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Autore: Lizzie_Siddal    16/10/2012    3 recensioni
"N-non... non l'ho fatto apposta, Shiv, te lo giuro!”
Bridget si era chinata sulle gambette esili, fermando la palla che aveva lanciato inavvertitamente contro lo specchio, mandandolo in frantumi.
"Mi dispiace tanto...”
Era come se la tristezza rabbiosa di Siobhan le stesse passando attraverso, scorrendo nelle vene. Poteva sentirla, come ogni altra cosa che le riguardava.
"Però... possiamo riparlarlo, vero, Shiv?”
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bridget Kelly, Siobhan Martin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Broken mirror
Fandom: Ringer
Personaggi/Pairing(s): Bridget Kelly/Siobhan Martin
Rating: giallo
Warnings: (accenni platonici e lievissimi, se proprio volete vederceli, di twincest), flashfic, spoilers fino alla 1x14
Challenge/Prompt: scritta per la Sfida #2 della Staffetta @piscinadiprompt con il prompt Ringer, Bridget/Siobhan, specchio
Credits: ispirata alla frase “trust is like a mirror, you can fix it if it's broken. But you'll still see the crack in that motherfucker's reflection”, presa dal *udite udite* il video di “Telephone” - Lady Gaga. Non chiedete, non lo so.
Thanks to: l'adorabile alister_, per la consulenza e il betaggio a velocità record ♥





"N-non... non l'ho fatto apposta, Shiv, te lo giuro!”

Bridget si era chinata sulle gambette esili, fermando la palla che aveva lanciato inavvertitamente contro lo specchio, mandandolo in frantumi.

"L'hai rotto... l'hai rotto!” sussurrava Siobhan come se non fosse già abbastanza ovvio da quel disastro sul pavimento. Guardava i frammenti, tormentandosi il labbro inferiore, e stava chiaramente per scoppiare a piangere: era molto affezionata a quell'oggetto, un regalo di compleanno che condivideva con la gemella, nonché uno dei loro giochi preferiti.

Sui visi identici, invertiti dalla superficie riflettente, si divertivano a trovare i piccoli cambiamenti del tempo e le differenze che solo loro potevano notare.

"Mi dispiace tanto...”

Anche Bridget ora era quasi sull'orlo delle lacrime. Era come se la tristezza rabbiosa di Siobhan le stesse passando attraverso, scorrendo nelle vene. Poteva sentirla, come ogni altra cosa che le riguardava.

"Però...possiamo riparlarlo, vero, Shiv?”

Si era procurata un taglio sulla mano cercando di riavvicinare in fretta e furia le piccole schegge, e forse erano stata la vista del sangue, di quel dolore accolto in silenzio, a colpire Siobhan e spingerla ad accantonare l'accaduto con un debole cenno del capo.

"Possiamo... Possiamo, sì.”



Molto tempo dopo quell'episodio, i ruoli non erano cambiati.
Bridget era quella che combinava i casini e poi cercava di sistemarli alla bell'e meglio, mentre Siobhan, d'altra parte, finiva per perdonarla tutte le volte.
Anche quando le cose erano diventate ben più gravi di un giocattolo rotto, di uno schiaffo, di una tirata di capelli, anche quando i casini erano cresciuti in proporzione insieme a loro.
Perché erano gemelle, perché a volte erano molto più di questo e delineare i confini spaventava troppo entrambe, perché allora odiarsi sarebbe stato come odiare una parte di loro stesse.
Perché era sempre stato così, semplicemente.

Ma l'incidente di Sean, Bridget lo sapeva, era qualcosa di irreparabile.
Era stata lei ad accettare la proposta di Dylan, lei a farsi persuadere dallo sguardo dolce di un padre che, dopotutto, voleva solo trascorrere del tempo con suo figlio.
Ed era stata lei a tradire la promessa fatta a Siobhan.


(Dicono che la fiducia sia come uno specchio: puoi ricomporla se si rompe, ma continuerai a vederne le crepe.)


Bridget non aveva più sopportato di vedere il proprio riflesso per quasi sette anni.
A volte serrava le palpebre o distoglieva lo sguardo, perché il disgusto verso di sé e il senso di colpa erano devastanti.
"Sette anni di guai, non è così?” le ripeteva una voce crudele nella testa, la voce di Siobhan.
Sette anni d'inferno.


(“Possiamo riparlarlo, vero, Shiv?”)


Ora però a Bridget si presentava un'ultima e inequivocabile possibilità di redimersi, di ricomporre ciò che aveva distrutto.
Vivere al posto di Siobhan, vivere anche per lei.
Il sacrificio di prendere in prestito una vita, imparare a portarne il peso ogni giorno.
Così forse avrebbe visto davvero la sua gemella, allo specchio.
E Siobhan, perdonandola, le avrebbe finalmente sorriso.



"Possiamo... Possiamo, sì.”
"Questo vuol dire che mi perdoni?”
Siobhan aveva tirato su con il naso e si era inginocchiata a fianco di Bridget.
Lentamente, con delicatezza, aveva preso la mano ferita della sorella tra le sue, e guidandola sulla parte di specchio rimasta integra, aveva tracciato un segno rosso – simile ad una bocca incurvata all'insù.
"Ti perdono.”


   
 
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