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Autore: Meggie    27/04/2007    26 recensioni
La favolosa vita da star del punk rock può essere entusiasmante, ma ancora di più può esserlo la vita quotidiana. Soprattutto se ti chiami Billie Joe Armstrong.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Fabulous Life

The Fabulous Life

of

Billie Joe Armstrong

 

 

 

CAPITOLO 1: Una giornata con papà!

[Ovvero: Come sopravvivere ai tuoi figli mentre tua moglie è assente]

 

Sai che sarà una grande, meravigliosa giornata caratterizzata dalle tanto amate “cose da uomini”.

Tu e i tuoi figli.

Da soli.

È una figata al solo pensiero.

Una giornata passata all’insegna delle cazzate più assurde che ti vengono in mente, perché, lo sai, quando Adrienne è nei paraggi ti devi contenere. Devono mangiare tre volte al giorno. Non dargli troppe patatine. Fagli fare i compiti. Controlla cosa guardano alla televisione… Ti sembra di sentirla, nonostante lei in questo momento non ci sia.

Ma oggi sarà una giornata particolare.

Tua moglie è a fare shopping con un’amica. Tu hai gentilmente declinato la sua offerta di accompagnarla.

La ami. La adori. Ma mai e poi mai ti rinchiuderesti in una boutique per una giornata intera.

No.

Quelle sono cose da donne. Tu preferisci stare a casa, sdraiato sul divano, con una fredda –facciamo ghiacciata- birra in mano a guardare qualsiasi cosa alla televisione. Be’, proprio qualsiasi no. Eviti MTV –così niente Britney, Paris o altre uhm, deliziose fanciulle di questo genere – e tutti i documentari delle 4 del pomeriggio, perché sai che ti farebbero addormentare. Imparare la riproduzione dei lemuri del Madagascar non è nei tuoi programmi oggi.

Poi sai che a una certa ora i tuoi figli ti verranno a chiamare per fare qualcosa di veramente divertente. Qualcosa che non si fa con la mamma. Perché la mamma è buona, e bella ed è la migliore del mondo. Ma non puoi progettare il prossimo scherzo da fare a scuola, con lei.

Mentre con te sì.

Tu sei il papà. E, diciamolo, in queste cose sei un mago. Tu sei un ribelle per definizione. Anche Adrienne è ribelle. Ma non con i figli.

Quindi tu rimani quello divertente. La mamma quella buona, bella e brava.

In una famiglia bisogna avere dei compiti precisi, no? Altrimenti si crea confusione.

Sì. Questa giornata si prospetta entusiasmante.

Tu adori i tuoi figli e loro adorano te.

Cosa potrebbe mai succedere?

 

Ok.

Respira.

Tua moglie è uscita da meno di un’ora.

Ciò significa che sono le 15.17 per la precisione.

Ciò significa che non tornerà prima delle 23. Eh sì, perché dopo lo shopping ci vuole anche una cena tra amiche. Ancora non le hai capite bene le donne. 

Comunque. Ciò significa che mancano pressappoco otto ore al rientro della tua amata moglie.

Questo comporta che hai tutto, ma proprio tutto, il tempo necessario per ripulire ciò che i tuoi figli hanno fatto.

Forse avresti dovuto avvisarli che giocare con le tempere è fantastico. Un po’ meno è imbrattare il bagno –bianco, lindo e profumato- di graffiti, che oseresti definire alquanto inquietanti. Perché lo sai per certo, tua moglie non apprezzerebbe affatto un bagno in pieno stile futurista.

No. A tua moglie non piacciono quei quadri. Quindi forse ti conviene pulire.

Prima delle 23. Che hai deciso di chiamare ora X. Perché 1) fa molto figo; 2) in tutte le ore X dei film d’azione succede qualcosa di eclatante. Pensi che sia proprio perfetta per indicare il ritorno di tua moglie.

 

****

 

Sono le 15.23. E stai valutando una cosa. Tua moglie non pulirebbe mai.

No, non perché le piacerebbe un bagno futurista –lo sai per certo, ama più gli impressionisti… dovresti dire ai tuoi figli di cambiare genere- ma perché chiamerebbe –urlando- Joey e Jakob e basterebbe una sua occhiata per far capire tutto ai due piccoli teppisti.

È una grande idea.

Non hai voglia di pulire il bagno. Tu non hai fatto niente. Sei innocente! Joey e Jakob sono i responsabili.

Loro puliranno. È tanto facile.

“Joey! Jakob!”

Non sai dove si siano cacciati. Hai scoperto il lavoretto fatto in bagno solo perché ti scappava la pipì.

Non senti volare una mosca.

“Grandioso”

Inizia la grande caccia al tesoro. Trova i tuoi figli prima che loro combinino qualcos’altro. E dire che avevi iniziato a guardare un film interessante. Nata per vincere. Un ottimo esercizio per la mente: trovare il maggior numero di insulti per la protagonista del – oddio – film, nel minor tempo possibile.

 

****

 

Jakob l’hai trovato subito. Era in camera sua. Le prove del misfatto sono chiare. Mani e vestiti sono ricoperte di tempera.

“Dov’è tuo fratello?” La voce minacciosa ti piace. Perché sei arrabbiato. O almeno dovresti esserlo. Quindi la voce baritonale e la stretta sul suo braccio si addicono perfettamente al ruolo.

Jakob alza le spalle e ti guarda. No. No. No. Non puoi essere arrabbiato. Non puoi guardare Jakob negli occhi ed essere arrabbiato. Tu non sei capace di affibbiare le punizioni. Tua moglie è quella che le infligge senza battere ciglio. Tu ti limiti ad annuire, dandole ragione.

Afferri Jakob per mano. Non riesci ad essere arrabbiato, ma continui a non avere voglia di pulire il bagno.

Inizia la seconda fase della ricerca. Trovare Joey.

Quel piccolo disgraziato di dodici anni.

In pratica sei tu in miniatura. La cosa è divertente. Ma solo per un attimo. In fondo in fondo un po’ arrabbiato lo sei.

Nata per vincere è ancora lì che aspetta. Hai trovato solo quindici insulti. Puoi fare di meglio e lo sai.

 

****

 

15.48. Hai trovato anche l’altro tuo figlio. Il delinquente. Si era rifugiato in cucina con la scusa che aveva fame, ma tua sai che in realtà stava scappando da te e dalla tua ira funesta. Ah perché non ti lascerai abbindolare da lui. Jakob è succube del fratello, lo sai. Preso da solo non ha tutta questa pazzia in corpo.

Ma Joey. Lui è un piccolo teppista. Ti aspetti che un bel giorno verrà sbattuto fuori dalla scuola, proprio com’era successo a te.

È lì che cerca qualcosa nella credenza. Afferra un pacco di biscotti e lo lancia sul tavolo senza nemmeno girarsi.

“Ehm ehm” ti schiarisci la voce. Hai ancora per mano Jakob. È proprio dolce. Ok, anche lui combina marachelle ma… è un bravo bambino. Proprio bravo.

Joey si gira. “Ciao pà” ha la bocca piena di patatine. Tua moglie ti uccide se gli lasci mangiare tutto il pacchetto.

“Ciao pà un bel niente! Devi venire di sopra a ripulire il casino che hai fatto in bagno” sì! Bravo. Voce autoritaria e ferma. Bravo Billie. Un punto a tuo favore. Stai migliorando.

Joey non pare minimamente turbato. “Perché?” è calmissimo. Sul serio. Mai vista tanta calma in un bambino.

“Perché non ho intenzione di pulirlo io!”

Joey aggrotta le sopraciglia. “Be’ è giusto. Ma non capisco il motivo per cui dovrei farlo io”

Ormai ti sei calato nella parte. Lasci andare per un attimo Jakob e ti concentri unicamente su Joey. “Perché tu hai sporcato e tu pulisci! Non è difficile Joey!”

Tuo figlio ti guarda. “Io non ho sporcato proprio niente! è stato lui!”

Tipico dei bambini. Darsi la colpa l’un l’altro. Ma non ti frega. Sai com’è fatto Joey. Lo sai.

“Tuo fratello non farebbe mai una cosa del genere!”

Joey sbuffa infastidito. “Be’ forse gliel’ho suggerito, ma ha fatto tutto da solo! Te lo giuro!”

Ti giri di scatto verso Jakob che ti sta guardando. “Era divertente” afferma alzando le spalle.

Ok.

Forse non conosci così bene Jakob. Il dolce piccolo Jakob è stata una bella illusione finché è durata.

Grandioso.

Quindi tocca a lui pulire.

Lo guardi di nuovo negli occhi. Sono sempre dolci.

Ah beata innocenza.

 

****

 

Sei un idiota Billie Joe Armstrong.

Sei un idiota. Ripetilo all’infinito e sarà ancora poco. Ripetilo mentre freghi come un dannato questo pavimento che il tuo amato figlio Jakob –plagiato dall’altro tuo amato figlio Joey- ha imbrattato di rosso.

Sei un idiota.

Non ce l’hai fatta ad obbligare Jakob. Il tuo dolce figlio dagli occhioni grandi uguali a quelli di Adrienne.

Comunque rimani un idiota Billie Joe Armstrong.

Un uomo grande e maturo -più o meno- soggiogato da due ragazzini.

Sei un idiota.

 

****

 

Ti stai anche perdendo Nata per vincere! Come farai? Come?

Questa è una disgrazia. Una congiura contro di te!

Be' alla fine non ti serve guardare il film per trovare un pò di nuovi nomignoli.

Puoi farlo anche mentre sfreghi il pavimento.

Unisci l'utile al dilettevole. Ah che uomo dalle mille risorse.

 

****

 

Sono le 16:34 e i tuoi figli reclamano la merenda. Tu hai appena finito di ripulire il porcile alias il bagno.

Vorresti solo andare a letto e dormire. Ma non puoi, ovviamente.

Devi sfamare i tuoi figli. O meglio, devi sfamare Jakob e risfamare Joey visto che il tuo simpatico primogenito si era già nutrito da solo.

E dovresti sfamare anche te stesso perchè fare Cinderella ti ha fatto venire fame.

Guardi nelle credenze e non trovi il sacchetto di patatine. No. Lo sai che non puoi darle tutte ai tuoi figli, Adrienne ti ucciderebbe. Le vuoi per te. Hai voglia di patatine. Solo che non si trovano.

"Joey dove hai messo il sacchetto della patatine?"

"Finito"

Gioca sull'essenziale tuo figlio.

E pensi a due cose: 1) tua moglie non dovrà mai sapere che il suo primogenito si è ingoiato un sacchetto intero di patatine; 2) non potrai mangiarle perchè tuo figlio è un pozzo senza fondo.

La seconda constatazione, al momento, ti fa più paura.

Guardi i tuoi figli. "Cosa volete mangiare?"

Jakob si illumina. "Brioche e biscotti!"

"Panino con burro d'arachidi" Joey è una fogna. Ne hai la prova.

Annuisci. Hai già fatto la cazzata. Farne due non cambia nulla. Tua moglie non lo saprà. Sarà un segreto che porterai felicemente nella tomba. "Mangiate quello che volete, io devo telefonare a Mike"

 

****

 

"Hai delle patatine in casa?"

Mike non risponde. "Billie?"

"Sì, sono io. Hai delle patatine in casa?"

"Patatine?"

"Sì."

Attimo di silenzio.

"Non credo di aver capito bene."

Sbuffi. Che palle, hai solo voglia di patatine, ma non hai nessuna intenzione di andarle a prendere. Non è difficile da capire.

"Hai capito benissimo, rispondimi."

Secondo attimo di silenzio.

"Sì."

"Sì cosa?"

Mike sbuffa. "Di cosa stavamo parlando?"

"Ah! Grande! Quindi le hai! Me ne porteresti un pacchetto?"

Terzo attimo di silenzio. La cosa ti sta un pò stancando.

"Sei sicuro di stare bene?"

"Cazzo sto benissimo. Ho solo voglia di quelle cazzo di patatine!"

"E non puoi andarle a prendere?"

"Non ne ho voglia. Bene. Quindi è deciso, me le porti tu. Grande Mike, ti aspetto."

Metti giù la cornetta.

Avrai le tue patatine. Non ti importa di aver fatto la figura del pazzo schizzato fuori di testa.

Hai ottenuto ciò che volevi. Ciò significa che non dovrai capovolgere il tuo primogenito per fargliele sputare.

 

****

 

Nata per vincere è finito. Ma almeno hai le tue patatine.

Puoi dirti soddisfatto.

Mike è un grande amico.

Trè ti avrebbe mandato a fanculo.

 

****

 

L'avresti fatto anche tu. Ma Mike è buono. Sapevi che te le avrebbe portate.

 

****

 

Ore 17:13.

Sapevi che sarebbe successo. Era logico. Era matematico.

Adrienne ha chiamato. Vuole sapere come procede la vostra giornata.

Devi provare a mentirle. Devi riuscirci. Sforzati dannazione!

"Alla grande!"

Non le chiedi come va il suo shopping. Vorresti avere ancora un conto in banca quando lei avrà finito.

"Sei sicuro? I ragazzi hanno combinato qualcosa?"

Possibile che quella donna capisca sempre tutto?

Ma, ammettiamolo, tu sei negato. Non le sai proprio mentire.

"No assolutamente!"

"Uhm, ok." Non ti ha creduto. Si sente lontano un miglio. Per tua fortuna non indaga oltre. Ringrazia la tua buona stella, Billie Joe Armstrong.

"Non preoccuparti per noi ok? Ce la caviamo alla grande!" Ecco bravo. Rassicurala.

"D'accordo. Io torno stasera sul tardi. Metti a letto i ragazzi, non voglio trovarli alzati."

Già ti immagini un pacifico scambio di opinioni con Joey. Non pensi che sarà molto d'accordo.

"Non preoccuparti. Divertiti!"

Adrienne ride. Quanto ami questa donna solo tu lo sai. "Lo sto facendo. Divertitevi anche voi"

 

****

 

Telefonata conclusa. Vorresti richiamarla. E supplicarla -saresti disposto a farlo- di tornare a casa.

Ne hai bisogno. Lo sai.

 

****

 

L'orgoglio maschile ha prevalso. Niente telefonata.

Farai da solo.

 

****

 

Lo speri.

 

****

 

Il pomeriggio non era iniziato nel migliore dei modi, ma la giornata è proseguita meglio.

Stai giocando con i tuoi figli. Forse sono loro che stanno facendo giocare te. Non l'hai ben capito.

Comunque questo videogioco per Playstation 2 è favoloso. Capisci perchè i tuoi figli lo adorino.

Adesso sei nel bel mezzo di una sfida all'ultimo sangue contro Joey. Jakob fa il tifo. Un pò per te, un pò per suo fratello. Furbo il piccolo.

PES. Pro Evolution Soccer. Il miglior gioco del mondo. I tuoi figli sono dei dannati geni. E non capisci proprio perchè tua moglie si ostini a farli giocare solo per un'ora e mezza al massimo. Troppo poco per un gioco così entusiasmante.

 

****

 

Hai perso. Contro tuo figlio dodicenne.

Avevi in mano la squadra dell'Inghilterra. Lui quella del Portogallo.

Il risultato non cambia. Hai perso. E adesso c'è tuo figlio che esulta come un matto saltando sui divani di casa.

 

****

 

Hai fermato tuo figlio prima che potesse rompersi la testa.

O prima che tua moglie la rompa a te.

 

****

 

Ore 19:04. Hai di nuovo fame. E pensi che sia un orario ragionevole per far cenare i tuoi figli. Una mezzoretta per preparare e sarà tutto a posto.

 

****

 

Ore 19:31. Forse non sarà tutto a posto.

Ti sei dimenticato che non sai cucinare. Non qualcosa di commestibile.

Ciò che sai fare è più che sufficiente per te, per non morire di fame.

Non è sufficiente per la prole.

Una cena a base di frittelle non è il massimo. Tanto per cambiare, Adrienne ti ucciderebbe.

 

****

 

Non hai nemmeno voglia di frittelle.

 

****

 

"Papà ho fame!"

"Lo so Jakob... sto cercando di fare qualcosa."

"Sul serio?"

L'ironia di Joey è fuori luogo. Decisamente.

"Perchè tu che cosa proponi?"

Joey alza le spalle. "Pizza?"

Guardi Jakob, anche se già ti figuri i suoi occhi imploranti.

Vada per la pizza.

 

****

 

La pizza è ottima. Ci voleva proprio. Tu e i tuoi figli che mangiate tranquillamente sul divano. Meglio approfittarne visto che mamma non è ancora tornata. Sempre sagace Joey.

Pizza e birra per te. Pizza e Coca Cola per i tuoi figli. In questo caso non hai avuto bisogno del pensiero di Adrienne. La birra è tua. E non per un qualche fatto egoistico, ma perchè i tuoi figli dovranno rimanere sobri per molto molto tempo.

 

****

 

16 anni. Come minimo.

 

****

 

Conoscendo Joey ai 14 già si sbronzerà. Ma non vuoi pensarci. 16 anni sono ragionevoli. Sono rassicuranti.

 

****

 

Tu hai iniziato a bere ai 13 e mezzo.

 

****

 

Joey è uguale a te.

 

****

 

Questo è un argomento a cui non vuoi pensare.

 

****

 

"Papà suoni?"

Ore 20:38. Meno di tre ore all'ora X. Pizza mangiata e digerita. E tuo figlio maggiore se n'è appena uscito con una delle sue.

Non hai voglia di suonare.

Però è anche vero che Joey non te lo chiede spesso.

Già sai cosa ti ritroverai a fare.

 

****

 

I tuoi figli si stanno rotolando a terra dalle risate. E sì, pure tu ti stai divertendo. Da morire.

Stai suonando con una tua vecchia chitarra acustica.

Il punto è che ti stai inventando bellamente tutte le canzoni.

E i tuoi figli stanno morendo dal ridere.

E tu continui a suonare.

 

****

 

Ami i tuoi figli.

Sia il delinquente che il falso bimbo buono.

Sei contento di aver passato una giornata con loro.

 

****

 

Il peggio doveva ancora arrivare.

Joey ha vomitato. Mentre si rotolava dalle risate. Mentre tu suonavi. Mentre suo fratello saltava come un pazzo.

Ha vomitato.

Tutto.

No. Non solo la pizza.

Tutto.

Tutto quello che si è mangiato nel pomeriggio. Pure le patatine. Se lo sapevi che sarebbe andata a finire così ti saresti attrezzato prima.

E ha vomitato metà sul pavimento della camera da letto e metà in bagno.

Grandioso. Dovrai ripulire tutto.

Anche il bagno.

Questa cosa ti sa di familiare.

 

****

 

Hai messo a letto Joey. Jakob è ancora sveglio. Dice che la camera da letto puzza.

Non sai dargli torto.

 

****

 

Ore 22:17. Hai trasferito Joey e Jakob nella tua camera da letto. Almeno puoi cambiare l'aria nella loro.

Adesso però non sai che fare.

 

****

 

Ore 23:20. Ora X. Non sai che Adrienne è appena rientrata. Ha guardato in giro e non vi ha trovato. Poi è entrata nella vostra camera. Tutti e tre siete coricati sul vostro letto. State dormendo.

Adrienne sorride. Ma tu non puoi vederla. E non puoi sapere a cosa sta pensando.

Pensa che di sicuro Joey e Jakob hanno combinato qualcosa.

Di sicuro tu gli hai fatto mangiare le patatine.

Di sicuro avete cenato sul divano.

Ma di sicuro, nonostante tutto, li hai fermati quando stavano esagerando, li hai fatti divertire e hai fatto del tuo meglio.

Adrienne lo sa.

 

****

 

Non sai che ore sono. Tardi probabilmente. Adrienne ti sta accarezzando i capelli.

"Com'è andata oggi?" sussurra.

Tu le sorridi. "Oh, hanno trascorso una fantastica giornata con papà."

Adrienne ti sorride di rimando. "Ne sono sicura"

 

Fine capitolo

 

Ok. Non so cosa sia questo. Non è una vera storia a capitoli. Ho solo avuto un'idea. Un pò (forse molto) più sciocca delle mie solite idee. Solitamente scrivo storie lunghe, complesse e drammatiche. Nulla del genere quindi. Ma si sa, io cerco di esplorare sempre nuovi lidi. Così eccomi approdata a questo.

Non so quando scriverò il secondo capitolo. Non so se ci sarà. Credo di si, ma non sono sicura. Questa storia è composta da one-shot. Non realmente collegate tra di loro se non dal metodo di scrittura, dai personaggi e da altre cose del genere.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. A volte ho descritto forse un Billie un pò scemo (lo ammetto), ma... almeno ha un suo carattere. Ho voluto dargli un carattere particolare. Così come ai suoi figli. E ad Adrienne. Spero di esserci riuscita.

Poi... piccole note:

- Nata per vincere è un film con Hilary Duff.

- Pro Evolution Soccer è un famosissimo videogioco di calcio. (veramente bellissimo tra l'altro!).

- Joey è ovviamente l'abbreviazione di Joseph, non è che Billie ha un altro figlio.

 

Credo sia tutto. Ditemi che ne pensate^^

Meg

 

 

   
 
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