SONO
DAVVERO CONTENTA CHE VI SIA PIACIUTO IL MIO CHAPPY E SPERO VIVAMENTE CHE ANCHE
QUESTO VI PIACCIA.
Da quel giorno Vegeta si trasferì definitivamente
nella camera di Bulma e vissero tutti insieme come una
vera famiglia, o quasi. Naturalmente Vegeta continuava a trattarla nello stesso
modo, o al meno quando qualcuno di suoi familiari erano presenti, compreso
Trunks, non voleva apparire debole ai loro occhi, e Bulma questo lo accettava
perché sapeva, anzi ne era sicura, quell’uomo, quel sayan, le voleva
bene, a modo suo, ma le voleva bene e lei si sentiva la donna più felice del
mondo, perché finalmente aveva avuto quello che da sempre desiderava, una
famiglia.
Una mattina.
“TRUNKS! SVEGLIATI! FACCIAMO TARDI”
“non sono sordo mamma! Ci sento benissimo,
dov’è papà?”
“quello stupido non vuole venire. Dice che
queste cose non si addicono al principe dei sayan. A volte mi chiedo se è lui
ad avere cinque anni o tu”
Trunks guardava la madre che diceva quelle parole con
tanta freddezza lui, però era davvero molto triste, avrebbe voluto il padre
accanto a lui. Bulma si accorse dell’espressione triste del figlio e
intuendo il motivo della sua tristezza si avvicinò a lui e carezzò il capo
amorevolmente.
“ma non ti preoccupare lui verrà, riuscirò a
convincerlo o non mi chiamo più Bulma Brief”
Bulma disse al figlio di aspettare in salotto e si
diresse verso la camera da letto. Aprì la porta con violenza e guardò il
compagno dritto negli occhi.
“ascoltami bene! Tu adesso ti alzi e vieni con
noi dal genio, CAPITO! Se non vieni puoi dire addio alla camera gravitazionale,
al cibo e al sesso! SONO STATA CHIARA!”
Vegeta si alzò dal letto e si vestì, senza battere
ciglio. Bulma rimase scioccata dal suo gesto, lo aveva convinto così presto,
era impossibile. Poi lui si avvicinò a lei, fece un piccolo sorriso, poi tornò serio.
“tanto per essere chiari,
io Principe Vegeta, non prendo ordini da nessuno, vengo solo per due motivi: 1-
non posso resistere senza la camera gravitazionale, senza il cibo e senza il
tuo corpo; 2- non sopporto che tu e mio figlio trascorriate un solo singolo
giorno da soli insieme a quel deficiente, conoscendolo incomincerà a parlare
male di me ed io vorrei essere presente per potergli spaccare la faccia”
Bulma rimase senza parole, Vegeta
era geloso di Ianco, avrebbe voluto stuzzicarlo, ma preferì non farlo,
sicuramente si sarebbe arrabbiata con lei e forse avrebbe anche cambiato idea e
non sarebbe più venuto. Si limitò a baciarlo con tutto l’amore e la
passione che provava per lui. Lui, che non riusciva a resistere a quella donna,
ricambiò il bacio. Non volendo si ritrovarono sdraiati sul letto, lui sotto lei sopra. Trunks, che aspettava nel salotto, era impaziente
di partire e non vedendo arrivare i genitori andò a controllare di persona il
motivo del loro ritardo. Aprì lentamente la porta e si meravigliò nel vedere i
genitori che si baciavano e abbracciavano, era abituato a vederli discutere
ma…sempre più sorpreso e anche un po’schifato richiuse la porta e
tornò in salotto, li avrebbe aspettati lì.
Dopo mezz’ora…
“se pronto!”
“io sì, e voi? Ci avete messo
un’eternità”
“la colpa è di tuo padre, sai per
convincerlo”
Bulma guardava Vegeta che nel frattempo stava mettendo le borse in macchina. Trunks li guardava e
sorrideva – se sapessero che li ho visti
baciarsi mio padre come minimo mi ucciderebbe – ma era felice, perché
finalmente aveva visto con i suoi occhi quello che già sapeva, i suoi genitori
si volevano bene.
CASA DEL GENIO
“ma Bulma, sapete se viene!”
“a me ha detto che veniva!”
“non vedo l’ora”
“chissà se c’è pure Vegeta?”
Tutti guardarono Gohan, aveva pronunciato quel nome
con tanta serenità. Gohan da quando aveva sconfitto Cell, grazie anche ad un
piccolo aiuto di Vegeta( non so voi, ma io rivedendo le puntate di dragon ball
ho notato questo piccolo particolare, o sbaglio! Così l’usato nella mia
ff) aveva cambiato idea su di loro, e se il padre aveva ragione?
“che c’è! Cosa ho detto di male!”
“niente ma…sinceramente nessuno di noi
aveva pensato a questa possibilità!”
“sbaglio o lui e Bulma hanno un figlio”
Ianco spaventato all’idea che lui e
Bulma…no! Non poteva essere così!
“non diciamo idiozie, stiamo parlando di Vegeta, quante possibilità abbiamo che lui sia rimasto
sulla terra, conoscendolo sarà partito per conquistare o distruggere altri
pianeti” finì la frase con una risata per nascondere il velo di paura che
quell’dea fosse anche lontanamente vera, il suo piano di riconquistare
Bulma sarebbe stato vano.
Dopo circa mezz’oretta una grande macchina
volante atterrò sull’isola. Tutti si affacciarono alla finestra, ansiosi
di sapere le ultime novità, Vegeta c’era o non c’era?i loro sguardi
si pietrificarono, soprattutto quello di Ianco, quando la figura possente del
principe dei sayan scese dall’auto. Bulma richiuse l’auto nella
capsula e prendendo Trunks per mano si avviò verso la casa.
“non entri?”
“no!”
“d’accordo!”
Tutti salutarono Bulma e il piccolo Trunks che dopo
poco cominciò a giocare con Goten. Gohan uscì dalla casa e si diresse verso il
sayan.
“ciao Vegeta!”
“che cosa vuoi, sparisci moccioso!”
“dovrei dirti una cosa!”
“sbrigati!”
“grazie…”
Il sayan lo guardò stupito, forse non aveva capito
bene.
“se non era stato per te forse io non sarei
riuscito a sconfiggere Cell, quindi volevo ringraziarti!”
Vegeta era sempre più stupito, quel moccioso, il
figlio di Kaharoth gli aveva detto “grazie”. Poi ricordo che mentre
Gohan e Cell stavano combattendo il figlio di Kaharoth era stanco, tutti
avevano cercato di aiutarlo, distraendo Cell, ma non ci erano riusciti mentre
lui…ed era proprio in quell’istante che Gohan, approfittando della
distrazione di Cell lo aveva colpito con tutte le sue forze, sconfiggendolo.
Era ora di pranzo e tutti erano seduti a tavola.
“tuo marito non viene?”
Bulma rimase senza parole. C18, che nel frattempo si
era sposata con Crilin e avevano avuto anche una figlia, le aveva fatto quella
domanda e lei non sapeva cosa rispondere. Tutti la guardavano aspettando con
ansia una risposta. Bulma non sapeva proprio cosa dire.
“beh! Ecco…”
Trunks cominciò a ridere.
“questa è bella! AH!AH!AH! La mamma e il papà
sposati! AH!AH!AH!”
“noi non siamo sposati”
Ianco fece un piccolo sorriso di soddisfazione,
forse aveva ancora qualche speranza( ILLUSO!). Nessuno se ne accorse, tranne
Trunks che arrabbiato più che mai cominciò ad urlare senza che se ne
accorgesse.
“ANCHE SE NON SONO SPOSATI, SI VOGLIONO BENE,
CAPITO!”
Ianco come tutti gli altri, compresa Bulma e Vegeta,
che sentendo il figlio urlare arrivò improvvisamente,
si meravigliarono della reazione del bambino.
“mio padre lo dice sempre che sei un idiota, a quanto pare aveva ragione”
Vegeta sentendo quelle parole cominciò a ridere.
“e bravo il nostro Ianco, adesso ti fai
prendere in giro anche da un moccioso, sinceramente sono contento che mio
figlio sia così intelligente da distinguere un essere umano da un deficiente.
Mi dispiace per te Chichi, tuo figlio sarà anche più forte di me ma ad
intelligenza non ci sono paragoni, dopotutto è figlio mio e di Bulma, se non è
intelligente lui. E tanto per essere chiari, noi non
siamo sposati perché…ma perché sono qui a dirvi tutte queste cose? Questi
non sono affari che vi riguardano, noi non dobbiamo darvi spiegazioni”
prese il piatto da mano di una Bulma sempre più sconcertata, soprattutto per il
fatto che lui l’aveva chiamata per nome davanti a tutti, e se ne uscì.
La giornata proseguì lenta e nessuno più tocco l’argomento
matrimonio. Anche Ianco ormai si era rassegnato, a quanto
pare Bulma e Vegeta erano una coppia e a modo loro erano felici. Erano verso
le otto, il cielo era sereno, pieno di stelle e una grande luna piena che
brillava nel cielo. Vegeta la guardava e pensava al passato, ricordava le
serate come queste, quando ancora aveva la coda, ed un velo di tristezza gli si
celò addosso, poi guardando in direzione di quella minuscola casa vedeva la sua
donna e la tristezza spariva. Ormai la sua vita era cambiata e per quanto potesse sembrare strano agli occhi di chi conosceva il suo
passato, lui l’aveva accettato ed ora per niente al mondo avrebbe
rinunciato a quella vita. Se suo padre, Nappa, Radish o chiunque altro sayan, potessero vederlo lo avrebbero sicuramente giudicato. All’improvviso
una voce calda e sensuale, a lui molto familiare, lo destò da quei pensieri. “andiamo!”
lui si alzò e salendo in auto partirono in direzione della
capsule corporation.
CONTINUA…
ECCOUN
ALTRO CHAPPY FINITO. PIACIUTO? ASPETTOLE VOSTRE RECENSIONI. SE TROVATE QUALCHE
ERRORE NON FATECI CASO, DISTRAZIONE.