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Autore: y_angel93    10/10/2012    2 recensioni
Qui non ci sarà nessun nome dei ragazzi come il nome della protagonista perchè così ognuna di voi potrà essere la protagonista e scegliere il ragazzo.....
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai  erano due mesi che stavamo insieme e io avevo deciso di dirli del mio problema.

Non so come l’avrebbe potuta prendere, e francamente avevo un po’ di paura….

Ero quasi arrivata a casa sua, e vidi la domestica e il maggiordomo fuori in giardino con delle espressioni tristi. Senti il mio cuore che cominciò a battere sempre più velocemente, che cosa era successo?? Preavo che a lui non fosse successo niente.

Varcai il cancello e mi diressi verso la porta, finchè una frase non mi fece gelare il sangue nelle vene:

- Se ne sono andati, se ne sono andati…. – disse Vivian (la domestica), mentre singhiozzava e scuoteva il capo incredula. Corsi dentro la casa spalancando violentemente la porta, notai che era tutto coperto da teli trasparenti. Sentii gli occhi lucidi, non ci potevo credere, corsi nella sua camera, ma anche quella era vuota con i mobili coperti, mi avvicinai al letto e notai sul comodino una busta con il mio nome.

Mi sedetti sul letto e la aprii con mani tremanti. Tirai fuori due fogli, su uno c’erano delle scritte disegnate che dicevano “Ti amo”. L’altro foglio era una lettera, cominciai a leggerla.

Mentre leggevo trovai delle frasi che non c’entravano niente, era una sua cosa tipica, quando è nervoso e deve scrivere, scrive sempre delle cose insensate che non c’entrano niente.

Finii di leggere e una lacrima rigò il mio viso, non aveva scritto il perché se ne era andato. Provai a chiamarlo al cellulare, ma niente mi diceva che il numero non era più attivo.

- Mi dispiace – mi disse Serge (il maggiordomo) sulla soglia della porta.

Lo guardai e li feci un piccolo sorriso forzato. In quel preciso istante mi passo un’idea per la mente.

Forse c’era un modo per sapere dove era andato.

Corsi alla stazione dei bus:

- Mi scusi, ha per caso visto questo ragazzo? – chiesi alla donna allo sportello mostrando una sua foto.

- No mi dispiace –

- La ringrazio, arrivederci –

Decisi di provare anche alla stazione dei treni e all’aeroporto, ma fu tutto inutile.

Non mi diedi per vinta e decisi di provare con i benzinai, al primo mi andò male.

Ormai era quasi sera quando arrivai ad un altro benzinaio.

- Mi scusi ha per caso visto questo ragazzo? –

- Sì, era insieme a una donna e un uomo –

- Sa anche per caso dove sono diretti? –

- Sì perché? –

- Lui è il mio ragazzo e se ne è andato senza dirmi niente – e li feci leggere la lettera.

- Sono diretti a Wolverhampton, buona fortuna! –

- La ringrazio molto!! –

Uscì di corsa e fermai la prima macchina che passava:

- Mi scusi io dovrei andare a Wolverhampton per caso voi passate nelle vicinanze? –

- Sì, noi stiamo andando lì, sali pure –

- Vi ringrazio molto –

Ero felice sapevo dove era, l’unica cosa sarebbe stato trovare la sua nuova casa.

Dormii per tutto il tempo.

Sentii qualcuno toccarmi una spalla e dirmi:

- Siamo arrivati –

- Grazie mille – risposi scendendo dalla macchina.

Passo un mese da quel giorno, e non l’avevo ancora trovato, oltretutto le mie condizioni erano peggiorate siccome non avevo più le pastiglie.

Non credevo che sarei arrivata al giorno dopo .

Stavo passeggiando per una via quando nella mia stessa direzione notai lui, era girato di spalle perciò non mi aveva notata.

Cominciai a correre urlando il suo nome. Lo vidi voltarsi di scatto e guardarmi con gli occhi sgranati.

Quando mi fermai davanti a lui svenni.

Sentivo qualcuno piangere, cercai di aprire gli occhi ma niente, ordinai al mio cervello di alzarmi ma non successe nulla.

Cosa era successo? Perché non riuscivo a muovermi??

Mi concentrai sulla persona che piangeva, sentii che prendeva la mia mano nella sua e che faceva intrecciare le nostre dita. Una sensazione a me molto famigliare mi pervase tutta, e una lampadina nella mia mente si accese. Possibile che fosse proprio lui??

- Sarei dovuto rimanere a casa. Ti prego non mi lasciare – disse con voce spezzata tra le lacrime.

Sì era lui, era la sua voce, quella voce che mi faceva emozionare ogni volta che la sentivo, quella voce che non avrei mai smesso di ascoltare, quella voce che mi era mancata.

- Mi scusi, per caso questo è il suo nome? – Che succedeva?? Che voleva quella donna??

- Sì è il mio –

- Era nella borsa della ragazza, tenga –

- La ringrazio –

La sentii chiudere la porta.

- Cosa è? – chiese lui

Lo sentii levare la sua mano e subito mi sentii invadere da un senso di solitudine, che solo lui avrebbe potuto colmare.

(leggete ascoltando questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=F_-Lktg348Q)

Cominciò a leggere:

“ Se stai leggendo questa lettera vuol dire che le mie condizioni si sono aggravate. Ti ricordi quel giorno dove seduti all’ombra del nostro albero ci siamo fatti quelle promesse? Io sì, il giorno che sei sparito avevo deciso di raccontarti tutto. Ma tu te ne eri andato, senza dirmi niente, senza salutarmi, mi hai lasciato solo una lettera senza darmi delle spiegazioni, sai quanto male mi hai fatto?? No non lo sai, non potresti mai saperlo, e sai cosa ha fatto ancora più male?? Il fatto che tu non abbia mantenuto la promessa, questo dimostra che sei uguale a loro. Sapevi benissimo cosa penso delle promesse. Sono stata una stupida a credere nella tua promessa. Ma non ostante tutto non ho mai smesso di amarti, tu per me sei troppo importante, non avrei mai pensato che avrei conosciuto una persona che col tempo sarebbe diventata talmente importante da non riuscire a stare senza di essa.

Sono molto felice di averti incontrato, sei l’unica persona che sia riuscita a distruggere quel muro che mi sono creata per proteggermi dagli altri. Io ti ho sempre amato, ti amo anche ora e ti amerò per sempre, qualunque cosa succeda. Voglio che tu ricordi che qualunque cosa mi succeda bella ho brutta che sia io voglio che torni ad essere felice e ad amare qualcun altro che non sia io.

Ormai sto peggiorando, ho finito le pastiglie il giorno dopo che tu te ne sei andato lo stesso giorno che io ero qui. Mi manchi, mi manchi in ogni maledetto secondo di ogni singolo giorno.

Mi manca la tua splendida voce che ogni volta che la sento mi fa emozionare, mi mancano i tuoi abbracci nei quali mi sentivo protetta, mi mancano i tuoi baci che sapevano togliermi il respiro e mi facevano perdere ogni volta un battito del mio cuore, mi mancano i tuoi splendidi occhi nei quali mi perdevo ogni volta, mi mancano i momenti in qui non riuscivo a dormire e tu mi facevi appoggiare la mia testa sul tuo petto e mi abbracciavi e cantavi per farmi addormentare, mi mancano i nostri momenti di pazzia estrema nei quali ci comportavamo da bambini piccoli ma ci divertivamo un mondo, mi mancano quei momenti in qui ti comportavi da bambino piccolo e facevi la faccia da cucciolo quando io ti dicevo di no e tu continuavi finchè non ti dicevo di sì, mi manca il tuo splendido sorriso che sapeva scaldarmi il cuore, mi mancano i momenti in qui spuntavi dal nulla e mi prendevi per mano facendo intrecciare le nostre dita. Mi manca tutto di te, mi manchi tu.

Solo tu sei sempre riuscito a farmi sorridere e ridere in ogni momento. Non mi pentirò mai di essermi innamorata di te!”

Lo sentivo piangere come una fontana.

- Sono uno stupido! –

Avrei tanto voluto scendere da quel letto, dirgli che non lo era e abbracciarlo tenendolo stretto stretto a me, ma invece non potevo.

- Non ho combattuto per noi, sono un debole, io non ho mai amato nessuna ragazza come te, ma invece che lottare contro i miei genitori mi sono lasciato portare qua, abbandonandoti lì. E ora tu sei qua in questo letto di ospedale in coma da una settimana, e io non posso fare niente.

Mi manchi anche tu, mi mancano i tuoi occhi, mi manca il vederti arrossire ogni volta che ti facevo un complimento o quando ti baciavo, mi mancano la tua risata e il tuo sorriso che mi illuminava la giornata, mi manca il modo in qui riuscivi sempre a metterci in riga tutti e cinque quando esageravamo. Tu sei l’unica che mi abbia trattato come il ragazzo che sono e non come membro dei One Direction, sai manchi anche a gli altri ragazzi. Ricordo il giorno in qui avevo litigato con uno di loro e tu ci hai messi nello sgabuzzino finchè non abbiamo fatto pace, mi manca addormentarmi con te accanto e sapere che al mattino ti avrei ritrovata lì. Io non posso vivere senza di te. Ti prego non mi lasciare –

Sentii una lacrima scendermi lungo il viso. Sentii la sua mano che mi accarezzava dolcemente il viso, mi diede un bacio sulla fronte e poi appoggio le sue labbra sulle mie. Mi sentii invadere in tutto il corpo da una forte sensazione di calore, e poco dopo mi svegliai.

La prima cosa che vidi furono i suoi occhi lucidi e rossi per il pianto, li sorrisi dolcemente e con un po’ di difficoltà riuscì a tirarlo sopra di me, lo abbracciai tenendolo stretto stretto a me.

Riprese a piangere ma sapevo che erano lacrime di gioia e felicità. Alzò il suo viso incastonando i suoi splendidi occhi nei miei.

- Io ti amo -

- Ti amo anche io –

 

Spazio a me!!!!!! Allora qua non ho messo nomi perché così ognuna di voi può essere la protagonista e decidere chi è il ragazzo!!! Ci ho messo 4 ore a scrivere la brutta ho preso spunto da un sogno che ho fatto qualche giorno fa…..Sono graditi dei commenti!! Alla prossima baci xx

   
 
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