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Autore: ElePads    11/10/2012    1 recensioni
[Prima classificata al contest 'Cantatemi, o Muse, di maghi e non di Babbani.' indetto da ValViols]
'Remus se la ricorda ancora, quella volta sul treno che divorava chilometri.’
Sono anni che Remus guarda Lily. Sono anni che vorrebbe essere James. E poi, una settimana prima del 31 ottobre 1981….
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Lily Evans, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Pacchetto: Bliss, Invidia/gelosia
NdA: Remus/Lily è una coppia che mi ha sempre affascinata; forse perché sono tremendamente malinconici. Quando ho visto il pacchetto, 'Regulus' è la prima parola che mi è venuta in mente. Se avessi scritto su Regulus (cosa che in effetti ho fatto prima di produrre questa... Chiamiamola storia), sarebbe venuto fuori un ammasso di banalità. E io odio essere banale. Così, ecco che spunta l'idea Remus/Lily. Ho bellamente ignorato il senso della canzone, credo. Mi dispiace, mi ha presa l'ispirazione per questa storia. Volevo seguirla davvero la canzone, ma poi la storia ha deciso di fare come pareva a lei, e addio.
Poi. Altre note... Il titolo è 'Riflesso' perché Remus vorrebbe essere il riflesso di James, e tutti in guerra sono solo un'ombra, un riflesso di se stessi.
Lily nella storia accenna ai McKinnon, e una settimana dopo la dico morta.
Sono una frana con le date, ma di questa sono quasi completamente sicura: nella lettera che Lily scrive a Sirius, datata una settimana prima la sua morte, dice che Codaliscia è venuto a trovarli e che le è sembrato triste per i McKinnon. Da qui la data della mia.. storia. Direi che ho già scritto troppe note! Buona lettura! :3 




 



Riflesso

 
Je te voyais courir sur des terrasses,
Je te voyais lutter contre le vent,
Le froid saignait sur tes lèvres.
Et je t’ai vue te rompre et jouir d’être morte ô plus belle
Que la foudre, quand elle tache les vitres blanches de ton sang.




Remus se la ricorda ancora, quella volta sul treno che divorava chilometri.
Erano al secondo anno, forse al terzo.
Il gruppo era già formato, erano quattro ragazzini, dai sorrisi spavaldi che in treno e ad Hogwarts si sentivano al sicuro perché le rotaie e gli incantesimi attutivano le terribili voci della vita fuori, ma restavano quattro ragazzini.
'Cosa volete essere da grandi?' aveva chiesto James.
'Voglio essere te.', avrebbe voluto rispondere Remus.
Avrebbe voluto essere James, con quell'aria da bambino amato al quale la mamma portava ancora una tazza di latte caldo se la notte aveva un sogno infelice, mentre ormai per lui i sogni infelici c’erano sempre, e una madre non l'aveva mai avuta.
Avrebbe voluto essere James, con quel sorriso e quella capacità di parlare in un modo che sembrava incantare tutti.
Avrebbe voluto essere James, che aveva sempre quello che desiderava.
Avrebbe voluto essere James, che non sbagliava mai.
La diretta conseguenza di questo era che, presto o tardi, James avrebbe avuto anche Lily.
Lily, Lily, bella Lily, con quei capelli così rossi che gli facevano dimenticare anche la luna piena, con quel sorriso timido, le mani bianche che correvano alla bocca ogni volta che rideva, gli occhi che brillavano, Lily, che vedeva del buono in tutti.
Lily, Lily, bella Lily, che presto o tardi James avrebbe avuto.
'Cosa volete essere da grandi?'
'Un Medimago.', aveva risposto Remus.
Ce l'ha ancora in mente, quella risposta, ma soprattutto ciò che avrebbe voluto dire, perché gli sembra maledettamente crudele e divertente quell'episodio, ora che James Lily ce l'ha davvero, in un modo che Remus non può spezzare, con un anello che Remus non può togliere.
La vita è sempre stata crudele, pensa Remus mentre finisce la sigaretta e si alza dal marciapiede.
Uno, due, tre passi. Pugno che batte alla porta. Porta che si apre, viso che sorride.
'Remus! Ti sto aspettando da mezz'ora! Entra, forza.' dice Lily.
Remus entra, gli occhi che corrono a quel dannato anello.
'Come stai?' chiede Lily andando verso la cucina.
'Bene.' risponde Remus. Bene è una parola che ha sempre usato spesso, un cerotto di bugie su una ferita mai disinfettata.
'Siediti, Remus. Lo vuoi un tè?' Lily indossa un abito azzurro cielo, ha i capelli sciolti e profuma di ciliegia.
Comincia ad armeggiare con le tazze. 
Da sotto l'abito di Lily si vedono le ossa, e Remus nota che è dimagrita. Tanto, troppo.
La guerra mangia tutto... La vita, il coraggio... Anche un po' della bellezza di Lily.
'Ho sentito dei McKinnon.' aggiunge Lily, la voce rotta.
Lily ha sentito e basta, rinchiusa in quella casa con James e il bambino che ora dormono di sopra.
Remus lo sa, la reclusione genera una routine monotona e angosciosa, che forse serve a sostituire quella per sempre perduta
Lily si prende cura di Harry il giorno. James la notte, lo culla quando piange, lo bacia sulla fronte. James il giorno dorme con Harry.
La guerra si mangia tutto, anche un po' della bellezza di Lily. Anche un po' della gioia e dell'energia di James.
La guerra ora si è mangiata i McKinnon.
'Erano già morti da tempo.' dice Remus, sentendosi maledettamente indifferente.
In guerra è difficile tenere il conto dei morti.
'In che senso?'
'Erano morti da quando hanno saputo che Lui li stava cercando.'
Lily si gira, l'abito azzurro fruscia, in viso un sorriso tirato.
'Vuoi dire che sono morta anche io?'
'Tu non morirai mai.' dice Remus, il cuore, che poco prima voleva raggrinzito, ora batte più che mai.
Lily si gira di scatto. 
'Il tè è pronto.'
'Lily.'
'Zucchero?'
'Lily!'
E poi gli occhi di Lily sono a pochi centimetri dai suoi, e non sono più occhi ma ferite verdi con dentro tutto il dolore del mondo.
'Neanche tu morirai, Remus. Non per me. Ma non come vorresti tu...'
Remus si sente sprofondare. Lo sa, lo sa, è dal quel fottuto primo anno che sta cercando le parole per dirglielo, ancora non le ha trovate, e lei lo sa.
Lo sa.
'Come...?'
'Il modo in cui mi guardi. Potevi provarci, Remus…'
'Non sono James.' E non è neanche un Medimago. È solo un'ombra che che rosicchia il ricordo di quegli occhi verdi, che rosicchia James sperando di essere come lui.
'No.', dice Lily sorridendo tristemente. 'Non sei James. Ti passerà, Remus. Un giorno troverai una donna molto più bella di me. Non ti ricorderai più del mio odore... Non vorrai più essere James.'
Il tè che Lily gli ha servito ora è freddo. È freddo anche Remus. È fredda anche la sua vita.
Abbassa gli occhi, Lily gli sfiora l'angolo delle labbra con le sue.
'Fidati.'
Remus sorride tristemente. 'Ci provo, Lily.'
'È meglio che tu vada.' dice lei, gli occhi colmi di lacrime. 'Ci vediamo domenica prossima... E spero che questa volta James sia sveglio.'
'A domenica.' risponde piano Remus.
Si alza, Lily lo segue, la porta si chiude dietro di lui e, spera Remus, anche dietro la sua vecchia invidia.
Sono un uomo nuovo, pensa, passandosi una mano tra i capelli e allontanandosi da Lily.
Non sa, Remus, che tra una settimana Lily non esisterà più.
Non sa, Remus, che non smetterà mai di invidiare James.
Perché tra una settimana lui avrà un cumulo di terra sopra di sé e Lily accanto, per sempre, la pelle bianca e i capelli non ancora sbiaditi, e la terrà per mano, in un silenzioso mondo di pace.
Mentre Remus sarà, ancora una volta, solo.
La guerra si mangia tutto.
Anche James.
Anche Lily.
Anche Remus.










Note: Con mio immenso stupore e piacere, la storia si è classificata prima con un punteggio di 79,9/80. Ringrazio moltissimo la giudiciA, Viols, per avermi permesso di scrivere la storia, per la gentilezza, la disponibilità e per il giudizio meraviglioso (lo trovate qui di seguito). Per chi è arrivato fino in fondo... Spero vi sia piaciuta :3





Prima classificata
 

ElePads: Riflesso
Grammatica e Ortografia: 14.9/15
Stile e Lessico: 15/15
Originalità: 20/20
Caratterizzazione: 15/15
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Gradimento personale: 5/5
 
Totale: 79.9/80
 
 
Grammatica e Ortografia: 14.9/15
Ho un unico, piccolo appunto riguardo alla punteggiatura:
-          Il gruppo era già formato, erano quattro ragazzini, dai sorrisi spavaldi che in treno e ad Hogwarts si sentivano al sicuro perché le rotaie e gli incantesimi attutivano le terribili voci della vita fuori, ma restavano quattro ragazzini.
Essendo questa frase molto lunga, credo che una virgola prima di ‘perché’ aiuterebbe la sua scorrevolezza.
Per il resto, non ho trovato imprecisioni o errori: brava

Stile e Lessico: 15/15
Ottimo il lessico, adatto alla storia e alla situazione. Ho adorato lo stile, limpido e coinvolgente, con le ripetizioni al punto giusto, che enfatizzano le emozioni di Remus e danno ancora più spessore. Credo di non avere nessun appunto da farti.
 
Originalità: 20/20
Di Remus/Lily ne ho lette davvero poche, ma le adoro. La tua, a differenza delle altre, tratta dell’amore di Remus per lei, che non ricambia, e la situazione in cui hai dato voce a questo sentimento è davvero originale: Remus che va a trovare il suo amico di domenica, per vedere lui e sua moglie, la donna che ama. Molto originale anche il discorso vago tra i due, con Lily che fa intendere di sapere ciò che lui prova. Inoltre, molto bello il finale. Complimenti, davvero.
 
Caratterizzazione: 15/15
Malinconici, buoni e altruisti, sempre e comunque: Remus e Lily sono molto simili e tu hai reso molto bene le loro personalità. Trovo credibile l’invidia di Lupin nei confronti di James, soprattutto da giovane, perché la sua condizione lo porta inevitabilmente a voler essere normale, amato, quasi perfetto: James, insomma.
Nonostante ciò, preferisce soffrire piuttosto che rischiare di perdere un amico per amore di una ragazza, che lui continua ad amare. Lily è dolce, in modo naturale e per nulla stucchevole: cerca di dare a Remus una piccola speranza che lui avrebbe potuto conquistarla, pur sapendo che lui non è James, non è l’uomo che lei ama. Ho trovato due personaggi caratterizzati molto bene.
 
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Il significato di Bliss pervade tutta la storia: Remus invidia James perché è sereno, tranquillo, amato, libero.  Viene di conseguenza che anche il prompt è il centro della storia. Insomma, posso solo complimentarmi e darti punteggio pieno.
 
Gradimento personale: 5/5
La forma è ottima, i contenuti davvero ammirevoli, la caratterizzazione notevole e l’originalità non manca: sai, però, cosa ti fa guadagnare punteggio pieno? I brividi che mi hanno scosso e le lacrime che mi hai fatto piangere. Mi sono emozionata, perché la tua storia è carica di sentimento e tu lo rendi palpabile. Dannatamente vivo.
   
 
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