Family
Infanzia,
una parola sconosciuta per quei due bambini,Sam e Dean Winchester, che
dell’infanzia ricorderanno sempre e solo
la morte di quella madre, di quella madre che per loro avrebbe dato la
sua vita
stessa, come dieci anni prima attraverso un patto,l’aveva
promessa ad un
demone, insieme all’anima, per salvare l’uomo che
amava più di ogni altra cosa
al mondo. John come sempre fuori a caccia,in cerca di quel demone..
Occhi
gialli..
quel demone che aveva portato loro
via Mary. Sam e Dean..solo due bambini impotenti nel poter dare una
svolta a
quelle loro vite, dall’esistenza ormai profondamente
segnate,stavano seduti
l’uno accanto all’altro in quel grande letto di
quel motel un po scrauso ma
economico.
“Dean?...
Dean?.. perché noi dobbiamo cacciare e gli altri bambini
no?” chiese il piccolo Sam al
fratello maggiore
strattonandolo per la manica della t-shirt.
“Perché
noi non abbiamo scelta Sammy”
“Io..
voglio essere un bambino normale Dean..”
“Noi
non possiamo essere normali Sammy,dobbiamo vendicare la
mamma” disse
Dean.
Dean
prese la pistola poggiata sul materasso e la
strinse forte nel palmo della sua mano tenendo la canna verso
l’alto.
“
Dean?.. mi racconti ancora
com’era la
mamma?..”
Un
ciuffo di quei capelli lunghi e castani, si
adagiò sull’occhio sinistro di Sam,nascondendolo
quasi. Dean posò la pistola di
nuovo sul materasso,incrociò le gambe alzando lo sguardo sul
suo fratellino.
“Mamma..era..
bella…mamma era tanto forte,coraggiosa,divertente e
spiritosa, e ci voleva
tanto bene,a me,a te, a papà Sammy”
Le
lacrime cominciarono a rigare il viso di Sam,a
scendere copiose.
“Ehi!
Sammy.. non piangere…”
Dean si avvicinò al fratello
minore e lo strinse a se.
“Va
tutto bene Sammy..ci sono io con te”
Sam
ricambiò l’abbraccio del fratello maggiore
lasciandosi avvolgere e avvolgendosi in quella stretta,che non era solo
un
abbraccio,ma testimonianza di amore fraterno. I due piccoli Winchester
si
distesero vicini continuando a stringersi con forza,adesso anche Dean
piangeva,ma silenziosamente accarezzando i lunghi capelli ribelli del
fratello
minore,lui doveva essere la roccia sulla quale Sam avrebbe sempre
potuto fare
affidamento. Mezz’ora..il lasso di tempo che trascorse, e si
addormentarono uno
nelle braccia dell’altro,i fari di un’auto si
rifletterono sulle finestre di
quella camera di motel che si trovava al pian terreno,il rumore di una
chiave
che girava nella toppa riecheggiò nella stanza mentre i
piccoli Winchester
erano immersi nel sonno, John entrò chiudendosi la porta
alle spalle,portò lo
sguardo sui figli avvinghiati l’ uno all’altro e
sorrise dolcemente,spostò la
pistola dal materasso,si tolse la pesante giacca di pelle marrone, e li
coprì
entrambi con essa, sedendosi di fronte a loro,quei due bambini
speciali,quei
due fratelli, che si facevano coraggiosamente forza a vicenda.
Ventidue
anni erano trascorsi da quella notte, e
Sam e Dean non erano più due bambini fragili, ma due
uomini,forti e
coraggiosi,due cacciatori in piena regola come loro padre,anche esso
strappatogli via dallo stesso Occhi Gialli un anno prima,molte cose
erano
cambiate da quella notte di tanti anni fa,molti aspetti della loro vita
caotica,segnata dal
dolore,dagli ostacoli e dai problemi, solo una,era la cosa rimasta tale,"immutata".
l’amore fraterno che nutrivano l’uno nei confronti
dell’altro.Quella notte,erano di nuovo in
quell’albergo dopo ventidue anni,nella stessa piccola stanza
a
pianterreno,quella con la porta bianca sulla quale vi era appeso il
numero di
riconoscimento della stanza,il numero otto. Anche stavolta erano seduti
sul
medesimo letto,che stavolta sfoggiava una trapunta rossa e bianca,
stavano
caricando le loro pistole e preparando i borsoni in vista della
partenza del
giorno dopo.
“Ricordo
quest’albergo..questa stanza..sai
Dean?..”
“La
ricordo anch’io Sammy”
“Quella
notte..mi stringesti forte e ci
addormentammo abbracciati” continuò Sam.
Dean
sorrise portando lo sguardo sul fratello,posò
la pistola e si passò una mano sulla nuca.
“
Ricordo tutto come se fosse ieri Sammy,piangevi
per via di mamma..e..perchè volevi essere
normale”..
“Grazie
davvero per quell’abbraccio anche se con ventidue anni di
ritardo Dean”
“Prego
Sammy”
disse Dean sorridendogli.
“Dean?..”
“Si,Sammy?”
“Ti
voglio bene”
“Anch’io
te ne voglio Sammy”
Scostarono
le armi poggiandole sul comodino,si
scrutarono profondamente e videro negli occhi dell’altro quei
bambini che erano
stati, si avvicinarono e
si abbracciarono con tutta la forza che
avevano in corpo,si stringevano sempre più forte,ogni
secondo di più,mentre
sorrisi e lacrime si mescolavano, sottolineando quanto incredibile
fosse “l’amore
fraterno” che nutrivano l’uno
per l’altro da sempre,un amore fraterno
che non sarebbe mai cessato di esistere,un amore fraterno talmente
forte da
poter sconfiggere ogni male,ogni dolore,così forte da poter
superare ogni
ostacolo imminente,più forte della mano gelida della morte,
che giorno dopo
giorno sembrava incombere su di loro. Quel legame speciale..
indissolubile che
li univa,era quello, a renderli nonostante tutto e tutti una
vera…
“Famiglia”