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Autore: chiaretta85_    11/10/2012    2 recensioni
A pagina 101-102 di Breaking Dawn, Bella fa una proposta a Edward...Ve lo ricordate? Questa storia nasce da qui...Bella non è rimasta incinta, Renesmee non è mai nata e lei è ancora umana. Un compromesso tra Bella e Edward, come tanti nella loro vita, avrà dei risvolti inimmaginabili.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Contesto generale/vago
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Moonless Night

(ex solo per un semestre)


Capitolo 1 – Incubi

Pov Bella




Correvo a perdifiato, correvo , correvo, ma non riuscivo a raggiungerlo.

«Edward...aspettami!»

I piedi nudi sul terriccio bagnato scivolano in continuazione. Intorno a me solo piante e rocce. Ero in un bosco. Edward era in piedi, immobile, su una roccia e mi guardava. Il suo sguardo era triste, lontano, assente.

Stava soffrendo. Perchè? Non volevo che soffrisse, non volevo. Lui non doveva mai essere triste, mai. Volevo andare da lui, dovevo andare da lui. Volevo alleviare il suo dolore, qualunque ne fosse la causa, io lo avrei fatto stare meglio.

Continuai a correre, finchè la strada non divenne più ripida e fui costretta ad aiutarmi con le mani, aggrappandomi ai rami, alle radici delle querce e agli spuntoni che uscivano dalle rocce.

Caddi di nuovo.

«Edward aiutami, ti prego»

Allungai una mano, ma era troppo lontano per afferrarla, avrebbe dovuto avvicinarsi. Non si mosse.

Lacrime di frustrazione mi rigarono il volto. Ancora sdraiata a terra, alzai la testa a cercarlo. Era ancora fermo su quella roccia, ma il suo sguardo ora era divertito, cattivo. Un dolore lancinante mi squarciò il petto.

«Edward...» ansimai.

Delle figure scure comparvero alle sue spalle. Non riuscivo a riconoscerle, non riuscivo a guardarle in volto.

Edward mi guardò ancora, ancora quell'espressione di scherno sul viso.

Sbuffò avanzando verso di me e scuotendo la testa. Stava venendo da me, stava venendo ad aiutarmi. Finalmente.

Sorrisi rincuorata, allungando una mano per toccarlo, ma lui si fermò.

«Edward?»lo chiamai allarmata e spaventata dal suo comportamento, non era da lui.

Che stava succedendo?Perchè non veniva da me? Perchè non mi toccava? Si abbassò sulle ginocchia, piegando il viso di un lato per raggiungere il mio.

«Come hai potuto Bella? Come hai potuto ferirmi così?»

Boccheggiai.

«Cosa? Di che parli Edward. Io non ho fatto nulla, nulla...te lo giuro!

«Smettila!»sbottò arrabbiato.

Sobbalzai.

«Smettila di mentirmi!Non fai altro che mentirmi!»

Voltò la testa dall'altra parte, senza guardarmi. Conoscevo il suo volto, era ferito ed arrabbiato.

Scossi la testa, facendo forza sulle gambe e aggrappandomi alla sua camicia. Gli presi il volto tra le mani, cercando di voltargli la testa. Non me lo permise. Continuai ad accarezzargli il volto, cercando di catturare il suo sguardo.

«Edward, Edward ti prego, ascoltami...io non ho fatto niente, non ho fatto niente!! Io ti amo! Ti amo!!»

Afferrò i miei polsi strattonandomi all'indietro.

«Basta, smettila!!Mi hai tradito Bella!!Mi hai tradito!!Come hai potuto? Come? Io mi fidavo di te!!Io ti amavo!»

Cosa? Cosa avevo fatto? Ma no, non era vero. No.

«NO!No!Non l'ho fatto! Lo giuro Edward!!Lo giuro!!!Io ti amo.»

«Mi dispiace Bella...è troppo tardi»

«Co-cosa?»

Ero incredula, spaventata, terrorizzata.

Si alzò in piedi voltandosi, camminando verso quelle figure scure.

«NO!Edward!! Ti prego!»

Provai ad alzarmi per raggiungerlo, ma il terreno era troppo ripido e caddi di nuovo.

Sporca di fango, foglie e sterpaglie alzai il volto. Non c'era più. Non c'era più.

«EDWARD!EDWARD!»urlai disperata con le lacrime che continuavano a scendere, ma lui non c'era più. Se ne era andato.

«NOOOO!!!»



«Bella? Bella?»

Edward?

«Bella muoviti! Non sono Edward, sono Hope!»

Aprii gli occhi. Non ero nel bosco. Ero nella mia stanza, al campus.

«Sveglia pigrona, le lezioni iniziano tra 10 minuti!»

Ancora quel sogno.

Sprofondai la testa nel cuscino infastidita e in parte sollevata che fosse stato solo un sogno. Già solo un sogno, eppure mi era sembrato così reale. Mi sentivo stanca, esausta.

«Hope va via! Voglio dormire!»

«Hai già dormito abbastanza! Muoviti!»

Sospirai. Non avevo nessuna voglia di alzarmi, non ero dell'umore adatto per affrontare un intera giornata di lezione, un intera giornata senza Edward. Ma io e Edward avevamo fatto un compromesso, e la mia parte prevedeva che frequentassi almeno un semestre all'università.

Ricordavo ancora come, persa nello scombussolio dei miei ormoni, avevo avuto quell'idea.



«ti propongo un patto»

«Non ho intenzione di stringere patti con te»

«Non sai neppure cosa sto per offrirti»

«Non importa»

.

« Va bene. Cosa vuoi?»

«Ecco, pensavo.....so che la faccenda di Dartmouth dovrebbe

essere soltanto una copertura, ma sinceramente,

non credo che un semestre al college mi ucciderà»*



Avevo faticato parecchio a convincerlo, non lo avrei mai creduto, comunque alla fine aveva ceduto. Ovviamente non era il college che mi interessava, io volevo restare umana ancora per un po' per altre.....questioni.... Diciamo che c'era un esperienza umana, che non mi sarebbe dispiaciuto ripetere per ancora un po' di tempo, ovviamente con mio marito.

Quell'aspetto di essere umana, mi piaceva troppo, non ero ancora pronta a rinunciarci.

Ancora non sapevo in che guaio mi sarei cacciata. Stupidi ormoni. Se solo non si fossero messi in mezzo sarei rimasta più lucida, invece, il desiderio che provavo nei confronti di mio marito, mi aveva fatto perdere la testa.

All'inizio ero stata felice di aver fatto quel patto con lui,in fondo, in quel momento, avevo ottenuto quello che volevo, ma quello di cui non avevo tenuto conto era che di fronte a me c'era un vampiro, molto più lucido o molto meno schiavo degli ormoni della sottoscritta, e che quindi, nella sua mente, aveva già disposto le sue condizioni per il nostro “ compromesso”.

Condizioni che era riuscito a estorcermi, sfruttando il suo....ehm ehm....fascino.

Una trappola, oserei dire!

C'ero caduta con tutta le scarpe!

Infatti, la sua idea di semestre al college, era diversa dalla mia idea di semestre al college.

Secondo lui infatti, la mia esperienza all'università, doveva essere fatta come si deve....come se fossi umana. Il che voleva dire senza vampiri al mio fianco.

Avrei dovuto frequentare le lezioni del mio corso di Biologia da sola, lui avrebbe seguito quelle di Medicina, di nuovo.

Ci saremmo visti a pranzo e alla fine delle lezioni, come una qualsiasi coppia di universitari, poi ci saremmo rivisti a casa. Questo almeno era il piano originale.

Secondo Alice invece, sarei dovuta restare a Dartmouth, per tutto il tempo, solo così, secondo lei, avrei combinato qualcosa:

«Se verrai a casa con Edward tutte le sere, quando studierai? Non mi sembra ci sia il corso di “anatomia vampiresca” nella facoltà di Biologia!Passeresti tutto il tempo attaccata a lui, in camera vostra, non supereresti un esame!Fidati. L'ho visto!»

«Non succederà!»

«Figurati! Ci sentiamo tutti benissimo in questa casa Bella, sappiamo cosa fate li dentro. Non sapete controllarvi!»

Ero arrossita fino all'inverosimile. Accidenti. Sapevo che c'era la possibilità che in questi mesi qualcuno avesse potuto sentire dei rumori provenienti dalla nostra camera - dove eravamo rimasti praticamente barricati fino all'inizio delle lezioni - ma una cosa era sospettarlo, un'altra era sentirselo dire spudoratamente in faccia.

Mi ero opposta con tutte le mie forze a quella condizione, che era stata un'idea di Alice! Sei mesi lontana da Edward...non erano possibili da immaginare per me, lo avevo perfino minacciato di farmi mordere da Carlisle, se avesse provato a insistere. Lui era mio marito, io ero su moglie, il che voleva dire che saremmo rimasti insieme, sempre. Senza parlare che poi non avrei potuto far valere la mia condizione!

«Edward...non vorrai far perdere il semestre a Bella vero? Charlie non ne sarebbe felice»

Carogna. Giocarsi la carta Charlie con lui, era stato davvero un colpo basso. Edward era davvero sensibile all'argomento. Desiderava con tutte le sue forze l'approvazione di mio padre, sapeva che non lo avrebbe mai adorato come adorava Jacob, ma sperava almeno che potesse cominciare a trovarlo simpatico. Non riuscivo davvero a capire perchè per lui era così importante, in fondo l'importante era che io avevo scelto lui, no? Ma evidentemente c'era qualcosa che mi sfuggiva rispetto al suo pensiero sul rapporto suocero-genero. Qualcosa che forse risaliva alla sua educazione da primi del ' 900

Fortunatamente però, nemmeno Edward sarebbe riuscito a stare distante così a lungo da me, era sempre preoccupato che potesse succedermi chissà cosa. Così si era schierato dalla mia parte, per quanto desiderasse l'approvazione di Charlie, non mi avrebbe lasciata sola per tanto tempo, così alla fine la soluzione trovata era che sarei rimasta al campus dal lunedì al giovedì, e sarei tornata a casa con Edward dal venerdì, subito dopo le lezioni, e per tutto il week-end, per ripetere....l'altra esperienza umana, quella che davvero volevo fare!

E così eccomi qui. A Dartmouth. Nel campus! Avevo persino una compagna di stanza: Hope.

Era perfetta per me, di poche parole, gentile, si faceva sempre gli affari suoi, e non aveva mai detto niente a proposito del fatto che fossi sposata, mi ricordava tanto Angela Weber.

«BELLA!»

«Si, si ho capito! Mi alzo, mi alzo»

Afferrai il beaty-case e i primi vestiti che mi capitarono sotto mano, senza nemmeno guardarli, tanto per irritare ancora di più Alice, e mi infilai velocemente sotto la doccia.

Mi avvolsi nell'asciugamano e mi asciugai velocemente i capelli. L'occhio mi cadde sull'anello che portavo al dito, all'anulare sinistro la fede nuziale faceva bella mostra se. Incredibilmente non mi vergognavo affatto a portarla, anzi ne andavo molto orgogliosa.

Edward...

Le immagini dell'incubo tornarono prepotenti nella mia testa. Deglutii. È solo un incubo Bella, solo un incubo,non significa nulla, Edward non ti lascerà. Non facevo che ripetermelo. Da quando avevo preso a dormire al college però, non facevo altro che fare quel sogno.

«BELLA!!!»

Oddio. Per poco non mi trafissi una guancia con lo spazzolino, guardai l'orologio: 8:29. Le lezioni iniziavano fra un minuto. Ok. Ero in ritardo.

«Hope vai, ti raggiungo!»

La sentii borbottare qualcosa contrariata, prima di sentir sbattere la porta. Tonai in camera, per vestirmi, tanto ormai ero sola, quando qualcosa attirò la mia attenzione...



Va bene questo è il primo capitolo, che ne pensate?

Fatemi sapere! E se avete domande chiedete pure!!!

Ciao! Baci!



*tratto dal libro “Breaking dawn” – Stephanie meyer

   
 
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