Nel calice alto e pastoso,
vin rosso fier roteava,
dal tino sino alla coppa
dolcemente dal fiasco versava.
Fu porpora su vista ad or
d'un nero folto e intenso,
uva e terre in placido splendor
s'adorni paragon all'immenso.
Dilaga nel primo vicino,
odor di mirtillo e viola
entra nelle narici supino
specchiato al chiaror s'invola.
Lento le labbra v'appressai
come rubar un bacio di dama in viso,
ricco nettare in bocca sgorgai
gustandolo soddisfatto;
...s'accennò in volto un sorriso...