Let it snow
A Robs e Silvia
Perché non hanno
avuto proprio un bella giornata
E allora ho pensato
di farle sorridere.
Tamburellava con le dita sul tavolo da almeno un quarto
d’ora, scandendo con impazienza e rabbia – d’accordo, anche un pizzico di paura
– i secondo che passavano.
Dove diavolo era finito? Era uscito subito dopo pranzo,
in fretta e furia, e non aveva ancora rimesso piede in casa. Ovviamente non si
era neanche degnato di mettersi in
contatto con lui in qualche modo. Tipico.
Nick sbuffò per l’ennesima volta, alzandosi dalla sedia
e cominciando a camminare istericamente lungo il corridoio dell’ingresso.
Ma insomma! Neanche una chiamata in tutto il pomeriggio?!
Per quanto ne sapeva poteva anche essergli capitato qualcosa!
Stavolta, però, non gliel’avrebbe di certo fatta
passare liscia! No, stavolta lo avrebbe sentito: era calmo e pacato quanto voleva,
ma su questo non si scherzava. Jeff sapeva che era particolarmente paranoico e,
stesse anche cascando il mondo, avrebbe dovuto chiamarlo e dirgli dove diavolo
era.
Il moro sospirò di nuovo e si sedette davanti al
camino, in soggiorno. Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, accorgendosi che
aveva ripreso a nevicare lentamente e la cosa non fece altro che causargli
nuova preoccupazione: le strade innevate lo avevano sempre spaventato e avrebbe
davvero voluto che Jeff fosse lì con lui, a dirgli che non c’era nulla di cui
preoccuparsi.
Si strinse nelle braccia, sentendo improvvisamente
freddo nonostante la vicinanza al camino e sospirò ancora lentamente.
Proprio in quel momento il rumore di uno scatto
metallico lo fece saltare. Jeff!
Nick scattò in avanti, senza pensare ad altro che non
fosse il suo quasi marito – l’anello che entrambi avevano al dito parlava
chiaro – per poi fermarsi davanti all’ingresso.
Un Jeff infreddolito e pieno di neve aveva appena
appoggiato un grosso pacco accanto all’ingresso e stava cercando di prendere un
po’ di calore prima di decidersi a togliere il cappotto.
«Tesoro, sono a casa», annunciò felice, vedendolo.
«Dove diavolo sei stato?!», gridò Nick, rendendosi
improvvisamente conto di quanto fosse preoccupato e soprattutto che gli era
davvero mancato.
«Sorpresa!», squittì Jeff, senza degnarlo di risposta
«Aprilo!» e senza dargli tempo, lo tirò verso il pacco, attendendo che lo scartasse come un bambino la
mattina di Natale.
Nick fece quanto gli era stato chiesto, un po’ spaesato
e lentamente, fino a che dallo scatolo non tirò fuori una chitarra classica. I
suoi occhi scuri si spalancarono per la sorpresa.
«Auguri, Nick», sussurrò Jeff sul suo collo.
«Ma…ma il mio compleanno è solo la settimana prossima»,
ebbe la forza di contestare l’altro.
«Lo so… ma da quando l’hai vista al negozio di musica e
l’hai praticamente venerata per mezz’ora, avevo il terrore che qualcuno potesse
comprarla prima di me… così mi sono anticipato», spiegò con semplicità il
biondo.
Nick lo guardò senza fiatare, troppo sorpreso per poter
dire qualsiasi cosa e con gli occhi che luccicavano. Era questo il motivo per
cui era stato fuori per tutto il pomeriggio…?
«Non crederai mai al motivo per cui ci ho messo tanto!
Sono uscito presto per evitare la folla – ormai la gente non aspetta Natale, se
vede la neve corre a spendere – e devo dire che non ci ho messo tanto per
prenderla, ma poi ecco che comincia a nevicare
e la strada principale rimane bloccata, pazzesco! Quindi ho preso quella
scorciatoia che di solito fai tu per tornare a casa, ma non la ricordavo così
bene, quindi mi sono perso. Scendendo per vedere se ci fosse qualcuno a cui
chiedere indicazioni, mi è scivolato il cellulare da mano – sai quanto sono
maldestro se ho freddo – e quindi l’ho dovuto rincorrere perché la strada era
ghiacciata ed in discesa; ovviamente, poi, non ha voluto saperne di
riaccendersi! Quando sono riuscito a recuperarlo, comunque, una vecchietta è stata tanto gentile
da indicarmi la strada… ma ovviamente era del tutto sbagliata, quindi ho
passato tutto il tempo successivo a girare per la periferia senza essere in
grado di trovare casa, perché lo sai, ho un pessimo senso dell’orientamento e
con la neve tutte le strade sono uguali e-».
Jeff non riuscì ad andare avanti perché le sue labbra
furono bloccate da quelle morbide e calde di Nick, che lo tirò a sé baciandolo
con passione. La rabbia e la preoccupazione ora non erano che un lontano
ricordo.
«Ti amo», disse semplicemente, sorridendogli e con gli
occhi definitivamente lucidi.
«Oh, ti amo anche io», sussurrò Jeff, stringendolo di
nuovo a sé.
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No, non chiedetemi perché abbia scritto una cosa del
genere, perché non lo so neanche io… Semplicemente è venuta fuori, mentre
pensavo alla shot per il sesto giorno della Klaine
week (la raccolta la trovate qui) e
non ho resistito, ho dovuto scriverla.
Ci tengo a dedicarla a Robs e
Silvia, giusto per risollevare loro un po’ il morale – o almeno provarci… e
boh, non so che dire xD
A domani, con la Klaine Week :D
-Alch ♥