Dalla finestra vedeva la sua casa brillare come una candela che sfuma nella notte. Densa l’aria che circondava le lapidi e le zucche al cimitero; fumo e nebbia aleggiavano tra le rade stelle in cielo.
Ancora sveglio, amico mio?
La luna brillava gialla, di un giallo pieno, intenso, come gli occhi dei gatti nel buio.
Sally sospirò, sfiorandosi distrattamente il petto.
Si chiese se sotto quegli stracci ci fosse davvero un cuore, un cuore pronto ad amare, vivo come le sue dita che reggevano l’ago, come le sue guance attraversate dal filo da cucito, i punti spessi e larghi che affondavano nella pezza che la costituiva.
Come un triste, largo, larghissimo sorriso che le era stato rappezzato sul volto, anche quando avrebbe voluto sciogliersi nelle sue stesse lacrime.
Sospirando, pensò che forse c’erano parti del suo corpo che non avrebbe potuto ricucire.
Nulla più del suo povero, spezzato cuore di pezza.