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Autore: Berenike_Talia    10/10/2012    1 recensioni
E se la vita di Louis prendesse una direzione che nessuno si sarebbe mai aspettato? Si dice che la maturità di una persona si veda nei momenti difficili, in cui c'è da fare delle scelte.
FF che avevo già postato ma erroneamente eliminato.
Buona lettura :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra, Regno Unito.
22 maggio 2012.

Ero riluttante solo all’idea di dover indossare quel vestito, di dover uscire e compiere il mio dovere, perché era così che vedevo quel momento: un dovere che mi avrebbe incatenato per tutta la vita; ma non era solo un dovere. Era il punto d’arrivo di quegli ultimi mesi, il traguardo della vita che avevo vissuto fino a quel momento, un traguardo che però non volevo tagliare. Tutto ha una fine e tutto ha un inizio. Quella era la mia fine, almeno così pensavo in quel momento di panico, perché era quello che mi stava accadendo: mi stavo soltanto facendo prendere dal panico; in fondo, che differenza c’è tra convivere e sposarsi? Solo un anello, anzi, sposandomi avrei avuto la certezza di essere tutelato dalla legge nel caso fosse successo qualcosa alla mia famiglia. In un momento fui catapultato nella realtà, avevo una mia famiglia. Ha 21 mi ritrovavo ad avere una famiglia e ad avere delle responsabilità che la maggior parte dei miei coetanei non aveva.

Non era stato facile decidere in poco tempo cosa fare della nostra vita, perché toccava a me quella decisione. Lianne doveva decidere se tenere o no il bambino, ma io avrei deciso come sistemarci nel caso lo avesse tenuto, cosa che io, nel profondo dell’animo, speravo vivamente. Come avrei fatto a vivere senza conoscere mio figlio, senza sapere come sarebbe stato il suo sorriso, senza aver mai giocato con lui? Ma era Lianne a dover decidere, perché alla fine il corpo era il suo; era lei che in prima persona stava vivendo il miracolo di una vita che andava formandosi nel suo grembo. Alla fine optò per la scelta che avrebbe cambiato la loro vita: decise di tenere il bambino; e qui entrai in campo io. Dovevo decidere, velocemente, come sistemarci, se sposarci, se convivere, o addirittura se lasciarci. Dovevo considerare tutte le opzioni possibili per dare al bambino la vita migliore che potesse avere. Era una decisione insignificante in confronto a quella che la mia ragazza aveva preso, ma mi pesava comunque; si sa, noi uomini nei momenti complicati siamo molto più deboli delle donne. Loro hanno una forza e una passione per tutto quello che fanno, credo che sia per questo che chiunque stia lassù abbia deciso di affidare a loro il compito di far nascere delle vite.
Dopo averci pensato per molto tempo optai per il matrimonio, perché nonostante pensavo che non mi avrebbe reso felice come una convivenza, sapevo che quando si aveva un figlio si era più tutelati legalmente nel matrimonio.
E fu così che arrivai a quel momento. Mi vestii molto più elegantemente di quanto fossi abituato e partii per il castello che avevamo scelto come location per il matrimonio. Il castello era qualcosa di strabiliante, che mi intimoriva, perché era lì che la mia vita sarebbe cambiata. Durante il viaggio in macchina avevo avuto tempo per riflettere e avevo capito che quello non era solo un traguardo, una fine; era una partenza, per un cammino che mi avrebbe reso un padre e un marito, che mi avrebbe cambiato nel profondo.
 Scesi dalla macchina e mi avviai verso la sala dove era prevista la cerimonia e fu lì che vidi i ragazzi: Zayn, Niall e Liam erano lì. Mi corsero incontro e mi abbracciarono, mi fecero sentire che mi erano vicini. Erano i miei amici e in quel periodo erano stati fondamentali, mi avevano sostenuto e mi avevano aiutato anche nella pratica, insomma, erano stati le persone che più mi avevano sostenuto in quel momento , forse anche più dei miei stessi genitori… Ma notai che mancava qualcuno: Harry! Era il mio migliore amico, un fratello che non avevo mai avuto e oltretutto era anche il mio testimone. Lo vidi arrivare e lo abbracciai come non avevo mai abbracciato nessuno, in certi momenti diventavamo una persona sola e avevo l’impressione che pensassimo nello stesso modo.
- Ehi, signor Louis Tomlinson! Sei pronto?- Mi disse il riccio, sciogliendo l’abbraccio e guardandomi negli occhi.
Ero pronto? Sì che lo ero, nel monento in cui me lo chiese, capii che quello era il mio posto, che era lì che dovevo stare.
- No. -  Risposi, con un tono spudoratamente finto.
- Perfetto! – Sorrise, incoraggiandomi a prendere posto, mentre veniva annunciato l’arrivo della sposa.
Lianne entrò e la vidi. Era una splendida stella, che splendeva di una luce diversa dal solito. Non aveva mai avuto un sorriso come quello e, Dio, nonostante il pancione era davvero sexy! Aveva un vestito per niente attillato, che scendeva morbido sulle sue curve da futura mamma, aveva una scollatura a cuore e un merletto in pizzo. Ma non era il vestito che stavo guardando, era il suo sorriso.

Tutti e due sorridevano in un modo completamente nuovo, sorridevano come non avevano mai sorriso prima. Non c’erano lacrime sui loro volti, non c’era il minimo cenno di commozione, di ansia o di qualsiasi altra emozione che non fosse la felicità. Erano felici, e nel momento in cui Lianne arrivò all’altare e le loro mani si trovarono, capirono che sarebbero stati felici. Fu in quel momento di paradiso che il bambino scalciò nella pancia della mamma.
- Tranquillo, Jamie, - sussurrò Lianne, parlando al bambino – siamo qui.





 
   
 
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