To bear, bore, borne
Premette la mano sul cuore con violenza, ascoltandone il battito accellerato. Ormai li riconosceva tutti, i piccoli cambiamenti di frequenza.
C'era il tum-tum dolce e rassicurante di quando dormiva, o sonnecchiava, con il gatto che faceva le fusa sul cuscino, costringendolo a prenderne solo un pezzo.
L'accelerazione quando prendeva una cotta -un'ossessione nuova- per qualcuno. Ne studiava i tratti, osservava i gesti quotidiani, senza mai parlargli.
E poi, immancabile, c'era lui.
Tum-tum-tum. Veloce, ritmico. Il suono del dolore.
Perché a volte osservare le cose belle, le cose buone, era l'accelerazione più violenta, la compressione più potente.
A volte capiva cosa doveva aver provato Lord Voldemort, a confronto con Harry. Un'anima mutilata contro una intatta.
“Dovresti smetterla di leggere, Ciccio. Sei così nerd.”
Non riuscire ad amare. Essere diverso.
Amitriptilina, fenelzina, noradrenalina, venlafaxina…
Ne voleva, ne aveva bisogno per essere qualcuno.
-Ehi, Sai! Ciao, come stai? -
-Bene Naruto. Tu?-
NdA: poco da dire. Dedicato a chi soffre per le incomprensioni.