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Autore: Little Black Dragon    13/10/2012    1 recensioni
Questa non è una semplice lettera. Non lo è. Ora dubito persino che possa essere definita lettera, ma... Ma Cristo! Papà!...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qusta è una... è un qualcosa che ho scritto in una notte d'estate. Diversamente dalle mie altre robacce, questa non cerca di colpire il vostro animo, non cerca di suscitare qualcosa... E' troppo corta pure per suscitare un battito di ciglia....Cerca solo di rispondere a delle domande rimaste a metà, o perlomeno di far comprendere cosa significhi aver perso qualcuno di cui non hai nemmeno un ricordo.
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Caro papà, o babbo, o Peppe,

sai, Peppe ci chiamo un mio amico.
Questo si che è un modo di iniziare una lettera.
Ti guardo da lontano, seduta alla mia scrivania, e tu altrettanto mi guardi dalla mensola, o da chissà dove, e chissà come.
Sai, alla mamma si accende una luce bellissima sul volto quando parla di te; e a forza di chiedergli, riesco a ricordarmi tutte le tue lauree: lettere, pedagogia e filosofia.
All’inizio, pedagogia mi sfuggiva sempre.
Io non so che collegamenti fa il mio subconscio, o se esistono, o se non esistono, o se tu esisti da qualche parte; ma so che ci deve essere un nesso fra te, le mie muse e ciò che scrivo.
Ci DEVE essere qualcosa. Più mi sforzo, più ci penso… più cresce l’incertezza.



Hei, ti ho appena inviato un bacio! Forse…
Forse, nell’impronta di ogni parola che scrivo, nell’ombra che si traccia notturna sulla scrivania, nel silenzio del mondo d’estate, c’è la mia coscienza piena di voi che bagna la carta e che allora non giura, perché sa che qualunque cosa sia, è più grande di lei.
Ed è d’incomparabile bellezza…
Perché nella penna che scrive e comunica meglio di mille parole, si riversa la vita; te, loro, e tutto quanto ci possa essere di più straordinario. E lo straordinario, allora, commuove. Chiama alla luce segreti celati in ogni dove; in un battito di ciglia, in una tasca, in un foglietto, in un sorriso, in un disegno.
C’è tutto.
Avete riempito ogni singola cosa in me e attorno a me, come neppure aria, sangue, calore, sguardi hanno potuto; e ora posso giurare che quella nuvola su me, Lei e l’altra – giunta quella mattina per farci ombra mentre amabilmente chiacchieravamo sotto il sole – l’avessi fatta tu…
Posso giurare che l’arrivo di quella zoccola e il suo abbraccio con Lei l’avessi inviato tu per farci stare a venti centimetri l’una dall’altra, con i nostro occhi lucidi che si specchiavano azzurri.
Posso giurare che ogni lacrima e ogni fitta al petto l’avessi inviata tu, solo per farmi giungere alla conclusione che nulla finisca davvero, ma nell’attesa… si possa star sereni.

Ti amo papà.
Ti amo babbo.
Ti amo Peppe.

Ogni volta che Elisa lo ripete a Zio, è come se lo dicessi io a te. Dovresti vederla, come cresce, ma scommetto che la vedi… che la vegli sempre, come Zio, come Zia, me, mio fratello, mamma… e tutti quanti… anche quel balordo del vicino…
E non trovo altro da dire, papà, perché tu sai già tutto. Sai già tutto.
E ora sei da qualche parte.  Forse sei qui, o forse sei ad accarezzare le nuvole, o ad osservare il mio futuro che diventa presente e poi passato; forse sei da mamma ad accarezzarle i capelli o forse da mio fratello a sorridere orgoglioso.
O forse sei da tutti e tre, o forse da nessuno dei tre, o forse sei ovunque nel mondo, o forse non sei da nessuna parte nell’universo.
Ho scoperto… che non m’importa. 
Ho scoperto che ogni momento in cui sarò giù, o tutto andrà male, o sarà buio pesto, posso pensare a te senza sentirmi sporca e insulsa per averti pensato, per aver accostato l’immagine così suprema che ho di te con la mia inutile e rancorosa, e mi è concesso il sollievo.

Ti amo papà.

…Sai, ci sono persone che quando rivedono una persona dopo tanto tempo, pensano “perché non ci sei stato?”. E quando ti rivedrò – perché spero di rivederti, un giorno – ogni incertezza che fino ad ora ho accumulato cadrà, e ti sussurrerò “Grazie per essere stato con me, sempre, anche quando non t’avrei voluto, o non avresti potuto esserci”.
E allora non giuro, perché questa è una delle cose più grandi della vita.
La morte.
Ti giuro, però, che sarò sempre
 
La tua bambina.
  
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