima fosse fuori dal tuo corpo. Ma sei viva, tranquilla- 
La mora annuisce, avvicinandosi al lavandino. Cosa sta succedendo? 
Il biondo le compare davanti con metà corpo dentro al lavandino. La giovane scatta all'indietro, cadendo rovinosamente. 
-Che dolore!- si lamenta, massaggiandosi il sedere. 
-Sta attenta- borbotta porgendole la mano che lei titubante afferra, la porta fuori dal bagno dove alunni e professori piangono disperati. 
Celeste passa davanti a loro, ma nessuno si accorge di lei. 
-Perché piangono?- chiese ingenuamente lei.
-Perché in questo universo parallero tu sei morta- 
La ragazza sgrana gli occhi in colpa. Si gira di lato e scopre la sua migliore amica piangere amaramente, dando dei pugni al muro. Le va vicino, correndo.
-Sarah- sussurra.
Niente, non la sente. 
-Non può sentirti- le poggia una mano sulla il biondino. 
Si allontana e continua a camminare nei corridoi seguita dal suo angelo custode. Entra nella sua classe dove un mazzo di fuori giace sul suo banco insieme a tante lettere. 
Ne apre una. 
"Dio ti ha preso con sè, perché aveva bisogno dell'angelo più bello" Lucas. 
Celeste posa la letterina e aggrotta la fronte. Lucas, era il primo a prenderla in giro, perché avrebbe dovuto scrivere quella cosa?
-Perché ti amava, baby- risponde Niall, leggondola nel pensiero. 
-Davvero?- domanda e l'irlandese annuisce, per poi prenderla per mano e con uno schiocco di dita portarla a casa, dove la madre e il padre piangono disperandosi. 
Sospira tristemente e Niall le fa segno di entrare nel bagno dove quasi non piange istericamente vedendo il fratello tagliarsi mentre piange per colpa della sua presunta morte.
Esce dal bagno sofferente, e la tv si accende d'improvviso. Un annuncio prende l'attenzione della mora, parlando di lei al telegiornale.
Il suo angelo le bacia la fronte, e le si para davanti. 
 -Se tu morissi ecco quello che succederebbe tutte le persone che ti amano soffrirebbero troppo, tanto-
In silenzio lo ascolta, sapendo che non ha ancora finito.
-I tuoi nonni, si sono trasferiti per il troppo dolore. La tua unica zia, è uscita pazza, per il troppo dolore. Tutto questo perché tu non hai voluto lottare! Bastava lottare, piccola, e dato che hai ancora tempo, puoi ancora farlo- alza la mano e schiocca la dita,ed  in un attimo non si capisce più niente. 
 
Celeste apre gli occhi lentamente e una luce  l'acceca, si guarda intorno e vede tutte le persone che la vogliono bene con espressioni sofferenti.
-Mamma?- sussurra.
Si alza di scatto, venendole incontro abbracciandola forte.
-Amore mio!- urla mentre delle lacrime bagnano il suo viso.
Tutti gli altri la guardando sorridenti, ma allo stesso preoccuparti. Per lei. 
Sorride debolmente e l’immagine di Niall le si presenta davanti.
Ha un cartellone, con una scritta, in grassetto.
Keep fighting.






con questa one-shot non voglio dimostrare di essere una psicologa, in realtà credo di sapere poco e nulla delle ragazze che soffrono di questo problema. Il fatto è che, tutto questo, lo prendo a cuore. 
Ovviamente se dirò "smettetela di tagliarvi" non è che lo farete e BOOM d'un tratto la lametta per voi non esisterà se non per farvi i peli sulle coscie. 
Io non sono mai stata brava quando si tratta di parlare davvero, riesco a scrivere d'amore, ma quando si tratta di problemi reali mi sento sempre un eterna bambina che dalla vita non sa niente. Infondo che ne so io, di quello che voi passate ogni giorno? Assolutamente nulla. Eppure, io voglio starvi vicino in un modo o nell'altro. Questa storia la dedico a tutte le ragazze che sono stanche di dover lottare, ma che alla fine lo fanno comunque. Siete forti, e siete bellissime. 
Perché non c'è un concetto di bellezza,nessuno decide se sei bella o brutta. Ma arriverà un qualcuno che si innamorerà di voi e so che lo credete impossibile perché voi pensate di non meritare l'amore (meritate tantissimo) ma accadrà e allora non importerà se ci sarà belen in mezzo a voi, quella persona sceglierà voi. 
Io credo in voi, potete parlare con me quando volete, per questo vi lascio il mio twitter:
josefinewoosh
N
on sentitevi sbagliate, brutte, inutili.. siete molto di più di quello che pensate. Esiste un angelo per tutte voi. 

"SE TI TAGLI TI CAPISCO PERCHE' IL MONDO FA SCHIFO, MA SE NON LO FAI TI AMMIRO PERCHE' SEI IN GRADO DI COMBATTERLO". 
  
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