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Autore: _wanderlust    10/10/2012    2 recensioni
Ti guardo, ma da qualche metro sopra il cielo.
Se volete saperne di più aprite la pagina ;)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bad luck? Nah is karma.

Era oramai la quinta volta che uscivo da quell’ospedale, mia madre diceva che erano solo visite mediche, ma sentivo che qualcosa non andava. Arrivammo a casa e la stanchezza mi assalì in pochi secondi, così decisi di andare a dormire.
La sveglia suonava e dal nervoso fui costretta a buttarla per terra. Mi alzai e andai in bagno, mi guardai allo specchio, per poco non presi un colpo. I miei occhi azzurri erano arrossati ed erano contornati dalla pelle pallida. Mi sciacquai ma non bastò, anzi non cambiò proprio niente. Dopo una doccia calda mi vestii e leggermente mi truccai. Arrivai in cucina dove mia madre stava preparando la colazione.
<< Buongiorno mamma>> la salutai con voce stanca e rauca.
<< Buongiorno tesoro>> ricambiò lei lasciandomi un bacio sulla guancia
<< Tutto bene? >> chiese accarezzandomi la guancia con una mano
<< Veramente no, sono stanca, sembro uno zombie >> le dissi sedendomi e iniziando a mangiare. Non potei notare mia madre abbassare lo sguardo.
<< Te invece? Va tutto bene vero? >> le domandai aspettando una conferma
<< Si… tutto bene >> sorrise dolcemente, come solo una mamma può fare.
Dopo aver finito di fare colazione salutai mia madre e con la macchina mi avviai verso scuola. Ormai era l’ultimo anno e poi sarei stata libera, me ne sarei andata da questo edificio, dove ho subito prese in giro per molti anni. Non avevo amici e questo lo rimpiangevo. Quando sarò grande non potrò fare mai una rimpatriata con i vecchi amici del liceo. Risi tra me e me  e continuai a guidare. Arrivai a scuola e mi diressi verso il mio armadietto e mi appoggiai sopra con la fronte, non sentivo più le forze, stare in piedi mi sembrava impossibile. Stavo per scivolare lungo l’armadietto quando due possenti braccia mi rialzarono. Focalizzai meglio la figura davanti a me e intravidi una figura dai capelli neri e gli occhi scuri, guardarmi preoccupata.
<< Hey, tutto bene? >> mi domandò tenendomi per i fianchi, sorrisi…
<< Sì, credo di sì, grazie… >> lo ringraziai però non sapevo il nome
<< Zayn >> continuò lui al posto mio, sorrisi di nuovo e mi girai verso il mio armadietto, presi il libro della lezione successiva
<< Beh, allora ciao e grazie ancora >> lo guardai un’ultima volta e mi spostai, lui con un cenno della mano ricambiò il saluto e poi non lo vidi più tra la folla di studenti.
 
Le sei ore di scuola finirono e mi diressi a passo lento verso la mia auto, quando sentii prendermi all’improvviso il polso e farmi girare, provocandomi un capogiro.
<< Scusa non volevo >> si scusò, con voce calda e dispiaciuta, il ragazzo dalla pelle ambrata.
<< Oh tranquillo >> sorrisi io e lui ricambiò
<< Sicura di star bene? Sempre pallida e i tuoi occhi sono stanchi >> mi domandò con fare preoccupato
<< Sì sì, è tutto okay, o almeno credo, ieri sono andata all’ospedale per la quinta volta >> ridacchiai contagiando il ragazzo << Si beh, non so perché lo sto dicendo a te, non credo t’importi >> dissi quasi in un sussurrò dall’imbarazzo.
<< Beh ti sbagli, m’interessa. Ma comunque sono qui anche per un’altra cosa. Io ti vedo, ti vedo ogni giorno stare da sola a scuola e non sopporto questo. Non chiedermi il perché, non saprei spiegarlo. Però oggi ti ho vista star male e voglio starti accanto. Vorrei conoscerti meglio >>  sorrise dolcemente << Oggi pomeriggio ti andrebbe ti uscire? >>  mi prese una mano fra le sue e la strinse. Io la ritrassi timidamente.
<< N-non ti vergogni a farti vedere con me? >> gli chiesi volgendo lo sguardo da un’altra parte purché non fossero quei due pozzi profondi
<< No, perché dovrei? Sei una ragazza bellissima, intelligente che ha bisogno di un qualcuno con cui parlare e io voglio essere quel qualcuno >> sorrise e con lui anche io.
<< Okay allora, ci vediamo oggi pomeriggio >> lui annuii e senza smettere di guardarlo salì in macchina avviandomi verso casa.
Il pomeriggio non tardò ad arrivare, Zayn mi portò al Luna Park, non ci ero mai andata, infatti mi divertii un mondo. Durante tutto il pomeriggio non potei smettere di fissarlo, anche sulle montagne russe mi fu impossibile. Era così dolce con me e io molto spesso lo respingevo.
Si fece tardi e io dovetti tornare a casa, lui non esitò ad accompagnarmi.
Arrivammo sotto casa mia
<< Grazie, mi sono divertita moltissimo >> lo ringraziai sorridendo
<< Anche io, molto, spero si possa rifare domani >> mi chiese e potei intravedere in lui uno sguardo speranzoso,
<< Certo, va bene!! Se mai ci vediamo anche domani mattina, di fronte al muretto vicino all’entrata di scuola >>
<< Va bene, a domani allora >> sorrise e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca
<< Sei bellissima >> mi sussurrò poi all’orecchio, poi si avviò verso la sua auto.
 
La mattina seguente, la sveglia suonò da per terra, dove l’avevo lanciata il giorno prima. Mi alzai, però un capogiro mi avvolse appena m’incamminai verso la porta. Vidi sempre più buio davanti a me. Dallo spavento iniziai ad urlare il nome di mia madre e la sua figura entrare veloce dalla porta fu l0ultima cosa che vidi prima di abbandonarmi a quel risucchio di forze.
Le ore passavano e Sara non si svegliava, la madre preoccupata le era stata accanto tutto il giorno ma dal lettino nessun segno di vedeva.
<< Signorina Bailey? Sono il Dottor Cole >> disse l’umo dal camicie bianco avvicinandosi alla donna. << Sua figlia…>> abbassò lo sguardo << Sua figlia ha la leucemia, con le analisi abbiamo scoperto che va avanti da quasi un anno e solo nell’ultimo periodo si sono fatti vedere i sintomi, forse per lo stress… non sappiamo >>.
La donna iniziò a piangere tenendo stretta la mano della figlia, iniziò ad accarezzargli il viso, i lunghi capelli neri che contornavano quel viso tanto dolce quanto pallido.
Intanto dall’altra parte della città…
Zayn aspettava da molto tempo la ragazza che sembrava tardare, o così credeva lui. Non aveva il suo numero, non si ricordava dove abitava, non sapeva a chi chiedere sue notizie, era lui il suo unico amico.
<< Che stupido! E io che pensavo si era divertita veramente ieri… >>  sussurrò con sguardo basso e se ne andò.
 
La donna speranzosa era ancora accanto alla figlia adagiata sul lettino d’ospedale. Ad un tratto il battito della ragazza iniziò ad accelerare, come impazzito, per poi lasciar spazio a una pulsazione continua, a un solo suono, quello della fine. In silenzio la donna piangeva, iniziò ad abbracciarla, accarezzarla con foga. Aveva perso la sua unica figlia, la sua unica ragione per qui svegliarsi presto la mattina, l’unica ragione di vivere.
Vi chiederete che fine ha fatto Zayn… Beh lui fu convinto che la ragazza lo aveva rifiutato, preso in giro, quando invece lo guardava da qualche metro sopra il cielo.

Sera a tutti, questa è la seconda One- shot che scrivo oggi. Sono davvero felice delle visualizzazioni della precedente, spero che anche questa si attretanto. Comunque spero vi piaccia e che domani appena entro a vedere qualcuno abbia recensito, ne sarei davvero felice :DD Notte (:

  
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