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Autore: ciuiciui    23/04/2007    13 recensioni
Gohan è angosciato dal senso di colpa per l'essere stato troppo superficiale e aver costretto suo padre al sacrificio. Il suo inconscio lo assilla con una scena completamente distorta e surreale...
Genere: Dark, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare

di ciuiciui

 

Sono in un tribunale.

Mi sento strano. Sento che sto per morire.

L'aria calda mi brucia il respiro. Ansimo, mi affanno.

Nell'aria si spande un odore di rosa,misto di menta, la testa è pesante.

Un nodo di angoscia pulsa in gola ,verace, chiude la trachea per l'ansia della paura. Ansia di morire. E' come se avessi il fuoco sotto i miei piedi.

Un'ansia si impadronisce del mio inconscio e prendo a tremare impercettibilmente.

Eppure mi siedo.

I pantaloni neri sono una sorta di seconda pelle, li sento appiccicati alle mie gambe, mi stritolano ,anche se sono larghi.

Vedo entrare la giuria.

Il caldo di giugno mi soffoca. Stranamente ci sono grandi finestre,e vedo la gente con le borse,con le valige che si accinge a dirigersi verso l'aeroporto poco distante.

Mi siedo sulla panca marrone,e mi ridesto dallo sguardo delle grandi finestre a lato.

-Parola alla accusa-

Sento profumo di legno,di cera con la quale hanno lucidato il pavimento scuro.

Sento l'odore di vestiti puliti,freschi e stirati.

Quelli che ho addosso,sono così strani,io che ho sempre indossato tute.

-Dunque....-

L'uomo in toga nera mi getta un'occhiata di disprezzo.

-Siamo ivi riuniti,Vostro Onore,per procedere contro Son Gohan,accusato di omicidio-la voce della parte accusatoria squilla come una tromba.

"omicidio...omicidio..."questa parola risuona come una frustata nel mio cuore. Un tuffo che suffraga con il pensiero di chi posso aver ucciso.

Mi giro per vedere l'accusa. Dall'altra parte,vedo mio padre. Ha un vestito nero,molto elegante. Il nodo alla gola si serra attorno alle mie corde vocali, non riesco più a respirare, forse è solo il nodo della cravatta.

Accanto a Goku,un uomo identico a lui con uno sfregio sulla guancia. Non so chi sia.

Penso sia suo padre saiyan. Ancora in più in là scorgo Baba ,un vecchio con i capelli bianchi e la tuta arancione,forse il mio bisnonno,intravisto chissà dove nelle foto. Dietro a mio padre c'è Vegeta e Bulma. Si tengono la mano. Stranamente,perché mai mi sarei aspettato che Vegeta tenesse la mano a Bulma .

-Il signorino qui presente,ha costretto suo padre a sacrificarsi per la terra intera. Trovo giusto tutto ciò. Suo figlio,non ubbidì al comando di suo padre di uccidere Cell .-

-Io non sono il tuo soldato,papà-dovrei rispondere.

-Io non ubbidisco a te perché sei il mio comandante in guerra-

-Nessuno sa. Nessuno osa chiedere. Io sono un saiyan. Devo compiere il mio destino.

-Papà io non sono una macchina da guerra al servizio della pace-

-Chiama qualche testimone?-chiede il giudice.

-Il signor Vegeta- Ecco. L'ha chiamato,lo sapevo! Adesso mi dirà che io sono stato presuntuoso e che gli ho sottratto le glorie derivanti dall'uccidere Cell .

-Signor Vegeta...ci dica-

-Son Gohan poteva uccidere Cell ,e salvare suo padre?-

-Sì-

-Perché non lo ha fatto subito?-

-Ha detto che Cell si meritava di soffrire di più-

-Quindi è un presuntuoso anche in questo!- ironizzò l'accusa.

-Obbiezione vostro onore!- sento una voce che grida alle mie spalle.

L'unica che mi abbia sempre difeso. Mia madre.

-Lei non è un difensore! L'imputato ha quello assegnato dall'ufficio-le grida contro il giudice.

La vedo con un vestito elegante. Il rossetto è rosso e scintilla sulle sue labbra.

-Senta lei...deve difendere mio figlio!-vedo che confabula con il mio avvocato.

Lui mi sorride. Sembra avere pietà di me.

-Figliolo farò il possibile...-mi passa la sua mano sulla spalla.

-La difesa vuole interrogare il signor Vegeta?-chiede il giudice abbassandosi gli occhiali.

E' una donna. Forse lei capisce che dopotutto sono solo un adolescente.

Però mi chiedo sempre il senso...

Mi volgo verso mio padre.

E' seduto. Ha gli occhi socchiusi la testa rivolta per terra. Le braccia sono piegate conserte.

Vederlo così mi angoscia. Papà mi merito la tua ira. Ma non lasciare che venga punito. Te lo chiede la mia anima, anche se sembra impossibile il contrario.

Nel mio petto infuria la rabbia che covavo durante la battaglia. Ma il mio cuore piange. Perché vederti così impassibile mi uccide. Ogni tuo respiro, è un attimo di indifferenza che tu rivolgi nei miei confronti.

-Dunque...Perché il signor Son Goku non si è lasciato portare in vita?-

-Questa domanda non può essere posta al Sig. Vegeta!- sbraita l'avvocato dell'accusa.

In verità non c'è risposta. Vero papà?

Forse è la mia punizione...

Perché allora dopo avermi privato del tuo amore mi hai trascinato qui?

Mi alzo in piedi.

-Papà!-

Tutti mi guardano.

-Tesoro siediti e non peggiorare le cose!- Si getta mia madre sopra le mie spalle,per costringermi a sedermi.

Il mio sguardo è cupo e mira in basso.

Una piccola lacrima scivola birichina sulla guancia emaciata dal caldo.

-Tesoro siediti...- mi ripete.

-Lasciami stare!- grido io.

-Amore non capisci ,non ragioni!- tenta di calmarmi ,mia madre.

Perché, Son Goku rimani così, senza difendermi?

Perché! Accidenti,perché! Ti voglio bene!

Sembra dormire.

-Signora tenga fermo suo figlio ,oppure dovrò allontanarlo dall'aula.-

-Sì ,vostro Onore .- accenna con tono di mestizia mia madre.

-Va bene, può ritornare al suo posto Sig. Vegeta-

***

-La giuria può ritirarsi per deliberare!-

Un brusio sommesso si leva nell'aula.

-Kakaroth, andiamo a pranzare?-

-Sì padre andiamo-

-Principe Vegeta viene anche lei?-

-Sì, vieni Bulma -

Assisto alla scena impotente,un borbottio sommesso muore nella mia voce, nel tentativo fallace ed effimero di attirare l'attenzione di mio padre.

Mia madre intanto litiga con l'avvocato. Sembra che tutti mi odino.

Ho trascurato anche questa faccenda,non mi sono consultato con un avvocato decente.

Ma davvero non so come e perché sono qui.

-Scusi lei! Non sa fare il suo lavoro !-

-Non avevo altre domande-

Vedo il gruppetto sicuro della vittoria sfilare.

Lui mi lancia un'occhiata.

Le sue iridi nere brillano.

Mi sento come se l'aria fosse pesante tonnellate. Lo sguardo accigliato, e quasi combattivo di mio padre mi angoscia.

Cosa credi?

Le tue parole sono così effimere e meschine?

Mi hai raccontato una bugia?

Mi guardi.

Ma non vieni verso di me.

Avrei bisogno di un tuo sorriso,di un tuo abbraccio. Avrei bisogno di un tuo sussurro che non arriva. Perché maledizione,perché! Dende,quanto rimpiango di essere un saiyan...Tu l'hai capito papà,vero?

-Vieni Gohan...andiamo a mangiare-mi preme mia madre verso l'uscita.

Tu ,che padre sei? Che lasci impudente la tua famiglia,che mi lasci in balia di una condanna!Che padre sei,visto che nel momento del bisogno sei sempre assente?

***

-La giuria ha emesso il verdetto?-chiese il giudice.

-Basta-

Il silenzio piomba nella stanza.

Tutti sono in ascolto,tutti ti considerano,come hanno sempre fatto.

Perché hai parlato adesso?

Perché hai mantenuto questo silenzio angosciante tutto questo tempo?

- Sig .Goku si sieda e ci lasci lavorare-

Tuo padre ti calma. Ti rimetti a sedere . Il tuo viso è inquieto,contratto.

-Colpevole-

-Ora basta-ma questa volta tutta la corte tace.

Si alza,si dirige verso di me.

Il mio cuore sussulta in gola,quasi volesse soffocarmi.

Mi guardi negli occhi,mi alzo.

-Gohan...-

Mi lascio cadere,nelle tue braccia infinitamente potenti.

-Ti voglio bene papà...scusa...-

-Prenditi cura della mamma-

-...-

-Ora Gohan sai bene che devo andare...-

-Papà ti prego non andare!-

Sento per un attimo il suo abbraccio scaldarmi il cuore,l'ansia si dissolve,il nodo che mi opprimeva si scioglie,l'ansia diventa un vano e leggiadro ricordo.

Sento la tua aura rassicurante.

Alzo lo sguardo per vederti un'ultima volta in faccia.

Il sorriso etereo è il tuo ultimo saluto.

Lo afferro con violenza,ma la stanza sembra dissolversi,lentamente.

-Prenditi cura del piccolo...-

Un sussurro di vento. Una corrente d'aria. Nulla più.

Mi sveglio,ma nella penombra delle palpebre semi chiuse,nello stato di veglia che vorrei prolungare ad libitum,vedo la figura stagliata vicino alla finestra,sfumata.

Sì, perché ora sono sveglio. Nella mia stanza. La finestra è socchiusa e la tenda si muove sinuosamente all'albeggiare chiaro della luna.

Infondo,è stato solo un sogno.

 

Un ringraziamento a Fabychan che mi ha fatto notare quel piccolo errore!Grazie!

  
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