#1

La prima volta lasciò che le accarezzasse la guancia appiccicosa di lacrime.

La prima volta fece un vago sorriso, piangendo la sua ingenuità, guardando i suoi grandi occhi verdi.

Anche lui sorrideva, e il candore del suo sorriso quasi la commosse, mentre Beast Boy la stringeva più forte, più dolcemente, come se qualcosa, un soffio di vento, avrebbe potuto portarla via dalla sua spalla.

“Mi dispiace” mormorò.

Raven scosse la testa, impassibile.

“E’ colpa mia”

Lui le poggiò la mano sulla sua, senza il coraggio di stringergliela.

Sorrise. Tutto intorno era silenzio.

#2

La seconda volta fu esattamente il riflesso di Beast Boy.

Il dolore che lei aveva sempre sperimentato sulla sua pelle in silenzio, con educazione.

Il dolore di Bibi era identico a lui: rumoroso come un vetro in frantumi, scomposto, bagnato, violento.

Gli posò una mano sul capo, avvertendo i suoi singhiozzi sconnessi, le sue lacrime sulle sue gambe, il viso rivolto verso il suo grembo.

“Mi dispiace”

Era l’unica cosa che sapevano dire.

Lei non aggiunse altro.

Gli accarezzò i capelli, osservando le sue dita contratte sul suo fianco, e sospirò.

#3

La terza volta nessuno piangeva.

La terza volta si abbracciavano davvero. In silenzio, al chiaro di luna.

La terza volta ancora non si guardavano negli occhi, per osservare le loro mani intrecciate.

Non si amarono per la terza volta, ma questo non importava a nessuno dei due. Avevano sbagliato, e pur sbagliando si erano ritrovati di nuovo l’uno tra le braccia dell’altro.

La terza volta lui sorrise e le posò un bacio sulla guancia. “Ti voglio bene Raven”

La terza volta è sempre quella buona.