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Autore: LaPanti    11/10/2012    2 recensioni
Let The Klaine Begin:
1) Day one: Cooper + Klaine; "Dear Prudence"
2) Day two: Roomates Klaine; "Ob-La-Dì, Ob-La-Dà"
3) Day three: Heroes!Klaine; "Help!"
4) Day four: Skank/Nerd Klaine; "Let It Be"
5) Day five: Photographer/Model Klaine; "When I'm sixty-four"
****
"Blaine, ma tu mi ami ancora?" chiese Kurt, in tono serio e fissandolo negli occhi.
"Perchè me lo chiedi?" chiese con tranquillità Blaine.
"Intendo dire ... mi ami ancora anche se non sono più ... così?" domandò di nuovo Kurt dubbioso, indicandogli la fotografia che teneva in mano.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Settimane'
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Let It Be

 

 

 

 

 

Suo padre non ce l'aveva fatta.

Il suo cuore non aveva retto.

Non c'era più nessuno da cui tornare a casa. Nessuno che sarebbe andato ai ricevimenti dei genitori. Nessuno che gli avrebbe dato un coprifuoco entro il quale ritornare.Nessuno che avrebbe protestato per gli spaghetti di soia e le bistecche di seidan che cercava di rifilargli per cena, sperando che non se ne accorgesse. Nessuno da chiamare papà.

Nessuno. Non aveva più una famiglia.

Era orfano.

Si liberò con uno strattone della mano del signor Shuester, che gli stringeva forte una spalla, e corse via, dribblando gli amici e la signorina Pillsbury e la coach Sylvester.

Tutti che cercavano di mettersi sulla sua strada, chi per un'abbraccio, chi per una parola di conforto ... ma a che sarebbe servito ormai? Era tutto finito. Era solo. Suo padre era morto.

Lasciatemi stare. Lasciatemi stare tutti. Non voglio nessuno. Lasciatemi stare!
 

****

 

Tutto ciò che si ricordava di quelle settimane confuse di dolore e frustrazione e vuoto, è che lui era rimasto chiuso in casa, nutrendosi a malapena, chiudendo il mondo fuori dalla porta. Dovevano lasciarlo in pace.

In quella casa vuota.

Però aveva fatto entrare Sam.

Perchè una parte di lui sperava ancora nel principe azzurro che l'avrebbe salvato, e qualcosa si era acceso nel vederlo sulla soglia.

Perchè Sam era bellissimo e dolce e ingenuo, e somigliava tanto al suo principe e salvatore, e aveva soltanto voglia di fargli compagnia e dargli conforto.

E lui si era preso entrambi, anche se per poco, anche se a modo totalmente suo.

Era stato bello, era stato piacevole ed era stato un modo per tentare di soffocare quel gelo che lo attanagliava, ma non era stato propriamente voluto da nessuno dei due.

E non aveva funzionato. C'era ancora quel maledetto vuoto, l'aveva provato ancora più intensamente voltando le spalle al corpo nudo di Sam, alla sua faccia sconvolta, riflesso della sua.

Si era alzato, era andato in bagno – "Devo darmi una ripulita" gli aveva detto- e aveva pianto sommessamente per cinque minuti e ne Sam, ne i ragazzi che erano venuti dopo di lui l'avevano mai saputo.

No. Non era bastato.
 

****

 

Con un neonato, si può fare un certo esperimento: a sua insaputa strofinargli il naso, o la fronte, con un po’ di rossetto e metterlo davanti ad uno specchio. Il bambino saprà riconoscere la propria immagine riflessa? Se muove le mani verso lo specchio significa che non ha capito di essere lui. Non si riconosce nell'imagine di quel bambino.Questa prova è stata messa a punto dai pedagogisti per misurare la cosiddetta “consapevolezza del sé”.

Fissando la sua immagine nello specchio del bagno si era sentito disgustato di se stesso.

Non riusciva a riconoscersi nel suo riflesso.

Prese le forbici e afferrò una ciocca di capelli umidi.

Gli occhi azzurri del suo riflesso lo guardavano disperato.

No, caro me stesso. Stavolta non tornerò indietro. Verrai cancellato. E' ora di cambiare.

 

****

 

Tutti gli skanks hanno perduto qualcuno. E' una specie di cosa che li accomuna tutti.

Anche Quinn si era unita al gruppo, dopo un crollo spaventoso e Kurt si era sentito colpevole, colpevole come tutti di aver sottovalutato la depressione post-parto di Quinn, consapevole che avrebbero potuto aiutarsi a vicenda ed evitarle tutto questo, perchè a lei non è morto nessuno.

 

Si era semplicemente presentata a casa sua, con un'improbabile tinta rosa shocking, un ago e un accendino, con l'unica richiesta di farle un buco al naso.

Lui aveva scrollato le spalle e le aveva risposto "Tanto ne hai già due.", scostandosi per farla entrare.
Più tardi lei gli avrebbe confessato, tra un "Sto solo dicendo che la vodka mi rende felice!" e l'altro, di aver litigato con Puck. Furiosamente.
Sapeva soltanto che si erano urlati addosso cose orribili, che lui l'aveva chiamata "Sgualdrina ubriaca" e che lei, in un impeto di furia cieca,
gli aveva graffiato la faccia.

Ed eccoli lì. Il bambino senza mamma e la mamma senza bambino.

 

Non cantava più.

O, in teoria,era quello così che sarebbe dovuto essere.

Troppi, orribili ricordi.

 

Sua madre che suonava il pianoforte, suo padre che lo prendeva in braccio, le cingeva le spalle e chiedeva "La sai quella del Vecchio Marinaio?", lo splendido sorriso della donna da un orecchio all'altro mentre ribatteva "Te l'ho insegnata io, cafone!" colpendolo col giornale arrotolato ...

 

Orribili, orribili ricordi.

 

Ma si sa, certe abitudini sono dure a morire.

Quinn lo sapeva e taceva, perchè non riusciva a evitarlo neanche lei, ma una clausola del loro patto non scritto è mai cantare insieme.

E su quel terrazzo era fottutamente solo.

Si sentiva fottutamente solo.

 

"When I find myself in times of trouble
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be.
And in my hour of darkness
She is standing right in front of me
Speaking words of wisdom, let it be.

Let it be, let it be.
Whisper words of wisdom, let it be.

And when the broken hearted people
Living in the world agree,
There will be an answer, let it be.
For though they may be parted there is
Still a chance that they will see
There will be an answer, let it be.

Let it be, let it be. Yeah
There will be an answer, let it be..."

 

Una cosa mai successa a memoria d'uomo..

Una voce, calda e profonda, si era intromessa nella sua performance.

Veniva dalle sue spalle.

E lui era maledettamente certo di sapere che apparteneva alla stessa persona che si era ritrovato a spiare nel buoi dell'auditorium.


And when the night is cloudy,
There is still a light that shines on me,
Shine on until tomorrow, let it be.
I wake up to the sound of music
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be.

 L'ultima strofa cantata insieme.

Perchè niente e nessuno può rovinare un'esibizione di Kurt Hummel.

Let it be, let it be.
There will be an answer, let it be.
Let it be, let it be,
Whisper words of wisdom, let it be.

 

"Ti sei perso, Anderson? Non è un posto troppo brutto per un bravo bambino come te?"

"Quella roba ti fa male, Hummel."

Kurt scagliò la sigaretta dalla balaustra, senza voltarsi verso il nuovo arrivato.

"Magari riuscirò finalmente a crepare."

"Se ti sporgi un po' di più, magari ci riesci."

"Magari hai ragione. Cazzo sei un fottuto genietto, ovvio che hai ragione."

Blaine Anderson si avvicino allo skank un poco, giusto per assicurarsi che non volesse mettere in pratica davvero il suo suggerimento.

Ammetteva a se stesso di provare anche un po' ... un po' di pena per quel ragazzo.

Era strano, ma non capiva come quel giovane distrutto potesse incutere timore; Kurt sapeva che lui – per qualche strano e assurdo motivo, proprio lui!- era l'unico a scuola a non temerlo e infatti di solito gli girava alla larga, come se si ritenesse incapace di relazionarsi con qualcuno in un modo che non fosse basato sulla paura.

"Let It Be? Davvero? Sono impressionato."

Il nerd annuì, timido, ma sostenendo il suo sguardo.

Kurt smontò dal muretto e si diresse verso di lui.

"Non mi aspettavo che un piccolo nerd come te conoscesse questa canzone. Comunque ..."

Gli arrivò a pochi passi dal viso.

"Diciamo che condividere il mio cono di luce non mi è mai piaciuto. E nessuno che si sia mai intromesso in una mia performance è sopravvissuto per raccontarlo. Dovrebbero raccontartele queste cose, gli idioti del Glee, invece di cercare di rincitrullirti a forza di mash-up." gli fece un gignetto strafottente "Come se ce ne fosse bisogno. Tra computer e videogame, il più sarà già stato fatto."

Blaine deglutì. Fantastico. Poteva non avere paura di lui, ma Kurt lo avrebbe ovviamente pestato lo stesso- sebbene non lo avesse mai visto pestare qualcuno- le suoi vecchi lividi erano appena comparsi Si sarebbe beccato la prima bussata il primo giorno di scuola. E doveva ancora incontrare i colossi del football.. Doveva essere una specie di record.

"Ma hai abbastanza talento da essere un partner accettabile."

Blaine lo guardò stupito. E le sorprese non erano finite.

Kurt si avvicino a lui. Molto. Si chinò vicino per avvicinarsi al suo orecchio e le sue labbra quasi ...

"Sotto quelle bretelle, non devi essere niente male."

No.

Non stava accadendo.

Non poteva assolutamente essere.

"Diciamo che lascio correre se ti fai trovare negli spogliatoi, stasera. Da solo. Che ne dici?" si ritrasse e quegli occhi azzurri brillarono divertiti.

 

Attrazione.

Ecco un'altra strana cosa che aveva sempre provato per quel dannato ragazzo.

Non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva e si era sempre ben guaradato dal lasciar traspire fose anche la minima traccia di quel ... sì, di quel sentimento.

Era bello, accidenti. Era bello nonostante i segni della nicotina sulle mani, era bello con i capelli striati di blu e, Dio, cosa non avrebbe dato per scoprire se le voci sul tatuaggio erano vere.

O se era vero che poteva raggiungere un Fa naturale.

E' solo uno stupido scherzo, si disse Blaine.

Eppure lo sanno tutti cosa fa Hummel negli spogliatoi la sera ...

 

"No, hai ragione, sarebbe vantaggioso solo per te. Facciamo che d'ora in poi fai finta di temermi e fatti trovare con indosso solo uno di quei ridicoli papillon. Ma ti rendi conto che pur andando in giro vestito di pelle e coi capelli blu, sono ancora vestito meglio di te?"

 

Ommioddio, in che cosa si era andato a cacciare?

Si incamminò velocemente verso l'entrata, sperando che una voragine si aprisse e lo inghiottisse per sempre.

"Ah, dimenticavo ..."

Si girò di nuovo verso lo skank, che si era acceso una sigaretta.

"Courage. Ne avrai bisogno in questo maledetto posto."

Seriamente, in cosa diavolo era andato a cacciarsi?

 

 

 

 

 

 

 

Angolo di Panty

 

Sono di pessimo umore e credo che si capisca da ciò che ho scritto.

Lo scorso capitolo v'ha deluso, eh?

Ditemi se ho toccato nuovi livelli di schifezza con questo!

Sondaggino!

Blaine ci sarà andato o no negli spogliatoi? Kurt avrà pianto anche stavolta?

No, perchè io non mi sarei lamentata al posto suo.

Vabbè, scappo a nascondermi.

Besitos

 

P.S. Okay, queste sono le note più corte mai scritte in memoria d'uomo. Adesso potete insultarmi.

 

   
 
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