Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Bellatrix29    13/10/2012    2 recensioni
Kurt fa una scoperta sensazionale, ma Blaine si ostina a non dargli ragione. E quanto a lungo Sam sopporterà le loro occhiate e le loro risatine?
[Prima volta che mi avventuro in questo fandom e lo faccio con una One-shot scritta per il contest "You wanna be a secondary character like me" indetto sul forum da Piratessa_]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sam Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Ma ti dico che è identico!


 

Un incubo.
Se qualcuno avesse chiesto a Sam Evans di descrivere quell’ultimo periodo sarebbero bastate quelle due parole. Lo stress da esami-di-fine-anno-scolastico non c’entrava. La paura per le Nazionali, nemmeno. La colpa non era neppure imputabile alla coach Beaste, anche se la donna stava facendo sputare sangue a tutta la squadra per prepararla alle ultime partite del campionato.

Per Sam, il vero incubo era l’idea di andare a scuola, dove era sicuro che sarebbe stato seguito dal loro sguardo. Ormai i due avevano preso l’abitudine di fissarlo qualsiasi cosa facesse, in ogni momento della giornata, per poi parlottare tra loro e, la maggior parte delle volte, ridacchiare.

Ridacchiavano i due furbi! Cos’avessero poi da ridere, il povero ragazzo non l’aveva ancora capito. La prima volta che aveva notato quell’atteggiamento, si era precipitato in bagno per controllare cosa, nel suo aspetto, fosse così buffo.
Niente. Quella era la verità: era lo stesso Sam di sempre, ma questo non spiegava il mistero delle loro occhiate.

Era cosciente di non essere bello come Finn, o sexy come Puck, ma, in fondo, sapeva di non essere poi tanto male. Che fosse di nuovo per la questione della sua bocca? Il meraviglioso nomignolo che Santana non si faceva scrupolo di  utilizzare bruciava ancora, ma aveva sperato che il periodo in cui era solo ‘Bocca di trota’ fosse finito, che i compagni fossero maturati e lo conoscessero abbastanza da andare al di là di quel difetto, ma evidentemente si era sbagliato.

Quel giorno non fu diverso: entrò a scuola e si diresse verso il proprio armadietto, sperando di evitare la coppietta ridacchiante. La fortuna doveva essere dalla sua parte, in quel frangente, perché durante il percorso incrociò solo Mercedes, che lo accompagnò.

“Ciao Sam” disse la ragazza, in vena di chiacchiere “Ma che hai? Hai una faccia!” Ecco, ora ci si metteva anche lei a fargli notare che qualcosa in lui non andava. Aprì l’armadietto di scatto, facendo sussultare l’amica, che non si aspettava quella reazione.

“Ho la mia faccia di sempre, Mercedes, se ci vedi qualcosa di male, è un problema tuo!” disse mentre si allontanava. Si diresse verso l’aula prove del Glee Club, dove, immediata, ricevette la sua punizione karmica: Kurt e Blaine, infatti, erano gli unici studenti presenti nella stanza e sembravano immersi in una discussione.

“Ma ti dico che è identico!” Disse Kurt, non accorgendosi della presenza di Sam dietro la porta.

“Secondo me non gli somiglia per niente, è solo una tua idea!” Ribatté l’altro, alzando gli occhi al cielo per la testardaggine del fidanzato. Così facendo, notò il ragazzo fermo sull’ingresso e fece un’espressione strana, quasi imbarazzata.

“Ciao Sam” disse, scandendo bene il suo nome, in modo che anche Kurt notasse la sua presenza. Il ragazzo, infatti, si voltò verso di lui rivolgendogli un sorriso colpevole e uno sguardo saputo.

“Ho interrotto qualcosa?” Chiese Sam infastidito: come se non avesse capito che stavano parlando di lui!

“Niente di importante” rispose Kurt affabile.

L’arrivo degli altri ragazzi impedì al biondo di affrontare i due. Si sedettero ai propri posti, in attesa del professor Schuester.
Durante l’assolo di Rachel, tuttavia, Sam si sentiva osservato e non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi erano i proprietari di quegli sguardi. Avrebbe tanto voluto alzarsi ed andarsene, per essere lasciato un po’ in pace, ma con le Nazionali così vicine, il professore non avrebbe mai tollerato una simile azione. Si impose di stare calmo ed attendere la fine delle prove.

Quando venne dato loro il permesso di andarsene, un paio di ore dopo, fu il primo ad uscire dall’aula per dirigersi vero quella di Letteratura Inglese. Si sedette al proprio posto, contento del fatto che, almeno lì, non avrebbe dovuto subire lo sguardo di quei due.

La fortuna, tuttavia, doveva averlo abbandonato, poiché, poco dopo, li vide passare di fronte all’aula, lanciare un’occhiata nella sua direzione e allontanarsi ridacchiando. Di nuovo.

Sam non era sicuro che avrebbe resistito ancora a lungo a quel comportamento così... infantile! Se avevano qualcosa da dirgli, perché non lo affrontavano?

Deciso ad affrontarli di petto, non ascoltò una sola parola della lezione, tutto concentrato sul discorsetto che avrebbe fatto a quei due. Al suono della campanella, uscì dall’aula con passo deciso.

Incrociò Blaine che usciva da quella di algebra e si diresse verso di lui.
“Blaine, vorrei parlare con te e Kurt, sai dov’è?” Il ragazzo lo fissò con aria stupita, ma poco dopo sul suo viso si dipinse un’espressione colpevole: sapeva esattamente di cosa Sam volesse parlare loro, e, per la milionesima volta, maledisse tra sé il fidanzato per averlo coinvolto in quella cosa così stupida.

“Dovrebbe essere in Auditorium, a provare la sua esibizione per l’ammissione alla N.Y.A.D.A.” rispose con voce insicura. Non conosceva Sam troppo bene, ma era abbastanza sicuro che Kurt si sarebbe lasciato trascinare velocemente in una scenata, e lui non voleva assolutamente andarci di mezzo.

“Bene, andiamo” Sam si diresse verso la direzione indicata dal ragazzo, che lo seguiva con la testa china.

L’Auditorium era immerso nel buio: solo il palco era illuminato da alcune decine di candele e Kurt era lì in mezzo, palesemente insoddisfatto della propria performance.

Quando le porte si aprirono, il contrasto con la luce dell’esterno non gli permise di riconoscere immediatamente chi fossero le due figure che si avvicinavano al palco, ma, dopo qualche istante, poté vedere distintamente Sam salire i gradini per raggiungerlo, seguito a ruota da un Blaine di umore abbastanza cupo.

“Ciao ragazzi, vi serve qualcosa?” Disse Kurt, sinceramente sorpreso dalle espressioni sui visi dei suoi due interlocutori.

“Veramente sì” esordì Sam “Mi servirebbe sapere il motivo per il quale continuate a fissarmi e a ridere di me.”
Per Kurt fu come ricevere una secchiata di acqua gelida: lui non aveva mai voluto offendere l’amico e trovarselo lì, così infuriato, mentre cercava di perfezionare la propria esibizione fu davvero uno shock.

“Ma, Sam...” iniziò, per poi zittirsi, non sapendo bene come rassicurare il biondo.

“Sam” intervenne Blaine, molto più diplomatico “non intendevamo offenderti, davvero. Mi rendo conto che dal nostro atteggiamento potrebbe sembrare il contrario, ma ti giuro che non è così...” a quelle parole Kurt annuì, ma quella spiegazione a Sam non bastava di certo.

“Vedi, Sam, qualche settimana fa ho scoperto questa serie, Queer as Folk, non so se l’hai mai sentita...” Kurt si interruppe e, quando Sam scosse il capo, sospirò prima di riprendere a parlare.

“Beh, comunque, uno dei protagonisti, Justin Taylor, che tra l’altro è davvero favoloso, secondo me”

“Kurt, salta questa parte e vai avanti!” Lo interruppe Blaine, alzando gli occhi al cielo: si era già sorbito il discorso Justin-Taylor-è-un-vero-figo almeno una decina di volte e non intendeva ripetere l’esperienza.

“Oh giusto, dicevo questo ragazzo è interpretato da un attore, Randy Harrison, che, secondo me, ti assomiglia moltissimo!” Il giovane concluse il proprio discorso battendo le mani, felice di aver potuto esporre la propria teoria al diretto interessato.

Sam lo guardava con la bocca spalancata, incredulo che la spiegazione potesse essere tanto sciocca.
“Quindi, mi stai dicendo che hai reso le mie ultime settimane un vero incubo solo perché assomiglio ad un attore di una stupida serie televisiva?” Il suo tono di voce si era fatto via via più acuto ed isterico.

“Non è stupida, in realtà è molto bella...” intervenne nuovamente Blaine, subito zittito da un’occhiata furiosa di Sam.

“Avanti, Sam! Aspetta di vederlo, non potrai che dirti d’accordo con me!” Blaine sbuffò, ma Kurt lo ignorò dirigendosi verso il biondo armato del proprio cellulare.

“Ecco, questo è Randy” disse mostrando all’amico le foto che aveva scaricato apposta per convincere Blaine delle proprie idee.

“Qui è Randy che sorride, qui ha la faccia imbronciata, qui ha l’espressione sexy, questa è post-sesso-con-Brian-Kinney...” elencò mentre faceva scorrere le immagini sotto gli occhi basiti di Sam.

“È davvero tutto qui?” Chiese il diretto interessato. Kurt annuì con foga.

“O-ok” balbettò Sam ancora incredulo. Scese dal palco, allontanandosi dai suoi due persecutori.

Arrivato alla porta, si voltò verso i due ragazzi che discutevano.

“Comunque ha ragione Blaine, quel tizio non mi somiglia per niente!”

Se ne andò, seguito dalla risata di Blaine e un verso indignato di Kurt.





Note finali:

L’intera storia si basa su una mia idea abbastanza stupida: mi sono assolutamente convinta che l’attore che interpreta Sam assomigli in maniera preoccupante a Randy Harrison, l’attore che interpreta Justin Taylor in Queer as Folk, quindi ho immaginato che Kurt fosse un fan di quella serie e ho ‘trasferito’ a lui quest’idea.

Beh, che dire, grazie a chiunque sia arrivato fino qui in fondo ^^
That's all, folks,
Adieu 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Bellatrix29