-strange
love-
Capitolo 1: pensieri e
riflessioni
Ok,raga
ci sono.Mi raccomando il futuro di questa ficcy
dipende solo da voi...!Vi prego recensitela!Accetto sia commenti
positivi che
negativi...(meglio positivi altrimenti finite
male...scherzo,ovviamente...)...ok,let’s
go!
Era
notte.
Alla Capsule Corporation,l’azienda di alta
tecnologia più importante del mondo regnava il silenzio.
La luna rischiarava
l’immenso giardino di quella casa rotonda,che con i suoi
innumerevoli
laboratori aveva ospitato le più grandi invenzioni del
secolo,che avevano
contribuito a migliorare la vita dell’intero pianeta.
La luna era piena e con i
suoi bagliori illuminava i fiori di quel giardino,che a dir la
verità era una
sorta di parco,curato nei minimi dettagli dalla signora
Brief:tulipani,gigli,lilium,denti
di leone e...rose...rose ovunque...Già rose...
Quale fiore meglio di una rosa è
simbolo di amore e passione?...
Forse era anche per quel motivo che erano i suoi
fiori preferiti...da quanto non provava un sentimento simile?...
Da quando aveva
incontrato Yamko la sua vita era cambiata,era diversa...ma ora...ora
non
provava più nulla con lui che,ormai,sapeva solo
tradirla,umiliarla...doveva
assolutamente darci un taglio,questo era troppo...davvero troppo per
lei...
Così
pensando Bulma Brief fu presa da un moto di tristezza,da un senso di
vuoto...
Era una ragazza davvero fortunata:aveva una famiglia e degli amici che
le volevano bene,era la donna più ricca del pianeta e
ciò grazie anche alla sua
smisurata intelligenza ed era veramente bella...
Di che poteva lamentarsi?!Cosa
si aspettava di più dalla vita?!...
Questo se lo ripeteva spesso,eppure non era
convinta di essere felice...le mancava qualcosa,lo sentiva,ma non
riusciva a
capire cosa fosse...e intanto un grande vuoto si faceva spazio nel suo
cuore,ogni giorno...
La
luna,la luna piena.
La osservava con attenzione dalla
finestra della sua camera,o meglio di quell’insulsa terrestre
linguacciuta che
l’aveva ospitato,forse per paura o forse no.Come si
chiamava?...Bulma
forse...
Ma non gli interessava un granchè,avrebbe continuato sempre
e comunque
a chiamarla donna.
Forse l’aveva ospitato per paura di saltare in aria o forse
no.La sua vita era piena di “forse”,ma non gli
interessava.
Ora stava lì,fermo a
guardare quella sfera rotonda luminosa ben piazzata nel centro del
cielo,buio e
senza stelle.
In fondo era come lui,fredda,immobile,solitaria...o forse sola e
non solitaria.
Ripensò al suo passato trascorso ad eseguire gli ordini di
quel
tiranno di Freezer e per un attimo pensò di essere debitore
di Kakaroth,per
averlo cancellato dalla faccia della Terra e di Trunks,per averlo
eliminato
definitivamente.
Ma a un tratto si bloccò: a cosa diamine stava
pensando?!
Lui il
Principe dei Sayan non poteva certo abbassarsi a certe romanticherie
terrestri,come guardare quella stupida palla di nome Luna;ma
soprattutto di
dover ringraziare qualcuno,tantomeno quello sporco plebeo di Kaaroth!
Ora aveva
un solo scopo:raggiungere il livello di Super Sayan e batterlo, e poi
quando
sarebbero arrivati,anche quegli stupidi pezzi di latta:gli androidi.
La
notte era volata tra mille pensieri e riflessioni,lacrime e
dolori.
Era mattina e Bulma si alzò di buona lena,con un gran mal di
testa,nonostante avesse dormito molto.
A furia di rimuginare sul suo passato e
sul vuoto del presente,le lacrime avevano cominciato a scendere copiose
dai
suoi occhi celesti,fino a quando Morfeo non l’aveva accolta
tra le sue
braccia.
E un’altra notte,un’altra notte senza stelle era
passata,era volata...e
lei era ancora lì,nella stessa situazione di
prima,più indecisa e insicura che
mai.
Appena si alzò,Bulma filò in bagno per darsi una
rinfrescata e cancellare i
segni di un dolore inarrestabile.Aveva gli occhi ancora gonfi dal
pianto
inspiegabile della notte precedente...non riusciva ancora a capire...ma
cosa
diamine le mancava?!...
Abbandonando questi pensieri e ripensando che un nuovo
giorno era iniziato le venne in mente lui,Vegeta.
"O
mio santissimissimo Dende!" urlò
"Ma
che caspita di ore sono?!Quello mi ammazza!!!!!!!"
Tuttavia
pensando al Principe dei Sayan,le venne
per un momento una fitta al cuore,un sussulto.
Ma come intuibile,non capiva di
cosa si trattava...ma subito pensò che l’avrebbe
uccisa se non gli avesse fatto
trovare una colazione degna di un principe quale era,anche se senza
popolo ne
regno.
"O Dende bello!" gridò stupita e spaventata,appena aprì la porta della sua camera e...si trovò davanti proprio...