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Autore: vanilla dream    13/10/2012    0 recensioni
"E' una storia d'amore molto dura. Ci mostra una società chiusa, pettegola, pronta alla critica piena di pregiudizi. Il tempo sembra fermarsi in maniera quasi snervante, a volte i salti temporali stupiscono. La cosa più palese è la visione che l'autrice da ai personaggi: sono egoisti, meschini e melodrammatici, si interessano del proprio tornaconto e non della felicità loro e altrui. La storia d'amore sembrerebbe quasi inesistente ma in certi punti è violenta e cruda così straziante da creare un vero e proprio dolore fisico e sfocia nella morte e nell'esasperazione definitiva. In questo modo si perde ogni ragione di vita. La pace eterna sembra quasi agognata con disperazione e alla fine è proprio la morte la vera sovrana, padrone e vincitrice." Questa storia si costruisce su una biblioteca quasi incantata e sui libri che si trovano all'interno di esso. In questo passo la protagonista con queste parole descrive uno dei libri che narra la storia d'amore per eccellenza, perchè anche il latino stesso dice che passione significa subire. L'imperativo dell'amore è la sofferenza, la storia del libro e quella della protagonista con un ragazzo "maledetto" si intrecceranno.. cosa succederà?
Genere: Fluff, Mistero, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 1 : Cambiamenti
 
18 Dicembre. Finalmente iniziano le vacanze di Natale! Quell'anno si era rivelato pieno di cambiamenti, e si sa che i cambiamenti nascondono degli aspetti positivi ma anche negativi: quelli in negativo di solito sono quelli che vengono chiamati peggioramenti come ad esempio le nuove iene con cui ho a che fare a scuola e a cui viene attribuito formalmente il ruolo di professori. Un altro cambiamento sta nella mia graziosa casetta: questo lo reputo un cambiamento alquanto positivo considerando che con questa improvvisa voglia di mia madre di rinnovare l'ambiente sono riuscita a ritagliarmi il mio piccolo habitat naturale: una modesta mansarda dove ho progettato una piccola stanza tutta mia, lontana dalle intemperanze del mondo e soprattutto dalla sfacciata incombenza dei miei genitori. Nella stanza si trovano semplicemente un letto a una piazza e mezzo abbastanza basso coperto da un piumone azzurro chiarissimo, un colore tenue che spezza con quello scuro e deciso del legno di cui è costituito il resto della mobilia che comprende un enorme armadio molto alto (non che il soffitto fosse molto imponente) e una scrivania dotata di tre cassetti nel lato sinistro in basso. Il mio letto è posizionato lateralmente in fondo a questa minuscola stanza in modo che occupi tutta la parete e dia sulla finestra anch'essa con delle tendine di un azzurro paradisiaco: questa è la parte della mia stanza che mi piace di più perché mi siedo su quella comoda piattaforma cerulea e posso vedere le persone che passano per strada, lo scorrere sereno della vita attraverso un vetro spesso appannato dal mio respiro. Beh, questo è quello che si potrebbe definire un miglioramento a tutti gli effetti, però vi sono altri cambiamenti che avvengono in positivo ben diversi: non riguardano gli altri, ma ciò che ti circonda, ciò con cui hai a che fare ogni giorno, sono dei cambiamenti che avvengono dentro di te, nel tuo io più intimo, in questi casi non cambi semplicemente, ma cresci.
Certe cose, invece, non cambiano per niente e rimangono sempre le stesse, immuni da qualunque gioia o sofferenza ti capiti nella vita. Un esempio è la forte amicizia che mi lega a due mie carissime amiche, le mie due T: Tess, diminutivo di Theresa Hutton , e Tilly, diminutivo di Mathilda Evans. Io, invece, Agatha Gibbs, nel nostro mondo straordinario sono la piccola Aggie.
I cambiamenti che mi stanno piano piano facendo crescere si stanno svolgendo tutti in Valleyfield, un posticino all'interno di una piccola contea, Fife, che si trova nella costa sud orientale della Scozia, tra il fiordo di Tay e quello di Forth, sul Mar del Nord.
Il mio quartiere è definito il “Green Eye” della cittadina, infatti è immerso in un verde intenso e piacevole. Ogni mattina, quando esco per andare a scuola, non mi accorgo del posto meraviglioso in cui vivo: è una fortuna non sentire lo smog che invade prepotentemente i tuoi polmoni e il suono fastidioso dei clacson delle auto, ma al contrario prevale l'odore fresco della rugiada e il dolce canto degli uccelli.
Spesso si tende ad associare al quotidiano qualcosa che si conosce, ma io piuttosto lo definirei come qualcosa che si dà talmente per scontato che alla fine si rivela la cosa a te più ignota e sconosciuta. Mi sono accorta solo un giorno di quanto la fatuità delle nostre azioni, del nostro frenetico voler avere sempre di più ci spinge a essere indifferenti nei confronti delle piccole cose che avvengono ogni giorno e che in realtà sono le più belle...
Capitolo 1.2: notizia sconvolgente.
 
Io Tess e Tilly siamo amiche dai tempi dell'asilo. Certe volte guardando le nostre foto appese alla parete mi chiedevo il motivo di una così duratura e profonda amicizia. Da quando ho incominciato le superiori, e già ne avevo il vago sospetto alle medie, ho risolto il mio dilemma: molte ragazze alla nostra età subiscono un non indifferente degradamento a livello dei neuroni fino a diventare delle diseguate mentali: il loro cervello smette di dare ogni piccolo segno di intelligenza e in men che non si dica il loro quoziente intellettivo è alla pari di quello di una gallina ubriaca. Ed è così che iniziano ad avere atteggiamenti strani. Uno dei primi sintomi, e direi anche il meno preoccupante consiste nel diventare totalmente vittime di una frustrante ossessione per il peso; poi questi casi si vanno facendo sempre più gravi e disperati, ed è qui che le vediamo correre ogni settimana dall'estetista e dal parrucchiere in preda a degli attacchi di schizofrenia più che di panico che le fanno sembrare delle malate terminali che devono urgentemente essere assistite in ospedale. Beh, io e le mie due T, ringraziando il cielo, siamo state esonerate da questa grave malattia cerebrale e trascorriamo il nostro tempo libero soprattutto giocando alla play.
Un giorno, mentre eravamo occupate a distruggere dei demoni a Resident Evil, mia madre si avvicina a noi con uno di quei sguardi dolci ed esuberanti che a me non piacevano affatto perché sapevo benissimo che quando assumeva quell'atteggiamento doveva annunciarmi qualcosa che non mi sarebbe piaciuto per niente.
“Ciao Tilly, ciao Tess! Se volete qualcosa da mangiare in cucina ci sono dei biscotti”
Come faccio ad accorgermi di questi suoi momenti di disperata speranza che io acconsenta alla sua richiesta? Sicuramente non è solo lo sguardo a mettermi in guardia e farmi preparare psicologicamente. Innanzitutto cerca sempre di riempire gli imbarazzanti silenzi con delle frasi senza senso e inoltre cerca di essere gentile decisamente nei momenti in cui non occorre: ad esempio in quel momento cercava di mostrare la sua infinita generosità offrendoci dei biscotti quando avevamo già provveduto a sommergerci di patatine.
 “Ah che stupida! Vedo che vi state ingozzando di patatine! Comunque sono venuta per dirvi che sto uscendo e tornerò poco prima di cena perciò sta sera porto delle pizze...ah dimenticavo di dirti una cosa Aggie! La signora Florio ha invitato tutto il vicinato a trascorrere con lei la vigilia di Natale. Verranno i suoi nipotini dall'Italia e ha colto l'occasione per farceli conoscere visto che si trasferiranno qui molto probabilmente.”
Ok...Premetto che per me la Vigilia di Natale è sacra: scartare i regali alla mezzanotte sotto il proprio albero facendo tutti gli apprezzamenti e le critiche che volevi, non preoccuparti di vestirti come una bambola di porcellana solo perché te lo ordina tua madre ma andare a mangiare con le pantofole e il pigiama. Perché tra quei cambiamenti doveva aggiungersi anche quello?ok quello non era di certo un peggioramento...si trattava di una vera e propria catastrofe! Mia mamma forse non si era resa conto di quanto la detestassi in quel momento per aver accettato l'invito di quella vecchia rachitica con i suoi modi di fare ambigui e certe volte anche inquietanti. Quando ero piccola la signora Florio mi incuteva terrore: credevo che fosse una strega che praticava la magia nera o qualche entità malefica venuta da un luogo sconosciuto e oscuro semplicemente per prendermi e portarmi via con lei. Non che ora non voglia andare alla sua patetica riunione del vicinato perché penso che sia una malvagia signora delle tenebre o qualcosa del genere, ma è come se quell'ambiguità l'avvolgesse in un alone di mistero che, se non mi infonde paura, mi mette in estremo disagio. Assieme a Tilly e Tess passavo ore intere a spiarla, e sicuramente non mancavamo di farci quattro belle risate. Ma vedere quello sguardo serio e profondamente fiero anche dietro la finestra non era una bella sensazione, non sarebbe quel sottile strato di silice che costituiva il vetro della mia finestra a permettermi di tenere alto lo sguardo di fronte al suo. E il fatto che avrei dovuto affrontarlo per un'intera serata mi turbava così tanto che avrei preferito combattere quei demoni di persona piuttosto che con uno stupido joy stick!
  
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