Videogiochi > Resident Evil
Segui la storia  |      
Autore: martamatta    12/10/2012    2 recensioni
Questa è una storia vista attraverso gli occhi di un soldato, una delle vittime della Umbrella.
Buona lettura.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non so dirvi chi sono, o più che altro se ho fatto qualcosa di bello o brutto per questo mondo. Non so dirvi se sono mai stato importante per qualcuno, o se qualcuno lo è mai stato per me.
Posso dirvi che sono stato solo una vittima, uno dei tanti fra i tanti. Ma cosa più importante è che prima di essere una vittima, sono stato un soldato. Lavoravo per l’Umbrella. Il nome mette i brividi solo a sentirlo, ma fa anche ridere se sei uno che non ha visto l’orrore che si nascondeva sotto quell’immenso simbolo rosso e bianco, a forma d’ombrello.
All’inizio dovevamo imparare a stare tutti al proprio posto, dovevamo solo ubbidire agli ordini e farci gli affari nostri. Sembrava semplice, ma tutte quelle cavie, quei laboratori dove era vietato entrare. “Cosa aveva in mente l’azienda?” ci ripetevamo fra noi.
Io ho sempre cercato di farmi gli affari miei, ma quando ci affidammo al laboratorio di Racoon City; c’era un mio compagno, col la quale ero molto amico, si chiamava John. Al contrario di me era un tipo molto curioso…e dopo un mese dalla nostra assegnazione John sparì misteriosamente.
Lo rividi un paio di mesi dopo…il suo nuovo nome era cambiato in cavia 144. Non osso nemmeno descrivere l’orrore che vidi. E da quel momento tutti i miei sogni vennero segnati da incubi. E dentro di me una voglia incontrollata di scappare e correre mi si insedio nel cuore; voler corre, scappare via da quegli orrori e per la paura che mi trovassero, non fermarmi mai. Volevo continuare a scappare con gli occhi chiusi, senza mai voltarmi indietro, non contando nemmeno il pensiero di nascondermi, perché mi avrebbero trovato e trasformato in un mostro.
Ma a conti fatti il vero mostro chi era? Un uomo innocente costretto a diventare una cavia?  O uno scienziato pagato da una potente e orribile corporazione, che perde la sua umanità nel tentativo di cambiarla in qualcosa che non deve essere cambiato? Creando degli esseri privi di ragione e compassione, guidati solo dall’istinto più primitivo che possa esistere, quello di uccidere.
Ogni giorno il pensiero di scappare diventava sempre più forte e insopportabile, e l’istinto mi pregava sempre più di cominciare a correre. E per mia sfortuna capì perché.
Era l’anno 1998 uno degli ultimi giorni di settembre. La città venne contaminata, zombi ovunque. La Umbrella mandò noi per soccorrere la città. Eravamo solo che carne da cannone. Dopo i cittadini, eravamo diventate le prime vittime di un orribile massacro.
La mia squadra non è durata più di 15 minuti. E adesso sono qui a terra in un angolo della strada, a nascondermi da quegli esseri dell’inferno. Sono rimasto solo e del sangue mi sgorga dalla spalla destra…presto diventerò uno di loro. Sento già la ragione che mi abbandona si…uno dei tanti fra i tanti. Sono solo un uomo che ha commesso il peccato di aver fatto il suo lavoro, aver eseguito un ordine.
Dio mi perdoni, avrei dovuto seguire il mio istinto fin dall’inizio. Dio…dubito che qui ci sia un Dio, visto che il diavolo pare aver trovato la sua casa.
 
 
Nota dell’autrice:
Spero che vi sia piaciuta questa storia, ho voluto rappresentare l’orrore della Umbrella attraverso gli occhi di una vittima. Insomma scrivere qualcosa di diverso.
Un grazie a chi a letto e a chi vorrà scrivere una recensione.
Baci, martamatta
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: martamatta