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Autore: _Fame_    14/10/2012    1 recensioni
Una piccola città qualsiasi. 23:00. She took the midnight train
going anywhere!
Un quartiere qualsiasi di South Detroit. 23:00. He took the midnight train
going anywhere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nick Duval
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t stop believing

 
Just a small town girl
living in a lonely world!
She took the midnight train
going anywhere!
 
Una piccola città qualsiasi. 23:00.
Basta. Ora vado via di qua a vado a vedere qualcosa di bello. Metto in uno zaino tutti i soldi che mi servono e i vestiti di cui avrò bisogno.
 
Mezz’ora dopo ho due zaini pieni per terra, pronti con tutto quello che mi serve e accompagnarmi in quest’avventura. Prima di uscire lascio un biglietto per i miei nonni “Mi dispiace non salutarvi, ma non mi fareste andare via. Se mamma torna ditele che andrà tutto bene e che le voglio bene. Non dite niente a papà, non vorrei che si preoccupasse e tornasse da Chicago. Vi voglio bene, Melanie.”
Esco dalla finestra, per fortuna sono al piano terra, e raggiungo la stazione a piedi. “Il primo treno che parte” dico alla signora della biglietteria. “Per dove, cara?” chiede gentilmente. Il mio viso è abbastanza coperto da un cappuccio ma ha capito che sono una ragazza dalla voce. “Ovunque sia abbastanza lontano da qui, più di Chicago.” Rispondo, e così mi ritrovo con un biglietto per New York fra le mani.
 
 
Just a city boy
born and raised in South Detroit!
He took the midnight train
going anywhere!

Un quartiere qualsiasi di South Detroit. 23:00.
Io non ce la faccio più. Voglio andare via di qua. E lo farò.
Preparo due zaini per metterci tutto ciò di cui ho bisogno: vestiti, soldi, qualsiasi cosa.
Lascio un biglietto amia madre per quando tornerà dall’Hotel questa sera, “Tornerò presto. Andrà tutto bene. Non avvisare la polizia per cercarmi. Ti voglio bene, Nick.” Meglio essere concisi. Lascio il biglietto sul tavolo, dove lo vedrà e esco con gli zaini per andare alla stazione.
Dove voglio andare? Non lo so. Ovunque, immagino. Ovunque sia lontano da qui. Ed è proprio quello che dico al ragazzo della biglietteria, “Il primo treno che parte per un posto lontano.” Ripeto di nuovo.
E così salgo sul treno di mezzanotte per New York, che è abbastanza lontano.

 
A smell of wine and cheap perfume
For a smile they can share the nigh
It goes on and on and on and on!

 
Una stazione qualsiasi. 00:45.
Entrambi i treni di mezzanotte per New York si fermarono.
I passeggeri di un treno scesero per salire su un altro.
Melanie camminava per il treno, che era sicuramente più vecchio di quello in cui stava prima. Era come un viaggio nel tempo: i vagoni  a sei posti, foderati di stoffa rossa; le luci gialle, sporche; il tappeto per terra era rosso come i sedili e una terribile puzza di alcool mischiata a profumo da due soldi.
Finalmente raggiunse un vagone vuoto e poggiò gli zaini sotto il sedile su cui si sedette, quello vicino alla finestra.
Fuori, la luna era piena, ma le nuvole la lasciavano irrimediabilmente coperta e sembrava come se non ci fosse altro che un buco nero, lassù nel cielo. Neanche una stella, che a lei piacevano tanto.
I passeggeri del secondo treno si unirono a quelli del primo sul terzo treno che aspettava alla stazione.
Nick scese dal suo treno per salire su quello che gli era stato indicato. Era completamente diverso, ma ciò che più lo colpì fu l’odore che sentì non appena mise piede lì dentro. C’era odore di alcool e profumo. Profumo scadente. La puzza gli invase le narici e lui iniziò a camminare per il treno. I passi attutiti dal tappeto rosso, stesso colore dei sedili nei vagoni. Rosso intenso. Continuò a camminare fino al penultimo vagone. Una ragazza con dei lunghi capelli corvini guardava fuori dalla finestra.
“Scusa, posso entrare?” chiese, vedendo che gli altri posti erano liberi. Lei si girò e gli sorrise. Aveva dei denti bianchissimi che risaltavano sulla carnagione, piuttosto scura. “Sì, certo, fai con comodo” rispose gentilmente.
Si sedette di fronte a lei per guardare fuori dalla finestra. Era un peccato che non si vedessero la luna e le stelle, a lui piacevano tanto.
“È un peccato che non si vedano le stelle” sussurrò lei, quasi come se avesse intuito i pensieri di lui. “Già, sono così belle, che quando non si vedono, il cielo sembra spoglio” rispose il ragazzo di rimando, dando voce hai pensieri di entrambi. “Sono Nick” disse alzando una mano per presentarsi. “Melanie” rispose lei e strinse la sua mano.
Quella del ragazzo era bianca e contrastava rispetto a quella di lei, ma era un contrasto piacevole de vedere. La mano di Nick era così calda che, quando toccò quella di Melanie, freddissima, sembrava fuoco vivo.
Una sensazione stranissima lo attraversò e fu come se ci fossero scintille tra le loro dita. Lei continuava a guardare le loro mani, in quel contrasto bellissimo. Ma lui spostò lo sguardo ai suoi occhi. Due pozzi di un marrone scurissimo, che però brillavano, come le stelle che tanto gli piacevano, e che quella sera, nel cielo, non si vedevano. Allora anche lei lo guardò negli occhi. Pensò che erano bellissimi, blu scuro. Come il cielo la notte. Il cielo scuro dove le stelle riposano.
Bastò quel contatto, ai due, per capire che si sarebbero potuti fidare dell’altro e la loro avventura, iniziata da soli, continuò in due, uniti.
Quando arrivarono a New York, si strinsero le mani per aiutarsi e seppero che non si sarebbero più separati.


Scusate se posto così, con 30983127846 di errori e soprattutto questa One Shot che è venuta davvero uno schifo... volevo davvero scrivere una One Shot di quelle tutte WOW!! però non mi è venuta tanto bene... dai siate clementi su! Se magari mi scrivete una recensione su come dovrebbe essere perché si capisca di più o qualsiasi altra cosa sarei felice
Ginn
  
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