Piccola fic che avevo nel pc da tantissimo (in pratica da quando è andata in onda la puntata) e che è saltata fuori mentre facevo pulizia. Breve storia che descrive i pensieri di Arthur, al momento di estrarre Excalibur.
Io vedo Merthur ovunque, quindi non faccio testo, ma è pre-slash o friendship, a seconda delle interpretazioni.
Sono ben accetti commenti, critiche e soprattutto consigli.
Baci ^^
 
 




 
Arthur sta fissando Merlin, nel bel mezzo di una foresta. Gran parte della corte di Camelot è attorno a loro, l'eco della favola raccontata dal suo servitore risuona ancora nelle sue orecchie.
Il Re si chiede, sul serio, se davvero Merlin non sia pazzo. Se davvero tutta quella devozione, al limite dell'assurdo, non sia frutto di qualche pecca nel cervello dell'altro.
Ma poi osserva gli occhi calmi e determinati di Merlin, fissi nei suoi, come sempre pronti a sorreggerlo, ad aiutarlo ad alzarsi, senza mai un’esitazione, senza mai un tentennamento e no, non è Merlin il pazzo, è lui, lui che si sente spogliare da quello sguardo, che sente la sua anima a nudo davanti a quella certezza incrollabile che riflettono gli occhi di Merlin.
"Voi siete il futuro Re di Albion. Voi e solo voi, potete estrarre questa spada."
E Arthur Pendragon, Re di Camelot, non può far altro che credere in lui.
"Nemmeno questa pietra può fermarvi, Arthur."
No, non può. Se vicino a me ci sei tu, nessuno potrà mai fermarmi. E si spaventa per questo pensiero fugace, che lo terrorizza, ma allo stesso tempo gli da una forza che non avrebbe mai pensato di possedere.
"Abbi fede."
E la fede di Arthur c'è. Una fede incrollabile, sconfinata come i cieli di Camelot che si riflettono negli occhi del suo servitore.
La sua fede è infinita, ed è tutta rivolta a Merlin.
Con lui, lo sa, lo sente, governerà Camelot nel modo più giusto possibile. Diventerà il Re che Merlin dice di vedere nelle sue fantasie, lo farai per lui, con lui.
I suoi occhi si chiudono, la mano si stringe sull'elsa, le paure e i timori che attanagliavano il suo cuore ormai scomparsi.
Ed è a lui che pensa, quando con una calma che non gli appartiene realmente, tenta di estrarre la spada dalla roccia.
E' a lui che pensa, nel momento in cui la sente cedere e seguire il suo movimento senza opporre la minima resistenza, prima di alzarla in aria e mostrarla al suo popolo.
E, quando lo sguardo di Merlin si posa sul suo, sorridente e orgoglioso, Arthur capisce di avere bisogno di quel servo pasticcione.
Un bisogno totale. Non come con Gwen, la cui mancanza lasciava una sorta di amaro rimpianto. No, è come fuoco liquido che scorre nelle vene, un leggero terrore che incendia i pensieri alla sola idea di rimanere senza di lui.
Merlin deve stare al tuo fianco, perché è lui la sua vera forza, la sua fede. E' una certezza, la sua unica certezza.
Insieme porteranno Camelot ad essere il più grande regno mai esistito, insieme fonderanno Albion.
Arthur ne è certo, non sa come, ma è certo che insieme ci riusciranno.
Merlin vicino a lui sorride, ed Excalibur, ancora nella sua mano, sembra rispondere a quel sorriso, scintillando sotto i raggi del sole.

Albion è sempre più vicina.