PROLOGUE
“Si
pregano i gentili viaggiatori di allacciarsi le cinture di sicurezza.
Stiamo per atterrare.”Aprii gli occhi e mi guardai intorno.
Da ormai troppo tempo, a parere mio, stavo fermo su quello scomodo sedile, senza potermi rilassare o distendere.
Alla mia destra, Charlie stava ascoltando musica e Sofia era appoggiata al finestrino.
Dormiva, probabilmente.
Dopo aver allacciato la cintura e svegliato la mia amica, cominciai a radunare le mie cose.
In pochi minuti sarei atterrata a Parigi e per due settimane non avrei fatto altro che ballare, la mia grande passione.
E pensare che solo due mesi prima era una semplicissima studentessa del quarto anno del liceo scientifico di Trieste!
Un pomeriggio mia madre era rientrata a casa con una busta per me.
Non potete neanche immaginare quando urlai, dopo che ebbi scoperto il contenuto della lettera.
Ero stata contattata, insieme ad altri sei ragazzi e ragazze, per le gare europee di ballo, che si sarebbero svolte, il 28, 29 e 30 giugno, nientemeno che a Parigi!
E non era finita! Ci saremmo esibiti, durante le tre serate, davanti ad un pubblico che era formato anche da persone famose.
Ovviamente con persone famose intendo anche loro, si!
I One Direction. Ma non ricordo bene quale fu la mia reazione, dato che svenni.
Sentii la trombetta che ogni volta suonava dopo essere atterrari vivi, e mi incamminai verso l’uscita con la valigia e la borsa al seguito.
Non avevo neanche toccato il suolo francese, che già feci la mia prima figuraccia. Mi era rimasto il tacco incastrato nelle scale di ferro.
Charlie e Sofia, ovviamente, cominciarono a ridere, rendendo la scena ancora più ridicola.
Caterina, meglio conosciuta come la bambola o “Barbie”, stava “parlando” con Andrea, che ovviamente pendeva dalle sue labbra; mentre Alessia e Matteo, i fidanzati storici, stavano per ultimi abbracciandosi e sbaciucchiandosi.
Devo dire che il mio autocontrollo, rispetto al solito, era molto “contenuto”.
Sicuramente, appena sarei arrivata nella stanza d’albergo, avrei cominciato a dare di matto!
Stavamo per salire nel pulmino quando Marco, il nostro insegnante, ci chiamò a sé.
“Sentite ragazzi, prima di cominciare a creare problemi in albergo, certe cose dobbiamo chiarirle adesso. Innanzitutto i ragazzi, che sono solo due, staranno in camera assieme.
In una stanza andranno Sofia e Camilla, nell’altra Caterina, Alessia e Charlotte”
Ebbe a malapena finito la frase che Charlie cominciò a replicare.
“E no Marco! Questo no! Io con la Barbie non ci sto, col cazzo!” Ed eccola che arrivava l’uragano Charlie, a volte peggio di una scaricatrice di porto ma, in fondo con un cuore grande come un panda obeso!
“Senti, ormai è stato deciso così! E poi sono solo due settimane.”
“Appunto” urlò esasperata la mia amica, fregandosene degli sguardi di tutti i francesi lì intorno.
“Ora basta, Charlotte! Non fare la bambina, se no alla fine vieni a dormire nella mia stanza, okay!?” e poi “In ogni caso, ho altre cose da dirvi. Questa settimana, che sarà solo di prove, ci incontreremo ogni mattina dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 15 alle 17 tranne sabato e domenica.
Per la successiva settimana vi comunicherò gli orari più tardi. Ah, e il rientro la sera è fissato per le 23.30, d’accordo?”
Annuimmo ed entrammo in auto.
Ovviamente mi sedetti vicino a Sofia, sorridente come sempre, e ad un’imbronciata Charlotte, che guardava fuori dal finestrino con aria assente.
Quando partimmo, Marco riprese a parlare, spiegandoci come ci saremmo dovuti comportare ecc….
“…quindi mi aspetto un comportamento esemplare, sono stato chiaro? Nessuna stupidaggine di alcun tipo!
Ah, e quasi dimenticavo! Nell’albergo i bagni sono, ecco… in comune. C’è solo quel piccolo problema.
O almeno, potete lavarvi i denti e cose varie in camera, dato che c’è un lavandino, ma per le docce dovrete usare quelli in corridoio.
Ovviamente Charlie ricominciò ad arrabbiarsi.
“Eh no, che palle anche questo! Ma è un campo militare o cosa?! C’è qualcosa di fottutamente bello in questo viaggio, a parte ballare?”
Marcò alzò gli occhi al cielo, ma rispose con tutta la calma possibile.
“Certamente! Dovrete dividere il bagno con i One Direction, dato che sono sul vostro stesso piano” improvvisamente sbiancai e spalancai il più possibile gli occhi. “spero non vi dispiaccia.”
Tipo wooooo I'm back! (?) Se devo dirla tutta non so perchè stia scrivendo con il sottolineato, ma vabbè lol
Anyway, questa è la mia nuova fanfiction!
Lo so che l'altra è ferma da un po', sto cercando solo l'ispirazione per continuarla!
Intanto vi presento quest'altra c: L'idea mi è venuta in sogno, spero sia un segno del destino (?)
Comunque questa è come immagino IO Camilla! (tra l'altro lei è Erica Mohn)
Spero via sia piaciuto il prologo, magari fatemi sapere!
Vale