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Autore: _fix    13/10/2012    10 recensioni
Sai non sono mai stato bravo con le parole. Ma adesso voglio solo dirti di non sbagliare. Di non dimenticarmi,come io non ti dimenticherò mai. Di non tradirmi lassù, perché nessuno riuscirà a non notarti. Di non arrenderti ancora. Di continuare a vivere. E riuscirai,credimi. Io sarò qua.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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One More Night



''L'amore è come le epidemie. Più uno le teme,più è esposto a rischi. Ma non è con l'amore che si curano le peggiori malattie?
Anche solo per sentire l'ebbrezza dell'illusione?''





Summer entrò nel pub,facendo tintinnare il campanello sopra la porta. Un frusciò avvisò coloro che erano seduti ai tavoli che una folata di vento freddo era appena entrata dall’esterno.
La ragazza cacciò i lunghi capelli ramati dal cappuccio ed allentò la sciarpa,ispirando profondamente l’aria calda di quel posto. L’odore di cioccolato le si impresse nei polmoni ed un piccolo sorrisetto le si dipinse sul volto. Quell odore le era maledettamente familiare.
Adocchiò una chioma castana dietro il bancone e si avvicinò lentamente ad esso,scrutando la sala gremita di gente.
I tavoli predisposti ordinariamente in quel piccolo pub e l’arredamento caratteristico dell’Irlanda davano un calore umano a quel posto,rendendolo piacevole. I bisbigli delle persone,i pettegolezzi fuggitivi e le chiacchiere affaristiche erano il sottofondo musicale di quel posto. Il legno del grande bancone al lato del locale gli donava quel effetto rustico che cadeva a pennello.
Quel pub irlandese nella periferia di Wolverhampton la faceva sentire a casa come non mai,ed in quel momento era tutto ciò che le serviva.
Almeno sapeva dove rifugiarsi,quando l’aria di quel paese diventava troppo pesante persino per lei.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da una voce meccanica che le chiedeva,quasi scocciato,cosa volesse ordinare.
Fu solo quando incrociò i suoi occhi,che Liam capì chi si ritrovava davanti. Sibilando il suo nome,salto il bancone basso e si slanciò verso l’amica,stringendola forte.
Summer ricambiò quell’abbraccio tanto caloroso,sorridendogli poco dopo quando allentò la presa.
-Ma guarda un po’ chi si rivede!- esclamò Liam,ritornando al suo posto e passando una mano sul grembiule bianco per lisciare la piega dovuta al salto.
Summer fece spallucce e guardò attentamente l’amico. I capelli più corti gli donavano un aria più austera ed adulta,ma la ragazza sapeva benissimo che infondo si celava un gran giocherellone.
Il suo sorriso illuminava tutto come al solito ed i suoi occhi luminosi erano quasi pericolosi. Chiunque avrebbe temuto di perdersi in quella distesa nocciolata che adesso la scrutava attentamente.
-Quanto tempo è passato,eh?- chiese,quasi urlando,mentre asciugava uno dei boccali di birra riposti sul piano.
Summer sorrise – Sono passati giusto due anni,venticinque giorni e sedici minuti-
Inizialmente Liam sgranò gli occhi per la sorpresa,ma poi sorrise e scoppiò in una fragorosa risata. La ragazza avrebbe voluto annullare le distanze,afferrando Liam per il colletto della polo e tirarlo verso di se.
La sua risata la mandava decisamente in estasi da ormai troppo tempo,ma era sempre stata vigliacca per poterlo rivelare apertamente.
Era sempre stata vigliacca .. ma adesso era cambiata.
Perchè adesso qualcosa l’aveva spronata a tornare. Qualcosa da cui non poteva fuggire ormai.
Quindi perchè sprecare tempo.
-Hai un’ottima memor..-
-Morirò Liam-
Summer sentì un peso abbandonarle il corpo quando cacciò via quelle parole senza curarsene più di tanto. Adesso si sentiva libera,come se qualcosa l’avesse abbandonata per sempre.
La consapevolezza della morte vicina si faceva spazio dentro di lei,ma adesso non le faceva più paura. Adesso finalmente la realtà le sbatteva contro incessantemente e non riusciva nemmeno più a vedere quello spiraglio di luce davanti ai suoi occhi.
Ma ugualmente sorrideva felice.
Liam la guardò sconcertato e scosse la testa per riprendersi dallo stato di trans temporaneo – Cosa hai detto?-
Il tono con cui pronunciò quelle parole,fece rizzare i peli sulla nuca della ragazza che per un attimo pensò di aver fatto la scelta sbagliata a renderlo partecipe della sua malattia.
Il suo sibilio la preoccupò ulteriormente. I suoi occhi ormai lampeggiavano preoccupazione e un lampo di speranza forse credeva che tutto fosse uno scherzo.
Ma sfortunatamente essere malati di cancro non era uno scherzo. Come non era uno scherzo continuare a prendere il tram di mattina presto per giungere in ospedale e sottoporsi alla chemioterapia.
Sfortunatamente era la realtà. Una realtà che fino a quel momento Summer aveva cercato di evitare a tutti i costi,nascondendosi in un angolino e cercando di guardare la vita scorrere da dietro le quinte.
Ma adesso tutti conti salivano a galla e doveva affrontarli tutti. Adesso avrebbe voluto solo godersi ciò che le rimaneva.
-Liam perfavore – deglutì – siediti-
Ma Liam rimase lì dov’era. La guardò impassibile mentre Summer cercava disperatamente di cogliere qualche emozione. Ma nulla.
Tutto completamente inutile.
Liam aprì la bocca e chiamò a gran voce quello che probabilmente era il proprietario del locale,che fece capolino poco dopo dalla cucina.
-Faccio una pausa di cinque minuti..-
-Liam..- tentò di dire il proprietario,guardandolo severo. Ma fu stoppato dalla mano di Liam,che si alzò di scatto.
-Ti prego.. solo cinque minuti!- lo implorò. L’uomo biondo e muscoloso annuì prima di rientrare nella cucina.
Liam afferrò un lembo del grembiule e lo lanciò via dietro al bancone. Prese delicatamente Summer e la incitò a seguirlo fuori dal locale.
L’aria invernale gli si sbattè in pieno viso e lo costrinse a stringersi nella polo. Ma non bastava.
-Tieni- mormorò Summer,sfilandosi la sciarpa di lana dal collo e porgendola verso il ragazzo,che titubante l’afferrò.
-Grazie- sibilò di risposta,prima di afferrare il pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore.
Summer conosceva troppo bene Liam per interpretare il suo gesto come abituale. Liam fumava poco,e questo si sapeva. Ma fumava per un solo motivo.
Il nervosismo.
E adesso ce n’era troppo in quel corpo muscoloso che era seduto sul muretto,con la sigaretta fra le labbra carnose e le mani nei capelli.
La tensione era palpabile e Liam non faceva altro che fumare avidamente la sua sigaretta,quasi a volerla divorare.
-Liam io..-
-No!- urlò il ragazzo – Non voglio sentire quelle parole!-
Summer sussultò per poi scuotere la testa. Avrebbe dovuto sapere in un modo o nell’altro.
-Liam io sono malata,capisci?Non c’è cura ormai. E’ tardi- esclamò,con un sorriso amareggiato dipinto in volto. I suoi occhi azzurri scrutavano il ragazzo cercando un qualcosa che la incitasse a continuare.
Liam si alzò di scatto,lanciò via la cicca e sferrò un calcio ad un rametto d’erba cresciuto sul marciapiede.
Prese a torturarsi le mani fredde ed arrossate. Summer si avvicinò ed intrecciò le sue dita a quelle del ragazzo,incatenando il suo sguardo cristallino in quello di Liam.
-Ehi.. smettila- implorò,accarezzandogli una guancia con la mano libera. Gli occhi di Liam divennero improvvisamente lucidi ed una lacrima rigò la sua guancia.
Summer la pulì via dolcemente con un gesto lento delle dita. Sorrise.
-Sono qui. Sono insieme a te,ok?-
Liam sorrise amaro – Non ci sarai per sempre-
Ma Summer lo zittì,scuotendo la testa – Ma cosa importa? Adesso ci sono,no? E’ questo che conta-
Liam annui flebilmente,mentre Summer ritraeva le sue mani. La sua temperatura corporea era visibilmente aumentata e la vicinanza di quel ragazzo non la metteva a suo agio.
Senza l’uso di parole,Liam allargò le braccia e circondò l’amica,stringendola forte per paura che potesse lasciarlo in quel mondo che senza di lei,adesso gli sembrava spoglio ed inutile.
 
 

-Summer,sbrigati!- sbottò Liam,preparando il secondo bicchiere di champagne. Posò la bottiglie sul tavolo e corse ad aprire le tende.
Mancavano pochi istanti alla fine dell’anno e Summer rischiava decisamente di perdersi l’inizio dell’anno nuovo.
Una figura femminile corse verso di Liam,avvolta nel suo vestito rosso carminio. Tentennava sui tacchi vertiginosi e per non cadere si aggrappò al braccio di Liam.
La sua vicinanza le faceva ancora quell’effetto,ma non avrebbe voluto rovinare tutto. Per quegli ultimi mesi ormai,ne avrebbe fatto l’abitudine.
-Scusami- mormorò la ragazza,sorridendo e portando la mani alla nuca per sistemare meglio la bandana.
Guardò il suo riflesso che le regalava il vetro di casa Payne e vide una ragazza scheletrica avvolta in un rosso spento. Le sopracciglia disegnate con una matita marrone non le davano un’aria giovanile.
Anzi le odiava.
Ma era maledettamente felice. Si sentiva bene,quasi rinata. Adesso sapeva cosa significava vivere davvero.
Dieci,nove,otto.
-Dai contiamo!- esclamò Liam.
Summer lo guardo intensamente e poi decise di parlare. Raccimolò le sue emozioni e si fece coraggio.
Ora o mai più.
Sette,sei,cinque.
-Liam- lo richiamò. Gli occhi profondi del ragazzo la guardavano entusiasti – Noi ci conosciamo da tanto tempo. E sento che è giunto il momento di svelarti una cosa-
Quattro.
-Io sento dentro di me il dovere di renderti partecipe dei miei sentimenti-
Tre.
-Io vorrei essere tua per sempre,o per quanto questa vita me lo permetta ancora-
Due.
-Quindi Liam io volevo dirti che ..-
Uno.
Summer non riuscì a capire se i fuochi d’artificio stessero scoppiando fuori dalla finestra o nel suo stomaco. Precisamente da quando le labbra del ragazzo s’erano ritrovate sulle sue e si  muovevano languidamente e lentamente,non riusciva più a distinguere il sogno dalla realtà.
Non le sembrava vero tutto ciò. Forse era surreale. Era la magia del nuovo anno.
Forse passarono secoli. Millenni. Anni.
O semplicemente cinque minuti,quando le labbra di Liam si staccarono da quelle della ragazza.
-Wao-
Liam sorrise – Wao? Beh.. faccio quest’effetto?-
-Io .. insomma- tentennò Summer,ma Liam la zittì con un altro bacio. E poi un altro ancora. E ancora.
Lentamente il ragazzo indietreggiò verso la porta della sua stanza,senza mai staccare le sue labbra da quelle della ragazza.
Dopo anni di passione contenuta,finalmente poteva assaporare la dolce essenza di vaniglia.
Summer cercò di riprendersi dal momento,quando ormai avevano varcato la soglia della stanza e Liam trafficava lentamente sulla cerniera del suo abito.
Mugolò qualcosa di incomprensibile quando la ragazza si staccò dalle sue labbra.
-Cosa succede?-
Summer ci pensò su e decise di proseguire. Infondo aveva perso tutto ciò che aveva,perchè continuare a negare l’unica cosa pura che aveva da donare alla persona che amava.
Ma Liam la bloccò prima che entrambi potessero continuare. La scrutò intensamente,cercando nei suoi occhi ciò che non andava e svelò un velo di preoccupazione.
-Davvero .. cosa c’è Summer?-
-Io .. insomma-
Nonostante la malattia l’avesse resa forte,la vergogna che provava in quel momento era oltre i limiti. La sua verginità era qualcosa di speciale e prezioso,ma desiderava donarla a quel ragazzo che adesso le sorrideva.
Liam le prese le mani e poso un bacio sulla sua fronte. Poi le bacio il naso,mentre con la mano libera scioglieva il nodo della bandana,incurante dei lamenti della ragazza.
-Shh .. sei bellissima- le soffiò sul collo,provocandole dei brividi.
La fece distendere sul letto e puntellò sui gomiti per non pesargli. Solo in quel momento Summer si rese conto che le loro dita erano ancora intrecciate ed era il gesto più dolce che avesse potuto fare.
Entrambi si disfarono dei loro abiti ormai inutili che poco dopo coprivano il pavimento. La bramosità era ai massimi livelli e la dolcezza di Liam era impagabile. Summer si sentiva maledettamente lusingata da quella situazione.
Era la volta giusta.
-Liam .. –
Il ragazzo la guardò prima di posare un bacio sulle labbra di Summer – Avrò cura di te .. ti amo Summer-
-Ti amo anche io-
Quando Liam si unì a lei,Summer non riuscì a trattenere una lacrima di dolore che il ragazzo prontamente asciugò con un bacio.
Quella nottata si riempì dei loro baci passionali e dolci,dei loro gemiti strozzati e delle loro urla d’amore.
Quella notte Summer si donò completamente alla persona che amava e Liam capì che la vita gli aveva donato qualcosa per cui lottare.
Quella notte scoprirono l’amore vero.
 
 
  
-Liam Payne?-
Liam deglutì,alzandosi di scatto dal divanetto scomodo della sala d’attesa. La barba sfatta,le occhiaie profonde e scure ed i capelli cresciuti erano il segno del suo timore più grande.
Che forse s’era avverato nelle ultime ventiquattro ore.
Il dottore scuotè la testa,toccando dolcemente la spalla del ragazzo – Mi dispiace-
Liam si sentì cadere il mondo addosso nel preciso istante in cui il dottore pronunciò quelle parole.
Niente esprimeva caos,disordine o distruzione. Riusciva soltanto a sentire un vuoto. Un vuoto che non sarebbe sparito facilmente.
Un vuoto che l’avrebbe perseguitato per il resto della sua vita. Un vuoto che era stato colmato per troppo poco tempo.
Stranamente non aveva voglia di spaccare tutto ciò che gli si presentava davanti. Sentiva solo il bisogno di vederla ancora una volta.
Di provare a sentire ancora il calore delle sue mani.
-E’ la terza a sinistra- lo informò l’uomo,come se avesse letto nei suoi pensieri.
Si diresse verso quella porta con sguardo vacuo e spento,camminando lentamente. La aprì e la luce bianca della neve si scontrò contro il suo volto pallido e scavato dalla preoccupazione.
Noto il suo corpo su una brandina bianca. Le palpebre posate le davano un’aria rilassata. La testa lasciata libera dalla bandana era completamente bianca e le sue mani incrociate sul petto la facevano sembrare felice.
Sembrava stesse solo dormendo. Stesse facendo un bel sogno dal quale non si sarebbe più svegliato.
Liam si avvicinò lentamente e s’inginocchiò sul suo volto. Le baciò la tempia e lasciò cadere una lacrima sul suo volto.
Le prese una mano e la baciò. Iniziò ad accarezzarle il braccio lentamente,lasciando che le lacrime scendessero incontrollate sul viso.
-Sai non sono mai stato bravo con le parole. Ma adesso voglio solo dirti di non sbagliare. Di non dimenticarmi,come io non ti dimenticherò mai. Di non tradirmi lassù,perchè nessuno riuscirà a non notarti. Di non arrenderti ancora. Di continuare a vivere. E riuscirai,credimi. Io sarò qua-
I singhiozzi riempirono l’aria pesante di quella stanza.
-Avrei voluto chiederti un’ultima notte prima di andare. Ti avrei cullata con il mio amore. Ti avrei fatta sentire a casa. Spero di essere stato buono e di averti resa felice. Addio Summer-
   
 
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