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Autore: Snix 95    11/10/2012    0 recensioni
Lily Evans è una normalissima studentessa delle superiori con la passione per Glee. Non sa che un piccolo incidente sta per sconvolgerle e cambiarle la vita, nulla sarà come prima.
[HeYa friendship]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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GLEE CONCERT

["Just a small town's girl living in a lonely world"]..
Sono su un palco scenico, sto cantando e la folla grida il mio nome, è una sensazione bellissima.. Allungo la mano per toccare le mani sbraitanti di qualche ragazzina in prima fila. Con quel piccolo gesto, sento di aver contribuito a rendere questa serata per loro ancor più speciale. E anche per me. La folla è in delirio.. Poi improvvisamente dalla mia bocca non esce più la mia voce, ma solamente uno strano rumore simile ad un "Bip, bip" nessuno sembra accorgersene però; così continuo a cantare ma di nuovo esce "Bip bip, bip bip"


Aprii gli occhi e mi ritrovai nella mia stanza con le coperte per terra e il cuscino di traverso. Ci misi meno di un istante a capire che quello di poco fa non era nient'altro che un sogno, un bellissimo sogno, dove io cantavo insieme al cast di Glee.. Ma, qualcosa del sogno mi aveva seguito fino alla realtà. Quel "bip bip" continuava a rimbombare nella stanza, mi voltai verso il comodino, spensi la sveglia-rovina-sogni e mi rituffai nel letto come se non potessi stare lontano da lui per vivere. Rimasi lì per altri 5 minuti poi decisi che era meglio muoversi se non volevo fare tardi a scuola. Così mi alzai e 20 minuti più tardi ero prontissima per uscire di casa. Fortunatamente la mia scuola era proprio dietro casa mia quindi potevo svegliarmi anche 30 minuti prima che iniziassero le lezioni che sarei arrivata comunque in orario.

Davanti a scuola trovai ad aspettarmi come al solito la mia migliore amica Hayley e James il mio migliore amico gay.
-Ciao ragazzi!- trillai euforica
-Ehi Lily! come stai?- mi rispose Hay rigirandosi i lunghi capelli color carota attorno all'indice
-Bene!- mi spuntò subito un mega sorriso sulle labbra
-Questa notte ho sognato di cantare con il cast di Glee!- dissi tutto d'un fiato facendo sorridere i due
-L'abbiamo persa!- disse James ridendo, eravamo tutti e tre appassionati di Glee e due mesi prima avevamo acquistato i biglietti per assistere all'unica tappa vicina a Memphis la nostra città, del Tour di Glee con tutto il cast. Sarebbe stata 5 giorni più tardi a Nashville e sì, si trattava di 3 ore di viaggio, ma per loro ne avremmo fatte anche quindici! Eravamo eccitatissimi all'idea di vedere i nostri idoli che da ormai due anni abbondanti erano entrati nei nostri cuori.
 Avevamo visto e rivisto tutte le vecchie puntate e aspettavamo con ansia l'uscita della 4 stagione.

Entrammo a scuola 5 minuti più tardi, per dare tempo a Jay di finire la sigaretta.
Appena varcata la soglia ci ritrovammo in una familiare distesa di armadietti, tutti grigio chiaro, attaccati al muro bianco, con ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni che li aprivano e chiudevano e come tutte le mattine c'era un gran via vai di gente. Noi raggiungemmo i nostri tre armadietti per prendere i libri che ci sarebbero serviti quel giorno.
Come ho già detto c'era un gran via vai di gente e non sentimmo arrivare alle nostre spalle Jeff Baker, il capitano della squadra di Football della nostra scuola, la Watkins Ovedon High School assieme ad altri 5 compagni di squadra.
-Ma chi abbiamo qui? Uh! Guardate chi è tornato da Gleeland.. La Evans con il folletto dei boschi e miss capelli stravaganti..- Jeff era il mio ex fidanzato, eravamo stati insieme l'anno precedente per 6 mesi, e da quando l'avevo mollato perseguitava me e i miei amici..

Eravamo diventati gli emarginati della scuola, perchè lui grazie alla sua popolarità aveva sparso voci non vere su Hayley dicendo che era una facile e lasciandosi scappare anche qualche piccola stronzata sul mio seno.. Già, grazie a lui ora la l'intera scuola credeva che io mi fossi rifatta le tette. Ma aveva fatto cose peggiori: l'omosessualità di James era risaputa solo da me e Hay l'anno passato. Successivamente, quando decidetti di mettermi con Jeff, Jay decise di dirlo anche a lui, perchè erano diventati molto amici.
La prese bene, non lo trattò diversamente. Però, dopo la rottura, decise che non gli bastava sputtanare me e Hayley, così raccontò in giro che 'James Coleman è gay'. E' inutile dire che brutto colpo fu per Jamie, però col nostro aiuto e col tempo riuscì a passare oltre e ricostruirsi una vita.

In quel momento avevo voglia di voltarmi verso di lui e trirargli un pugno in bocca, però mi limitai a rispondegli gelida:
-Sparisci Jeff- lo congedai senza nemmeno guardarlo in faccia.
-Rilassati piccola.. Non ho ancora fatto niente- rispose lui
-E' proprio per questo che te ne devi andare- chiusi l'anta del mio armadietto voltandomi
-Sei ancora fissata con quella merda?- disse notando le foto di Glee cadute dal mio diario
-Problemi se dico di sì?- alzai un sopracciglio in segno di sfida
-Oh non per me.. Lo dico per voi..- sul suo volto si dipinse un ghigno divertito.
Nel frattempo due dei suoi compagni si portarono dietro Jamie che era ancora intento a prendere dei libri dall'armadietto. Purtroppo ai due non sfuggì attaccata allo sportellino dell'armadietto di Jay, la foto di Chris Colfer e non ci pensarono due volte prima di lanciargli frecciatine:
-Ma chi è quello Coleman? Il tuo fidanzatino?- Joseph Wood si portò affianco a James con un ghigno malvagio in volto, James non ci pensò due volte e rispose alla provocazione:
-Joseph Joseph, so che vorresti tanto esserci tu nel mio armadieto, ma.. Non sei il mio tipo- il giocatore di Football in preda ad uno scatto d'ira chiuse violentemente con un pugno l'armadietto di Jamie, che rimase immobile, terrorizzato quando Wood avanzò pericolosamente verso di lui con l'indice a 2 centimentri dal suo naso:
-Non ci provare, Coleman- sibilò l'atleta a denti stretti. Non ci pensai due volte e scattai verso di loro pronta a prendere le difese del mio amico:
-Non provare nemmeno a sfiorarlo, brutto pezzo di- venni interrotta dalla voce di Jeff ancora affianco a me che, stranamente, riprendeva il suo compagno:
-Buono Joe, o ci metteremo nei guai.. Non ne vale la pena per questi sfigati- disse con tono calmo il ragazzo
-Tieni lontani i tuoi scimmioni da noi!- urlai ad un palmo di naso dal volto abbronzato di Jeff
-Ehi dolcezza calmati, potrei cambiare idea se continui ad aggredirmi in questo modo- la sua espressione era pura malvagità. Lui notando che non mi azzardavo a indietreggiare continuò
-Vuoi davvero vedermi mentre pesto i tuoi amici?- mi allontanai immediatamente, facendo sorridere il biondo che riprese a parlare:
-Brava Evans, è stato facile no?- fece un cenno ai tre compagni che non si erano ancora immischiati nella discussione di avvicinarsi, notai che avevano tutti e tre una mano dietro la schiena. Avevo un brutto presentimento..
-E visto che vi siete comportati bene vi farò un regalo..- il giocatore di football si scostò lasciando campo libero agli altri tre che tirarono fuori da dietro la schiena 3 granite.
In una frazione di secondo sentii un liquido alla menta talmente freddo che sembrava bruciare, scivolare dalla mia faccia fino alla maglietta bianca che indossavo quel giorno e la stessa cosa successe agli altri due.
Mi pulii gli occhi per evitare che vi entrasse la granita e guardai Jeff furibonda e scioccata:
-Cosa c'è dolcezza? Non hai apprezzato il gesto?- fu Joseph a parlare, mentre Baker sghignazzava con gli altri scimmioni, dei suoi compagni.
-Noi volevamo solamente farvi sentire come i protagonisti di 'Glee'.. Non siete felici? Ora siete come loro!- esclamò Jeff riniziando a ridere prima di sparire assieme ai suoi scagnozzi.
Lanciai un occhiata rassegnata agli altri due slushati e in silenzio ci dirigemmo verso il bagno. Mentre il resto della scuola che aveva assistito alla scena era rimasta immobile e silenziosa, osservandoci.

Eravamo abituati ad essere maltrattati, ma quella era la prima volta che ci tiravano una granita in faccia e speravo che fosse l'ultima, ma avevo la sensazione che non fosse così. Come avrei voluto che la mia vita fosse diversa..
 
Passarono velocemente le prime tre ore di lezione, fui costretta a cambiare maglia, perchè da bianca com'era, ora era verdina e appiccicosa. Dopo il suono della campanella che segnalava l'intervallo entrammo nell'aula della lezione successiva e iniziammo a parlare fra di noi in attesa dell'inizio della lezione:
-Puzzo ancora di fragola..- si lamentò Jay
-A chi lo dici..- la Williams si annusò i capelli e fece una smorfia quando sentì l'odore della granita alla coca cola
-Dai non pensiamoci.. Sono solo degli sfigati che non hanno niente da fare..- in realtà avrei tanto voltuto andarli a cercare per prenderli a calci nel culo, ma sapevo che non era giusto. Dovevo essere più matura di loro, non abbassarmi ai loro livelli:
-Ma come facciamo a non pensarci?! Lily ti rendi conto che se ci prendono gusto noi ci ritroveremo in questo stato pietoso tutte le mattine?!- James aveva ragione, se si erano divertiti avrebbero continuato per molto, molto tempo.. Non potevo permetterlo. Dovevo fare qualcosa.
-Escogiteremo qualcosa.. Non roviniamoci la giornata- osservando le espressioni afflitte dei due decisi di cambiare argomento
 -Però ora abbbiamo altro a cui pensare, no?- sorrisi maliziosamente quando Hay iniziò a saltellare sulla sedia battendo le mani
-Uh sìsìsì!-.
Anche Jay sorrise:  
-Allora: io.. Mi porterò la maglia di Kurt 'Likes Boys' oltre alla giacca delle cheerios.. Voi cosa portate?- concluse leggermente più rilassato
-Porterò sicuramente la maglia di Brittany 'I'm with Stoopid', ci ho messo talmente tanto a spiegare a quel tipo al mercato che la doppia 'o' era voluta che se non me la mettessi sarebbe un insulto!- disse Hay scoppiando a ridere rivedendo nella sua mente quella scena
 -Io non lo so.. metterei quella di Santana.. Ma tutti mi prenderebbero per.. insomma.. 'Lebanese'?- sussurrai senza neanche saperne il motivo
-Oh andiamo Lily! E' o non è il tuo idolo?! Poi non è vero, sai quanta gente ci sarà con quella maglia che non è 'Lebanese'?!- Hay era esasperata e dicendo l'ultima parola mi imitò sussurrando come avevo fatto io poco prima
-Lo so ma..-
-No, tesoro!! Niente 'ma'! Tu ti metterai quella benedettissima maglia altrimen- Hay si interruppe vedendo entrare la professoressa e mi lanciò un occhiataccia, così mi convinsi pensando alle orribili torture alle quali mi avrebbe sottoposta una più che capace Hayley e quando arrivai a casa presi quella maglia con scritto 'Lebanese' la indossai e mi guardai allo specchio: vidi una ragazza dai capelli rosso fuoco, mossi e lunghi fino a metà schiena con gli occhi verdi e delle per me odiose lentiggini attorno al naso; ero io. Solo io. Lily Evans, una ragazza di 18 anni che non aveva il coraggio di cantare neanche di fronte ai suoi amici pur avendo una grandissima passione per il canto e per la musica, non per niente frequentavo la Ovedon High School of Arts! Frequentavo corsi di danza e di recitazione a scuola..
Ma negli ultimi tempi seguivo in privato lezioni di canto e chitarra, senza però dirlo a nessuno. Di fatti ne erano a conoscienza solo i miei genitori. Mi vergognavo perchè se l'avessi detto a qualcuno mi avrebbero costretto a frequentare il corso di canto organizzato dalla scuola e io non riuscivo proprio a cantare davanti a persone che non fossero i miei genitori o la mia insegnante di canto.. Mi ritrovai a pensare al sogno fatto la notte passata: sarebbe mai potuto succedere? Se solo avessi il coraggio di cantare davanti ad un pubblico.. Pensai.
Guardandomi allo specchio cercai di rivedere quella Lily Evans che la sera prima nel mio sogno aveva cantato davanti a migliaia di persone. Chiusi gli occhi, e immaginai le note di 'Don't stop Beliving'.

Iniziai a cantare, la musica si impossessò della mia mente e sempre più di me. Mi entrò nelle vene ed io mi lasciai trascinare.
Mi sembrava di stare rivivendo il sogno passato. Avevo le lacrime agli occhi, pensando a tutto quello che Glee mi aveva dato, trasmesso, e che tra un paio di giorni li avrei visti di persona, tutti quanti, avrei cantato e ballato con loro. Perchè in un qualche modo Glee non era solo un telefilm, era vita.  
La musica immaginaria si fermò, aprii gli occhi mi tolsi la maglia la ripiegai ed andai a letto pensando che un giorno in meno mi separava da loro.. E mi addormentai.

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I giorni successivi passarono molto in fretta grazie anche al fatto che di Jeff e degli altri bulli a scuola non c'era nemmeno l'ombra, quindi quei 5 giorni li passammo serenamente.

Si fecero le 15.00 in un batter d'occhio, ed era ora di partire. Passai a prendere prima James che si presentò in macchina con la maglietta con la stampa 'LIKE BOYS' ed un'acconciatura che lo rendeva simile a Chris Colfer in una maniera davvero inquietante..
Poi passammo a prendere Hayley e partimmo per Nashville.
Durante il viaggio, non aprii bocca, mentre gli altri due erano impegnati a scarabocchiarsi braccia e gambe con scritte tipo ' I'M A LOSER LIKE YOU ' oppure ' KURT IS BETTER'.. Nell'istante in cui ero entrata in macchina sentii che tutta l'agitazione che avevo trattenuto fino a quel momento era uscita allo scoperto e faticavo a parlare.
Arrivammo là alle 18.30 e ci mettemmo in fila per entrare. I cancelli aprivano alle 19.00, quindi ci restava solo mezz'ora di attesa. Un' attesa snervante ma che mi fece riacquistare la parola. Ora finalmente, ero su di giri come gli altri due all'idea di vedere Cory, Lea, Dianna, Mark, Heather, Chriss, Darren ma soprattutto lei: Naya Rivera.
L'adoravo, era la migliore tra tutti, come voce, come attrice.. era perfetta, la sua voce roca e calda mi faceva emozionare ogni volta che la sentivo, mi estraniavo dal mondo, era come se esistessimo solamente io e la sua bellissima voce.
 
I minuti passarono in fretta, finalmente aprirono i cancelli e la gente iniziò a spingere per entrare. Sembrava di essere nel bel mezzo di una battaglia, solo che senza armi.
Sentii prendermi la mano, era Hayley. Mi sorrise e disse semplicemente:
-Ci siamo- io le sorrisi debolmente, dentro di me sentivo una calma innaturale, mi sembrava di vedere tutto al rallentatore, come nei film.
Improvvisamente sentii la mano di Hay staccarsi dalla mia bruscamente e la vidi essere trascinata in avanti dalla folla assieme ad un James spaventato. Cercai di non andare nel panico e andai avanti.

Pochi minuti più tardi li intravidi mostrare il biglietto all'addetto ed entrare.. Mi avrebbero aspettato.. Senz'altro.. Presto toccò a me, così tirai fuori il biglietto e lo tenni ben saldo in mano, allungai il braccio per tenderlo al buttafuori ma un ragazzino affianco a me cadde a terra e si appoggiò a me trascinandomi a terra in una frazione di secondo. Mi accorsi immeiatamente di non avere più il biglietto in mano. Ora sì che entrai nel panico!
Poi lo vidi. Avrei preferito non vederlo però.. Era lì. Sotto il piede di un ragazzo, strappato e piegato.
Non potevo crederci: il mio biglietto strappato, l'unico modo per vedere i miei idoli strappato.
Guardai l'uomo addetto ai biglietti in cerca di aiuto ma lui si limitò a dirmi:
-Mi spiace, così non lo accetto- sentii il sangue ribollirmi nelle vene
-Ma lei ha visto tutto! E' stato un incidente! è successo proprio qui! davanti a lei! Non può farmi questo!- avevo decisamente alzato il tono di voce
-Scusa ma non posso accettarlo, poteva essere fasullo, e così non riesco a certificare nulla- sapevo che era vero ma ero decisamente arrabbiata e così continuai
-Andiamo la prego! mi sono fatta 3 ore di macchina per venire fin qui! Non butterò tutto all'aria per un biglietto strappato!- l'uomo mi guardò un po' accigliato
- Mi dispiace, non posso! E stai bloccando la fila- non ci vidi più
- NO! ADESSO LEI MI FA ENTRARE IN QUESTA CAZZO DI PALESTRA! - urlai con quanto più fiato avessi nei polmoni, finì in tempo la frase che sentii arrivare le lacrime e un nodo fortissimo alla gola che mi impedì di parlare
-Ragazzina, togliti di mezzo se non vuoi che chiami la sicurezza!- non ebbi le forze di ribattere così mi voltai sconvolta e me ne andai.

Volevo chiamare i miei dicendogli di venirmi a prendere, ma non potevo lasciare a Nashville gli altri due..'Hayley! James!' mi ricordai di loro e scrissi l'accaduto in un SMS.


Camminai attorno alla grande palestra dove si sarebbe svolto il concerto, avevo bisogno di pensare e restare sola.. Vi era una vasta area verde con dei Camper grigio metallizzato, ma non ci feci troppo caso ero immersa nei miei pensieri, era successo davvero? Nah, era uno stupido scherzo, ora mi sarebbero venuti a dire di entrare.. Non poteva essere vero.. Le lacrime riniziarono a scendere e a rigare le mie guancie mentre guardavo quello stupido biglietto.
Continuai a camminare senza meta, ero nel retro la palestra ormai, non sapevo cosa fare, non volevo andare a casa, non lo accettavo, non dopo tutto quello che avevo passato e che avevo sopportato per arrivare fino a lì, per colpa di un fottuto ragazzino che non si reggeva sulle gambe ora io non potevo nemmeno godermi il concerto! (Non mi accorsi nemmeno che qualcuno veniva incontro a me) 'Proprio a me doveva capitare?! Sono una cazzo di sfig- ' non riuscii nemmeno a finire di formulare il pensiero che mi ritrovai per terra con un dolore pazzesco alla testa. Aprii gli occhi e notai una figura sopra di me, con il cappuccio alzato, un grande paio di occhiali che le coprivano gran parte del viso, le labbra carnose, la pelle ambrata e un profumo di fiori.. Era decisamente una ragazza, a giudicare dai capelli lunghi che uscivano del cappuccio un po' mossi e neri, o meglio... Corvini. No. Era impossibile.. non poteva essere...
-Madre de Dìos! Lo siento!- sentii lontanamente, poi mi si annebbiò la vista....e diventò tutto buio.


***

Camminavo da circa mezzora vicino alla palestra dove quella sera si sarebbe tenuto il mio concerto come membro del cast di Glee, intenta ad evitare accuratamente i fan sbraitanti che mi sarebbero saltati letteralmente addosso se solo mi fossi mostrata.

Ero nervosa, non era la prima volta, ovvio, lo ero sempre un po' prima di un concerto, ma quella sera lo ero più del solito e non conoscevo il motivo, il che mi faceva innervosire ancor di più.
Per di più ero giù di morale perchè avevo appena perso una persona per me importantissima, Frederik, stavamo insieme da 6 mesi, è poco lo so, ma con lui mi sentivo benissimo.. Fino a quando non scoprii che stava con me solo per la pubblicità.. E' stato un duro colpo. Il solo pensiero che mi portava in giro solo per farsi paparazzare con me mi faceva impazzire.
E chissà quante altre persone false come lui mi circondavano! Stavo di merda, mi sentivo usata e sola, tanto sola.. Fino a qualche settimana prima avrei potuto contare sull'aiuto di Dianna per queste cose oltre a Heather invece avevo litigato pure con lei, ma in fondo era colpa mia..

Ero appena rientrata in casa, distrutta dal discorso affrontato con Frederik, avevo gli occhi gonfi di lacrime e un livido sulla mano per il pugno tirato contro il muro.
Non ero nelle condizioni adatte per uscire con gli amici, cosa che avrei dovuto fare una mezzoretta più tardi.
Mi diedi una ripulita al viso, sperando di ridestarmi un po' dimenticandomi di Dianna che sarebbe dovuta arrivare a momenti.

Ancora ignara mi trascinai sul divano con la testa che iniziava a pulsare per i troppi pensieri accumulati. Ero stata presa in giro alla grande, dalla persona più vicina a me in quel momento, e non me ne ero nemmeno accorta. Tirai un calcio al divano prima di buttarmi sopra di esso con le mani sulle tempie per alleviare il dolore.

Pochi secondi più tardi suonarono al citofono ed io mi alzai a fatica, maledicendo chiunque fosse che le rompeva in quel momento.

Quando aprii la porta rimasi completamente senza parole e con un senso di colpa sullo stomaco.
-Naya sei ancora così?- disse con una smorfia notando la mia tuta
-Dì.. io- provai
-Niente scuse! Dai fammi entrare che ti rimedio io qualche cosa da metterti- disse sorpassandomi ed entrando nell'appartamento
-No, Dì io credo che..-
-Mi offri da bere?- continuò infilandosi nel mio armadio.
Sospirai e andai a procurarle qualcosa da bere:
-Credo che con un paio di Jeans e maglietta andrai alla grande- disse buttandomi sul letto i vestiti 'prescelti'
-No, Dì.. Fermati-
-Fermarmi?- disse lei improvvisamente con aria ferita
-Naya perchè dovrei fermarmi?- disse poi
-Non credo che verrò con voi oggi..- la bionda sospirò rumurosamente abbassanto la testa e scossandola lentamente
-Ma che strano..- ironizzò
-Dì per favore non complicare le cose.. io-
-Naya, non usciamo da mesi! TU non esci da mesi!- disse lei alzando la voce
-Il tuo unico progetto per le giornate è Frederik-
-...Dì-
-NO! Lasciami finire, non mi calcoli più, è come se non esistessi da quando lo conosci!-
-Non è per fare la gelosa, ma mi sento messa da parte, come la ruota di scorta! Come se non te ne fregasse niente di me-
-Ma che dici?Scherzi spero..-
-Non provare nemmeno a negarlo!-
-E' vero non passiamo più tempo assieme ultimamente, ma non ti ho messa da parte!-
-Non te ne frega un cazzo di me..Ti frega solo della tua stupida vita amorosa con Frederik-
-Smettila di nominarlo!-
-Che c'è? Avete litigato per caso? E' per questo che esci con noi oggi?- disse con tono sarcastico ed io sentii montare una rabbia cieca dentro di me
-Non puoi nemmeno immaginare..-
-O ha altro da fare? Non ha più tempo per i tuoi capricci?-
-FINISCILA Dì! Ma che cazzo vuoi da me?! Vuoi sentirti dire che non vali niente?! Che non me ne frega un cazzo di te?!-
-Rivoglio solo la mia amica!!- urlò lei per sovrastare la mia voce
-Sono sempre io! Sei tu che sei cambiata!-
-Ah adesso io sono cambiata? Non rigirare la frittata Rivera qui si parla di te!-
-Io non sto facendo proprio un bel niente! Mi stai appiccicata da quando sto con Frederik, non avevo spazio per me stessa! Non mi lasciavi respirare! Sembravi.. Il mio cane!-
-Il tuo cane...- disse con voce sprezzante la bionda
-Tu non stai a posto di testa ultimamente, no. C'è qualcosa della tua vita che non ti soddisfa e vieni ad attaccarti a me e ad assillarmi! Mi sono rotta!-
-Anzi sai che ti dico? Esci da questa casa, non voglio più vederti. Puoi andartene a fanculo-
-E sai che ti dico io? Non capisco come mai sono ancora qui a sopportare le tue cazzate da star viziata!-
-Vai a fanculo!-
-Ti tengo il posto!- urlò uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

Quel giorno non me lo sarei mai dimenticato, appena si era chiusa la porta alle spalle mi ero pentita di tutto quello che avevo detto. Era tutto falso, tutto merito del mio pessimo umore.
Per colpa del mio pessimo carattere stavo perdendo, o avevo perso, un'amica. Ma non ero sempre stata così, no, mi sentivo molto più vicina a Santana, faticavo a distinguere il set dalla vita normale. Molte volte mi sentivo come lei, mi sentivo lei. Una stronza.

La cosa mi preoccupava parecchio, io non ero stronza, sono sempre stata una buon'amica volevo un bene dell'anima a Dianna.. perchè mi ero comportata così? Non mi accorsi di una ragazzina proprio davanti a me e ci scontrammo.
Lei cadde a terra mentre io ebbi un atterraggio un po' più morbido dato che caddi sopra di lei. Notai solo dopo qualche secondo che doveva aver sbattuto la testa contro degli scalini:
-Madre de Dios! Lo siento!- elclamai senza rendermi conto di stare parlando in spagnolo. La ragazza parve sentirmi ma svenne subito dopo. Entrai nel panico, odiavo questo tipo di situazioni, non ero brava a salvare la gente!
Però mi ricordai di una lezione a cui avevo assistito di pronto intervento così le presi le gambe e le alzai. Dopo qualche minuto la ragazza riprese i sensi.


***

Mi risvegliai ancora distesa sull'asfalto, con un dolore lancinante alla testa e con le gambe alzate. Ricordai subito dell'accaduto e notai che la ragazza che mi era venuta contro era ancora lì, in piedi e mi teneva le gambe. Appena vide che aprii gli occhi si affrettò a parlare:
-Grazie al cielo! stai bene?- sembrava preoccupata e forse anche agitata, ma quella voce era stranamente familiare..
-S-sì, ho solo un gran mal di testa- risposi incerta, la ragazza parve rilassarsi, notai che il cappuccio che portava prima era abbassato ma gli occhiali da sole li aveva ancora, mi impedivano di capire se era davvero la persona che sospettavo che fosse..
-Mi dispiace tanto, io non ti avevo vista.. Sei sicura di star-
-Chi sei?- le chiesi, la mora parve irrigidirsi e iniziò a balbettare torturandosi le mani, come una bambina..
-Ehm.. I-io beh ecco io.. M-mi chia- la interruppi.
Quella voce, sì l'avevo sentita, molte molte volte, non potevo sbagliarmi!
-Sei Naya.. Naya Rivera- mi alzai a fatica, avevo un cerchio alla testa, mi avvicinai a lei e le tolsi gli occhiali. I miei sospetti si erano rivelati veri, lei era Naya Rivera.
-Come pensavo- dissi sorridendo, non sapevo cosa stavo facendo e nemmeno perchè non iniziai a saltellare o a parlare a vanvera su quanto adoravo la sua voce come qualunque altra persona avrebbe fatto incontrando il suo idolo, è che in quei pochi minuti avevo visto in lei un persona molto simile a me, non so in che modo, dato che ci avevo a malapena rivolto la parola, ma mi aveva colpito il fatto che ci tesesse a mantenere segreta la propria identità dato che non voleva rivelarmi il suo nome e il modo in cui, per capire se aveva il ancora cappuccio alzato, si era portata la mano alla testa fingendo di grattarsi ed assumere una faccia terrorizzata, ma molto buffa, subito dopo aver capito che era sceso.
Infondo ero abituata a vederla scontrosa e arrogante nei panni di Santana Lopez, quindi mi faceva uno stanissimo effetto vederla così.. impacciata. Sì ,forse era per quello che non avevo iniziato ad urlare.. La latina notò il mio sorriso sulle labbra, avvampò ed abbassò lo sguardo.

***

Riaprì gli occhi, 'Dio che sollievo' pensai, le chiesi subito come stava e mi rispose che aveva solo mal di testa, sentii come un peso che scivolò via dal mio corpo, mi guardò con un fare strano in viso, per un attimo credetti che mi avesse riconosciuto, ma ero stata ben attenta alla scelta degli occhiali da sole che indossavo, erano molto grandi poi avevo il cappuccio, ero irriconoscibile!
Mi tastai in testa per sicurezza fingendo di grattarmi e sentii che il cappuccio era sceso, mi si gelò il sangue nelle vene, non volevo che accadesse, non volevo davvero che lei sapesse chi ero avrebbe potuto essere come Matt e mi ritrovai a balbettare quando mi chiese il mio nome, non riuscii a inventarmi una balla in tempo che disse:
-Sei Naya.. Naya Rivera- questa frase mi rimbombò nella testa come un tamburo, il mio battito accelerò quando la vidi alzarsi e venirmi incontro, notai che aveva dei bellissimi occhi chiari oltre a dei lunghi capelli rossi e mi tolse gli occhiali da sole.
Rimasi stupita dal colore dei suoi occhi: erano sì chiari, di un verde tirante all'azzurro per precisare.. Ma con delle sfumature vicino alla pupilla, castane e rosse, cosa che mi spinse a volerli guardare ancor più profondamente, erano talmente particolari.. Ma fui costretta a distogliere lo sguardo, quando mi ripose gli occhiali in mano e disse
-Come pensavo- regalandomi un sorriso. Un sorriso che mi fece tremare le ginocchia dalla quantità di cose che mi disse di lei.
Sembrava che mi capisse, non so nemmeno cosa capisse, ma vedevo dai suoi occhi che era diversa, vidi che poteva comprendermi, forse non era stata poi così una brutta cosa il fatto che mi avesse riconosciuta subito. Mi risvegliai da quei pensieri accorgendomi di stare a guardarla da un po' troppo, sentii un forte calore al viso quando notai che il suo sorriso sulle labbra era ancora lì ed abbassai lo sguardo, imbarazzatissima. Ma che ti succede Naya? Pensai, mi venne in mente una sola risposta: Santana Lopez. Dovevo trovare un modo per nascondere l'imbarazzo, e qui mi venne in aiuto Santana per la prima volta. Dovevo essere la furia di Lima ma ben presto mi accorsi di non riuscirci proprio alla grande con lei.


***

Per rompere quel silenzio imbarazzante istauratosi quando le tolsi gli occhiali, mi presentai porgendole la mano
-Comunque piacere, mi chiamo Lily Evans- lei mi guardò e mi sorrise stringendomi la mano, a quel tocco mi si strinse lo stomaco, è vero era simile a me, ma era pur sempre il mio idolo..
-Piacere mio- disse guardandomi dritta negli occhi, sembrava aver messo da parte la timidezza di poco fa, ed ebbi come la sensazione di riconoscerla per la prima volta da quando mi era caduta addosso.
Non riuscii a sostenere quello sguardo così profondo, intenso e penetrante e chinai la testa guardandomi le scarpe.
-Cosa ci facevi qui dietro?- mi domandò
-Oh, ehm è- è una storia lunga..- mi aveva riportato alla realtà: 3 ore di viaggio per un biglietto strappato, bella merda.. Si accorse che nel mio sguardo c'era un velo di tristezza -Tutto bene?- corrucciò le sopracciglia
-S-sì.. è solo che...- le raccontai l'accaduto, a partire da quanto avevo desiderato quel concerto e, anche se avrei preferito che non succedesse, qualche lacrima uscì dai miei occhi.
-Adesso mi sento una stupida..- mi portai una mano sul volto
-No, non dirlo nemmeno- sussurrò la latina
-Scusa non dovevo piangere.. S-scusami- indietreggiai decisa ad andarmene -stavo facendo un figura di merda- ma lei mi raggiunse e mi abbracciò, non credevo ai miei occhi, stava succedendo davvero?
-Calmati, non sei stupida! Calmati.. Ed è normale piangere..- Mentre parlava mi carezzava la schiena con la mano
-Avanti vieni con me- si sciolse da quell'abbraccio per guardarmi in faccia e mi fece l'occhiolino
-C-cosa? No davvero non c'è bis- mi interruppi da sola notando che stava scuotendo la testa
-Dai seguimi!- continuò per poi prendermi la mano e farmi strada verso quei camper molto grandi grigio metallizzato ai quali poco prima non avevo dato molta importanza.
Entrammo nel 1° che a quanto pare era la "camera da letto di una parte dei ragazzi" da quanto mi spiegò Naya, erano 3 letti a castello con affianco 6 valigie diverse, riconobbi dalle targhette quella di Chris, Dianna, Lea e quella di Heather. Prese il cellulare da dentro una borsa poggiata su una sedia e mi fece segno di aspettare..
Mi sedetti sul presunto letto di Heather che era il più vicino, era comodo. Mi guardai attorno per esplorare il mondo dei miei idoli, alcuni di essi erano terribilmente disordinati, sul letto di Dianna c'era di tutto, sorrisi a quella vista. Ma una cosa che mi fece molto effetto fu il notare che il letto di Naya era perfettamente rifatto, la valigia ordinata e non vi era niente fuori posto. Rimasi colpita perchè la credevo disordinata, ancora una volta quella ragazza mi stupì.


Cinque minuti più tardi mi disse di seguirla nuovamente ed entrammo nella palestra. Non sapevo cos'avesse intenzione di fare, ma non chiesi nulla, non volevo rovinarmi una possibile sorpresa..
Arrivammo in questo lunghissimo corridoio affollato e pieno di camerini, solo qualche decina di secondi più tardi realizzai che dentro quei camerini c'erano tutti i miei idoli che si preparavano per il concerto della sera, ma Naya continuava a camminare spedita, a quanto pare non era quella la meta.
Lessi velocemente i nomi scritti sulle porte: Heather Morris, Harry Jr Shum, Lea Michele.. Era un sogno, cercai di guardare in faccia tutte le persone che entravano ed uscivano da quelle porte ma non vidi nessuno di familiare, notai Naya che mi guardava sorridente, arrossii. Camminammo per ancora un paio di minuti e arrivammo dietro le quinte del palcoscenico, il mio cuore si fermò, quello era decisamente un sogno. Fui riportata alla realtà quando un uomo alto, vestito di nero, si parò davanti a noi ed iniziò a parlare con Naya:
-Allora? Cosa c'è di tanto importante?- disse con aria scocciata l'uomo
-Zack ti prego, a questa ragazza le si è strappato il biglietto- mi sentii in imbarazzo quando dopo quest'affermazione l'uomo mi guardò con fare interrogativo  
-Riesci a farla passare lo stesso?- continuò la latina.
L'uomo squadrò prima me poi Naya e disse sempre con aria scocciata
-Vedrò cosa posso fare- e se ne andò.
 La mora si volse di scatto verso di me
-Farò il possibile per farti assistere al concerto! Te lo prometto, poi mi devo far perdonare per il colpo alla testa di prima..- mi ero totalmente dimenticata dell' incidente! Ero troppo presa a realizzare ciò che mi stava accadendo.
-A proposito: come va la testa?- mi chiese
-Bene, sento meno male, è quasi passato- dissi sorridendo per poi continuare
-E non devi sentirti obbligata a fare tutto questo.. I-io posso tornare a casa, anzi, chiamerò i miei adesso- tirai fuori il cellulare ma la latina mi fermò dicendo che non dovevo pensarci proprio, così accettai l'irrifiutabile offerta di assistere al concerto anche senza biglietto.





Angolo: Salve a tutti! Intanto se siete arrivate a leggere fino a qui vi devo dire GRAZIE, mi state dando fiducia.
Questi primi capitoli mi servono per la vera storia (che arriverà tra pochi capitoli)  e non ne vado matta per questi, li ho scritti molto tempo fa e non li ho ricontrollati bene quindi se avete trovato errori chiedo umilmente scusa! :)
Per il resto spero almeno di avervi interessato un pochino con questa FF, mi farebbe piacere sapere il vostro parere :)
A domani con il prossimo capitolo!
Snix 95
  
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