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Autore: anonimaG    12/10/2012    3 recensioni
Avete presente come si sono formati gli SHINee?
Dimenticate tutto, pensate agli SHINee come un gruppo che non c'è, che ancora deve nascere.
Gli SHINee come quei cinque ragazzi che vogliono realizzare i loro sogni.
Quei sogni che, quando possono finalmente incontrarsi, diventano uno solo.
Pensate gli SHINee, e ad una nuova storia.
Scusate, mi sono divertita a creare una mia versione, naturalmente è tutta fantasia! Spero vi piaccia davvero... E mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SHINee: Il sogno per cui vale la pena lottare.

 
 
 
 
Una band?
  Il ragazzo dai capelli castano chiaro stava ancora là, seduto su quella sedia, fremeva alla notizia che voleva dare al suo ragazzo e non vedeva l’ora che arrivasse là.
Prima di tutto l’avrebbe stretto tra le sue grandi braccia, gli avrebbe chiesto come stava, come si sentiva, cosa voleva fare, e poi, voleva parlargli di quello che da un po’ di tempo tramava, della sua grande idea.
Non era mai stato un tipo “strano” e tanto meno le sue idee erano troppo avventate. Ma questa idea, gli sembrava molto più che fattibile.
Era il suo sogno, quello che Jinki aveva sempre desiderato, da quando era piccolo.
E forse era anche quello che gli frullava nel cervello, a sua insaputa, già da quando andava a scuola, e per la prima volta incontrò Taemin nella sala di danza.
Conosceva da tanto tempo il suo ragazzo, ormai, e sapeva che avrebbe considerato molto l’idea.
Soprattutto ora che Taemin aveva finito la scuola e non sapeva che fare della sua vita.
   Stava ancora là, si dondolava sulla sedia e osservava l’orologio, ormai nervoso.
Quando finalmente riuscì a intravedere un’ombra avvicinarsi a lui, alzò gli occhi pian piano, sorridendo.
Una volta trovato davanti agli occhi, si alzò automaticamente, abbracciandolo forte.
Non avevano bisogno di un saluto, anche così andava bene.
Tornò poco dopo al posto, come fece anche Taemin, che gli si sedette affianco.
-Taemin-ah, sei tornato biondo?-. Domandò, osservandolo meglio e passandogli una mano tra i suoi setosi capelli.
Il biondino rise, annuendo.
-Yah, come va Jink… Ehm, Onew?
Jinki odiava farsi chiamare per il suo nome, non gli piaceva, era più abiatuato a “Onew”, sin da quando andava a scuola e tutti lo soprannominavano così.
-Mmh-. Ci pensò su per qualche secondo.
Non aveva fatto altro che pensare alla sua idea, che ormai, non si interessava più nemmeno di se stesso.
-Bene-. Rispose poco dopo, sorridendo divertito:-Tu, Tae?
Quest’ultimo sbuffò, se si trattava di questo, stava bene.
Ma ancora non aveva idea di che fare per il suo futuro.
-Bene, dopodomani comincerò a lavorare come cameriere in un ristorante… La paga è buona, direi.
-Io… Volevo parlarti del nostro futuro-. Si fece coraggio subito dopo Onew.
Il biondino era un po’ impaurito, lo guardò, non capendo quale potesse essere l’argomento.
Allungò la mano verso il suo ragazzo, e gliela strinse, vedendolo un po’ teso mentre cercava ancora di dargli quella notizia.
-Dimmi pure, Onew-. Lo guardò negli occhi, per infondergli sicurezza.
-Sai, è solo un’idea avventata, lo so… Ma, vedi, noi abbiamo studiato per poterci esprimere, quello che abbiamo fatto è servito a qualcosa… Danza, canto… Lo sai, n-no?-. Non sapeva da dove cominciare, la sua voce aveva qualcosa di impacciato, e la sicurezza, la ritrovava solo negli occhi del ragazzo.
-Si, lo so. Sarebbe bello potersi dedicare per il resto della vita a questo-. Commento Min.
A quel punto, il ragazzo, si rassicurò del tutto, sapeva che non sarebbe stato preso per pazzo almeno da lui.
Lo prese per la mano, la strinse con dolcezza e si alzò, portandolo con se, per passeggiare un po’.
Ormai aveva la nausea di quel bar.
Camminarono per un po’ fuori, sul marciapiede, e si fermarono in un parco, dove tirava un’aria fresca e non c’era nessuno in giro, avrebbe potuto parlarne meglio, adesso.
-Su, dimmi tutto-. Lo incitò Taemin impaziente.
-Beh, per ora, sono solo, anzi, ho te-. Sorrise, carezzandogli una guancia e avvicinandosi alle sue labbra.
-Si, siamo noi due…-. Ricambio il sorriso, e si lasciò avvicinare, sentendo un brivido attraversargli la schiena.
-Io… Taemin, prendimi sul serio…
Il ragazzò annuì per l’ennesima volta alle sue parole.
-Voglio formare una band…-. Sospirò subito dopo, riuscito a levarsi un peso dallo stomaco.
Un silenzio invase il parco, dove prima gli uccellini cantavano, e il poco vento che arieggiava li faceva stare bene.
Il biondo sospirò subito dopo, strizzando gli occhi e scuotendo la testa.
-Non si può creare una band dal nulla, lo sai…
-Non è dal nulla-. Gli riprese la mano dolcemente e gliela portò sul suo cuore:-Ci siamo noi due…
-Si, ci siamo noi due… Ma dobbiamo trovare altre persone e...-sospirò per la quinta volta- Non lo so, ci devo pensare.
-Va bene, Min, ti darò tutto il tempo che vuoi.
Venne istintivo lasciar scappare una risata, sul momento, un po’ nervosa, da tutte e due le parti.
-Era di questo che volevi parlarmi?-. Rise, Taemin, abbracciandolo.
-Certo, cosa pensavi?!-. Si strinse a lui, Onew.
-Pensavo volessi lasciarmi…-. Si rattristò l’altro.
A quel punto Onew si staccò dall’abbraccio e posandogli una mano sotto il mento, lo avvicinò a se, stampandogli un bacio sulle labbra.
-Non potrei mai lasciarti, se ti amo-. Rispose in tono un po’ arrabbiato.
Gli sembrava che almeno questo fosse ovvio, tra loro.
-Mmh, scusa-. Chinò il capo Taemin.
Gli suonò il cellulare subito dopo e quell’atmosfera un po’ romantica e tranquilla si spezzò.
Il piccolo rispose alla chiamata, era di nuovo sua madre.
-Tuo padre vuole parlarti di cose serie… Sono qua dal parrucchiere, vieni che preferisco parlarti prima io.
Tutto questo gli sembrava strano, ma si limitò ad accettare “l’invito”, così si alzò di fretta dalla panchina e chinò per la seconda volta il capo.
-Scusa Hyung, vorrei rimanere di più ma…
-Tua madre?-. Rise lui, alzandosi.
-Si.
-Vai Min!-. Disse Jinki.
Non se lo fece ripetere due volte e scappò, cominciando a correre.
-E pensa a quello che ti ho detto!-. Gli ricordò il ragazzo.
 
   Arrivò in tempo per vedere sua madre che si stava facendo fare la messa in piega da un ragazzo.
Entrò e si fermo ad osservare il ragazzo che faceva tutto quel lavoro con una tale facilità che quasi lo spaventava.
Taemin si sedette sul divanetto, insieme a tante altre donne che leggevano la rivista, e si fermò ancora ad osservare il ragazzo che stava facendo i capelli a sua madre.
Moro, più basso di lui, con un fisico ben impostato e il solito sorriso stampato sulla faccia.
Notava anche qualche ragazzina seduta affianco a se che lodava il giovane parrucchiere con l’amica.
Era anche piuttosto amato dalle ragazzine.
Tutto sembrava normale nell’insieme, quando ad un certo punto, il moro, iniziò ad intonare qualche canzoncina.
Sembrava essere “Sorry” dei Super Junior, ma non ci faceva molto caso, era preso dalla bellezza della voce.
Era strano che una così bella voce, dovesse ritrovarsi in questa parrucchieria.
Quando il parrucchiere finì il tutto, la madre si alzò, guardandosi soddisfatta allo specchio, accorgendosi del figlio là dietro che la osservava.
-Taemin-ah, vieni qua-. Gli fece cenno con la mano.
Il ragazzo quasi come un cane obbediente si avvicinò, timido, sia a lei che al parrucchiere, che lo salutò con un sorriso.
-Oh, lui è Jonghyun…-. Affermò distratta, cercando il portafoglio nella borsa per poter pagare.
 
 

Anonima G: Allora, com’è? La storia che devo fare è complicata, lo so. E’ tutto un intreccio di amicizia e amore tra i ragazzi, spero di non confondervi, e cercherò di impegnarmi tanto in questa FF! Ve lo assicurò, cercherò di dare il meglio di me stessa!
 
   
 
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