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Autore: theplatypus_    14/10/2012    5 recensioni
Jane Keaburly. Sono sola, davvero sola da quanto Steve non mi parla più. Ormai cammino i corridoi di Hogwarts lasciandomi alla spalle i miei passi che rimbombano nel silenzio. Era mio amico e l'unico che riuscisse a riempire il mio vuoto, che ora non è più un insignificante buchino dentro il petto, ma una vera e propria voragine. Non mi resta che passare i miei interi pomeriggi nella Sala Comune di Serpeverde china sui libri di aritmanzia, aspettando che quella porta si riapri e che ne esca fuori Steve, il vecchio Steve. Quello di cui mi fidavo ciecamente, quello che non mi avrebbe mai e poi mai lasciata sola a piangere la sera sul cuscino, ogni dannata notte della mia esistenza prima di andare a dormire.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                          Capitolo 1

                                      Sometimes people can change



"Come trasformare il proprio animale da compagnia in una comune tazza da thè". Ormai sapevo la pagina a memoria e avevo già fatto provare l'ebbrezza a Scrocchio di diventare per ben dieci volte una bellissima tazzina a fiori. Sfogliavo le pagine con noia su quella che era diventata la mia poltrona personale vicino al camino acceso. I brividi di freddo mi attraversavano la pelle: Grace aveva dimenticato di chiudere la finestra. Ogni tanto davo un sguardo vigile alla Sala Comune. Nessun Serperde girava, si poteva solo sentire il fruscio dei rami provenienti dal Platano Picchiatore e il mio continuo sbuffare sui libri. Alzai lo sguardo verso la luna che si poteva intravedere dalla finestra. Era l'una passata. Sapevano tutti che ero un asso in Astronomia. SBAM. Fu un momento, un momento di un' improvvisa disubbidienza alla mia tranquillità. Mi alzai di scatto per vedere chi era il povero serpeverde su cui avrei potuto esercitarmi con la maledizione cruciatus. Scorsi con rapidità la Sala e vidi sull'uscio della porta un bambino del secondo anno.

-Bene bene bene- la mia voce rimbombava nella Sala -cosa ci facevi nei corridoi all'una di note?- mi avvicinai così tanto al bambino che fu costretto a fare un passo indietro.

-Emh...- vidi che era abbastanza a disagio, anche se la sua testa era china, poi fece un sospiro e mormorò -Sono rimasto chiuso per tutto il tempo in bagno-.

Mi rimisi con la schiena dritta e lo guardai di sottecchi, con le braccia sui fianchi.

-Chi ti ha fatto questo?- chiesi, anche se avevo già qualche idea.

-In realtà non lo so- aveva rialzato la testa e adesso parlava in modo un po' più sicuro

-Stavo lì in bagno a...a farmi i fatti miei, insomma, poi sento un clock e delle voci sghignazzare da dietro la porta. Sono corso a vedere se non era successo quello che pensavo...ma...-

-Ma era successo...- lo interruppi mentre lui annuiva.

-Come hai fatto ad uscire?-

-Oh, beh...in realtà non lo so. Ho risentito un altro clock e sono andato a vedere. La porta si era riaperta.-

Esitai un momento.

-Adesso va' a letto-. Il bambino si avviò verso i dormitori maschili.

-Ah, aspetta!- il bambino si fermò di colpo.

-In caso di necessità, se ti ricapita di rimanere chiuso in una stanza, basta che pronunci Alohomora-. Annuì e iniziò a salire le scale pronunciando a bassa voce la formula salva vita che gli avevo appena svelato.

Quando sentii la porta del suo dormitorio chiudersi, posai i libri di trasfigurazione e feci per uscire dalla Sala Comune. Una delle tante fortune di essere prefetto. Se ero fortunata avrei trovato ancora nei dintorni i colpevoli. Affrettai il passo e misi in mostra la mia "P" sul petto, così da non avere d'intralcio Gazza. Infatti funzionò, lo vidi arrivare e battei la mano sul distintivo. Mi sembravo un po' dispiaciuto, ma non era il momento di farsi fare una ramanzina da quel magonò, oh no perchè avrei catturato i colpevoli. Quando arrivai nei dintorni dei bagni, sentii un vociare. Si, dovevano essere loro. Mi avvicinai con aria impetuosa, ma poi fui costretta a fermarmi di botto. La cricca di tempisti era formata da tutti ragazzi Serpeverde, tra cui anche l'altro prefetto. Tuttavia rimasi nascosta dietro il pilastro. Era da tanto che non mi fermavo a guardarlo. Quanto mi era mancato, eppure non avevo ancora capito il perchè. Il perchè mi avesse abbandonato da un giorno all'altro. Mi era anche sorto in mente il dubbio che si fosse arrabbiato per non avergli suggerito in pozioni, ma lui no era il tipo da fare questo tipo di cose. Doveva essere qualcosa di grave. Steve rideva. Anche la sua risata era cambiata. Era acida e non rideva per una battuta, ma per qualcosa di molto cattivo che aveva appena fatto.

-Ahahahah! Oddio! Hai visto come urlava? "Aiutoo, aiutoo"Ahahah adoro far mettere paura a quelli del primo e secondo anno! Poi quando Steve l'ha fatto levitare per la caviglia quando è uscito! Ahahah!- Mark Figg era a capo del gruppo e mostrava una certa pavonanza nei suoi atteggiamenti. 

Tutto il gruppo scoppiò in una risata fragorosa. 

Lì capii che il bambino non mi aveva detto la verità. Non sapevo bene il motivo, se l'avessero ricattato o perchè se ne vergognava, ma li mi incazzai da morire.

-Mark, forse è ora della nanna...che dici? O forse tu e i tuoi amichetti siete troppo fighi per farlo?- mi ero prostrata avanti con tutto il coraggio che avevo, cercando di non far vedere la paura nei miei occhi. Mi appoggiai al pilastro da dove ero sbucata, con le mani conserte.

Mark Figg era un tipo che non mi era mai piaciuto, non nascondo di non aver mai capito come avesse fatto a diventare prefetto. Non mi sarei meravigliata se ai tempi di Voldemort si sarebbe unito a lui e sarebbe diventato un mangiamorte. 

-Ah, ecco Keaburly che viene a farci la ramanzina quotidiana- mi si avvicinò con fare minaccioso, ma lo bloccai con la punta della mia bacchetta sul suo petto.

-Si, peccato che forse anche tu potresti farne qualcuna, dato che anche tu sei prefetto- pronunciai i "tu" con un certo disgusto.

Figg si lucidò il suo distintivo e poi gli diede un colpetto.

-Ah si, giusto...prefetto- gli atri sghignazzarono dietro alla sua battuta squallida. Anche Steve. E questo non potevo sopportarlo. Ogni volta che lo vedevo nei corridoi cercavo sempre di evitare di guardarlo, ma quella volta non resistetti all'impulso di trafiggerlo con i miei occhi di ghiaccio pieni di disgusto.

Poi mi rivolsi di scatto verso Figg.

-Sai, potrebbe esserci qualche problemino alle selezioni della squadra di Quidditch, quest'anno.- dissi con fare disinvolto.

Di colpo smisero di ridere. Colpiti nel segno.

-Che vorresti dire, Keaburly?-

-Oh beh...niente. Anche se potrei non sceglierti quest'anno...sai, sono il capitano-.

Figg mi si avvicinò con il pugno alzato.

-E sai sono anche prefetto...- detto questo lo abbassò.

-Andiamo, sappiamo benissimo che sono il miglior cacciatore della squadra!-

Dalla cricca si levò un "hey, che vorresti dire?".

-Taci Litterman- mi sporsi più in là e vidi che abbassò subito la testa. Bene, vuol dire che non avevo ancora perso del tutto la mia dignità -scusami, mai sai che sfortunatamente Figg è più bravo di te-.

Me ne pentii subito, perchè Figg parve darsi arie di superiorità.

-Ma questo non vuol dire che lo riprenderò, a quanto pare è molto scorretto nelle partite-.

-Adesso basta, Keaburly. A che gioco stai giocando?-

-Tu a che gioco stai giogando? Te ne esci all'una di notte, tralasciando il fatto che sei prefetto e che dovresti dare l'esempio, e vai in giro a fare il bulletto scassa-palle con quelli più piccoli! Tu e i tuoi amichetti! Chi  diavolo vi credete d'essere?- detto questo, presi un lungo respiro e ripresi -Ti avverto Figg- e squadrai tutto il gruppetto da capo a piedi anche se a Steve diedi solo una rapida occhiata -un altro passo falso e ti prometto che non verdai mai più un qualsiasi manico di scopa!-. 

Fu lì che persi ogni possibilità di nascondere la mia timidezza e la mia paura. Steve si fece avanti a passo lento. I suoi occhi blu erano fissi sui miei e a quanto pareva non aveva intenzione di distoglierli. 

-Senti...- eccomi lì che iniziavo a tremare e conitnuavo a dirmi "ti prego Steve non farmi questo, dopo tutto quello che abbiamo passato" ero sicura che da un momento all'altro sarei scoppiata in lacrime e che nessuno mi avrebbe consolata. Nessuno. Perchè io non avevo amici. Certo, c'era Grace che diceva di essere mia amica, ma per me era solo di un gradino più alto rispetto a "conoscente". Prima c'era Steve. Allora era tutto più facile. Se piangevo per ogni fottuttisima cosa c'era sempre. E invece adesso era lui che mi avrebbe fatto piangere, che mi avrebbe tirato addosso i peggior insulti. Per cosa? Non l'avevo ancora capito. Dopo due anni ero ancora con il dubbio. Per due anni ero rimasta sola. A soffocare i miei pianti e le mie grida di dolore con il cuscino. Ed ero pronta a rifarlo, quella stessa notte. Forse la peggiore dopo quando scoprii che Steve non mi avrebbe mai più rivolto la parola. 

-basta, adesso. Si è fatto male quel bambino? No. Ci stavamo solo dievertendo un po'. E' obbligato anche questo dalle regole della sonomissperfettinaKeaburly, eh?-. Tutti scoppierano a ridere, anche se per me erano solo un sottofondo a miei pensieri. Le aveva appena pronunciate, quelle parole che avrebbero fatto trabboccare le lacrime dai miei occhi. Ma resistetti, chiusi gli occhi e mi girai, facendo finta che tutto quello era successe fosse solo un brutto sogno.




                                                                                   Ecco qui il risultato del mio primolo capitolo.

                                                                            Spero vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la mia storia.

                                                                                Pubblicherò il prossimo capitolo appena potrò, ovvero quando avrò

                                                                                     un po' di tempo libero. Aggiungo cosa molto difficile.

                                                                                  Farò il possibile, guyz. Fatemi sapere se vi è piaciuto ed io

                                                                                      continuerò con il prossimo capitolo.                            





                                                     

             

  
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