"Hei tu." sentii la voce di mio fratello, che veniva verso di me.
"Ciaaaaaaaao Louis." dissi strafottente già dall'inizio, dovrà dirmi una delle sue tante cazzate.
"Stasera un mio amico fa una festa, è il suo compleanno."
"Sti cazzi, Louis!" addio finezza, addio proprio.
"Vabbene, mi son già rotto il cazzo, ti vogliono conoscere. Vieni o no?"
"Conoscere? Me? Ah,ok."
"Si ma sono in quattro, non fare la troia."
La mia mano si poso' con violenza sulla guancia di Louis, ma subito dopo il mio polso viene stretto dalla sua mano.
"Jane ferma, ti conviene. Vieni, cazzo?" lasciò la presa del mio polso, e senza rispondere andai in camera a vestirmi, prepararmi e tutto. In venti minuti finii tutto, mi sarei annoiata a casa tutta la sera. Circa venti minuti di macchina e arrivammo, entrai in quella casa enorme, piena di ragazzi e sottospecie di puttanelle che si strusciavano addosso, una merda, insomma. Forse avevano già bevuto, mi sentivo un'intrusa lì in mezzo, invece Louis già aveva cominciato a "festeggiare", tra ragazze, e alcool. "E io mi sentivo sempre più sola. Gente che andava nelle camere di quella villa colossale, chissa' che ci facevano lì dentro.

"Tu dovresti essere la sorella di Tomlinson, uhm." sentii na voce che mi fece "saltare", mi era preso un colpo, spuntò da dietro un riccio, bello, alto, occhi verdi.(?) Sarebbe stato bello se non fosse stato a gironzolare tra le ragazze questa sera. Ma che volevo, ahah, nessuno è perfetto, sei bello, ma sei stronzo, succede sempre così.
"Si, allora?" mi girai e finsi un sorriso.
"Volevo conoscerti. Non assomigli tantissimo a tuo fratello."
"Pazienza." risposi freddamente.
"Vieni in camera con me, sono solo stasera." disse mentre prese un bicchiere di non chiedetemi cosa. 
Un bicchiere, due bicchieri e così via. Dimenticai tutto, pensavo solo a quel riccio e alla voglia di stuprarlo che mi veniva.
Senza nemmeno pensare entrai in quella camera, con una piccola luce che non illuminava quasi niente, a malapena vedevo qualcosa.
"Senti, uhm, sei vergine?" chiese cominciando a toccarmi le labbra, a malapena sentivo, non capivo dov'ero, chi era quel ragazzo, neanche conoscevo il suo nome. Eppure prima non avrei mai fatto una cosa del genere con uno sconosciuto, cosa mi era preso non lo so, mi lasciavo condizionare da questo ragazzo mai visto prima.
"Certo." mi strappò i vestiti in meno di un minuto, fino a ritrovarmi addosso al muro di quella camera quasi buia.
Vidi il corpo di quel ragazzo nudo, ma non mi rendevo conto di cosa stesse succedendo, dopo neanche due minuti sentii il suo corpo che ormai era entrato nel mio, e nel giro di due secondi avevo provato la sensazione più bella della mia vita, peccato che non l'avrei mai ricordata, perchè non ero in me.
Mi addormentai addosso a lui, attaccati, con il pensiero fisso su quella nottata passata, che lui ricordava, mentre io non ricordavo nemmeno il suo volto. 
"Jane.."
"Come sai il mio nome?"
"Buongiorno. Comunque me l'hai detto ieri sera."
"Cosa?" Mi alzai velocemente, vedendo ancora i nostri corpi in intimo. Avevo infinite domande che mi giravano nella testa, tutte senza risposta.
"Ti ho sverginata, ahah." sorrise il riccio.
"Che delicatezza. Ma se neanche ti conosco, non so il tuo nome, non so chi sei, ma fammi il piacere."
"Sono Harry Styles, piacere."
"Jane, ciao."
"So il tuo nome, non ero ubriaco."
"Nemmeno io lo ero."
"Sicura?"
"Beh, no. ciao." mi rivestii e cercai Louis per tutta la casa, fino a quando lo trovai con una ragazza, ancora a baciarsi, una delle sue tante belle ragazze.
"Ah, eccoti."
"Scusa Jane, ora vengo e andiamo a casa."
"Grazie."
Dopo venti minuti finalmente lo vidi pronto, tornammo a casa.
"Li hai conosciuti?"
"Ho conosciuto solo Harry..."
"E...?"
"E ci ho scopato perchè mi aveva fatto bere." feci un sorriso, assolutamente finto.
"Ah, figo. Tu scopi col primo che ti capita, bella sorella."
"Però quando sono quelle a dartela sei felice, no, Louis?"
"..." Silenzio.
"E poi non sapevo cosa stavo facendo, scusa, è questo che vuoi che ti dica?"
"No, è solo che sei ancora sedicenne...Anche lui, si...ma Harry è un puttaniere."
"Neanche voglio conoscerlo, io non voglio sapere niente di lui, ciao." andai in camera, e dormii fino all'alba del giorno a scuola.