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Autore: EuphemiaMorrigan    15/10/2012    8 recensioni
Una raccolta -in ordine cronologico- di piccole drabble o flash su Sasuke e Naruto come coppia. Niente di impegnativo, solo piccole storielle per ridere un po' -spero- su un a delle coppie più canon -che se ne dica- del manga.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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29- Naruto...

 

Note: Che dire, sono semplicemente un'idiota, e già. Mi arrendo, ho fatto di tutto per trovare un altro finale, fino a poco fa mi crogiolavo nell'idea “ehy ma che ci vuole basta inventarsi qualcosa”, no non sono riuscita a inventarmi nulla, a parte 'sto schifo. Il primo schifo eh, non tirate nessun sospiro di sollievo manca Sasuke, fantastico ucciderò una volta per tutte il suo personaggio, davvero trovo sia meraviglioso. Così meraviglioso che mi viene quasi voglia di impiccarmi per festeggiare. Non ho altro da dire anche perché c'è poco di cui parlare. Vi saluto, vi ringrazio e ci vediamo alla prossima. Se non mi suiciderò prima s'intende! Baci...

 

 

Nonostante avesse passato anni ad allenarsi, nonostante la sua forza di volontà e il fatto che lui e Kurama avessero instaurato un rapporto quasi idilliaco, non poteva sfuggire al destino. Le sue membra stanche non sopportavano più i poteri della volpe. Vecchio, fragile e schiacciato da un chakra troppo potente per un semplice uomo.

Quando era ancora giovane Tsunade l'aveva avvertito e ora le sue parole si stavano avverando, inesorabilmente.

Sospirò steso su quel letto d'ospedale in un raro momento di solitudine. In fondo aveva vissuto una vita lunga e felice, almeno l'ultima parte di essa. Sorrise ripensando a quando, a soli sedici anni, la cosa più importante per lui era riportare a casa il suo migliore amico. Sasuke gli sarebbe così mancato. Scosse la testa scacciando i pensieri tristi, non doveva abbattersi. Soprattutto per la sua famiglia, voleva che i suoi figli e suoi nipoti avessero un buon ricordo di lui, un ricordo felice.

La porta si aprì e un Sasuke più vecchio di quanto in realtà fosse entrò nella stanza, la malattia di Naruto, quell'anno passato a cercare qualsiasi soluzione per salvarlo, l'avevano reso il fantasma di se stesso.

Ma nonostante tutto, in quegli anni, il loro amore era cresciuto consolidandosi ogni giorno di più.

«Come stai?» chiese flebilmente mentre si avvicinava piano, e sedendosi a fianco a lui chiuse dolcemente la mano di Naruto tra le sue.

«Bene» rispose con un sussurro stanco, lo guardava con occhi tristi, per poi poggiargli una mano su una guancia «perfino le rughe ti donano teme» affermò ridendo. Un potente colpo di tosse gli spezzò il fiato, un attimo dopo sentiva i polmoni andare a fuoco, staccandosi da suo marito si piegò su se stesso in cerca di sollievo. Faceva male.

Sasuke lo guardava preoccupato e impotente, si sentiva inutile, arrabbiato con il mondo e spezzato. Era crollato, distrutto dagli eventi e dal tempo, per anni era stato sereno, aveva abbassato la guardia verso un destino subdolo e infido che stava solo aspettando il momento giusto per colpire di nuovo il suo cuore martoriato.

«Naruto...» disse quasi singhiozzando a quella scena, lo abbracciò mentre il respiro del più piccolo tornava di nuovo regolare, il corpo magro e fragile di Naruto si spinse verso Sasuke ricambiando l'abbraccio con tutta la poca forza che aveva. Non voleva lasciarlo andare.

Dopo minuti che parvero interminabili parlò «Vai a casa, è quasi notte e sei sconvolto» disse carezzandogli dolcemente i capelli quasi bianchi.

«Non posso» affermò Sasuke affondando la testa nell'incavo del suo collo e stringendo la presa quasi a volerlo far entrare dentro di sé.

«Per favore, se rimani qui in queste condizioni mi farai preoccupare» lo pregò, mentre con amore prendeva tra le mani tremanti il suo volto baciandolo con riguardo sulle labbra.

I suoi occhi lo stavano supplicando di andarsene, non voleva farlo assistere alla sua morte, non poteva dargli anche quel dolore.

Sasuke si arrese a quella preghiera, era il suo addio e doveva rispettarlo, cacciò indietro le lacrime ormai ad un passo da rigargli il volto e si alzò piano raggiungendo la porta.

«Ti amo teme»

«Ti amo dobe» disse senza nemmeno voltarsi, sapeva che in quel momento un leggero sorriso adornava la bocca di Naruto, quello era il sorriso di Sasuke, che riservava solo a lui.

«Per sempre» aggiunse prima di chiudersi la porta alle spalle.

 


Tu. Maledizione non sai nulla di me.

 

Non tornerò a Konoha.

 

Mi ucciderai e diventerai l'eroe che ha salvato Konoha,

o ti farai uccidere da me?

 

Per te, sono tornato solo per te.

 

Ti voglio, ti ho sempre voluto.

 

Sposami.

 

Non credo di meritarmi tutto questo.

 

Sei l'unica cosa che mi rende felice.

 

Qual è il suo programma per il futuro signor Uzumaki?

 

Il mio programma per il futuro sei tu.

 

Addio Sas'kè.

 

 

   
 
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