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Autore: Shinkocchi_    14/10/2012    5 recensioni
"Il moro lanciò un’occhiata di sottecchi a Takuto nel momento in cui questo gli passò accanto, sentendo la mano gentile del sempai dai capelli castani sfiorare accidentalmente la sua, con una leggerezza quasi surreale.
Ed un brivido gli percorse la schiena."
[KyouTaku]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'KyouTaku .: Rhapsody :.'
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Titolo: So far, but not too much...
Genere: fluff, angst, slice of life.
Parole: 2.247 secondo Word.
Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Matsukaze Tenma, altri.

Pairing: KyouTaku.
Rating: giallo.
Note: amo questa pair. Perciò non c’è molto da dire…comunque, l’immagine mi piaceva un sacco e l’ho trovata adatta al contesto, quindi…beh, è tutto.
Buona lettura.











So far, but not too much…


 

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-Allora, noi andiamo!-
Hamano, appoggiato alla porta dello spogliatoio, si girò verso i compagni che stavano ancora finendo di cambiarsi -Ci si vede domani!-
-Ok, ma cerca di essere più puntuale agli allenamenti del mattino questa volta!- lo riprese Sangoku richiudendo il suo armadietto.
Kaiji ridacchiò, portandosi una mano dietro la nuca -D’accordo, starò più attento!-
Poi lasciò la stanza, seguito da Hayami e Kurama, che sospirarono esasperati -Sai, dovresti prendere dei provvedimenti al riguardo, Matsukaze. In quanto capitano non puoi permettere che i giocatori della squadra arrivino in ritardo!-
Il castano accennò un sorrisetto, imbarazzato, mentre dalla parte opposta della stanza arrivò un “Ma se è proprio lui il primo a non essere puntuale!”, pronunciato dalla voce divertita di Kariya.
-Ecco…- si grattò la guancia -Lui è pur sempre un mio sempai, e poi, non credo che qualche minuto perso abbia mai creato problemi a nessuno, no?-
Sangoku sospirò -Ah…sei troppo buono con Hamano…-
Takuto, nel frattempo, seduto sulla panca di legno, era intento ad allacciarsi le scarpe -Ehi, Shindou.- lo richiamò la voce squillante di Ranmaru, facendogli alzare lo sguardo -Senti, non è che ti andrebbe di accompagnarmi a fare delle commissioni in centro questo pomeriggio?-
Tsurugi rivolse loro una veloce e seccata occhiata, sistemandosi meglio la maglietta.

Che nervi…      
-Mi dispiace, Kirino, ma proprio non posso. Oggi sono di turno in classe.-
-Ah, già, è vero!- esclamò sbattendosi una mano in fronte -Me n’ero scordato…-
-A proposito di programmi…- esclamò Tenma, correndo incontro a Tsurugi -Senti, non è che ti andrebbe di fermarti qui ancora un po’? Così ci alleniamo!-
Il moro sussultò -Cosa?! Scordatelo, ho ben di meglio da fare! E poi sta per venire a piovere!-
-Ma ce l’avevi promesso, non ricordi?- intervenne Shinsuke -Avevi detto che mi avresti aiutato a migliorare le mie tecniche!-
-Esatto! Non puoi rimangiarti la parola adesso!- disse l’amico, contrariato.
Kyousuke richiuse l’armadietto, cercando di mantenere la sua solita calma -Per favore!- continuarono allungando eccessivamente la “o” e sporgendosi di più verso di lui, tanto da essergli quasi incollati addosso -Solo un pochino!-
-A-ah! Dannazione, e va bene!- accettò infine, esasperato, cercando di evitare gli sguardi esaltati dei due -Ma solo fino a che non piove! Sia ben chiaro!-
Tenma e Shinsuke esultarono, battendosi il cinque, mentre Shindou si alzò dalla panca, avvicinandosi assieme a Kirino e Sangoku alla porta.
Il moro lanciò un’occhiata di sottecchi a Takuto nel momento in cui questo gli passò accanto, sentendo la mano gentile del sempai dai capelli castani sfiorare accidentalmente la sua, con una leggerezza quasi surreale.
Ed un brivido gli percorse la schiena.
-Ehi, ragazzi! Noi andiamo! Voi cercate di non stancarvi troppo, d’accordo?-
-Va bene!- risposero in coro i due del primo anno, mentre Tsurugi cercava insistentemente lo sguardo del suo ex capitano, che pareva sfuggevole come acqua che scivola via dalle mani.
Perché non lo guardava?
Perché evitava il suo sguardo?
Perché solo il suo?
Ed i tre si allontanarono, andandosene e lasciandoli da soli, mentre Kyousuke strinse i pugni.
E cominciò a farsi strada nel suo petto una sensazione spiacevole.
 
-Ci sono, Tsurugi! Passa!- Tenma corse verso la porta, affiancando Kyousuke, che procedeva con palla al piede.
Il moro fece un passaggio lungo, mentre Nishizono si preparava a ricevere il tiro dell’amico -Mach Wind!-
Il portiere si gettò a capofitto sulla palla, riuscendo a deviarla, per poi cadere a terra.
-Tutto bene?- domandò Matsukaze, le mani poste attorno alla bocca a cono.
-Sì, non preoccuparti!- gli rilanciò il pallone -Continuiamo! Ma questa volta mettici più potenza!-
-Ok!- rispose voltandosi poi verso Kyousuke, che annuì.
I due ricominciarono a correre per il campetto, mentre, in lontananza, si udì chiaramente il rombo ovattato di un tuono.
Tsurugi volse lo sguardo al cielo nero pece, senza smettere di correre, per poi scorgere una figura muoversi oltre una delle finestre del secondo piano, una di quelle che si affacciavano sul cortile.
Si bloccò di colpo non appena capì di chi si trattava, rimanendo immobile, in silenzio.
Shindou.
Il suo cuore accelerò di un battito.
Dannatissimo Shindou.
Stava pulendo i banchi della sua classe, distrattamente, del tutto inconsapevole di essere osservato dal giovane.
Kyousuke rimase a guardarlo, senza muovere un muscolo, perdendosi nei suoi gesti.
Non aveva neanche fatto caso a loro, tanto era preso dal lavoro assegnatogli…
Perché non abbassava lo sguardo?
Passava lo strofinaccio sui banchi, con quella sua solita espressione tanto gentile quanto seccante.
Perché si comportava in quell’irritantissima maniera?
Non che a lui importasse, ovvio. Solo, lo infastidiva essere ignorato dalle persone.
Perché non si accorgeva di lui?
Rimase ad osservarlo ancora, senza muovere un muscolo, perdendosi nei suoi gesti così naturali…neanche lo stesse facendo apposta.
-Tsurugi! La palla!-
L’urlo di Matsukaze lo riportò alla realtà, ed il moro si voltò di scatto, beccandosi una pallonata in piena faccia.
-T-Tsurugi!- gridarono i due accorrendo verso di lui -Ehi, tutto a posto?-
-Sì, sì, non preoccupatevi…- rispose rassicurandoli e tastandosi con la mano il naso, dolorante ed arrossato a causa del colpo.
I suoi compagni tirarono un sospiro di sollievo -Però…non è da te distrarti durante un allenamento…di solito sei fin troppo concentrato.- disse Tenma -Si può sapere dove avevi la testa?-
Kyousuke socchiuse gli occhi, tirando su con il naso -Non ho niente.-
L’altro lo guardò, inarcando un sopracciglio, poco convinto, per poi notare anche lui la figura del ragazzo del secondo anno all’interno dell’edificio -Ma quello non è Shindou sempai?- chiese entusiasta agitando la mano destra -Magari accetta anche lui di venire a giocare con noi, che ne pensate?-
-Lascia stare, Tenma.- lo freddò l’amico, infilandosi le mani in tasca -Ha ben altro da fare al momento.-
Ed alle orecchie del giovane quelle parole suonarono in maniera fastidiosa, quasi fredde, pungenti…sofferenti.
Come se Kyousuke stesse provando risentimento nei confronti del loro ex capitano.
-Io ammiro molto Shindou sempai.- disse ad un tratto il castano facendo sussultare un poco il compagno, che, tuttavia, cercò di trattenere la sua reazione.
-Sai…io penso che lui sia una persona davvero in gamba, una di quelle che si impegnano al massimo per cercare di accontentare tutti quanti ancor prima di sé stesso.-
Il moro rimase in silenzio -Una di quelle persone che…sì, ecco: lui è una di quelle persone che, pur sembrando deboli e fragili agli occhi altrui, in realtà possiedono molta più forza di volontà di quanto non si possa immaginare!- sorrise -Solo, che non se ne rendono conto nemmeno loro…-
-…-
-Una di quelle persone che, pur sapendo cosa per loro è davvero importante, sono disposte a mettere da parte i loro sentimenti e la propria felicità, nel caso ritengano sia la cosa migliore da fare per tutti…- la mano di Kyousuke fu scossa da un leggero fremito -Anche se ciò significa farsi del male.- concluse poi Matsukaze in un sussurro, chinando la testa.
Restarono entrambi in silenzio, mentre Nishizono li guardava.
-Beh, allora? Vogliamo muoverci o no?- chiese ad un tratto il ragazzo più alto passando la palla al compagno -Non si migliora certo a blaterare a vanvera!-
-A-Ah…si, certo! Andiamo Shinsuke!- disse riprendendo a correre, seguito da Tsurugi, che rivolse un’ultima occhiata alla finestra.
E, oltre quel vetro, Shindou si morse un labbro vedendoli allontanarsi, tirando finalmente un sospiro di sollievo non appena si accorse che il giocatore aveva distolto il suo sguardo da lui.
Ed abbassò il viso, poggiando una mano sul vetro, cercando la figura di Kyousuke, in lontananza.
-Io ti sento, Tsurugi.-
 
Una leggera foschia si era diffusa tutt’attorno, mentre la pioggia batteva con violenza sul terreno.
I tre giocatori, al riparo davanti all’ingresso della scuola, guardavano il cielo, in silenzio, percependo l’umido ed il freddo entrare sempre più a fondo nelle loro ossa.
-Non è che potremmo usare la palestra?- chiese il nuovo capitano della squadra con espressione imbarazzata, cercando il viso di Tsurugi, che se ne stava in piedi, a braccia conserte.
-Avevamo fatto un patto o sbaglio, Tenma?-
Quello annuì, sospirando, poggiandosi con la schiena al muro -Però, con questo tempo sarà difficile tornare a casa…- continuò Shinsuke piegando il capo.
Restarono in silenzio, poi, Kyousuke si allontanò -Ehi! Dove stai andando?-
-In classe. Se non sbaglio ci dovrebbero essere dei vecchi ombrelli dentro uno degli armadietti.-
I due sorrisero, agitando le breccia -Grazie, Tsurugi! Ti aspettiamo qui!-
Il giovane entrò nell’edificio, dirigendosi al secondo piano, dove era situata la loro classe.
Aprì uno ad uno i mobiletti che si trovavano in fondo alla stanza, rovistando al loro interno, fino a quando non trovò due ombrelli, uno giallo ed uno blu. Forse un po’ sgualciti, ma, tutto sommato, meglio di niente.
Poi, si incamminò per il corridoio, soddisfatto, fino a quando qualcosa (o per meglio dire, qualcuno) non attirò la sua attenzione.
Fermo, davanti alla classe di Takuto, osservò la figura del ragazzo, seduto al suo posto (uno di quelli centrali, in terza fila), che se ne stava lì, nella stanza vuota, buia e silenziosa, con la testa e le braccia poggiate sul banco in legno.
Stava dormendo.
Rimase per qualche istante sulla soglia della porta, per poi avvicinarsi lentamente a lui, in modo da non svegliarlo.
Sorrise impercettibilmente: sembrava sereno.
Poggiò gli ombrelli per terra, per poi andare a sedersi sulla sedia del banco davanti al suo, girandola al contrario, in modo da poter guardare in viso il suo sempai.
Era lì, a due passi da lui, e la cosa gli metteva una certa agitazione addosso.
Non si ricordava di essergli mai stato così vicino, tanto da poterlo toccare.
O meglio, lo era stato. Ma non così.
Perché Shindou era qualcosa di sfuggevole ai suoi occhi.
Sempre così lontano, distante…
Anche in quello stesso momento, gli sembrava che, in qualche modo, ci fosse qualcosa che li separasse.
Ed allora, cos’era quel legame che sentiva di avere solo con lui?
Emise un mesto sospiro, continuando a tenere la testa poggiata sul braccio, posizionato sullo schienale della seggiola.
Allungò lentamente un braccio verso il sempai, per sfiorare il suo viso, ma si bloccò, ritraendo piano la mano, come se stesse facendo qualcosa di sbagliato.
Sospirò, e poi, gentilmente, spostò una ciocca di capelli dal viso di Shindou, cercando di non svegliarlo.
-Perché è così difficile starti accanto, Takuto?-
Solo un sussurro, timido e debole, destinato a morire in quella stessa stanza.
Chissà se l’aveva sentito.
Si alzò, silenziosamente, sfilandosi la felpa e poggiandola sulle spalle (indubbiamente più piccole) del compagno, per poi prendere solo uno dei due ombrelli poggiati a terra.
Gli sarebbe servito, l’altro.
Scese al piano terra, raggiungendo i suoi amici all’ingresso, che, nel frattempo, si erano messi a giocare a morra cinese -Ehi, Tsurugi! Finalmente sei arrivato!-
-Scusate, ci ho messo più del previsto.-
-Non importa!- scossero la testa -Hai trovato l’ombrello?-
-Si, ma purtroppo c’era solo questo…dovremmo stringerci un po’.- disse aprendolo, mentre i compagni si riparavano assieme a lui.
-Piuttosto…- disse ad un tratto Tenma, curioso, mentre camminavano -Scusa, ma…non avevi la felpa prima?- chiese osservando la maglietta rossa di Kyousuke.
-Mh?-
-Già, è vero!- aggiunse Shinsuke -Che fine ha fatto?-
Tsurugi arricciò il naso, facendosi scappare un risolino divertito -Oh, tu guarda…devo averla dimenticata in classe…- rispose lasciando i due confusi -Che sbadato!-

 

 


The end?

 
 
 
La mattina seguente gli allenamenti della Raimon stavano per cominciare.
La maggior parte dei giocatori era già in campo a riscaldarsi, mentre Sangoku se ne stava in disparte, con aria evidentemente seccata, probabilmente in attesa di Hamano.
Kyousuke era seduto sulle panchine, aspettando l’inizio dell’allenamento, nei posti in cui, solitamente, stavano l’allenatore e le manager.
Lo sguardo rivolto al cielo primaverile, limpido, di un blu terso e le orecchie intente ad ascoltare il fruscio del vento fra le fronde degli alberi.
-Ah, che barba…- disse fra sé e sé, portandosi la bottiglietta d’acqua alla bocca e socchiudendo gli occhi.
Ad un tratto, dei passi attirarono la sua attenzione ed il giovane aprì un occhio, scorgendo la figura di Takuto di fronte a lui.
Se ne stava immobile, con la testa leggermente china, lasciandolo alquanto perplesso -Che succede, sempai?-
Il ragazzo si morse un labbro, stendendo poi di scatto il braccio di fronte a lui e porgendogli una felpa blu e gialla.
La sua felpa.
-C-Credo che…credo che questa sia tua.- rispose con tono imbarazzato e le guance arrossate, facendo guizzare nervosamente lo sguardo a destra ed a sinistra, in modo da non incrociare quello del kouhai, che, in tutta risposta, arrossì a dismisura.
-I-Io…co-cosa?!- cominciò a balbettare assumendo sfumature che nulla avevano a che vedere con il solito colorito rosa pallido della sua pelle -T-Tu come…?-
-Il nome.- si affrettò a rispondere Shindou, altrettanto nervoso -Si, insomma, c’è…c’è il tuo nome scritto sull’etichetta…-
Vi fu un momento di silenzio -Oh.- si limitò a rispondere il più piccolo, la bocca piegata in un’espressione stupita, che lo rendeva alquanto ridicolo.
-B-Beh, allora…ci si vede, cioè, no…ecco, si, dobbiamo…dobbiamo cominciare l’allenamento!-
Detto questo, Takuto si voltò di colpo per tornare nel campo, ma poi si bloccò, rimanendo immobile per alcuni secondi sotto lo sguardo confuso di Kyousuke.
-Ah, e…grazie, Tsurugi.- disse titubante, quasi in un sussurro, continuando a dargli le spalle, per poi fuggire letteralmente via, in direzione di Kirino, che stava litigando (come al solito) con Masaki.
Il moro rimase ad osservarlo, inebetito, assumendo in viso una colorazione di rosso più accesa (per quanto gli fosse possibile).
Strinse forte la felpa, arricciando il naso e passandosi una mano fra i capelli, mentre un timido sorriso gli increspava le labbra.
Distante, eh?
-Tsk! Idiota di un sempai.-
E forse, poi, non lo era neanche così tanto.
 
 
 
 



 
 
 
 
 
 
 
 
_*_Angolo di Shin_*_
 
Konnichiwa, minna! Eccomi qui con un’altra KyouTaku :3
Allora, sì, insomma…dovrei commentarla, ma, a dire il vero, non ho praticamente nulla da dire…*___*
Diciamo che gira tutto attorno a Tsurugi, che non riesce propriamente a capire suoi i sentimenti nei confronti di Shindou. Lo sente distante, perché lui cerca i ogni modo di “allontanarlo”, nonostante…oh, beh, chiaro, no?
Vi aspettavate finisse così? Inizialmente doveva essere una On shot seria, ma non potevo certo concludere senza far fare a Tsurugi una bella figura di m…eh-ehm…si è capito?
E, strano a dirsi, qui Matsukaze è il “saggio del villaggio”, perché, come mi ha fatto notare Greta più volte, “Tenma sa” (?).
Ed è solo colpa sua e di Ryka se mi sono fissata da morire con questa pair…*___* Ok, no basta, smetto di delirare…
Però, amo la KyouTaku. Ed amo anche la maglietta rossa di Tsurugi. (?)
Quel “Io ti sento” detto da Takuto, si ricollega al “Chissà se l’aveva sentito” pensato da Kyousuke (così, giusto a titolo informativo :3) ed. in generale, è una fic che si basa più su pensieri ed emozioni che sui dialoghi...(faceva figo u.u)
Spero comunque che vi sia piaciuta almeno un pochino :D Scriverla è stato molto più difficile del previsto (inizialmente doveva essere moooolto più breve e totalmente diversa…) e quindi non vorrei che i personaggi siano OCC…
Ah, Hamano non centra una mazza, davvero, ma lo adoro, e volevo metterlo lo stesso!
Bene, ora chiudo sul serio (e meno male che non avevo nulla da dire…u.u)
Grazie a tutti coloro che hanno letto! Un commentino, anche se piccino picciò, mi farebbe un immenso piacere :D
Jaa ne :D
 
Shinko_chan
  
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